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http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1143783.php Nascondi i commenti.

Ground zero: migliaia moriranno per le polveri grazie a Bush.
by mazzetta Tuesday, Sep. 05, 2006 at 10:24 AM mail:

"Sembra che stiano scappando dalla gente malata invece di star loro vicini e curarli"

Ground zero: migliai...
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Il New York times continua a raccogliere le lamentele degli oltre 40.000 che lavorarono a Manhattan nel dopo 9/11; il governo continua a sfuggire le proprie responsabilità e a farsi scudo di una vera e propria omertà.

Un vero e proprio scandalo che costerà qualche migliaio di vite.

Oltre ai 40.000 operatori si calcola che almeno 200.000 persone (dei quali 70.000 residenti, la metà delle quali con problemi respiratori già accertati; quota che sale ai 2/3 tra gli operatori)potrebbero essere rimaste intossicate dalle polveri, con serie conseguenze per la loro salute sul lungo termine.

http://www.nytimes.com/2006/09/05/nyregion/05health.html?hp&ex=1157515200&en=
329f137739f9f06f&ei=5094&partner=homepage


Articoli precedenti:
Usa: nel dopo 9/11 migliaia di civili mandati alla morte da Bush.
May. 13, 2006 at 5:23 PM

A distanza di quasi 5 anni dal 9/11 comincia a rompersi il muro del silezio sulle morti provocate non dall'attentato, ma dalle condizioni nelle quali operarono i soccorritori e dalla decisione dell'Amministrazione USA di nascondere i pericoli ambientali e di riaprire la zona prima della necessaria bonifica dalle polveri generate dal crollo delle torri.

Mentre l'Amministrazione rifiuta cure, assistenza e risarcimenti ai morti per sua colpa nel dopo-9/11, le ricerche epidemiologiche rivelano la presenza di segni di sarcoidiosi nei polmoni di oltre il 60% dei pompieri, mentre altre ricerche di altri enti ed associazioni presentano un quadro che rivela come siano decine di migliaia le persone destinate ad ammalarsi, e anche a morire, a causa della mancata bonifica dell'area e della volontà dell'amministrazione Bush di riaprire Manhattan (e Wall Street), anche se questa deicisione avrebbe comportato la morte di qualche migliaio di persone sul medio-lungo periodo.

Per legittimare questa decisione l'amministrazione non esitò a truccare e falsificare perizie ed analisi ambientali, come non esitò a fare pressioni sugli organi competenti affinchè dichiarassero che era tutto a posto.

articolo di oggi del New York Times
http://www.nytimes.com/2006/05/13/nyregion/13symptoms.html?hp&ex=
1147579200&en=b98926fdb8aabadd&ei=5094&partner=homepage
Sempre Nyt del 29 aprilehttp://www.nytimes.com/2006/04/29/nyregion/29health.html?ex=
1147665600&en=15a51342c501ba58&ei=5070

Il prgramma di pulizia dell'EPA
http://www.epa.gov/wtc/index.html

La sarcoidosi
http://www.chirurgiatoracica.org/sarcoidosi.htm
http://www.sarcoidosi.it/

L'articolo che riassume la vicenda con i link alle fonti:

9/11: Bush ha fatto più vittime dei Kamikaze


by altrenotizie.org Sunday, Jan. 01, 2006 at 10:21 PM mail:

La vita degli americani non è nell'agenda del presidente.

di mazzetta
Molti aspetti degli attentati dell'11 settembre restano ancora da chiarire, ma una certezza esiste: l'amministrazione Bush nell'occasione ha offerto il peggio di sé, non solo per non aver evitato l'attentato ed aver poi aggredito paesi che nulla c'entravano, lasciando immuni i veri responsabili; ma, soprattutto, per aver provocato la morte di molti americani nei mesi ed anni successivi alla tragedia del WTC.

Riguardo il primo aspetto, molti si chiedono perché l'Amministrazione abbia ignorato le evidenti complicità saudite e quelle ancor più evidenti dei pachistani; come sia possibile che il capo dei servizi pachistani fosse negli States la settimana precedente all'attentato, abbia potuto far avere denaro a Mohamed Atta e ritornarsene in patria indisturbato. Molti si chiedono come mai il leggendario apparato di sicurezza americano non abbia reagito all'attacco, peraltro atteso e previsto da più fonti; molti ancora si chiedono come mai nessuna misura sia stata presa nei confronti del governo pachistano e di quello saudita.

La risposta va rintracciata nell'atroce considerazione che questo non sia avvenuto perché l'amministrazione USA non aveva alcuna convenienza ad operare come qualunque persona in buona fede avrebbe immaginato. La storia degli USA non è nuova a atrocità di questo tipo, fin dai tempi di Pearl Harbour le amministrazioni americane hanno mostrato di essere in grado di sacrificare i propri compatrioti se questo poteva essere utile a vincere la resistenza dei cittadini all'entrata in guerra del paese. L'agenda statunitense prevedeva già l'attacco all'Afghanistan, come quello all'Iraq, da anni nelle fantasie dei think tank neoconservatori.

Se gli indizi in questo senso sono numerosi anche nel caso dell'11 settembre e tendono ad indicare che non si trattò della peggiore dimostrazione d'inefficienza del secolo (per la quale Bush & company hanno chiesto non si mettesse sotto accusa nessuno per non "indebolire il paese"), esistono invece solide ed incontrovertibili prove che l'azione dell'Amministrazione ha provocato, nel caso del WTC, più vittime di quella dei terroristi.

Risulta evidente che le vite degli americani sono state giudicate sacrificabili a vantaggio di altri interessi; come altrettanto evidente che l'Amministrazione abbia scientemente mentito ed ingannato l'opinione pubblica anche in questo caso. E' infatti dal lontano 9/11 del 2001 che migliaia di americani si ammalano e muoiono a causa dell'inquinamento ambientale provocato dal collasso del WTC al quale sono state esposte per precisa e cosciente volontà dell'amministrazione.. E' un fatto che dopo l'attentato l'EPA abbia dichiarato che a Manhattan e a Ground Zero non ci fossero rischi per la salute; è un fatto che una commissione medica di alto livello abbia stabilito che "La distruzione del WTC l'11 settembre del 2001 causò il maggior disastro ambientale acuto che si sai mai verificato a New York."

Gli altri fatti. - Una settimana dopo gli attentati Rudolph Giuliani dichiara che Manhattan è sicura dal punto di vista ambientale. - Il 21 agosto del 2003 l'Ispettore Generale dell'EPA (Environmental Protection Agency, organo federale) ha reso pubblico un rapporto di 165 pagine che ha documentato come il White House Council on Environmental abbia bloccato la diffusione di ogni informazione relativa ai rischi per la salute. Il rapporto si aggiunge ad analoghe dichiarazioni di funzionari dell'EPA che hanno testimoniato come le notizie diffuse dall'EPA dovessero passare al vaglio dell'Homeland Security Department, che le ha censurate quasi totalmente. - Il collasso del WCT liberò su Manhattan 2.358 diverse tossine, tra queste: oltre 100 tonnellate di amianto polverizzato, metalli pesanti, carburanti, benzene, floruri etc. - L'EPA condusse analisi dell'aria e rilasciò rapporti sui principali inquinanti; analisi effettuate ricercando una sostanza alla volta. E' chiaro che il livello di concentrazione di una sola sostanza può essere giudicato non pericoloso, se si ignora che le persone esposte ne hanno inalate allo stesso tempo altre 2.357; uno sporco trucco, quanto banale.

- Sulle rovine di Ground zero i pompieri rilevarono concentrazioni di benzene 4.000 volte superiori ai limiti di legge; gli stessi pompieri furono i primi, e gli unici, ad avere in dotazione dei respiratori per muoversi tra i detriti, ma questo avvenne solo due settimane dopo il crollo. Attualmente ci sono oltre 1.700 cause pendenti, la gran parte da dipendenti del NYPD (polizia) e del FDNY (pompieri).

Nel marzo del 2004 erano 380 i pompieri inabili al lavoro a causa di malattie respiratorie contratte servendo al WTC. - Secondo un rapporto del 2004 del GAO ( General Accounting Office), non esistono cifre sicure su quanti siano rimasti esposti a queste sostanze, ma il loro numero varierebbe tra i 250.000 ed i 400.000. Sempre secondo il GAO sono esistiti sei programmi per assistere questa gente, che hanno però interessato poche migliaia di persone. Sempre secondo il GAO non è possibile stabilire l'impatto che l'esposizione agli inquinanti ha avuto sulla popolazione. - Il 43% degli abitanti di Manhattan ed il 78% di quanti lavorarono a Ground Zero riportano seri disturbi alla salute, alcuni sono morti. - ricerche successive hanno stabilito l'esistenza di una patologia chiamata "la tosse del WTC" che provoca seri problemi respiratori ancora oggi a quanti furono esposti alle polveri - Il City Department of Health and Mental Hygiene's World Trade Center Health Registry riporta che 27,000 persone hanno avuto problemi alle narici ed oltre 21.000 tosse persistente; una ricerca condotta a China Town mostra un'impennata dei casi d'asma - I danni alla salute non sono quantificabili, non esistendo alcuno studio in relazione ad una massiccia esposizione ad un numero così grande di inquinanti, ma le analisi fin qui effettuate indicano, oltre ai danni all'apparato respiratorio, un alto numero di casi di immuno-depressione, inabilità permanenti ed un rischio elevatissimo di tumori per l'inalazione dell'amianto su un arco di oltre 20 anni. - L'anno scorso un'indagine dell'EPA ha concluso che l'agenzia ingannò i newyorchesi sui rischi per la salute e che fallì nel ripulire Manhattan; l'Ispettore Generale ha dichiarato inoltre che ufficiali della Casa Bianca hanno riscritto le note dell'EPA minimizzando i rischi della salute. - L'EPA ha bonificato (su richiesta) solo 4.000 appartamenti privati a Manhattan, dichiarando chiusa l'operazione l'anno scorso; non sono stati ripuliti gli spazi comuni, quelli pubblici, le scuole, gli uffici, gli impianti di aerazione e gli edifici pubblici. Questo nonostante alcuni edifici siano stati tanto dichiarati tanto inquinati da non poter essere puliti come si dovrebbe e ne sia stato vietato l'utilizzo (E' il caso del palazzo che ospitava la Deutsche Bank). - Non sono stati disposti programmi di assistenza o di sostegno economico alle vittime "ambientali" del 9/11. (Leggi il rapporto completo del Sierra Club) - Il fenomeno viene ignorato dai media nazionali e dall'Amministrazione, nonostante le cause in corso e nonostante i richiami di diversi organi pubblici e degli uffici giudiziari. - Le vittime potrebbero essere migliaia, visto che una sola infinitesimale particella delle cento tonnellate di amianto può provocare un tumore mortale (mesotelioma); i legali stimano in centinaia di migliaia quanti potrebbero fare causa al governo americano.

Perché l'Amministrazione americana ha permesso che centinaia di migliaia di cittadini andassero incontro a malattie mortali in quei giorni? Potrebbe risultare che le scelte sul come e quando intervenire dell'Amministrazione Bush, ha ucciso più persone a Manhattan di quante non abbiano fatto i terroristi.

Come rilevano i rapporti del Sierra Club e di molte altre organizzazioni non-governative i motivi sono riconducibili alla politica e all'economia. I funzionari dell'EPA e Rudolph Giuliani apparvero in televisione e giurarono il falso perché l'Amministrazione ed i suoi finanziatori avevano urgenza di riaprire il New York Stock Exchange, la borsa di New York. La riapertura di Wall Street avrebbe potuto essere organizzata altrove in tutta sicurezza, ma con costi e tempi superiori. Poco importa se gli stessi operatori sono stati esposti ai medesimi rischi; una seria bonifica ambientale, come un serio programma di screening e di assistenza economica avrebbero distratto risorse ed energie dal vero obiettivo di Bush e Cheney: la guerra in Medioriente. A questo vanno aggiunte le considerazioni politiche: rendere inagibile Manhattan avrebbe significato mostrare al mondo l'assoluta impreparazione americana e il fatto che non esistessero (e non esistano tuttora) piani in caso di disastri ambientali, che siano naturali o provocati dall'uomo. Circostanza provata anche in occasione dell'inondazione provocata da Katrina; l'uragano ha infatti provocato un enorme inquinamento ambientale che non è stato neppure monitorato. (Leggi il rapporto del Center for Legal Policy)

Quanto sopra rappresenta un tratto caratteristico dell'attitudine dell'Amministrazione Bush verso le corporation inquinatrici; non a caso l'Amministrazione si oppone ancora oggi al risarcimento dei lavoratori che negli ultimi decenni si sono ammalati a causa dell'esposizione all'amianto; non a caso oltre 60 impianti chimici negli USA sono considerati ad alto rischio senza che venga disposta la loro messa in sicurezza, o predisposti piani di evacuazione per le popolazioni che vivono nei pressi, circostanza condivisa dagli abitanti vicini alle centrali nucleari. Ma esiste anche un'altra considerazione, che porta molti a chiedersi come avrebbe fatto l'Amministrazione a nascondere la propria impreparazione nei giorni degli attentati, se al forsennato ritmo delle reazioni governative si fosse preferita una tabella di marcia più prudente e rispettosa della salute della popolazione.

Da sottolineare, ancora una volta, la latitanza dell'informazione su un tema che dovrebbe essere di enorme interesse pubblico; solo alcune testate di New York, e qualche web-magazine hanno finora dato evidenza a questo spaventoso dramma, mantenendo ancora una volta Bush al riparo dalle conseguenze del suo comportamento dissennato. Gran parte di quanti accorsero a lavorare a New York in quei giorni non sanno neppure perché stanno morendo, visto che di fuori della regione non trapela nulla.

Un momento di riflessione su questi temi avrebbe messo sul banco degli accusati, come maggiore imputato, proprio l'Amministrazione ed avrebbe forse impedito l'esecuzione dei piani da tempo nel cassetto dei repubblicani: dalla promulgazione del Patriot Act all'invasione del Medioriente; gli americani avrebbero potuto riflettere troppo sul reale stato dell'Unione e pensare che le priorità di Bush non fossero quelle dell'America.

Forse non sapremo mai la completa verità sui giorni precedenti al 9/11, ma già ora conosciamo alla perfezione cosa successe dopo: i cittadini americani furono ingannati, lasciati andare incontro alla morte e a gravi malattie ed infine abbandonati a loro stessi dalla peggiore amministrazione della storia statunitense. Un comportamento assolutamente criminale.

Note: Per saperne di più
I lavoratori si indebitano mentre muoiono per il cancro:
http://www.arcticbeacon.com/articles/article/1518131/37686.htm

http://www.commondreams.org/views04/0517-01.htm

http://www.laborradio.org/node/512
Le cause legali:
http://www.911ea.org/Front_Page.htm
http://www.prnewswire.com/cgi-bin/stories.pl?ACCT=104&STORY
"Mai più", un documentario sul crimine:
http://www.jonathanlevin.com/NTS.htm

Un libro sull'occultamento criminale del disastro:
http://www.workingforchange.com/article.cfm?ItemID=13820
Le richieste d'aiuto inascoltate:
http://www.mesothel.com/pages/9_11_sick_pag.htm

Il governo americano nega i risarcimenti per l'amianto:
http://www.facsnet.org/tools/law_gov/parloff.php
Il caso dell'edificio di Deutsche Bank:
http://www.911ea.org/News_Stories_From_January_2004.htm

New York si interroga:
http://www.newyorkmetro.com/nymetro/news/sept11/features/9875/
http://newstandardnews.net/content/?action=show_item&itemid=1423
E' un caso di scuola, confinato però nell'ambiente degli analisti:
http://www.facsnet.org/tools/law_gov/parloff.php

L'asma a Chinatown
http://www.downtownexpress.com/de_44/childrensasthma.html

richiesta di verità
http://www.truthout.org/docs_2006/041406L.shtml
in italiano (approssimativo)
http://wtceo.org/wtcenvironmentalorganization911italianoitalian.htm

BBC
http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/4904188.stm

mazzetta@altrenotizie.org

da:
http://www.altrenotizie.org/modules.php?op=modload&name=
News&file=article&sid=251&mode=thread&order=0&thold=0

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quando si dice---delirio
by Venezu Tuesday, Sep. 05, 2006 at 11:15 AM mail:

bella teoria.......magari se la farcivi di elefanti volanti funzionava meglio----

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Teoria? Elefanti volanti?
by mazzetta Tuesday, Sep. 05, 2006 at 11:28 AM mail:


E perchè la chiami teoria?

Probabilmente non hai proprio letto, ci sono parecchi link alle fonti, c'è un articolo di oggi del New York Times, i link alle associazioni dei pompieri, le ammissioni dell'Agenzia ambientale, testimonianze di ufficiali americani, inchieste di varie associazioni mediche e ambientaliste, per non parlare del FATTO per il quale il palazzo della Deutsche Bank è stato giudicato impossibile da bonificare.

Tutte fonti rigorosamente statunitensi

Non si tratta di una teoria, ma di uno scandalo evidentissimo per quanto trascurato al di fuori dell'area metropolitana di New York.

Sei tu che rischi di passare per delirante se pensi di smentire tutto questo con una riga tirando in ballo gli elefanti volanti. Perchè non scivi ai pompieri di New York e gli spieghi che stanno male per colpa degli elefanti volanti?

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si mazzetta
by l'ho visto anch'io!!! Tuesday, Sep. 05, 2006 at 12:18 PM mail:

caspita hai ragione!!!! era grande e grosso, con due ali enormi!!!! ma come faceva a volare???

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grazie
by dan Tuesday, Sep. 05, 2006 at 12:21 PM mail:

grazie mazzetta per le preziose info....
mi dispiace solo ke,come al solito,ad ogni tuo intervento ci sia qualche vigliacco capace solo di insultare...

ciao e grazie ancora er le info

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un mazzetta in forma smagliante
by . Tuesday, Sep. 05, 2006 at 6:28 PM mail:

Se ci fossero 10 utenti che prendono esempio avremmo una indymedia molto più utile ed efficace.

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Reso pubblico uno studio epidemiologico
by nyt Wednesday, Sep. 06, 2006 at 9:42 AM mail:

Anche Hillary Clinton chiede cure ed aiuti per le migliaia di malati.



Illness Persisting in 9/11 Workers, Big Study Finds

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By ANTHONY DePALMA
Published: September 6, 2006

The largest health study yet of the thousands of workers who labored at ground zero shows that the impact of the rescue and recovery effort on their health has been more widespread and persistent than previously thought, and is likely to linger far into the future.

The study, released yesterday by doctors at Mount Sinai Medical Center, is expected to erase any lingering doubts about the connection between dust from the trade center and numerous diseases that the workers have reported suffering. It is also expected to increase pressure on the federal government to provide health care for sick workers who do not have health insurance.

Roughly 70 percent of nearly 10,000 workers tested at Mount Sinai from 2002 to 2004 reported that they had new or substantially worsened respiratory problems while or after working at ground zero.

The rate is similar to that found among a smaller sample of 1,100 such workers released by Mount Sinai in 2004, but the scale of the current study gives it far more weight; it also indicates significant problems not reflected in the original study.

For example, one-third of the patients in the new study showed diminished lung capacity in tests designed to measure the amount of air a person can exhale. Among nonsmokers, 28 percent were found to have some breathing impairment, more than double the rate for nonsmokers in the general population.

The study is among the first to show that many of the respiratory ailments — like sinusitis and asthma, and gastrointestinal problems related to them — initially reported by ground zero workers persisted or grew worse in the years after 9/11.

Most of the ground zero workers in the study who reported trouble breathing while working there were still having those problems up to two and a half years later, an indication that the illnesses are becoming chronic and are not likely to improve over time. Some of them worked without face masks, or with flimsy ones. “There should no longer be any doubt about the health effects of the World Trade Center disaster,” said Dr. Robin Herbert, co-director of Mount Sinai’s World Trade Center Worker and Volunteer Medical Screening Program. “Our patients are sick, and they will need ongoing care for the rest of their lives.”

Dr. Herbert called the findings, which will be published tomorrow in Environmental Health Perspectives, the journal of the National Institute of Environmental Health Sciences, “very worrisome,” especially because 40 percent of those who went to Mount Sinai for medical screening did not have health insurance, and will thus not get proper medical care. The Mount Sinai results found, as studies done by the New York City Fire Department also have, that those who showed up in the first hours and days after the twin towers collapsed have the worst medical problems. Seventy percent of the workers in the study arrived at the site between Sept. 11 and Sept. 13.

Mount Sinai’s screening and monitoring program, which excludes New York firefighters, who are tested in a separate program, run by the New York Fire Department, covers law enforcement officers, transit workers, telecommunications workers, volunteers and others who worked at ground zero and at the Fresh Kills landfill, where debris was taken.

Members of the New York Congressional delegation, who have been fighting to get the federal government to recognize the scope of the health problem created by toxic materials at ground zero, saw the Mount Sinai study as proof that the federal government has been too slow to address the issue.

Senator Hillary Rodham Clinton, who participated in the news conference at Mount Sinai yesterday morning, along with Representatives Jerrold Nadler and Carolyn B. Maloney, said that the results made the need for federal assistance for treatment more critical than ever.

“This study, I hope, puts to rest any doubt about what is happening to those who were exposed,” said Mrs. Clinton, who was among those who pushed for $52 million in federal funding for health treatment for the ground zero workers, the first treatment money provided by the Bush administration. “This report underscores the need for continued long-term monitoring and treatment options — they go hand in hand,” she said.

Several members of the delegation are scheduled to meet in Washington tomorrow morning with Michael O. Levitt, the secretary of the Department of Health and Human Services, to press for more aid.

Mayor Michael R. Bloomberg, speaking at a news conference at City Hall yesterday, questioned the conclusiveness of the study, saying that statistics could suggest a connection between events, but not prove a direct link.

“I don’t believe that you can say specifically a particular problem came from this particular event,” he said. Nonetheless, Mr. Bloomberg announced that the city would create a screening and treatment program for anyone exposed to the trade center dust or fumes.

The Mount Sinai study, released yesterday, which covers 9,442 workers who met the screening program’s eligibility criteria and agreed to have their health data included, focused on respiratory problems because doctors believe those illnesses are the first to surface. Of those studied, 46.5 percent reported symptoms like chest tightness, shortness of breath and dry cough that generally affect the lower airways of the lungs.

And 62.5 percent reported upper-respiratory symptoms like sinusitis and nose and throat irritations. (The study did not include cases of cancer reported by workers and their relatives.)

The doctors said that the persistent nature of the respiratory symptoms raised troubling questions about the workers’ long-term health. Dr. Philip J. Landrigan, a founder of the screening program at Mount Sinai and an author of the new study, said that the toxic nature of the trade center dust had led doctors to conclude that there would be serious health issues for years to come, especially for workers who were exposed to the heaviest concentrations in the early days after the terrorist attack.

“This was extremely toxic dust,” Dr. Landrigan said, noting that some samples showed the dust to be as caustic as drain cleaner. The dust also contained innumerable tiny shards of glass, which could get lodged in the lungs, and a stew of toxic and carcinogenic substances, like asbestos and dioxin, that could potentially lead to cancer decades from now.

With the expanding dimensions of 9/11 health problems, concern is also growing about the cost of health care for responders, particularly the 40 percent who either never had health insurance or who lost employer-provided coverage after they became too sick to work.

Dr. Landrigan declined to estimate what the total cost might be, saying only “it will be very expensive.”

Dr. John Howard, who was named the federal 9/11 health coordinator in February, has already said that the $52 million the federal government has appropriated for treatment late last year is inadequate. He said in an interview yesterday that the new study will very likely mean that the gap between funds and the need for them is going to grow.

But he said the solid medical data from Mount Sinai would help him make the case that more needs to be done. He said that there was little doubt that if a third of the people in the study showed abnormal breathing, similar problems exist among the entire population of 40,000 rescue and recovery workers.

“These are just the kind of facts that are important in making a logical argument that the funding needs to be adjusted,” said Dr. Howard, who is also the director of the National Institute for Occupational Safety and Health.

Mount Sinai officials said they would release a study of mental health effects on ground zero workers soon. They also are planning to begin a statistical program this fall to examine the occurrence of cancer, lung diseases and other ailments among that group. That information will then be compared to national rates to see if there is a higher-than-expected incidence of those diseases.

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Manifestazione delle vittime
by www.misna.org Thursday, Sep. 07, 2006 at 12:38 PM mail:

STATI UNITI - “Non lavoro più perché sono malato e non posso curarmi perché , senza lavoro, non ho diritto ad assistenza medica”: Enrique Farfan - operaio edile di 59 anni che ha lavorato per sei mesi tra le macerie delle Torri Gemelle di New York distrutte l’11 settembre 2001 - lo ha detto insieme a 250 volontari e residenti riuniti per chiedere aiuro e risarcimenti lì dove si ergevano i due grattacieli. Secondo un rapporto del ‘Mount Sinai Medical Center’ di Manhattan, pubblicato alla vigilia del quinto anniversario del “9/11”, tra i vigili del fuoco, gli agenti di polizia e i volontari che hanno lavorato a Ground Zero sette su 10 soffrono ( o hanno sofferto) di gravi e talvolta incurabili problemi respiratori

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al solito
by Americano Thursday, Sep. 07, 2006 at 3:58 PM mail:

"Molti aspetti degli attentati dell'11 settembre restano ancora da chiarire, ma una certezza esiste: l'amministrazione Bush nell'occasione ha offerto il peggio di sé, non solo per non aver evitato l'attentato ed aver poi aggredito paesi che nulla c'entravano, lasciando immuni i veri responsabili; ma, soprattutto, per aver provocato la morte di molti americani nei mesi ed anni successivi alla tragedia del WTC"
*
Mazzetta sei un cretino.
E ti definisci giornalista?
Hai prove di quanto dici o e' "per sentito dire"?
Mavaccagareva, imbrattacarta, altro che giornalista!

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certo che ho le prove
by mazzetta Thursday, Sep. 07, 2006 at 5:31 PM mail:


>>> Hai prove di quanto dici o e' "per sentito dire"?

C'è agli atti della Commissione d'inchiesta americana che vi furono grosse deficienze nella prevenzione.

Molta "sicurezza" che i contribuenti avevano pagato esisteva solo sulla carta, e Cia ed Fbi non erano meno malmesse della Fema, che infatti ha reso per quel che ha reso anche in occasione di Kathrina.
Dopo anni è ancora una baracca, altro che la protezione civile. Questo perchè le cifre stanziate negli anni per mirabolanti progetti erano sparite senza rendere niente di quanto promesso.

Esattamente come gli aiuti alle vittime del 9/11, valanghe di denaro e la gente non viene neanche curata.

Al minimo si erano fregati i soldi; così capisci forse....
Chi?
Questo potresti arrivare ad indovinarlo pure tu ;D

Quanto al fatto che abbiano attaccano aggredito paesi che nulla c'entravano, lasciando immuni i veri responsabili, cosa ti devo dire....

L'Iraq c'entrava con il 9/11?
Qualcuno ha attaccato l'Arabia Saudita (i rpotagonisti indicati sono in gran parte sauditi) o il Pakistan?


Altre obiezioni, altri insulti?

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e il Congresso s'incazza
by news Saturday, Sep. 09, 2006 at 9:00 AM mail:

Congress Criticizes Federal Response to Illnesses After 9/11 and Seeks More Spending
Ruby Washington/The New York Times

Joseph Zadroga, whose son James, a New York City detective, died of complications related to 9/11, testifying Friday in Lower Manhattan.


By ANTHONY DePALMA
Published: September 9, 2006

After listening to recovery workers at ground zero and downtown residents emotionally describe how they had been ignored and insulted as they sought help for health problems after 9/11, members of a Congressional subcommittee roundly criticized the federal response yesterday and called for sharply increased medical spending.

Subcommittee members, joined by Senators Hillary Rodham Clinton and Charles E. Schumer, accused the Bush administration of ignoring the health problems that arose among workers who toiled at ground zero and the claims of downtown residents who say they were also sickened by the dust. The administration has done little to prepare for a similar disaster in the future, they said.

“Today it appears the public health approach to lingering environmental hazards remains unfocused and halting,” said Representative Christopher Shays, a Republican from Connecticut, and chairman of the House Subcommittee on National Security, Emerging Threats and International Relations, which held the hearing in Lower Manhattan, a block from ground zero. “The unquestionable need for long-term monitoring has been met with only short term commitments.”

The subcommittee hearing, the fourth to be held since the Sept. 11 attack, came amidst rising concern about the long-term health effects on about 40,000 workers and volunteers who were exposed to toxic smoke and dust on the debris pile. The subcommittee is examining the way the limited federal funding has been used to address the health problems and is to look for ways to better coordinate those efforts.

Representative Vito Fossella, a Republican from Staten Island, criticized the government for not having done even basic work to record how many people participated in the cleanup and recovery operations.

Senator Schumer said the $55 million in federal funds set aside for medical treatment of rescue and recovery workers was inadequate. “We need a federal commitment that everyone who needs help will get it,” Senator Schumer said.

Steven M. Centore, of Flanders, N.Y., was a team leader at ground zero for the Department of Energy’s radiological assistance program. He said that he is now suffering from respiratory, circulatory and gastrointestinal problems. .

Mr. Centore, 49, said he struggled with the federal workers’ compensation system and had received no financial help from the system. “I feel like it’s a contest to see if they’re going to give in first or I’m going to die first,” he said.

The federal government, and especially the Environmental Protection Agency and its former administrator, Christine Todd Whitman, were accused by Representatives Jerrold Nadler, a Democrat whose district includes Lower Manhattan, and Anthony D. Weiner, a Democrat from Brooklyn, of having falsely stated in the first days after the attack that the air downtown was safe to breathe. At an appearance yesterday in Harlem, Senator Clinton said that she felt that Mrs. Whitman and her agency “deliberately misled people” into thinking that it was safe to return to Lower Manhattan.

A report by the Inspector General’s office in 2003 found that the E.P.A. went beyond what it knew in making general statements about the safety of the air downtown after the attack. It also found that the White House had at least indirectly influenced the wording of some statements by removing cautionary language. Mrs. Whitman strongly defended herself shortly after the release of that report, saying that her statements reflected what was known at the time and applied to areas outside ground zero.

Lea Geronimo, a resident of the Lower East Side, said it was the assurance from the E.P.A. that led her to return to her home and office three blocks from ground zero a week after the towers collapsed. She said she developed bronchitis and severe rashes a few months later.

“Our lives will never be the same, and we will not tolerate half-measures and the whisper of a promise,” she testified. “We need a comprehensive long-term treatment and study program to provide immediate care for residents and workers in Lower Manhattan.”

The health of downtown residents has not been as well studied as that of ground zero workers, but limited medical surveys have indicated that many residents developed respiratory problems after 9/11, though the extent to which those problems have persisted is not known.

More than 100 residents gathered Thursday night at St. Paul’s Chapel to demand screening and treatment.

Mr. Nadler, who attended the Thursday meeting and yesterday’s hearing, said he had introduced a bill that would make rescue and recovery workers, downtown residents and schoolchildren who are sick eligible for treatment under Medicare.

Representative Carolyn B. Maloney, Democrat of Manhattan and Queens, introduced a bill that would reopen the Sept. 11 Victim Compensation Fund to make assistance available to those who are ill.

And Senator Clinton said at the hearing yesterday that she would push for an additional federal appropriation to cover the rising costs of medical treatment. “We cannot rest until we put into place a system to care for every single person who was affected by 9/11,” she said.

Dr. John Howard, the federal 9/11 health care coordinator, told the committee that the $75 million appropriated for screening and treatment will be available next month and should be considered “a down payment,” that will be supplemented as officials prepare estimates of the number of people who need help, the cost of caring for them and the types of programs they will need.

On Thursday, Dr. John O. Agwunobi, the assistant secretary for health of the Department of Health and Human Services, was named by Michael O. Leavitt, the department secretary, to lead a policy task force to develop programs for dealing with the 9/11 health issues.

Dr. Howard said he would continue in his current position as coordinator with groups in New York while also helping to shape new policies.


Chissà che dice l'Americano adesso...

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