Non vogliamo un'altra legge.
La legge n° 15/76 regola nel Lazio i consultori familiari, pubblici e privati.
Negli ultimi 30 anni, attraverso prevenzione e informazione e con una
particolare attenzione alla sessualità delle e degli adolescenti, i consultori hanno lavorato per la salute delle donne e a garanzia di scelte di maternità libere e consapevoli.
Tuttavia negli ultimi 5 anni la giunta regionale ha chiuso molte di queste
strutture territoriali e ridotto drasticamente finanziamenti e personale. Inoltre
la regione sta cercando di far passare un'altra legge molto pericolosa in cui l'autodeterminazione e la libertà della donna scompaiono per lasciare posto al "diritto alla vita del concepito", al finanziamento ai privati, alla presenza di consulenti esterni (non figure professionali ma legate ad associazioni di volontariato come il movimento per la vita). Inquietante appare l'obbligo di compilare un questionario per motivare la richiesta di interruzione volontaria di gravidanza, che di fatto assegna agli operatori il ruolo improprio di dissuasori.
La nuova legge cancella 30 anni di lotte delle donne negando alle stesse il diritto ad una sessualità più consapevole, eliminando l'assemblea delle donne dei consultori, luogo di confronto diretto tra operatrici e utenti stesse, sostituendolo con un comitato consultivo a nomina delle giunta.
Non vogliamo un'altra legge poichè basterebbe l'attuazione della L.15/76, basterebbero dei stanziamenti in bilancio che garantiscano alle operatrici e agli operatori gli strumenti utili all'efficienza delle strutture esistenti, potenziandole e rendendole adeguate a rispondere alle esigenze vecchie e nuove delle donne di ogni cultura, età, paese.
L'assemblea delle donne per i consultori si vede tutti i lunedì alle 21 a Via dei Volsci 22.
Appuntamenti: 5 febbraio assemblea cittadina al c.s.o.a. Macchia Rossa.
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