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http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1068124.php Nascondi i commenti.

[post dinamico] Nè a Civitavecchia nè altrove
by imc eco Thursday, May. 11, 2006 at 11:58 AM mail:

Post dedicato alla raccolta di informazioni, aggiornamenti, e approfondimenti

.: leggi la feature Nè a Civitavecchia nè altrove:.

:: post dinamici - howto ::

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Politiche ecologiche allo sbando..... Firmate per salvare il Pollino
by ecowarnews Friday, May. 12, 2006 at 6:03 PM mail:

per firmare la petizione ---> http://www.olambientalista.it/petizionepollino.htm

Lupi uccisi, bracconaggio, grifoni avvelenati, cervi fucilati, pini loricati bruciati, incendi, centri visita e punti informativi chiusi, centrali a biomassa, idroelettriche sul fiume Lao, eolico, strade di montagna asfaltate, recinzioni, spazzatura, cementificazione della montagna, sentieri senza segnaletica, mulattiere occupate dai rovi, turisti che si perdono e perdono la vita, rifugi di montagna abbandonati, teatri e gabinetti in montagna, servizi turistici inadeguati, emarginazione dell’associazionismo, emarginazione delle risorse intellettuali, emarginazione culturale delle nuove generazioni dai processi culturali: più che un parco sembra il bollettino di un territorio invaso dai nuovi barbari . Per migliaia di cittadini il Pollino rappresenta già da tempo una, se non l’unica risorsa economica. Non è vero che il parco non funziona: i numero dei posti letto e ristorazione e la qualità dei servizi offerti dimostrano il contrario. Il Pollino è ormai meta consolidata per turisti provenienti non solo da tutte le regioni italiane, ma anche da molte nazioni europee ed extra europee. Tutto questo nonostante L’ENTE PARCO. La causa del degrado culturale, etico e morale degli organi del parco è da imputarsi prevalentemente agli amministratori, troppo distratti ad inseguire interessi clientelari, politici e campanilistici adanno di una collettività che invece si dimostra vivace ed intelligente. Sembra che non sia di competenza dell’Ente Parco gestire e controllare il territorio, stimolare l’impiego di energie e risorse intellettuali per la tutela dell’ambiente e la fruizione eco-compatibile del territorio ma piuttosto spartire appalti e affidare consulenze ad amici e parenti. Non è possibile che per promuovere un prodotto tipico o per una consulenza si spenda più di quanto si spenda per salvaguardare il pino loricato, il lupo, l’aquila reale, la lontra, il fiume Lao o la vista sul Santuario della Madonna delle Armi. Questi beni straordinari sono e resteranno l’unico vero motivo per cui esiste il parco capace di invogliare migliaia di turisti a visitare il Pollino. Le forze politiche lucane si chiedono oggi se il parco sia lucano oppure calabrese. A noi non ci interessa un parco “calabrese o lucano” ma un PARCO NAZIONALE degno di questo nome, che non sia l’ennesimo modello italiano nel mondo di inefficienza, burocratismo, clientelismo e sperpero di denaro. Siamo convinti che ogni sforzo debba essere fatto per raggiungere questo obiettivo. Servono amministratori competenti, sensibili, e disposti a lavorare con le comunità e nelle comunità e che abbiano nel curriculum la conoscenza del territorio e competenze in materia di aree protette. Diciamo basta con le chiacchiere e le sarabande politiche dei partiti, che parlano oggi del Pollino solo a fini elettorali. Vogliamo da subito che l’Ente Parco e i suoi organi siano costituitio da persone competenti, serie, impegnate e che non prevalga invece la loro appartenenza ad un partito o ad un campanile. Siamo convinti che il parco debba essere gestito con intelligenza e spirito creativo favorendo unaarmonica e duratura crescita del benessere materiale delle popolazioni locali. Per questo chiediamo la nomina di un nuovo presidente dell’Ente Parco del Pollino che sia competente, in possesso di forti motivazioni ambientali e coerente con gli indirizzi del parco in grado di affermarsi anche a livello europeo per la fruizione dei valori ambientali. Solo in questo modo sarà possibile ridare dignità al parco e recuperare la credibilità delle comunità oggi mortificate da una gestione carente, inefficiente ed incapace.

Le Associazioni e i Movimenti che hanno aderito:
Fare Verde - Cosenza
Il Riccio - Castrovillari
COSA Comitato Salute Ambiente del Pollino
MPA NST Movimento Pacifista Nuclearista No Scorie Trisaia
Arca Lucana per la Legalità
Comitato Lucano per il Controllo delle Scelte Energetiche
Italia Nostra - Calabria
Italia Nostra - Sezioni di Cosenza, Cirò, Crotone, Fuscaldo, Scalea, Vibo Valentia, Siderno
Italia Nostra - Potenza
Assoturismo Confesercenti - Basilicata
Accademia Kronos - Basilicata
CE.ST.RI.M Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali
Movimento Ambientalista del Tirreno
Centro di Esperienza per l'educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile Cea Pollino
Falconaumanni - Matera
Associazione Italiana Guide Escursionistiche Ambientali - Basilicata
Forum Ambientalista - Calabria
Osservatorio Internazionale per la Tutela dei Diritti dei Lucani nel Mondo - Zurigo
Ciclonatura - Basilicata
Scanziamo le Scorie
Voltalacarta - Viggianello

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Appello dei comitati No Coke alto Lazio
by nocoke Friday, May. 12, 2006 at 6:06 PM mail:

Appello dei comitati No Coke alto Lazio

"Né a Civitavecchia né altrove"
Appello. No al Carbone. Per rilanciare la mobilitazione, rivendicando i diritti alla salute, all'autodeterminazione e alla partecipazione territoriale.
Il Movimento No-Coke Alto Lazio

Lo scenario politico-energetico attuale colloca il ricorso ai combustibili fossili e l'utilizzo di megaimpianti elettrogeni fra le scelte attivate al solo scopo diincentivare i profitti dei grandi monopoli energetici, contribuendo ad aggravare la crisi ecologica e sociale del pianeta.

Conseguentemente e contestualmente, data la naturale lenta rinnovabilità delle fonti energetiche fossili, la corsa al loro approvvigionamento da parte delle multinazionali dell'energia ha generato conflittualità sociali nei Paesi utilizzatori, guerre verso i popoli proprietari di tali risorse, golpe nei Paesi produttori.

Il modello economico e di sviluppo dominante, che trova la sua base stabile in un sistema consumistico sfrenato, nonostante le diffuse resistenze, si trova oggi nella necessità di ripensarsi alla luce della rapida riduzione della disponibilità delle risorse energetiche fossili su cui è stato costruito.

Sulle insostenibili criticità socio-ambientali generate dal sistema ormai nessuno nutre più dubbi, addirittura i baluardi capitalistico-monopolisti, filiazione delle Sette Sorelle, investono nella ricerca di fonti energetiche non fossili e nella efficientizzazione di quelle attualmente praticabili.

Calmierare e controllare, almeno come obiettivi iniziali, le emissioni di gas serra e, quindi, il consumo di combustibili carboniosi, richiede necessariamente un ripensamento del modello produttivo-liberista dominante.

In tale contesto, sole e vento in particolare appaiono oggi come le uniche fonti energetiche pulite, disponibili sempre e costantemente sul lungo periodo, accessibili a chiunque in ogni parte del globo. Pertanto sono da ritenersi le sole effettivamente sostenibili e democraticamente fruibili.

E' giunto il momento di sancire l'inalienabilità dell'energia quale bene
comune.

Ed è su questa base che riteniamo che ogni nuova scelta in campo energetico debba essere inserita in un nuovo piano Energetico Nazionale (l'ultimo risale al 1988) in cui siano chiari fabbisogni, obiettivi, azioni di riduzione e razionalizzazione del consumo e linee di indirizzo nel medio e lungo termine.

Nell'Alto Lazio esiste uno fra i poli di produzione energetica più grandi d'Europa con oltre 7000 Megawatt generati complessivamente e derivanti dall'attività di tre centrali ENEL. Due sono situate in comune di Civitavecchia (RM), Torre Valdaliga Sud (1160 MW) e Torre Valdaliga Nord (2640 MW), cui si aggiunge a pochi chilometri di distanza la centrale Alessandro Volta di Montalto di Castro - VT (3300 MW).

L'energia elettrica prodotta in questo ristretto lembo di territorio, destinato piuttosto all'attività agricola e al turismo, supera il 10% dell'intero parco produttivo energetico nazionale ed è distribuita quasi interamente in altre aree d'Italia dedite al settore industriale o terziario.

Dal 1964, anno di avvio del primo gruppo elettrogeno, tutto l'Alto Lazio presenta nell'aria livelli molto alti di polveri sottili e di inquinanti di tipo chimico riconducibili ai composti azotati e solforati.

Nel 2003 il Ministero delle Attività produttive concede a ENEL spa l'avvio dei lavori di insediamento a Torre Valdaliga Nord del nuovo impianto energetico a carbone in sostituzione dell'impianto preesistente alimentato ad olio combustibile.

Secondo studi e ricerche comparative, analisi di dati già disponibili e monitoraggi a lungo termine effettuati da tecnici, Enti di Ricerca, Associazioni ambientaliste e dall'Osservatorio epidemiologico della Regione Lazio, l'utilizzo del carbone come combustibile comporterà un aggravio ambientale complessivo irreparabile rispetto ad una situazione decennale già intollerabile. Si avrà la movimentazione e l'emissione di enormi quantità di materiale pulverulento, fra cui le dannosissime micropolveri, cui è già sottoposto l'intero comprensorio fino a Roma o Civita Castellana. Solo il dato relativo a Civitavecchia e Tarquinia rende bene la gravità della situazione: le due cittadine vantano infatti il triste primato laziale per incidenza di tumori alla trachea, ai polmoni, al sistema linfatico ed ematopoietico, dove si rileva un costante aumento di leucemie e linfomi cui si aggiunge un'allarmante frequenza di disturbi asmatici e patologie respiratorie soprattutto in bambini e soggetti deboli.

L'uso del carbone incrementerà la quantità di Anidride carbonica emessa nell'area
da 11,63 M/tonnellate annue attuali a 13,89 Mt/a che porteranno l'Italia a violare gli accordi presi con il Protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas serra, sottoponendo l'Italia a multe salatissime comminate dall'Unione Europea.

Inoltre, con il prolungamento sul territorio da 10 a 25 anni della servitù energetica la situazione rispetto a piogge acide, decadimenti di ossidi di azoto e zolfo, di metalli pesanti e di arsenico non potrà che peggiorare.

Per stessa ammissione di ENEL l'intero settore agricolo locale sarà costretto ad abbandonare le coltivazioni ad uso alimentare per votarsi a colture "no food" di scarsa o nulla competitività sul mercato. Si interromperà così il faticoso lavoro di qualificazione del settore su cui molte aziende hanno investito dando avvio al distretto agrituristico locale e alla promozione di colture di qualità. Si teme anche per una generale svalutazione territoriale, una limitazione allo sviluppo turistico e il deperimento generale di una vasta area archeologica fra le più importanti del mondo e già riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

Anni di mobilitazione locale hanno portato anche le Province di Roma e Viterbo e i Comuni comprensoriali ad esprimere la propria contrarietà al progetto. Numerose le azioni legali intraprese, conclusesi sempre a sfavore delle popolazioni a causa delle pressioni lobbistiche da parte di ENEL verso il TAR del Lazio e i Governi che negli anni si sono succeduti e che hanno favorito il permanere di ENEL sul territorio e il radicamento della sua posizione dominante nelle politiche di sviluppo locale.

Allo stato attuale la Regione Lazio ha dato avvio al blocco di alcune opere progettuali richiamando ENEL alla stesura delle necessarie Valutazioni di Impatto Ambientale ma ENEL spa persevera nel suo intento mobilitando in forma coercitiva anche i precari lavoratori del cantiere.

Il Movimento No-Coke Alto Lazio resta fermo sulle sue posizioni e chiede:
- il fermo dei lavori di conversione dell'impianto
- un ripensamento dell'intero progetto in virtù della sovranità e delle volontà territoriali
- l'avvio di un programma di riscatto dell'area dalle decennali servitù apertesi con ENEL, che si concluda con lo smantellamento del polo
energetico locale
- l'impegno di ENEL ad avviare a sue spese un progetto di bonifica e riqualificazione ambientale
- l'abrogazione della antidemocratica Legge Marzano "Sblocca centrali"
- la predisposizione di un nuovo Piano Energetico Nazionale.

Per rilanciare la mobilitazione generale,rivendicando i diritti della cittadinanza alla salute, all'autodeterminazione e alla partecipazione nella gestione territoriale

M A N I F E S T A Z I O N E
13 MAGGIO 2006
Civitavecchia (RM)
Il concentramento è previsto in Viale Garibaldi (parcheggio della Marina) alle ore 15:30

Lanciamo un appello affinché alla manifestazione aderiscano e
partecipino tutte le realtà territoriali, i movimenti e le soggettività politiche e sociali che operano per la tutela e la salubrità dell'ambiente e per una società democratica, affinché la partecipazione popolare assuma effettivamente un ruolo cardine nella gestione territoriale e nelle politiche amministrative e perché il carbone non venga usato né a Civitavecchia né altrove.

(http://www.nocoke.org; info@nocoke.org; http://www.nocoketarquinia.splinder.com)

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sulla manifestazione
by ansia Sunday, May. 14, 2006 at 5:51 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1069951.php



ENERGIA: CIVITAVECCHIA, IN TANTI AL CORTEO 'NO COKE'

''No al carbone senza si' e senza ma''; ''Non vi daremo tregua''. Cosi' si leggeva su due dei molti striscioni dei ''No coke'', che hanno sfilato oggi a Civitavecchia nel corteo contro la riconversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, organizzato dai ''Comitati dell'Alto Lazio''.
Per il numero dei partecipanti e per la loro provenienza, la protesta ha assunto un carattere nazionale, come ha sottolineato in una breve intervento, l'assessore regionale all'Ambiente, Angelo Bonelli.
Secondo la Polizia, a sfilare sono state poco piu' di 1000 persone (quasi 5000 per gli organizzatori). Al di la' delle cifre, e' stata una manifestazione imponente, pacifica e giocosa con molte famiglie con bambini al seguito, allietata in alcuni tratti dalla presenza di trampolieri e artisti di strada. Folta la rappresentanze dei Comitati per l'Ambiente, giunti dalla Toscana (Comitato contro il gassificatore di Livorno ), da Porto Tolle, dall'Abruzzo, e da Roma ( Comitati di Malagrotta e Ciampino). Oltre a Bonelli, c'erano i Sindaci di Tarquinia e Ladispoli, il vice sindaco di Allumiere, l'assessore all'Ambiente di Cerveteri e rappresentanti delle amministrazioni comunali di altre localita' dell'Alto Lazio.
''Una protesta pienamente riuscita - ha commentato Bonelli - che costituisce un segnale forte anche per quanti nel centro sinistra dicono si' al carbone''.
La giornata di mobilitazione, iniziata in mattinata con un
convegno sull'energia, proseguira' fino a tarda sera con uno
spettacolo all'isola pedonale di Piazza Fratti. (ANSA)

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foto del corteo del 13 maggio
by no coke - roma Monday, May. 15, 2006 at 12:19 AM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1070437.php
http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1070453.php
http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1070465.php

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VADO LIGURE e FERRANIA 2 centrali in 30km
by macadàn Tuesday, May. 16, 2006 at 12:44 PM mail: macadan@inventati.org

VADO LIGURE e FERRAN...
vado-ligure.jpg, image/jpeg, 300x220

CENTRALE A METANO/CARBONE A VADO LIGURE
RICONVERSIONE EX 3M FERRANIA IN CENTRALE A CARBONE

i fatti per per sono questi.

Nella provincia di Savona
esiste una centrale a carbone a vado ligure - tirreno power la proprietà -
660 Mw la potenza (anche se si parla pure di 4 X 320 MW) -
e si pensa di costruine una seconda in località ferrania
per riconvertire l'ex 3M oramai smantellata.
il fatto è che tra le due centrali, una volta ultimata la seconda,
ci sarebbero soli 30 km.
visto che il porto di savona è diventato strategico per la ricezione del carbone
in ingenti quantità
è prevedibile che entrambe le centrali saranno alimentate a carbone.
e sono sempre a 30 km di distanza.
per ora non è dato sapere se tirreno power sarà
al centro dell'operazione ferrania oppure no

vi sembra logico?

http://ilnostrogiornale.blogspot.com/

http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1065779.php

http://istruzione.umbria.it/news2005/elettrica/centrali.htm

http://www.cgil.it/fnle/elettricita/doc_2003/tirreno1403.html

http://www.energiaweb.it/energia4u/guests/channels/home/investor+relations/il+gruppo+energia/tirreno+power/default.asp

http://www.arpal.org/Emas/emas/Tirreno%20power.htm

http://www.rifondazione.it/savona/loc/plfe06.html

http://www.industcards.com/st-coal-italy.htm

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presidio no coke
by no coke Monday, May. 22, 2006 at 3:57 PM mail:

Alcune decine di compagn* di Civitavecchia e Tarquinia sono in questo momento incatenati sotto la sede della regione Lazio in via Cristoforo Colombo per pretendere il blocco dei lavori di riconversione della centrale di civitavecchia e la possibilità di partecipare ad una discussione con le istituzioni regionali alla quale il movimento no coke non è stato invitato.

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Chi c'era e chi non c'era
by alzozero Sunday, Jun. 04, 2006 at 11:01 PM mail: alzozero@hotmail.it

Alla manifestazione del 13 maggio contro il carbone a Civitavecchia c'era poca gente. NON c'era il sindaco di Santa Marinella, il cui consiglio comunale ha appositamente votato contro il carbone a Tvn. Pietro Tidei (DS) ha sempre detto di essere contrario al carbone. A parole. Dov'era il 13 maggio e come fanno i cittadini di Santa Marinella a sentirsi rappresentati da lui?

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