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Materiali Psichico per la Street dell'11
by liberi e consapevoli! Tuesday, Mar. 07, 2006 at 2:27 PM mail:

giro una mail dalla lista mdma utile per la discussione

dalla maining list di mdma....

MAteriali psichico per la Street

Ciao a tutti, scrivo tornando da Bari dove ieri sera c’era un concerto con circa 1000 persone in piazza contro la legge Fini, un clima effervescente, ed una città in cui entri in un pub e trovi striscioni del tipo giusto o sbagliato nn può essere reato.
Un clima festoso, di un antiproibizionismo che dialoga con la città in maniera estremamente efficace.
Ci sono molti motivi per ritenere che la manifestazione di sabato prossimo sarà consistente, e che pertanto a differenza di altre volte verrà messa sotto l’ingranaggio della retorica mediatica, un ingranaggio che ragiona in termini schematici e che si alimenta di una retorica della devianza, stigmatizzante, che viene interiorizzata con estrema facilità nel corpo della società.
Uno degli ultimi sondaggi infatti in tema di droghe, evidenzia che la maggioranza della popolazione in Italia considera i consumatori di sostanze o malati o criminali, pur diffidando dei sondaggi questi dati trovano purtroppo una conferma reale.
I consumatori fino ad oggi comunque sia andata non hanno avuto scampo, e le pochissime volte che in questi anni hanno preso voce non sono riusciti a disattivare questo meccanismo venendo ricondotti immancabilmente a queste due polarità o la comprensione pelosa per il malato o l'intolleranza violenta per il microcriminale... comunque sia non persona, inabile, pazza, sanitarizzata, ecc... da Vespa gli unici consumatori che parlano ad esempio sono stati sempre gli ex eroinomani, che ricordano al paese che fumando le canne si diventa tossicodipendenti…i nostri ragazzi ( ragazzi…meno degli adulti ) come dice don Gelmini li curiamo noi, e nella loro logica perversa puntare a colpire i consumatori di cannabis è un po’ come fare prevenzione..dato che si inizia con lo spinello e poi si diventa...(come Fini)
Comunque sia malato o criminale la risposta è sempre la stessa, e La legge Fini di fatto conferma essenzialmente questi elementi e li traduce in sintesi nell’invenzione della comunità coatta e nel dovere della cura alternativo alla galera... in poche parole dato che sei un problema, sanitario o di ordine pubblico fa lo stesso, dato che potresti diventarlo fumando le canne, o ti curi o ti curiamo...
Io sono convinto che forse è possibile rompere questo schema a partire dalla presa di voce dei consumatori consapevoli che affermano in piazza che non sono né malati né criminali, che un conto è l'uso e un conto è l'abuso e la dipendenza, che un conto è la cannabis e un conto sono le droghe pesanti, e che soprattuto la maggioranza di chi consuma sostanze non ha nessun tipo di problema.
I milioni consumatori di cannabis del nostro paese ne sono la conferma più evidente, e chi ha coniato lo slogan “nessuna dipendenza” penso si è riferito proprio a questo.
Penso che sabato ci sia la necessità di immettere in tutte le reti che convergono elementi di responsabilità e consapevolezza di questo tipo, materiali che definiscono una nuovo codice comunicativo del movimento antiproibizionista, né malati né criminali, ma consumi consapevoli e terapeutici che pur esistendo vengono cancellati e ricondotti ad un problema da risolvere.
Occorre impegnarsi allora per affermare un nuovo codice simbolico, "rivendicando stili di vita, libertà individuali e scelte consapevoli, per chi assume sostanze psicoattive ma anche per chi non ne fa uso, così come per gli operatori del settore" come dice l’appello di mdma.
In questi anni in molti su questo hanno prodotto elementi interessanti per sabotare e deschematizzare le etichette di Fini and Company, per andare a comunicare oltre noi stessi, per reinventare una nuova grammatica, la nostra, che non sia “masticabile” dal nostro avversario… Diventa media diceva qualcuno qualche tempo fa, e domenica dovremmo farlo più che mai, con decine di migliaia di corpi consapevoli,
Per questo penso che occorre superare lo spazio restringente della "provocazione" cercando di percorrere lo spazio del clima del coinvolgimento attraverso la relazione, della festa, della gioia, attraverso performance, materiali comunicativi, autocostruiti, ecc
siamo noi infatti che amiamo vivere non chi spaccia il carcere, deschematizzando così la retorica della vita contro la droga che ha riempito carceri e cimiteri,
Sarebbe bello insomma che Roma, tutta Roma dalla periferia al centro, da chi ha 16 anni come chi ne ha 50, da chi consuma e chi no, scendesse in piazza con noi a fare la festa al proibizionismo di Fini.

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