Piccolo articolo che propone un parallelismo con la situazione Argentina nel 1989
Da pagina12, quotidiano Argentino L'articolo si trova on-line all'url : http://www.pagina12.com.ar/2001/01-12/01-12-20/pag14.htm
Diedero alla luce il modello nel 1989, lo sotterrano nel 2001.
Nel 1989 c'era un'alternativa politica che ne approfitto' per imporre il modello neoliberale. Nel 2001 manca un referente, ma questi disordini sotterrano cio' che fu iniziato da Menem e Cavallo.
Analogamente a quanto vediamo in questi giorni, nel 1989, i saccheggi cominciarono a Rosario. Questa volta pero' sono piu' diffusi che dieci anni fa.
Nel 1989 il processo economico che scateno' l' iper-inflazione e i saccheggi sfocio' nell'instaurazione dell'attuale modello economico, con Carlos Menem alla presidenza e Domingo Cavallo al Ministero dell'Economia. Con questo precedente, vengono i brividi solo ad immaginare quali saranno le conseguenze politiche di questi saccheggi e della fine del modello se la storia dovesse ripetersi. La super-inflazione del 1989 fu usata come base per il controllo sociale, come ammonimento circa cio' che sarebbe accaduto se lo Stato avesse tentato di regolare i mercati e la politica di privatizzazioni. Quella super-inflazione colpi' i piu' poveri e fu usata per continuarli a colpire con questo nuovo modello che ci ha portato a questi saccheggi del 2001. Quando nel Maggio del 1989 cominciarono i saccheggi dei supermercati a Rosario, la gente, come in questa occasione, reagi' con panico e isteria. Ma questa volta piu' diffusi ancora sembrano i sentimenti di tristezza e frustrazione. Nel 1989 la democrazia era stata riconquistata solo da 5 anni. Tuttavia il ricordo fresco della dittatura militare e le sommosse "carapintada" recenti facevano pensare che una protesta sociale di questo tipo poteva solo realizzarsi con attivisti e con un'organizzazione "sovversiva" e che ogni tipo di azione di questo tipo sarebbe stata repressa brutalmente dalle forze armate. Negli anni 80 la "trasgressione" produceva un panico viscerale. Questa volta , piu' che panico e isteria, ci sono persone in lacrime dinanzi ai televisori che mostrano le immagini dei saccheggi, i cortei dei pensionati, le marcie di protesta e la repressione, c'e' indignazione contro il governo, i politici e i banchieri, c'e' odio, stanchezza per il fatto di vivere in un paese castigatore e castigato. Nel 1989, quando cominciarono i primi sacheggi, menem aveva gia' vinto le elezioni, con la promessa di salari e di rivoluzione produttiva. La maggioranza della popolazione aveva la speranza che le cose sarebbero potute cambiare con il nuovo presidente, che giungeva con il proprio bagaglio politico peronista. Nel 2001 Menem rappresenta uno spauracchio del passato, che ha privatizzato, licenziato, indebitato e distrutto, e' il responsabile di cio' che
accade ora. Defraudata dal radicalismo e dal giustizialismo, questa volta la gente non riesce ad individuare un referente politico, il futuro e' incertissimo. Tutte e due le volte i saccheggi sono cominciati sotto un governo radicale e dunque, nonostante le cause siano molto diverse tra di loro, e' possibile che i radicali non possano toranre al governo per molti anni. Nel 1989 furono saccheggiati circa cento supermercati e negozi in tutto il paese. Le informazioni frammentarie di questi giorni ci fanno pensare che questa volta la cifra sara' molto piu' alta e che vi abbia partecipato molta piu' gente. Dodici anni fa non ci furono saccheggi nella capitale federale, al massimo c'erano voci di saccheggiatori che giravano per le strade e i commercianti si affrettavano a serrare i negozi. Ieri non c'erano voci, ma solo azioni di saccheggio e repressione in tutta la capitale ad Once e a Constitucion. Nel 1989 il computo finale fu d 14 morti 800 feriti e circa 600 arresti, a differenza dei 17 morti ed una quantita' non definita di feriti e arrestati. Nel 1989 i saccheggi furono utilizzati per sotterrare il concetto di Stato del benessere dei vecchi radicali e Peronisti e per affermare il modello neoliberista di Menem, Cavallo e de la Rua. Ora, i saccheggi, finiscono di distruggere l'egemonia del discorso neoliberista e, nonostante non esista un nuovo riferimento politico, aprono prospettive economico- sociali piu' relazionate al lavoro e alla produzione. C'e un'altra differenza: quando i saccheggi del 1989 terminarono, la magggioranza della popolazione penso' che si fosse trattato di un brutto capitolo della storia. Da oggi in poi nessuno potra' levarsi di dosso la preoccupazione che eventi del genere si vengano a riroporre in futuro. E non sarebbe un male considerare chesi ripresenteranno ogni qual volta si ingrandiscono le differenze tra ricchi e poveri.
Luis Bruschtein
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