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Impedire la democrazia in Italia (1)
by Noam Chomsky by tomahawk Tuesday, Nov. 19, 2002 at 8:30 PM mail:

"in Italia fu sufficiente organizzare forme di sovversione, compito che gli USA presero molto sul serio.Così abbiamo fondato logge massoniche di estrema destra e gruppi paramilitari terroristici, abbiamo riportato i crumiri e la polizia fascista, gli abbiamo tolto il cibo, abbiamo fatto in modo che la loro economia non funzionasse."

Il primo grande impegno postbellico degli Stati Uniti:
distruggere la resistenza antifascista in tutto il mondo per rimettere al potere organizzazioni + o - fasciste, e anche collaboratori del fascismo. E' successo dappertutto: da paesi europei come l'Italia, Francia e Grecia fino a posti come la Corea e la Thainlandia. E' il primo capitolo della storia del dopoguerra: come abbiamo frantumato i sindacati italiani, francesi e giapponesi e sventato la concretissima minaccia della democrazia popolare che stava crescendo in tutto il mondo alla fine della guerra.
Il primo grosso intervento americano fu in Italia nel 1948, quando interferimmo nelle elezioni, e si tratto di un'operazione di rilievo. Vedete, gli strateghi statunitensi temevano che le elezioni democratiche sfociassero in una vittoria del movimento antifascista, e questa possibilità doveva essere scongiurata per la solita ragione: gli interessi degli Stati Uniti non vogliono al governo gente con il tipo sbagliato di priorità. E nel caso dell'Italia fecero un enorme sforzo per impedire che le forze democratiche popolari che avevano condotto la resistenza antifascista vincessero le elezioni dopo la guerra. L'opposizione americana alla democrazia italiana è giunta a tal punto di sponsorizzare un colpo di stato militare verso la fine degli anni sessanta per tenere fuori i comunisti ( i partiti operai ) dal governo. Ed è probabile che quando tutti i documenti interni americani saranno rivelati al pubblico scopriremo che l'Italia è stato il bersaglio principale della CIA per anni. a quanto pare, lo è stata fino al 1975 circa, cioè fin dove arrivano i documenti declassificati.
Stessa storia in Francia e in tutta Europa. A ben pensarci, il principale motivo per la divisione della Germania in una parte occidentale e una orientale (non dimenticate che è partita dall'occidente) è stato spiegato abbastanza bene da George Kennan [ del dipartimento di stato americano], uno dei principali architetti del mondo postbellico. Nel 1946 Kennan disse: dobbiamo "murare" la Germania Ovest(bella espressione) dalla zona orientale a causa del pericolo che si sviluppi un movimento comunista tedesco troppo forte. La Germania è un paese importante, potente, e visto che allora il mondo era abbastanza spostato verso la socialdemocrazia un movimento socialista unificato in un posto come la Germania o il Giappone sarebbe stato assolutamente intollerabile. Così ci è toccato murare la Germania Ovest dalla parte orientale per impedire che accadesse.
L'Italia era un problema particolarmente spinoso perchè lì la resistenza antifascista era fortissima, estremamente popolare e rispettata. La Francia aveva un sistema di propaganda molto migliore dell'Italia, perciò sappiamo molto di più della resistenza francese rispetto a quella italiana, ma in realtà la resitenza italiana fu di gran lunga più significativa di quella francese. La gente che si impegnò nella resistenza francese era coraggiosissima e lodevolissima, ma costituiva un settore limitato della società: durante l'occupazione nazista la Francia nel suo complesso era stata per lo + collaborazionista. Invece l'Italia era un caso diverso: la resistenza italiana era talmente forte che in pratica aveva liberato da sola l'Italia del Nord e teneva bloccate 6 o 7 divisioni tedesche; il movimento operaio era molto organizzato, con un forte appoggio da parte della popolazione.Quando gli eserciti americano e britannico arrivarono al Nord, furono costretti a rovesciare il governo che era già stato insediato dalla resistenza in quelle regioni e a sabotare i numerosi programmi fatti verso il controllo operaio delle industrie. E rimisero al posto di comando i vecchi padroni, dal momento che la rimozione di questi collaboratori del fascismo era stata una <<destituzione arbitraria>> dei legittimi proprietari: usarono proprio questa espressione. Quindi sabotammo anche le procedure democratiche perchè era evidente che le elezioni successive sarebbero state vinte dalla resistenza e non dagli screditati conservatori. In Italia c'era il pericolo che vincesse la democrazia - il governo statunitense lo definiva tecnicamente "comunismo" - e come al solito bisognava impedirlo.
La stessa cosa successe in quegli anni anche altrove, e in alcuni paesi con uso maggiore della violenza. Perciò per distruggere la resistenza antinazista in Grecia e rimettere al potere i complici dei nazisti c'è voluta una guerra in cui sono morte forse 160.000 persone e 800.000 sono scappate dalle loro case, tanto che il paese non si è ancora ripreso da quel trauma. In Corea furono uccise 100.000 persone alla fine degli anni '40, ancor prima che cominciasse la vera e prpria guerra di Corea. Invece in Italia fu sufficiente organizzare forme di sovversione, compito che gli USA presero molto sul serio.Così abbiamo fondato logge massoniche di estrema destra e gruppi paramilitari terroristici, abbiamo riportato i crumiri e la polizia fascista, gli abbiamo tolto il cibo, abbiamo fatto in modo che la loro economia non funzionasse. Il primo memorandum del Consiglio di sicurezza nazionale,NSC 1, parla dell'Italia e delle elezioni italiane e afferma che se i comunisti prendono il potere con le elezioni in maniera legittima e democratica gli USA devono dichiarare l'emergenza nazionale, la Sesta flotta nel Mediterraneo dev'essere messa in stato d'allerta e si devono avviare attività sovversive in Italia allo scopo di rovesciare il governo e piani di contingenza in vista di un intervento militare diretto: ripeto, se la resistenza avesse vinto le elezioni democratiche legali.
E non era tanto per ridere, niente affatto, c'era gente ai massimi livelli del governo statunitense che assumeva posizioni anche + estreme di queste. Per esempio, il già citato George Kennan, che viene reputato un grande spirito umanitario, riteneva che dovessimo invadere l'Italia ancor prima delle elezioni senza nemmeno permettere che succedesse una cosa del genere, ma poi fu trattenutoda altri che sostenevano che forse potevamo influenzare le elezioni minacciando di farli morire di fame e con ampio utilizzo di terrorismo e sovversione, una tattica che alla fine si è rivelata efficace.






FONTE
il libro: CAPIRE IL POTERE di Noam Chomsky,
il capitolo: "impedire la democrazia in Italia"
Marco Tropea Editore
509 pagine, 19 €

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grande noam
by (P) Tuesday, Nov. 19, 2002 at 8:51 PM mail:


DIVI DI STATO
LE BALLE SPAZIALI DI HOLLYWOOD

di John Kleeves

Il caso dell'Italia

Molte domande sono da porre al governo italiano. Premettiamo il fatto che gli Stati Uniti vietano l’importazione di film stranieri. Certo non in modo ufficiale; non sarebbe ammissibile per una democrazia che per di più si dice paladina del libero commercio internazionale. All’atto pratico vengono importati pochissimi film stranieri, e quei pochi non sono doppiati, ma solo sottotitolati, e quindi inseriti - come fossero delle curiosità esotiche tipo il teatro No giapponese - nel minuscolo circuito dei cinema d’essai dove nessuno li vede. Che io sappia, l’unico film italiano ad essere stato doppiato negli Stati Uniti, e ad essere entrato nella normale distribuzione sino a comparire sulle reti televisive, è Per un pugno di dollari di Sergio Leone e con Clint Eastwood, presentato col titolo A Fistful of Dollars; gli americani lo credono il film di Hollywood di un regista immigrato da poco. E' logico. Non si erano fatte le purghe del 1947 per lasciare poi il pubblico americano in balia della filmografia estera, magari di quella neo-realista italiana. In effetti anche questo prevedeva l’Accordo del Waldorf: l’autolimitazione delle case distributrici di Hollywood nell’importare film stranieri e l’esecuzione del doppiaggo solo in casi eccezionali, e per film che fossero sembrati usciti dalla catena para-statale di Hollywood. Allora perché il governo italiano non ha mai invocato il principio della reciprocità in questo settore commerciale? Eppure l’importazione di film e telefilm americani incide negativamente per migliaia di miliardi sulla bilancia commerciale italiana. Si tratta di una imposizione americana: i prodotti di Hollywood sono appunto una di quelle merci che gli Stati Uniti impongono all’Italia (e alla Germania, al Giappone e a tanti altri) di comprare da loro, come più indietro si è accennato. Ed è anche ovvio perché: perché sono propaganda, che ha gli scopi spiegati in precedenza, particolarmente importanti in paesi assoggettati in seguito a una guerra. Vada per l’imposizione: vae victis. Ma perché poi non dirlo al popolo, almeno perché non farglielo capire, magari tramite qualche critico di Stato? Almeno sarebbe stata possibile una qualche autodifesa. Al contrario l’effetto propagandistico di Hollywood è sempre stato esaltato dal governo con la diffusione di film e telefilm tramite la televisione pubblica. E a che ritmo! Ogni tanto, poi, alla RAI succedono dei fatti inquietanti. Per esempio il 18 febbraio 1998 RAI 2 ha trasmesso in prima serata il film Un giorno con il presidente, di tale W. Hussein e con tali J. Ritter e T. Harper, dove compariva addirittura il presidente americano Clinton in persona. Cosi il film era presentato alla pagina 772 di Televideo: «Missy, una sedicenne, subisce l’amputazione di una gamba per un tumore. Ma, nonostante tutto, la sua sorte è segnata. In seguito, il padre di Missy viene licenziato e l’assicurazione gli raddoppia il premio per te spese ospedaliere. Ma grazie all’intervento del governo Clinton, nell’ambito di un progetto di difesa dei diritti della famiglia, il padre riprenderà a lavorare». Si tratta di un film fatto realizzare dal governo Clinton per appoggiare le sue politiche sociali, diretto al pubblico interno. Per inciso tali politiche sociali non sono state approvate, né mai lo saranno; anzi nel 1996 il Congresso ha anche eliminato l’unico programma sociale valido che c’era, 1’AFLD, per le madri sole con figli. Per contro, senza volere il film offre una buona idea di come si diventa homeless negli USA. In ogni caso tale film non poteva avere meno interesse per il pubblico italiano; nonostante questo è stato trasmesso. Perché? Forse perché si era nel pieno della crisi irachena e si pensava di dover convogliare la simpatia degli italiani verso Bili Clinton e quindi verso gli Stati Uniti? Se è così, chi fa questi ragionamenti alla RAI? D’accordo; la RAI è la televisione di Stato. Ma di quale Stato? La RAI è nulla a confronto delle televisioni di Berlusconi: Canale Cinque, Italia Uno e Rete Quattro. Sembra che i programmatori conoscano solo film e telefilm americani, laddove c’è un intero mondo là fuori pieno di gente che fa film, come i francesi, i tedeschi, gli spagnoli, i russi, e così via; anche gli italiani fanno film. Se si tratta di esigenze di audience, hanno mai dato al pubblico la possibilità di scegliere? Se si tratta di problemi di costo dei film, hanno mai considerato la possibilità che il prezzo dei film di Hollywood è anche politico? Oppure si tratta di scelte culturali e politiche, di scelte di campo come direbbe il cav. Berlusconi? In tal caso mi chiedo quale sia il confine tra una televisione commerciale ed una postazione di propaganda politica, se mai può esistere. Ci sono poi i divi cinematografici americani, e l’attenzione di cui li ricoprono i media italiani. Vada per le riviste di costume, o per i periodici femminili, benché facciano male a focalizzare l’attenzione su personaggi così al di fuori dalla norma. Ma è solo uno scandalo, un segno di irresponsabilità grave, che dei telegiornali del prime time, che durano trenta minuti in tutto e che si devono occupare delle notizie dal paese e dal mondo, sacrifichino interi minuti per informare dell’ultimo film di Sylvester Stallone, dell’ultima preghiera buddista di Richard Gere, dell’ultimo brutto gesto di Madonna. Pensano di divertire il pubblico con un pò di varietà e non sanno di fare propaganda gratis ai massimi agenti di propaganda del mondo, i Divi di Stato americani. Si, ci fanno divertire.




http://www.asslimes.com/documenti/male_americano.htm

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