Solidarietà attiva.

Sabato 11 marzo la città di Milano ha visto scendere in piazza il corteo della fiamma tricolore, formazione neofascista, alleata con la maggioranza e tollerata da tutto l'arco parlamentare. Croci celtiche, slogan razzisti, bandiere con il fascio littorio hanno sfilato, autorizzati dal permesso del Prefetto di Milano, di fronte ad una città distratta, sopita, totalmente assente. Queste considerazioni ci portano ad esprimere la necessità di un agire politico nuovo, partecipativo, critico. Chi quel pomeriggio ha deciso di scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso si trova oggi a dover fare i conti con carcere, denunce e una stampa capace solo di confondere, generalizzare, mistificare oscurando le molteplici forme e pratiche che gli spazi sociali e la cultura non istituzionale in questi anni hanno saputo proporre discutendo, confrontandosi e aggregando.

Portiamo avanti percorsi per esprimere il nostro dissenso verso qualsiasi forma di fascismo cominciando dalla richiesta di scarcerazione degli arrestati.

studenti universitari antifascisti

Chi ha provocato i disordini di Milano è CONTRO un agire politico nuovo, partecipativo, critico. Non mi pare una strategia molto intelligente la loro, e la stupidità ha sempre un costo. Spaccare le vetrine di McDonald o dar fuoco alle automobili non porta la gente a riflettere su cosa non va nel mondo, ma su cosa non va nella testa delle persone che lo fanno, e mi sembra giusto. Inoltre, che senso ha manifestare contro una manifestazione dei fascisti per finire poi col demonizzare il movimento. Anche questo, molto intelligente. Allora veniamo al punto. Il fascismo di quei fascisti che manifestano è la vostra ossessione? Manifestiamo allora tutti i giorni contro qualcuno, perché il fascismo è ovunque. Manifestiamo contro i medici che rovinano le persone, manifestiamo contro chi guarda Il Grande Fratello, manifestiamo contro quelli che leggono solo il Corriere dello Sport, manifestiamo contro quelli che fanno gli attivsti ma in realtà pensano solo ai fatti loro, manifestiamo tutti i giorni contro gli ignoranti, gli egoisti, i qualunquisti, gli impiegati di banca, contro le automobili e contro tutti quelli che contribuiscono a questa società di merda, noi stessi compresi. Manifestiamo contro noi stessi. manifestiamo e spacchiamo tutto tutti i giorni, perché i motivi non mancano. Oppure smettiamola semplicemente di essere infantili ed esprimere solidarietà a quattro ragazzini deficienti, e agiamo in modo serio per cambiare le cose, in prima persona, facendo qualcosa di utile, anche contro noi stessi, non solo qualche cosa di comodo. Quando farete ciò, sarete credibili, sopratttutto verso voi stessi.