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Nella notte scontri studenti-polizia ( e ci sono anche i banlieusards)
by Collettivo Jacquerie Friday, Mar. 17, 2006 at 9:23 AM mail:

Francia, non si ferma la protesta

Nella notte scontri ...
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PARIGI - Notte di scontri in Francia tra polizia e studenti che contestano il contratto di primo impiego (Cpe), la controversa riforma introdotta dal governo Villepin per favorire l'occupazione giovanile.

A Parigi gli studenti hanno concluso una giornata di proteste erigendo barricate nel Quartiere latino: auto e cassonetti rovesciati e dati alle fiamme e lancio di molotov con gli agenti che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Una trentina di poliziotti sono rimasti contusi. Contemporaneamente studenti di destra sfilavano per chiedere la fine dell'occupazione delle università.

Le violenze del giovedì di mobilitazione in tutta la Francia contro il Cpe si è conclusa con 300 fermi, 180 dei quali Parigi. Gravi disordini si sono verificati a anche a Rennes fino alle due di notte. Una cinquantina di poliziotti sono stati assaliti da un migliaio di contestatori che hanno lanciato pietre e molotov. Venticinque studenti sono stati fermati.

Ora l'appuntamento dei contestatori è per sabato quando sono in programma nuove manifestazioni nazionali contro il Cpe. L'Unep, il potente sindacato studentesco di sinistra, ha promesso una mobilitazione senza precedenti.

(17 marzo 2006)




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foto
by afp Friday, Mar. 17, 2006 at 9:51 AM mail:

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foto 2
by afp Friday, Mar. 17, 2006 at 9:54 AM mail:

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by afp Friday, Mar. 17, 2006 at 9:57 AM mail:

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by afp Friday, Mar. 17, 2006 at 9:59 AM mail:

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foto rems
by Collettivo Jacquerie Friday, Mar. 17, 2006 at 10:04 AM mail:

foto rems...
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Banlieusards e studenti uniti nella lotta !

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CHE BELLOOOOOOOOOO!!!!!!
by segaiolo Friday, Mar. 17, 2006 at 10:49 AM mail:

Sììììììììììììììììì!!!!!

Devastazioniiiiiiiiiiiiiii!!!!

Arrestiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!

Feritiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!

Gooooodooooooooooo!!!!

C'è anche qui una motina che bruciaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!

aaaaaaaaaaaaaaaahhhhh!!!!!!

Bene, adesso posso tornare a giocare con i soldatini.

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Domani in programma un'altra manifestazione contro il precariato
by Collettivo Jacquerie Friday, Mar. 17, 2006 at 5:07 PM mail:

Domani in programma ...
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Violenta coda notturna al corteo contro il contratto d'ingresso per i giovani
A Parigi e in altre città auto bruciate e barricate: fermate 300 persone
Francia, non si ferma la protesta
Nella notte scontri studenti-polizia
Domani in programma un'altra manifestazione contro il precariato


Auto in fiamme a Parigi
PARIGI - Notte di scontri in Francia tra polizia e studenti che contestano il contratto di primo impiego (Cpe), la controversa riforma introdotta dal governo Villepin per favorire l'occupazione giovanile.

A Parigi gli studenti hanno concluso una giornata di proteste erigendo barricate nel Quartiere latino: auto e cassonetti rovesciati e dati alle fiamme e lancio di molotov con gli agenti che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Una trentina di poliziotti sono rimasti contusi. Contemporaneamente studenti di destra sfilavano per chiedere la fine dell'occupazione delle università.

Le violenze del giovedì di mobilitazione in tutta la Francia contro il Cpe si è conclusa con 300 fermi, 180 dei quali Parigi. Gravi disordini si sono verificati a anche a Rennes fino alle due di notte. Una cinquantina di poliziotti sono stati assaliti da un migliaio di contestatori che hanno lanciato pietre e molotov. Venticinque studenti sono stati fermati.

Ora l'appuntamento dei contestatori è per sabato quando sono in programma nuove manifestazioni nazionali contro il Cpe. L'Unep, il potente sindacato studentesco di sinistra, ha promesso una mobilitazione senza precedenti.

(17 marzo 2006)

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Sabato 18, ore 18 Sit-in a P.za Farnese - Roma
by COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI UNIVERSITARI Friday, Mar. 17, 2006 at 10:32 PM mail:

Sabato 18, ore 18 Si...
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Sabato 18, ore 18 Sit-in a P.za Farnese davanti all’Ambasciata Francese(via dei baullari angolo piazza farnese)
partendo dallo spezzone nazionale studentesco al corteo contro la guerra, ore 14, P.za Esedra.

Dalla Francia all’Italia gli/le studenti/esse europei/e hanno una sola voce:: Stop precarietà!

Dopo la mobilitazione di quest’autunno in Italia, ora ad esplodere sono le università francesi. In questi giorni, in Francia, è in corso la più grande mobilitazione studentesca di decenni (alcuni parlano di nuovo ’68).

Ancora una volta la precarietà è al centro della mobilitazione.

La stessa precarietà del ddl Moratti e della legge 30, la precarietà a cui ci destina il 3+2, e tutta la Riforma Zecchino, la precarietà delle nostre condizioni materiali di vita, priv* di diritto allo studio e costrett* ad accettare qualunque lavoro per poter conseguire una laurea da futur* precar*.

In Francia il governo di destra l’ha chiamata, con l’ipocrisia che in Italia sentiamo ripetere da anni dai vari Maroni, Berlusconi, e anche da molti leader del centro-sinistra, "Legge per le Opportunità".

Oppurtunità per i profitti, forse...

In realtà, la legge prevede solo la generalizzazione della precarietà di massa che già i francesi avevano voluto rifiutare votando NO all’Europa del Mostro Bolkenstein: il famigerato Cpe, al centro della protesta, un nuovo contratto che prevede il licenziamento libero sotto i 26 anni, la riduzione dell’obbligo scolastico, drastiche punizioni e rieducazioni in stage nell’esercito e nella polizia per i/le giovani indisciplinati/e.

Gli/le student* francesi non hanno creduto alle retorica del governo, e si sono mess* in movimento.

Facoltà per facoltà, città per città hanno dato vita a un movimento che anche in Francia tutt* davano per impossibile. Si sono alleat* con i lavoratori, anch’essi colpiti direttamente dalla riforma del governo, e sono sces* in piazza in centinaia di migliaia. Ora in tutta la Francia, non solo a Parigi, è in corso una poderosa mobilitazione, e gli/le student* non sono più sol*. Al contrario è il governo di De Villepin ad essere sempre più solo.

E così venerdì ha risposto con l’arroganza e la stupidità di chi ha paura di perdere: il violento sgombero de La Sorbona, la storica sede dell’università parigina, reparti speciali all’assalto degli/delle student*, arresti.

Ma il movimento francese sa di essere forte e non si ferma: negli altri atenei proseguono e si rafforzano le occupazioni, il 16 ci sarà una mobilitazione locale.

Soprattutto, il 18 ci sarà una grande manifestazione nazionale in cui scenderanno insieme in piazza student*, lavorat*, movimenti sociali contro la precarietà, contro la guerra e contro il governo.

L’attacco a La Sorbona è un attacco a tutt* gli/le student* europe*.

Ci dobbiamo mobilitare. Non per generica solidarietà. Le riforme contro cui ci battiamo sono le stesse, decise negli stessi luoghi anti-democratici, cosiddetti europei (dal Processo di Bologna alla direttiva Bolkenstein), e poi applicati dai singoli governi. LORO hanno i loro vertici, i loro consigli, le loro direttive. NOI abbiamo il movimento e solo se il movimento studentesco saprà organizzarsi anche in Italia, insieme al resto d’Europa, potremo vincere questa sfida, fermare la precarietà, cambiare le nostre università. E le nostre vite.

COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI UNIVERSITARI

Info: Marco 3404065865

Aurora 3335785143


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Una generazione usa e getta
by ANTONIO SCIOTTO Saturday, Mar. 18, 2006 at 10:25 AM mail:


Tra precari e intermittenti, storie di «invisibili» in corteo
ANTONIO SCIOTTO
INVIATO A PARIGI
Cpe, il nuovo contratto per gli under 26 con due interpretazioni. Quella del governo Villepin, che lo traduce «contrat premiere embauche» («di prima assunzione»): due anni in cui l'impresa ti può licenziare senza giusta causa. E quella, decisamente più simpatica, degli studenti e dei giovani precari: «contrat poubelle ebauche», ovvero «contratto di assunzione spazzatura». Un lavoro bidone, precarizzato ed esposto al continuo ricatto. Il battesimo della pattumiera è stato ufficializzato alla grande manifestazione che ieri ha attraversato Parigi. Tantissimi liceali e universitari sotto i 26 anni, ma anche adulti che hanno portato la loro solidarietà: «Perché la precarietà è un problema che tocca tutti»; «questi sono i nostri figli», «vogliono abbattere le garanzie dei lavoratori, e cominciano da loro». «Solidarité» è la parola più ricorrente negli slogan e sui cartelli: «Insieme in piazza, da soli siamo fragili». Con Baptiste, Sabine e Julianne abbiamo fatto il viaggio dalla sede del Coordinamento intermittenti e precari fino a Place d'Italie, punto d'incontro dei manifestanti: in macchina volantini, bandiere, striscioni. E una torta al cioccolato, già tagliata a quadretti: Baptiste compie 31 anni, è un montatore video. In piena generazione «jetable», usa e getta la chiamano a Parigi: un contratto di tre mesi, un altro di due, poi qualche mese di vuoto. Per fortuna c'è il sussidio di disoccupazione. «Ma vogliono ridurre pure quello - spiegano i ragazzi mentre ci muoviamo lentamente nel traffico cittadino - Nel 2003 hanno riformato i sussidi, proporzionandoli al lavoro che hai fatto nell'anno precedente: così prendono molto quelli che hanno guadagnato tanto, mentre i precari di serie B spariscono, ottengono a stento il minimo legale». «Sparizione» e «invisibilità» sono parole che nel corteo incontriamo spesso. Le mascherine bianche coprono il viso degli stagisti, ragazzi e ragazze sui 20 anni, ancora più precari e inesistenti degli intermittenti dello spettacolo: questi ultimi, perlomeno, sono nel «giro», vengono chiamati ogni volta che c'è lavoro. Valerie, 22 anni, spiega invece che il meccanismo dello stage è ancora più crudele: lavori gratis per qualche mese per un grosso nome, magari una multinazionale, e poi finisci nel dimenticatoio, nessuno ti chiama più. Anche tu nella poubelle degli invisibili.

«Col Cpe ci possono ricattare e dobbiamo obbedire a qualsiasi ordine: chi ha il coraggio di rispondere di no al padrone se sa di poter essere licenziato? - si chiede Baptiste - Tolgono garanzie non solo al lavoro a tempo indeterminato, ma persino a quello a termine, perché il principio della licenziabilità ti fa vivere in un'ansia continua». «Per me è precario anche chi lavora a tempo indeterminato - aggiunge Sabine - Penso ai miei amici che lavorano nella ristorazione, in catene come McDonald's: un part-time di poche ore a settimana, ma l'azienda cambia a piacere i turni, disponendo del tuo tempo come vuole». Sembra di sentire gli italiani vittime del pacchetto Treu e della legge 30: «Come facciamo a costruirci un futuro?»; «le banche, con questo contratto, non ci fanno credito». Perlomeno in Francia hanno inserito il cosiddetto «premio di precarietà»: pagano il 10% in più i contrattisti a termine, monetizzando in qualche modo la flessibilità. Un paletto importante (se solo si pensa che in Italia precari come i cococò costano addirittura la metà dei dipendenti), ma che non elimina il problema.

Ma soprattutto i ragazzi hanno capito che il governo vuole aggiungere un altro pezzo alla destrutturazione del lavoro, dopo il Cne («contrat nouvelles embauches», delle nuove assunzioni) approvato l'anno scorso in piena estate, tanto per ridurre al minimo le contestazioni: prevede anch'esso due anni a licenziamento libero, si applica alle aziende sotto i 20 dipendenti. Daniel Duclos, professore in un liceo parigino, ha 50 anni ed è iscritto alla Cgt: ci spiega che il governo e gli industriali vogliono arrivare a un «contratto unico», che preveda la possibilità di licenziamento per tutti i lavoratori, senza più distinzione di età e di dimensioni di impresa. «D'altra parte - continua - ormai i contratti intermittenti riguardano il 16% del lavoro pubblico e il 12% del privato: io ho fatto 13 anni di precariato a scuola, e ricordo che allora i tempi indeterminati ci sostenevano. Io voglio fare lo stesso con i precari di oggi: devono sentire che siamo con loro».



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APPALUSI A CHI DISTRUGGE LE CITTà!
by matteo Tuesday, Jul. 11, 2006 at 4:00 PM mail:

siete prorio una banda di imbecilli ignoranto..che data la vostra intelligenza proclamate la pace incendiando auto..spaccando vetrine e facendo queste michiate qua....UN APPLAUSO ALLA VOSTRA INTELLIGENZA!

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