Ricevo da Nablus e inoltro. E' la prima di una serie di corrispondenze di un'amica che si trova nei Territori Occupati.

Nablus: cade l' ultimo simbolo di un popolo che lotta

Nelle ultime settimane la cittą di Nablus si e trovata sotto completo assedio. Pochi giorni fa le brigate dei martiti di al aqsa di nablus hanno ucciso in un agguato notturno un soldato israeliano. A questo č seguito un immediata risposta dell esercito israeliano, quindici carri armati sono entrati in cittą dopo giorni di bombardamenti serrati uccidendo sette palestinesi, ferendone sessanta e arrestandone circa 40. Ma la risposta israeliana non ha mancato di apporre un significato politico. La muqata di Nablus, il cuore della politica, gia distrutta durante la seconda intifada e mai ricostruita, e stata letteralmente spazzata via dalle ruspe israeliane. A difendere il luogo vi erano gruppi di palestinesi asserragliati nell edificio semidistrutto: cinque ragazzi sono stati uccisi sotto le ruspe, sette sono stati arrestati, solo uno č riuscito a salvarsi ed č tutt'ora ricercato. L'attacco alla muqata di nablus rappresenta una chiara provocazione politica in uno dei luoghi dove nasce la resistenza contro l'occupante. come al solito, la reazione israeliana si dimostra sproporzionata ai piccoli attacchi dei giovani palestinesi stanchi di vivere in una prigione fatta di angherie ed ingiustizie. L'aria che si respira e pittosto pesante, qui anche scattare una foto diviene un atto pericoloso, tutto e bloccato, la cittą viene chiusa quasi tutti i giorni e ci si aspetta un grande attacco da parte di Israele. La guerra in Libano ha scatenato un ondata di violenza anche nei territori occupati: Israele ha bisogno di soffocare la resistenza araba in un momento in cui il popolo arabo sembra ormai troppo stanco di questo vicino prepotente. A Nablus si pensa che Israele abbia un piano ben preciso che sta attuando sia in Libano che nei territori occupati. La guerra globale che sta scoppiando in Medio Oriente non e quindi legata alla volontą Israeliana di difendersi, ma di ridefinire i propri confini e il proprio ruolo (insieme a quello americano) nell'intero medioriente. Ora c'č da sperare per la sorte del Libano. Ci sarą da capire come i paesi arabi amici degli americani possano sostenere sia l'occidente che l'opinione pubblica araba a favore della lotta palestinese. Oggi, a ramallah, Condoliza Rice ha avuto un incontro con il premier Abu Mazen; purtroppo nč israele nč l'america hanno capito che qui hamas e stata eletta democraticamente ed e con questo governo che si devono confrontare. Sembra che non abbiano nemmeno capito chi ha creato questi movimenti. Hamas nasce durante la prima Intifada come movimento di opposizione all occupazione Israeliana, mentre hezbollah nascono nel 1982, durante l occupazione israeliana del Libano (nonche il massacro di chabra e chatila) sempre come movimento di opposizione ad israele. Questo č cio che unisce queste lotte. Sono lotte di liberazione, tanto che gli ezbollah sono un movimento sciita, mentre i palestinesi sono sunniti. Come la situazione si svilupperą, per il momento nessuno lo sa, ma qui tutti immaginano una "guerra globale". La gente ha paura, gia comincia a fare i rifornimenti alimentari in vista di bombardamenti e coprifuochi.
khadra