Diritti e legalità in un carcere moderno
Nuoro 23 gennaio 2000 - Luigi Acquaviva, 46 anni,
si impicca in cella di isolamento dopo essere stato vittima di un pestaggio.
I parlamentari locali nel 2001 lamentarono l'eccessivo rigore presente nel carcere e il 7 giugno ci fu su richiesta del procuratore di Nuoro il rinvio a giudizio di 8 agenti di polizia penitenziaria. Per uno di essi
l'accusa è di omicidio colposo, per gli altri sette di lesioni.
Nel 2002 due reclusi
dichiararono ai giudici di essere stati picchiati da un gruppo di agenti, 10 guardie carcerarie fuorno rinviate a giudizio accusate di violenza privata.
14 Marzo 2006 "Mettiti in ginocchio, prega la Madonna e bacia la bandiera italiana" questo quanto avrebbe detto una guardia carceraria a un detenuto maghrebino di fede musulmana.
In tutti questi anni i detenuti del carcere di
Badù e Carros hanno fatto di tutto
per attirare l' attenzione sul tentativo di portare
la legalità istituzionale (p.22483) all’interno dell’istituto, ma le cose non sono cambiate, anzi sono peggiorate ulteriormente fino al 14 luglio 2006, quando è iniziato uno sciopero della fame in seguito al
pestaggio di un ragazzo in presenza di un ispettore e di alcuni agenti di polizia penitenziaria.
Fino ad oggi
le rivendicazioni e le promesse fatte dalla direzione si sono rivelate nulle nonostante la tortura sia ritenuta un
crimine contro l'umanità sancita dall'art 27 della Costituzione.
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