Piccoli omicidi di operai
MARGHERA - PETROLCHIMICO
Il 20 gennaio è cominciato il processo d'appello relativo all'Enichem di Porto Marghera.
Il 2 novembre 2001 il tribunale di Venezia assolse in primo grado tutti i ventotto imputati, ex dirigenti di massimo livello di Eni, Montedison ed Enichem, che erano accusati di omicidio colposo e disastro ambientale. I giudici hanno ritenuto che nei decenni passati le conoscenze scientifiche e le leggi sull'inquinamento fossero così limitate da poter considerare l'azienda non responsabile della morte per tumore di 157 suoi operai. Secondo i giudici, non è detto che i padroni sapessero quanto male faceva lavorare in reparto. Resta il fatto che mentre qualcuno andava, senza saperlo, incontro alla malattia e alla morte lavorando, magari "grattando una vasca", qualcun'altro ai piani più alti maneggiando miliardi
diceva che "l'impresa ha come fine il profitto. Occorre andarci piano con costose manutenzioni. Bisogna correre dei ragionevoli rischi!" (E. Cefis, uno degli imputati). 157 ragionevoli rischi, almeno.
Sul processo:
Atti | un commento alla sentenza | comunicato slai cobas enichem ravenna | dossier greenpeace
Su Porto Marghera:
Analisi storica | Gli incidenti | I prodotti inquinanti | Ad un passo dalla catastrofe
Contro l'Enichem ci sono vari processi in corso in varie parti d'Italia,
visto che, ovunque si sia insediata, ha causato disastri ambientali e
morte sul lavoro. A tal proposito sono state lanciate numerose mobilitazioni e campagne di informazione anti-Enichem.
Per 4 giorni in Veneto si presenteranno materiali e documentazioni che riguardano il polo
petrolchimico di Augusta, quello di Manfredonia, e la Maremma contaminata dall'attività estrattiva dell'Eni.
venerdì 13 febbraio:
Verona
sabato 14 febbraio:
Vicenza
domenica 15 febbraio:
Padova
lunedì 16 febbraio:
Chirignago (VE)
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