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http://italy.indymedia.org/news/2006/03/1015308.php Nascondi i commenti.

Turchia: incriminato il numero due dell'esercito; scoperta una "Gladio" anticurd
by mazzetta Saturday, Mar. 11, 2006 at 4:50 PM mail:

I militari sotto accusa per aver provocato attentati dei quali incolpare i Curdi, alzano la testa e rifiutano il giudizio dei tribunali.

Molti non gradiscono l'ingresso della turchia in Europa a causa della religione dei suoi abitanti, mentre sarebbe più saggio fare caso alle scarse attitudini democratiche delle loro forze armate e alle clamorose violazioni dei diritti umani, non solo nei riguardi dei curdi

Tutto è cominciato qui:
http://italy.indymedia.org/news/2005/11/923258.php

8 marzo 2006 20.06
http://www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=143&sid=6533504&cKey=1141844771000
Turchia: generale incriminato, militari battono il pugno

ANKARA - "non ci lasceremo processare da un procuratore che, tra l'altro, non rispetta le procedure". I generali turchi hanno, così, battuto il pugno sul tavolo ed ha così preso le proporzioni di uno scontro istituzionale e politico tra autorità militari e civili l'incriminazione del "numero due" dei militari, il generale Yasar Buyukanit, da parte del procuratore di Van, Ferhat Sarikaya, il quale, peraltro, è stato oggi messo sotto inchiesta dal ministro della giustizia, Cemil Cicek.

Con una secca dichiarazione ufficiale, lo stato magggiore turco ha ricordato che, per legge, "i generali e gli ammiragli possono essere inquisiti solo dalla Procura militare, dopo un'autorizzazione del Capo di stato Maggiore delle Forze armate". Nella stessa dichiarazione i militari turchi hanno accusato il procuratore di avere violato la legge in quanto non ha depositato presso la Procura militare, come previsto dalla legge, alcuna richiesta di procedimento a carico di Buyukanit. Hanno cioè chiesto implicitamente un procedimento disciplinare contro lo stesso procuratore, cosa che, per la verità, era stata già annunciata in mattinata dal ministro della giustizia che ha già spedito i suoi ispettori alla procura di Van per svolgervi un'inchiesta.

Buyukanit, che è ritenuto un fermo difensore della laicità dello Stato ed è già designato a succedere quest'estate al pensionando generale Hilmi Ozkok alla testa dei militari turchi, è stato accusato dal procuratore di Van di avere ispirato e coperto due sottufficiali, accusati dallo stesso procuratore per l'oscuro attentato di Semdinli del 9 novembre scorso a Semdinli ad una libreria (di proprietà di un ex membrto del Pkk), che provocò un morto e 6 feriti e varie dimostrazioni e scontri in tutta la provincia curda di Hakkari, con uno strascico di altri 7 morti e decine di feriti.

Il processo si svolgerà a partire dal 4 maggio prossimo e vedrà alla sbarra, accusati dallo stesso procuratore per reati che prevedono l'ergastolo, i due sottufficiali dell'intelligence della gendarmeria (i carabineri turchi) Ali Kaya e Ozcan Ildeniz ed una terza persona (secondo i giornali turchi, un ex membro pentito del Pkk). Questi ultimi - secondo il teorema del procuratore di Van - avrebbero eseguito l'attentato per rispondere ad un precedente attentato contro la gendarmeria locale, ma anche nell'ambito di una provocazione di cui sarebbe stato ispiratore Buyukanit, mirante ad elevare le tensioni sulla questione curda, al fine di fare fallire il processo di adesione della Turchia all'Ue.

Gli imputati furono subito additati come responsabili dell' attentato alla libreria da locali esponenti del nazionalismo curdo (secondo alcuni giornali di questa mattina, su istigazione di alcuni 'peshmergà nord-iracheni del gruppo di Massud Barzani). Nella loro auto furono trovate armi e una mappa della libreria colpita da una bomba. Essi furono a stento salvati dal linciaggio, dai loro commilitoni che, per trarli in salvo, spararono ed uccisero uno degli assalitori.

Il generale Buyukanit, che aveva definito uno degli accusati come "un bravo soldato", sarebbe stato tirato in ballo nella vicenda -secondo i suoi difensori- solo dalle dichiarazioni di un uomo d'affari curdo Ali Altindag, proprietario del giornale e della Tv locale Soz, un uomo che lo stesso Buyukanit (già comandante del sud-est dal 1997 al 2000) aveva fatto processare per fiancheggiamento del Pkk.

Sono stati questi gli argomenti a difesa di Buyukanit esposti dal capo dei militari turchi nei colloqui urgenti che ha avuto lunedì con il premier turco Tayyip Erdogan e ieri con il capo dello stato, Ahmet Necdet Sezer.

Il governo turco, dopo essersi trincerato nei giorni scorsi dietro l'indipendenza della magistratura, ha finito per scendere in campo a difesa di Buyukanit, definito dal premier Erdogan "un comandante rispettato" e aprendo così la strada politica all'inchiesta contro il procuratore di Van.

Nel frattempo sono sembrate questa sera ricevere una singolare ed inattesa conferma le insistenti voci di stampa di una "contiguità" dello stesso procuratore (noto anche per avere in passato aperto un dubbio processo di corruzione contro il laico rettore dell'Università di Van) con alcuni ambienti del partito di radici islamiche al governo, Akp, che non vedono con favore la prossima ascesa di Buyukanit a capo dei militari.

Il presidente della commissione parlamentare sui fatti di Semdinli, Musa Sivacioglu, ha, infatti, candidamente ammesso questa sera di avere trasmesso il 20 febbraio scorso al procuratore il verbale delle dichiarazioni rese dallo stesso Altindag, scaricando la responsabilità sul deputato dello stesso Akp, Ahmet Arsin.

Lunedì dopo la notizia dell'incriminazione di Buyukanit, due deputati dello stesso Akp avevano elogiato il prcuratore di Van dichiarando ai giornali: "Ha fatto lui quello che non siamo riusciti a fare noi".

SDA-ATS

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