dall'unità di oggi - cronaca di roma
08 Aprile 2006
Alberone, minacce firmate Forza Nuova Mariagrazia Gerina
L’hanno scritto di notte, ieri, con la vernice nera e con una «z» sola, sulle pagine de l’Unità del giorno prima, affisse alla bacheca della sezione Ds dell’Alberone: «Vi ammaziamo». Firmato: «Forza Nuova». Poi, con colla e pennello si sono messi ad attaccare i manifesti «Vota Alessandra Mussolini». Uno in bacheca e l’altro sulla porta della sezione. Non contenti, se la sono presa anche con la vecchia sezione del partito socialista, ora sede della Rosa nel Pugno. Stesso caseggiato, appena qualche metro più in là su Via Appia Nuova. Manifesti per Alessandra Mussolini. E scritte a insultare la Bonino. Quelle «No all’aborto», invece, sempre siglate Forza Nuova risalgono a qualche giorno prima. Dura la condanna del sindaco Veltroni: «Tanto più in un momento così delicato, a poche ore dal voto quando ci sarebbe bisogno di quella serenità naturale per un paese che deve andare a votare». Mentre il segretario romano dei Ds Esterino Montino ricorda che si tratta degli «ennesimi episodi violenti», dopo «le sedi danneggiate, le pallottole inesplose recapitate a domicilio, i gazebi abbattuti e le bandiere bruciate»
«TRANQUILLITÀ E SICUREZZA», chiede il segretario Ds alle forze dell’ordine: «Una campagna elettorale così avvelenata non si era mai vista», osserva Montino, che punta il dito contro «l’evidente proliferare di formazioni neofasciste». Le tracce della spedizione vandalica in via Appia Nuova, ieri mattina, le hanno trovate i pensionati che ogni giorno (domeniche incluse) di buon’ora vanno ad incollare l’Unità sulla bacheca. Le «pantere grigie» li chiamano in sezione. Ieri mattina quelle pagine imbrattate stavano per staccarle via con sdegno. «Meglio lasciarle, invece», dice la segretaria della sezione Alessandra Sacchi: «Così si capisce subito quale è la situazione». E infatti le persone passano, si fermano, chiedono, scuotono la testa. «Questi sono gli alleati di Berlusconi», spiega un cartello artigianale ad uso dei meno informati, che non sanno che Forza Nuova è una componente di Alternativa Sociale, partito che Berlusconi ha arruolato nella Casa delle libertà. «Dopo aver sdoganato la nuova Alleanza Nazionale, ora Berlusconi ha sdoganato anche loro», commenta la Ds Giovanna Melandri, passata per portare la sua solidarietà, come Roberto Morassut (che ieri mattina era davanti all’Alberone per un volantinaggio), Tana De Zulueta, Gerardo Labellarte, Nunzio D’Erme. Giovanna Melandri chiede poi ad Alessandra Mussolini di prendere le distanze. E di condannare esplicitamente anche gli insulti ad Emma Bonino. «I miei manifesti accanto alle minacce di Forza Nuova ai ds romani? Sono stati sicuramente quelli di An», si svincola la leader di As, che gira l’accusa ai suoi alleati ritrovati ma pur sempre parenti-serpenti: «Quelli di An sono soliti fare queste cose usano spesso dei trucchetti». Parte lo scambio di accuse a destra: «Se la Mussolini ha manie di persecuzione è un suo problema - replica An -. Il consenso non si crea di certo con delle battute da sciampista». Siparietto che avrà divertito i militanti di Forza Nuova. Giovedì sera alle 23.30, Vincenzo Michelangeli, settantottenne tramviere in pensione, con la finestra di casa affacciata sulla sezione, racconta di averli sentiti gridare: «Duce, duce». E poi: «Compagni, uscite, che v’ammazziamo». Lo ha raccontato anche alla polizia, chiamata dalla segretaria della sezione, che ha sporto denuncia. Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. «Nelle ultime settimane abbiamo trovato, celtiche, scritte, svastiche», racconta Andrea Malpassi, della segreteria Ds. L’Alberone è una zona calda, storico scenario di scontri negli anni Settanta. Lo racconta la targa di marmo sopra la bacheca. Recita: «A Ivo Zini. Barbaramente assassinato dai fascisti. I cittadini del quartiere Alberone». Ivo era un ragazzo che il 28 settembre 1978 stava leggendo l’Unità attaccata a quella bacheca, quando è stato raggiunto dagli spari. «L’ho visto a terra in un lago di sangue», racconta sempre Vincenzo. Quartiere che ha conosciuto l’odio politico. «Tanto più per questo bisogna condannare episodi del genere», ricorda Morassut, che è iscritto alla sezione dell’Alberone. Al di là del ponte sulla ferrovia (Ponte Lungo) c’è la vecchia sezione del Msi Acca Larentia. Ad ogni anniversario i militanti della Fiamma Tricolore si ricordano della sezione avversaria. Poco lontano, a piazza Tuscolo, si sono fatti le ossa Storace e Gramazio. E più di recente, ha fatto la sua comparsa anche il circolo di Forza Nuova, in via Nisco. Fuori i manifesti della Mussolini, accanto a quelli che sbeffeggiano Fini, con la kippah ebraica. Negli ultimi tempi sembrava un circolo “in sonno”. Poi i militanti di Forza Nuova hanno ripreso a frequentarlo, due mesi fa, in vista dell’appuntamento elettorale.
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