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Contributo per Meeting Internazionale per il diritto alla Casa
by omme. lottaperlacasafirenze, A&A Thursday, Oct. 31, 2002 at 2:14 AM mail:

Contributo per Meeting Internazionale per il diritto alla Casa

In questi giorni viene sancita e presentata la nuova creatura del modello toscano: la Casa S.p.a. Con questo passaggio viene definitivamente smantellato quel poco di patrimonio pubblico rimasto (ricordiamo che l’Italia è lo stato europeo con la più bassa percentuale di edilizia residenziale pubblica, circa il 5-6 %, a fronte del 25 % dell’’Inghilterra, del 21 % dell’Olanda…), decretando così la fine del diritto alla casa. Nessuno si faccia convincere che con Casa S.p.a non cambierà nulla perché si tratta di una società a “maggioranza pubblica”. Ciò vuol dire che, se il 59 % delle azioni sono di proprietà delle Amministrazioni, il restante 41 % è suddiviso tra ex Enti statali ormai privatizzati (Inail, Inpdap, Inpdai, ecc…).
In questo passaggio è necessario inoltre sottolineare che in tutte le Società per azioni è possibile intraprendere scalate azionarie, per fronteggiare le quali è necessario che l’azionista di maggioranza possegga non meno dell’81 % delle quote: è quindi evidente che Casa S.p.a sarà destinata a subire scalate societarie da qualsiasi speculatore di turno.
Quella che si sta creando sarà la più grossa società immobiliare della Toscana: sono circa quindicimila le case che rientreranno in questo processo, creando un giro di affari e una rendita fondiaria degni del sempre più esigente mercato neoliberista.
Questo significherà da subito un aumento dei canoni per gli inquilini, nello statuto è espressamente detto che scopo della SPA sarà la valorizzazione del patrimonio, e come sarà possibile valorizzare il patrimonio se non con l'aumento dei canoni o con la vendita delle case?
Questa "valorizzazione" diventa necessaria oltre che per garantire il "giusto profitto" all'azionista anche per finanziare la scellerata politica della casa dei comuni che la interpretano unicamente nella regalia dei contributi in conto affitto che attualmente non godono più dei finanziamenti statali. Il diritto alla casa viene così definitivamente cancellato e il suo simulacro invece che essere finanziato dalla fiscalità generale ( ma finora lo era solo con i soldi dei lavoratori dipendenti) sarà finanziato solo dagli attuali inquilini delle case popolari.
Questa in ordine di tempo è solo l’ultima perla che aumenterà il disagio abitativo, esasperando ulteriormente l’attuale stato di crisi. Migliaia sono infatti gli sfratti esecutivi, migliaia le famiglie in attesa di assegnazione, centinaia quelle alloggiate in affittacamere e pensioni, centinaia i senza tetto, decine le occupazioni. Come se questo non bastasse, la tanto sbandierata soluzione del contributo in affitto (da sempre contrastata da comitati, movimenti, associazioni), si sta rivelando un boomerang per le Amministrazioni Locali. Infatti, in questi ultimi tre anni, il solo Comune di Firenze ha “sistemato” circa 3000 famiglie con la formula del contributo in affitto, sfruttando i finanziamenti statali provenienti dai fondi ex-Gescal, soldi versati per anni dai lavoratori e intascati dagli speculatori del mercato degli affitti sempre più inaccessibile e sempre più agevolato dalle scelte politiche dello Stato (vedi legge sulle locazioni Zagatti).
Ora è necessario rinnovare i contributi per queste famiglie (concessi per una durata di tre anni , ma i contratti fatti con la legge Zagatti durano quattro anni), e di conseguenza ridestinare i contributi a chi di diritto. Ma la nuova finanziaria del governo Berlusconi taglia completamente questo tipo di finanziamento agli Enti locali e così tutte le famiglie che resteranno senza il contributo o faranno i salti mortali per pagare un affitto insostenibile o se non pagano saranno sfrattate per morosità, e perdendo con la morosità la possibilità di partecipare a qualsivoglia bando per loro il comune attua una sorta di soluzione omeopatica del problema casa.
La violenza del mercato continuerà a non risparmiare nessuno, anche se come al solito quelle più colpite saranno sempre le fasce sociali più deboli come le famiglie monoreddito, i giovani precari, le famiglie di migranti, i disagiati.
In uno scenario di questo genere occorre affermare con forza la nostra opposizione a questa politica di privatizzazioni e di smantellamento affinché la casa sia un diritto e non una merce. Molte saranno nei prossimi giorni le iniziative di protesta e di contestazione, ma è necessario trovare un momento unitario di mobilitazione, dove movimenti, comitati di sfrattati e di inquilini, associazioni e oppositori, convoglino rabbia, energie e proposte, dimostrando di non essere disposti a subire decisioni che incidono sui nostri bisogni.

- NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO
- BLOCCO IMMEDIATO DI SFRATTI E SGOMBERI
- RIPOPOLAMENTO DEI CENTRI STORICI
- REQUISIZIONE DELLE CASE SFITTE
- RECUPERO DI AREE DISMESSE AD USO ABITATIVO (AUTORECUPERO)
- RIDEFINIZIONE DEI CRITERI D’ ACCESSO ALL’ERP
- INCREMENTO DEL PATRIMONIO PUBBLICO


Per informazioni:
lottaperlacasa@toscanantagonista.org, omme@inventati.org, hassanfathy@interfree.it

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