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In fuga dalla War on drugs - appello 11 marzo
by studenti e precari Wednesday, Mar. 08, 2006 at 5:00 PM mail:

dalle università della rivolta, dalle scuole, dai centri sociali, dai bacini del lavoro intermittente, per una campagna di resistenza attiva e di insubordinazione alla legge Fini

Sabato 11 marzo proviamo a tirare giù un asso. Una carta scomoda, inguardabile, mostruosa, come il nostro desiderio di libertà, come la nostra felicità, una pratica corporea di cui voi non capite un cazzo.
Dalla war on drugs lanciata da Regan nei primi ottanta, alle recenti torsioni liberticide e neo-autoritarie di Fini & co, ne è passata di acqua sotto i ponti. Eppure sempre di guerra si tratta. Individuazione del nemico interno e nuovi dispositivi di controllo, segregazione medica e penale, carcerazione diffusa. I dati parlano chiaro anche in Italia: un terzo della popolazione carceraria è composta da tossicodipendenti. Per non parlare delle comunità, di Muccioli, di Castelfranco e dei carceri privati di nuova istituzione. Un intreccio infernale di affari, ministeri compiacenti, cialtroneria politica, perversione punitiva, ossessione sicuritaria.
La legge Fini peggiorerà drammaticamente la situazione, le conseguenze sono note: meno libertà nei comportamenti, più carcere per tutti.
Siamo studenti e precari, produciamo a mezzo di conoscenza, nomadi in un mercato del lavoro fatto di intermittenza e di ricatto, di nuove servitù. Attenzione, bombardamento di segni, di messaggi, rapidità, innovazione, crescità, produttività, adattamento, sorriso, adattamento, mai sicuri, prigionieri permanenti del ricatto e della competitività.
La funzionalità al mercato flessibile ci mette tensione e quindi occupiamo le università e proviamo al lavorare il meno possibile, a lasciarci sedurre dalla lentezza, a costruire luoghi di produzione autonoma, di formazione autogestita e questo mette in tensione il comando. E scopriamo il nostro corpo, l’uso dei nostri piaceri come pratica collettiva di sottrazione intraprendente. Nessuna ricerca del ghetto o dell’autoisolamento. Insistenza psico-attiva sui nostri desideri, sulla nostra capacità di produrre comunità, intelligenza, conflitto.
Non una parola di legge sui nostri corpi e sulle nostre condotte!
Preparare la resistenza alla legge Fini! Questo diciamo a chi ci vuole in carcere per una canna o pensa di potere equiparare sostanze e pene, come se tutto fosse uguale.
L’università e le scuole, sappiamo già che saranno laboratorio di sperimentazione privilegiato della legge. Telecamere, agenti in borghese, presidi zelanti, arresti tra le classi e i cortili.
Preparare la resistenza vuol dire in primo luogo pensare all’11 marzo come un momento non isolato. Non ci bastano le buone disponibilità dei partiti in aria di governo. Dei partiti non ci fidiamo e non ci siamo mai fidati, preferiamo fare da noi, senza spocchia residuale, ma con la voglia di conflitto, con la potenza che ci è propria. Non siamo “il giardino dei bambini”, buono per la piazza e la consultazione.
Costruire e connettere sportelli di autodifesa legale e di assistenza medica e informativa, canapai e luoghi di produzione indipendente, mettere in relazione spazi di sottrazione attiva dal controllo e dall’ossessione sicuritaria. Questa è la sfida che ci attende. Farlo a partire dai luoghi e dalle figure del conflitto sociale che ci riguarda (università e scuole, centri sociali, i nodi di autorganizzazione del precariato sociale).
Come parte del Movimento di massa anti-proibizionista, saremo presenti con un carro alla grande parade dell’11 marzo e lanciamo una settimana di agitazioni dislocate contro la legge Fini.

Quando siamo felici, cominciamo a correre forte, a ballare, sappiamo di essere inafferrabili, smisurati, che possiamo non farci prendere. Per questo chi ha cuore la misura, il valore, il profitto, teme la nostra felicità.
Ma è giunto il momento di organizzare la fuga e di mandargli in fumo la festa!

studenti e precari
(roma, padova, venezia, milano, bologna, reggio emilia, rimini, trieste, trento, pisa, torino, perugia)



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le posizioni dell'antifascismo militante a Milano
by il comandante osvaldo Wednesday, Mar. 08, 2006 at 5:41 PM mail:

Queste sono le posizioni dell'antifascismo militante. Basta con le chiacchiere, le strumentalizzazioni e le manipolazioni. Le posizioni seguenti non sono in contraddizione fra loro, ma funzionali

Appello a tutti gli antifascisti/e per contrastare attivamente la parata neofascista che la fiamma tricolore ha in programma per l’11 marzo a Milano. APPUNTAMENTO ANTIFA ORE 12 P.TA VENEZIA

L’assemblea antifascista di movimento che si è tenuta in Pergola giovedì scorso ha preso una chiara posizione contro la provocazione fascista della fiamma di sabato prossimo. In concomitanza con la marcia nera verrà lanciata una giornata di mobilitazione. Il primo appuntamento della giornata sarà una conferenza stampa in porta Venezia alle 12.00, dove denunceremo il carattere razzista, fascista e antisemita di questa organizzazione e la stretta connivenza con le destre di governo.
La conferenza oltre ad informare permetterà a tutti gli antifascisti di concentrarsi nella piazza da cui poche ore dopo dovrebbe partire il corteo della fiamma. Ma non succederà se la nostra mobilitazione sarà larga e determinata, da porta Venezia non andremo più via e tutto ciò che accadrà dalle 12.00 in poi sarà completa responsabilità delle scelte politiche delle “autorità cittadine”. Che si troveranno di fronte un semplice dilemma: regalare per ore un pezzo del centro cittadino milanese alle destre xenofobe al prezzo di elargire robuste dosi di violenza poliziesca contro gli attivisti antirazzisti. Oppure rendersi conto che la sfilata di questi beceri intolleranti è inaccettabile nelle nostre città, ancor più a Milano medaglia d’oro alla resistenza, che da tempo è divenuta un crocevia di culture diverse che sempre più ne arricchiscono il tessuto sociale.
I movimenti da parte loro si metteranno in gioco, se la scelta dei signori dell’ordine pubblico sarà quella di spalleggiare i razzisti cacciandoci con violenza dalla piazza porteremo viralmente il nostro dissenso per tutta la città.
Sabato 11 marzo conferenza stampa(APPUNTAMENTO PER GLI ANTIFA') pta Venezia ore 12.00

P.S. Tutti preparati...

Marzo per il movimento milanese è un mese intriso di sangue e di ricordi dolorosi, come l’assassinio di Fausto e Iaio, il vile agguato mortale a Dax e i pestaggi dei compagni accorsi all’ospedale San Paolo.
In coincidenza con le giornate dedicate a questi tristi eventi i fascisti vogliono marciare su Milano. Non possiamo permettere che nel mese della memoria del movimento milanese questi putridi soggetti riempiano Milano con i loro vomitevoli rigurgiti xenofobi e intolleranti.
Per capire la loro pericolosità politico/ideologica si potrebbe citare la recentissima aggressione al corteo romano che ricordava Valerio Verbano o le dichiarazioni negazioniste di Romagnoli sui forni crematori nei lager, ma non basta.
Infatti oggi il Movimento Sociale Fiamma Tricolore(MSFT) è una delle realtà più attive nel panorama della destra radicale, tale vivacità e da ricercare nella nuova linea politica portata avanti dal segretario Luca Romagnoli.
All’inizio del 2004 Romagnoli si scontrò duramente con il fondatore e capo storico Pino Rauti (allora presidente) riuscendo a ottenere l’estromissione di quest’ultimo dal partito. Le motivazioni dello scontro sembravano determinate da differenti scelte sulle alleanze elettorali, ma le novità più interessanti ed inquietanti vennero dalla riorganizzazione interna al partito con la nomina nella segreteria nazionale di Piero Puschiavo e Maurizio Boccacci in ruoli di vitale importanza.
Boccacci era leader del Movimento Politico, organizzazione che insieme ad Azione Skinheads di Milano e al Veneto Fronte Skinheads costituì il network boneheads Base Autonoma, sciolto nel ’93 da un’operazione di polizia, che però non fermò la sua attività squadrista. Nel 2002 la sigla Base Autonoma tornò a esistere (anche se solo come organizzazione che opera nella provincia di Roma) e oggi è transitata in blocco nel MSFT con il nome di “Giovine Italia”. Ora Boccacci è il responsabile dell’organizzazione del partito mentre Puschiavo, fondatore della storica organizzazione boneheads “Veneto Fronte Skinheads”, risulta essere addirittura uno degli estensori del programma elettorale della fiamma.
A queste pericolose convergenze va aggiunta la notizia di questi giorni del raggiungimento di un accordo elettorale tra MSFT e la “Casa delle Libertà”
Il quadro politico che si delinea risulta preoccupante, la fiamma sembra riuscire a aggregare la base militante più dura e pericolosa dell’ estrema destra italiana e allo stesso tempo a raggiungere accordi con le destre di governo. La pericolosità dei risultati di tale operazione risulta evidente, sia perché legittima i gruppi neonazisti/neofascisti ma soprattutto per le coperture politiche che può offrire alle loro azioni squadriste.
Per capire come questa alleanza sia possibile, basta dare un’occhiata all’agenda politica degli ultimi mesi. Temi come il revisionismo storico sulla resistenza e l’antifascismo,le politiche contro l’immigrazione e contro il diritto all’aborto sono comuni alle destre radicali e a quelle di governo. Sia pure con toni diversi, su certi punti A.N., Lega, ultracattolici e boneheads hanno una comunanza di intenti.
Inoltre sarebbe ingenuo pensare che il clima politico intollerante e revisionista vissuto in questi anni non abbia retroalimentato le sottoculture nazifasciste presenti nel paese, regalando visibilità e dignità politica ad alcune delle più becere rivisitazioni delle classiche tematiche xenofobe delle destre radicali.
In questo contesto il corteo delle Fiammatricolore a Milano risulta essere un’inaccettabile prova di forza, a loro marciare serve per dimostrare che ormai non esistono piazze proibite per i loro deliri neofascisti e etno/populistici.
La risposta del movimento sarà compatta e decisa.
11-03-2006 SPEGNIAMO LA FIAMMATRICOLORE.


I Fascisti della Fiamma tricolore (quelli di Romagnoli, l'individuo che nega l'esistenza delle camere a gas e che ha come compare il fascista-picchiatore Maurizio Boccacci fondatore di Base Autonoma e attuale segretario organizzativo di Fiamma Tricolore) hanno fissato il loro "raduno" nel centro di Milano l’11 marzo 2006.
I fascisti di varia natura sono conniventi e funzionali alle politiche di Forza Italia e di tutto il Polo; la candidatura di quasi tutti i gruppuscoli della destra fascista all'interno del centro-destra ne é la dimostrazione pratica.
I FASCISTI NON DEVONO AVERE LA POSSIBILITA' DI SFILARE NE' DI PARLARE.
I conti con loro si sono chiusi il 25 Aprile 1945.
Sabato 11 marzo 2006 tutti in porta Venezia (MM1 – linea rossa – fermate Palestro, Lima, Venezia) dalle ore 12:00 per impedire questa provocazione studiata a tavolino con la copertura politica del centro-destra.
E’ importante che questa manifestazione abbia carattere nazionale, quindi chiediamo a tutte le organizzazioni di concentrare sforzi e persone nella manifestazione antifascista di Milano e di rinviare l’iniziativa antiproibizionista a Roma. Noi comprendiamo il valore della manifestazione antiproibizionista di Roma, ma riteniamo che in alcuni momenti occorre fare delle scelte prioritarie. Rimandare la manifestazione di Roma non modificherebbe assolutamente la sua efficacia politica; al contrario manifestare a Milano, medaglia d’oro della Resistenza, per impedire ai fascisti alleati di Berlusconi di sfilare e di prendere la parola e quindi di essere legittimati rappresenta non solo un atto doveroso di coerenza antifascista, ma anche una forte ipoteca per la difesa presente e futura della nostra agibilità politica e degli spazi democratici.
Siamo seri, non usiamo “trucchi” o pretesti per dividerci in questa circostanza. Il pretesto che “ siamo in campagna elettorale e quindi non si devono disturbare i manovratori (partiti)” fa parte di un ragionamento politico subordinato alle forze di centro e di sinistra che sottovalutano il pericolo dei rigurgiti di questi rifiuti della storia. Sappiamo come storicamente queste posizioni abbiano favorito negli anni ’20 l’affermazione dei fascisti.
Non inventiamoci appositamente iniziative, manifestazioni o cortei per non venire a Milano e per dividere lo schieramento antifascista.

Diffondere ed organizzarsi

L'altra Lombardia - SU LA TESTA


NOTE SULLA FIAMMA TRICOLORE
PREMESSA
La maggior parte degli attuali gruppuscoli dell’estrema destra in sostanza si sono riciclati da ‘gruppi’ o formazione storiche del terrorismo nero, hanno cioè una tradizione storica, non nascono dal nulla e tutti hanno una caratteristica di fondo:
A) la più parte di questi gruppi eversivi trovarono protezione dentro il MSI ed è probabile che, per un certo periodo, ci siano stati legami con AN
B) i FAR** (1945-1951) sono la fonte di tutti i Movimenti neo-fascisti e nazisti successivi, dai quali poi sorgeranno gli attuali gruppi dell’estrema destra
C) l’estrema destra oggi si presenta come un’accozzaglia di gruppi, microrganismi, associazioni e riviste, partitini e movimenti spesso separati e in contrasto tra loro; in realtà vi sono analogie, fili comuni, collusioni e fonti di finanziamento che li collegano
Dentro questa variegata e pericolosa galassia hanno assunto un ruolo specifico e particolarmente pericoloso quei gruppi che tendono ad accreditarsi nell’area della sinistra antagonista, usando l’ambiguità come metodo e stile, utilizzando in modo strumentale, equivoco econfuso il concetto di “ mondializzazione” e facendo perno sulla linea strategica del superamento della dicotomia destra-sinistra.

La grave crisi economica, politica, istituzionale che da parecchi anni sta investendo il nostro paese costituisce un formidabile terreno di coltura per queste formazioni che cercano di usare e strumentalizzare le tensioni sociali che si determinano in questo contesto per svolgere il loro ruolo di strumento della borghesia dominante, la quale nei momenti di crisi ha sempre fatto uso od addirittura creato gruppi neo-fascisti per gettare scompiglio e creare paura e confusione, al fine di contrastare l’avanzata delle classi lavoratrici e conservare il proprio potere basato sulla forza e, quando è il caso, anche sul terrore.
Ricordiamo che la maggioranza degli attuali dirigenti dell’estrema destra hanno avuto un ruolo determinante negli anni della strategia della tensione (dalla fine degli anni ’60 fino agli anni ’80).

Il neo-fascismo risorgente non va assolutamente sottovalutato; é vergognoso che si concedano sale e piazze a questi apologeti del fascismo ed é scandaloso che pochi denuncino o prendano iniziative sul fatto che fascisti e nazisti possano partecipare tranquillamente alle competizioni elettorali, anche se questo non significa considerare questi disgustosi rigurgiti della storia come nemici principali, perché ben altre sono le priorità da combattere (berlusconismo, politiche economiche e sociali moderate e liberiste presenti in tutti gli schieramenti politici oggi presenti, il fatto che il programma politico della P2 di Gelli si sta di fatto realizzando con il governo Berlusconi senza un’adeguata opposizione); è comunque un dato storico-politico che occorre analizzare, comprendere e collocare nel contesto corretto, per poterlo contrastare e combattere con metodi efficaci ed adeguati, tenendo sempre presente che sono, al di la’ delle apparenze e del frasario pseudo-antagonista usato, strumenti docili, violenti e terroristici in mano alla classe dominante, l’esperienza storica del movimento fascista ce lo insegna.
In questi ultimi anni è ripresa una certa volontà di fare contro-informazione e di analizzare in modo scientifico la natura dei gruppi di estrema destra neo-nazifascisti, ma crediamo che ciò non sia sufficiente se questa attività non viene accompagnata da una costante vigilanza e da coerenti e conseguenti pratiche di mobilitazione e dall’antifascismo militante.

** FAR nuclei terroristici clandestini che si resero responsabili tra la fine del 1945 e il 1951 di una lunga catena di attentati non solo simbolici, ma che procurarono morti e feriti in seguito ad aggressioni a sedi di partiti di sinistra, delle associazioni partigiane e dei sindacati.
Quella dei FAR è un pagina semisconosciuta nella storia dell’eversione fascista e si intreccia con la storia politica ed organizzativa del MSI e delle formazioni sorte successivamente come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale che furono attive nel periodo delle stragi di stato tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’70.
I FAR costituiscono una delle tappe nel progetto di ricostruzione di un partito fascista, infatti furono fondati quasi contestualmente alla fondazione del MSI dagli stessi personaggi che furono i principali ispiratori della nuova formazione neo-fascista ( Alminante, Romualdi, Mieville ecc….
Elementi come Pino Rauti, Clemente Graziani, Fausto Gianfranceschi ed Enzo Erra, seguaci di Julius Evola, nonché futuro nucleo costituente di Ordine Nuovo, fecero vivere ancora a lungo i FAR fino al momento, nel maggio del 1951 , del loro arresto.

MSFT- Movimento Sociale Fiamma Tricolore

Nasce nel 1995 dalla scissione di Alleanza Nazionale. E’ fondato da Rauti, già dirigente di Ordine Nuovo. Questo partito ha anche un quotidiano, “LINEA”.
Dichiara di rifarsi al fascismo rivoluzionario “antiborghese e anticapitalista”.

Da questo partito, in seguito a scissioni, nascono altre formazioni:

- Giorgio Pisanò, ex repubblichino di Salò, fonda il movimento “Fascismo e Libertà” (1991)
- La componente di ‘Alternativa Nazional Popolare’ di Tilgher e Staiti di Cuddia esce dal partito nel 1997 e poco dopo Tilgher fonda il Fronte Nazionale Sociale
- Il sindaco di Chieti Cucullo e Bigliardo (deputato europeo) fondano il Movimento Sociale Europeo (1998)

Nel 2003 Pino Rauti viene espulso e al suo posto diventa segretario Luca Romagnoli, il periodico di riferimento é ‘L’antagonista’.
Pino Rauti fonda un nuovo movimento, Movimento Idea Sociale, insieme ai suoi sostenitori Giuseppe Incardona e Luigi Caruso.

Partecipazione alle competizioni elettorali

- Politiche 1996 - da soli - eletto un senatore
- Amministrative : un consigliere regionale e diversi membri nelle assemblee elettive locali
- Europee 1990 - da soli – eletto un eurodeputato
- Regionali 2000 – coalizzato con il centrodestra – nessun eletto
- Politiche 2001 – da soli ma con accordo di desistenza con la CdL – eletto un senatore (Luigi Caruso)
- Europee 2004 – senza Rauti – un eurodeputato (Romagnoli)
- Regionali 2005 – membri della coalizione ‘Alternativa sociale’ di cui fanno parte anche Forza Nuova, Libertà di Azione (di Alessandra Mussolini) e Fronte Nazionale Sociale ( di Tilgher) – nessun eletto
- Politiche 2006 – ha stretto accordi con la Casa delle Libertà

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