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terremoto: il tribunale di Larino apre una inchiesta
by imc bassomolise Sunday, Nov. 03, 2002 at 12:23 AM mail:

il tribunale di Larino verifica se ci sono responsabilità nel crollo dell'edificio scolastico.


Inchiesta avviata per dovere. Il tribunale di Larino deve verificare se ci sono responsabilità penali dietro il crollo della palazzina. Omicidio colposo plurimo è il possibile capo d’imputazione, accusa che potrebbe venire formulata ai danni della giunta comunale rea di aver dato l’agibilità; e all’ingegnere che ha progettato il lavoro di ampliamento dell’edificio. L’edificio scolastico non è l’unico stabile ad essere crollato, ma il fatto che sia una scuola ad aver ceduto cosi facilmente fa si che molta gente voglia chiarezza sull’accadato. Un dato di fatto è che questa zona del basso molise non è mai stata considerata soggetta a fenomeni sismici, questo in qualche maniera giustifica la carenza di scrupolosità. Infatti buona parte degli edifici, pubblici e non, di questa e di altre zone, ha lavori recenti di ampliamento su strutture datate. Un piano superiore costruito a norma vigente su una strutture piu’ debole costruita molti anni prima: è lo scenario di parecchi palazzi pubblici qui nel molise. La responsabilità è anche nella mancanza di fondi che scuole piccole e periferiche hanno sofferto da governi e amministrazioni regionali. Mancanza di fondi, finanziarie risicate che non permettono alle piccole scuole pubbliche serie opere di manutenzione. La questione è complessa ed è difficile trovare un reale responsabile a questo drammatico evento.

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san giuliano; la scuola
by imc bassomolise Sunday, Nov. 03, 2002 at 1:00 AM mail:

la scuola poggiava su una struttura troppo fragile



SAN GIULIANO DI PUGLIA (CAMPOBASSO), 1 NOV - Aveva una struttura fragile la scuola crollata a San Giuliano di Puglia. Una struttura di foratini che pero' era rimasta in piedi dal 1953, anno della sua costruzione, a pochi giorni fa, fino a quando il terremoto non ha fatto il resto, perche' secondo i vigili del fuoco e i tecnici che hanno avuto modo di lavorare tra le macerie e di osservare come era fatta la scuola, la causa del terribile disastro potrebbe essere proprio il cemento. Il cemento nella scuola Francesco Jovine, circa 150 bambini tra materne, elementari e medie, era arrivato due anni fa, durante i lavori di ristrutturazione. Era servito per rinforzare i solai, per fare la copertura, per rafforzare la struttura. Tutto questo perche' sono state aggiunte due aule al piano di sopra per ospitare altre due scolaresche. Ma il cemento, ha fatto osservare un vigile del fuoco, e' pesante e ha insistito pesantemente sui foratini. Dopo la scossa di ieri mattina a crollare sono stati proprio solai e copertura e con loro hanno trascinato il resto facendo appiattire uno su l'altro i solai ed il tetto: l'edificio in pratica e' imploso. Per i bimbi non c'e' stato scampo, soprattutto per quelli della classe in fondo, della prima elementare, perche' sono rimasti imprigionati dalle altre classi che li hanno schiacciati. Un disastro che ora, quelli che qui hanno lavorato ai soccorsi e che hanno potuto vedere come era fatta la scuola, dicono che e' stato causato soprattutto dal cemento. Un materiale pesante, poco elastico, che ha trascinato con se,' dopo la tremenda scossa, la fragile ma solida struttura di foratini del 1953.


Ansa
TERREMOTO: PARTE INCHIESTA,TANTI DUBBI SU QUELLA SCUOLA/ANSA

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POLEMICHE SULLA PREVENZIONE, NUOVI AVVERTIMENTI DEI SISMOLOGI (ANSA) - ROMA, 1 nov - La tragedia di San Giuliano di Puglia ha sconvolto l'Italia e commosso il mondo. L'emozione, alimentata in questo caso anche dal fatto che la maggior parte delle vittime sono bambini, non ha attenuato le immancabili polemiche subito scatenatesi sull'assenza di un adeguato piano di prevenzione, sulle presunte irregolarita' nella costruzione della scuola, trasformatasi in una tomba per tanti alunni ed alcuni professori, sui soccorsi. Ed e' partito anche qualche allarme da parte dei sismologi: ''Attenti, se non si interviene nel paese ci saranno altre tragedie''. La procura di Larino (Campobasso) ha aperto oggi un'inchiesta sul crollo della scuola intitolata a Francesco Jovine e quale primo provvedimento ha fatto sequestrare tutti gli atti relativi alla sopraelevazione dell'edificio scolastico. Il locale e' stato realizzato nel '53 con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno.Un altro piano e' stato aggiunto recentemente per accorpare nello stesso edificio le scuole materna, elementare e media. Gli elementi finora raccolti rafforzano la necessita' di chiarire questo aspetto, tenuto conto che nell'area nessun'altra costruzione ha subito analoga sorte. Il direttore del gruppo nazionale per la difesa dai terremoti Claudio Eva ha detto che l'edificio risultava ''statisticamente idoneo'', aggiungendo pero' che '' non ne erano state verificate le risposte dinamiche perche' l'area di San Giuliano di Puglia non era stata classificata come zona sismica''. Per Claudio Eva questo spiegherebbe perche' in un censimento della protezione civile di qualche anno fa la scuola crollata figurava tra gli edifici pubblici sicuri. ''Si, la scuola l'hanno ristrutturata, ma hanno sbagliato tutto. Hanno fatto i solai di cemento e con lo stesso materiale hanno rinforzato il tetto. E proprio il solaio ed il tetto sono crollati sulle strutture piu' leggere fatte di foratini'', hanno denunciato alcuni vigili del fuoco, tra i protagonisti della drammatica corsa contro il tempo per salvare i bambini e le loro insegnanti da sotto le macerie. Il prefetto Morcone, a sua volta, ha dichiarato che le macerie della scuola saranno rimosse per essere trasferite in un luogo dove saranno a disposizione dell' autorita' giudiziaria. Anche sulla questione se San Giuliano era o meno considerata zona sismica qualcuno dovra' dare una risposta chiara. Dopo la forte scossa di ieri c'e' chi ha parlato esplicitamente di territorio a rischio elevato, ma pare che cosi' non sia stata considerata quando la costruzione e' stata ristrutturata. La tragedia di San Giuliano ha riproposto inoltre la polemica sulla prevenzione. Nel caso specifico, quella sull' allarme che sarebbe potuto scattare dopo le prime scosse di piu' modesta intensita' che ha investito soprattutto il sindaco del paese, anche se poi le accuse sono state ridimensionate. In proposito gli esperti hanno ribadito che nessuno puo' prevedere terremoti, che le piccole scosse sono migliaia ogni anno in Italia ed e' impensabile ordinare lo sgombero degli edifici ogni volta che la terra trema. Serve prevenzione, e' stato ribadito, che significa costruire, come in Giappone ed in California, edifici antisismici nelle zone piu' a rischio. Uno dei paladini di questa linea e' Enzo Boschi, presidente dell'istituto di geofisica e vulcanologia, il quale ha accusato alcuni sindaci di essere troppo permissivi ed ha avvertito che se non si rispetteranno le norme di sicurezza e non si faranno prevenzione e controlli ci saranno altre tragedie, anche piu' gravi di quella che ha appena colpito il Molise. Nel caso degli edifici scolastici un preciso allarme e' stato lanciato, inoltre, da Legambiente che ha realizzato un'indagine dalla quale risulta che il 26,49 per cento delle scuole in Italia sorge su zona a rischio sismico e che oltre un quarto di queste costruzioni necessita di urgenti interventi di manutenzione straordinaria. Per domani e' stata convocata a Larino l'apposita commissione grandi rischi del Dipartimento della protezione civile con il compito di valutare l'impatto del sisma ed i danni. All'inizio della prossima settimana del terremoto si parlera' in parlamento. Molti politici hanno gia' anticipato che, superata l'emergenza, solleciteranno un piano straordinario di prevenzione per aumentare la sicurezza della popolazione. In generale, dal paese, parte la richiesta che almeno la strage dei bambini di San Giuliano serva da lezione. VS




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terre dimenticate
by ila Wednesday, Nov. 06, 2002 at 11:03 PM mail:

ciao,sono ila,ho 19 anni e sono un'occupante di filosofia.
Buona parte della mia infanzia l'ho trascorsa in quel piccolo paese,poco più di 1000 anime,ora al centro della cronaca nazionale.Era necessario che morissero 26 bambini per ricordarsi che esiste una regione,il Molise,e per avviare un controllo sulle strutture pubbliche,soprattutto le scuole,dei centri più piccoli,ignorati da tutti e ,cosa assai grave,dalle istituzioni?Il mio non vuole essere banale campanilismo, ma una evidente realtà.

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