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IL 4 NOVEMBRE E L' "ALTRO" MOVIMENTO
by z3ro Saturday, Oct. 21, 2006 at 12:06 PM mail:

... per chi ha voglia di pensare con la sua testa e discutere le prospettive reali di conflitto sociale dei precari per i precari ...
Il prossimo 4 novembre si svolgerà a Roma una manifestazione nazionale che ha come slogan "Stop precarietà ora!".
Il tema, quello della precarietà della vita imposta da politiche neoliberiste le quali, come è oggi evidente, non sono di esclusiva gestione dei governi di centrodestra, è quanto mai attuale e giusto. Ma dalla prima assemblea del comitato organizzatore, l'8 luglio, ad oggi moltissime cose sono cambiate.
Noi riteniamo, a tal proposito, che il non voler adeguare la piattaforma di questa manifestazione alla realtà nasconda non solo i limiti di un percorso eterodiretto e non autonomo, ma anche un'operazione politica pericolosa a danno dei migranti, dei precari e di tutti coloro che lottano per una migliore qualità della vita.
Il 4 novembre, all'inizio, voleva incalzare il neoinsediato governo Prodi, ponendo come imperativo l'abolizione delle tre leggi berlusconiane per
eccellenza: Moratti, Bossi-Fini, Biagi. Oggi il governo Prodi ha già ribadito, con atti politici e non con parole (decreti legge, Finanziaria,
etc.) che seguirà il solco tracciato da quelle tre leggi.
In particolare, stiamo assistendo a una vergognosa beffa giocata sulla pelle dei migranti.
I CPT rimarranno e anzi ne verranno costruiti di "speciali" e non ci sarà nessuna regolarizzazione generalizzata. La scuola e il ciclo della formazione saranno penalizzate dalla Finanziaria, a danno di insegnanti e studenti. L'università idem, con buona pace dei ricercatori precari che continueranno a rimanere tali.
E non vi è traccia di interventi che "cambino rotta" sulla realtà dei lavoratori e lavoratrici precari, intermittenti, interinali, a tempo determinato.
Tutto rimane nella direzione neoliberista, anche l'aumento delle spese militari e per la guerra.
Ora, a fronte di ciò che sta avvenendo, è o no il governo Prodi la vera controparte di un movimento che si pone il problema di trasformare la realtà dello sfruttamento?
E se sì, come crediamo, che senso ha fare una manifestazione con una piattaforma tutta rivolta al passato, come se il problema fosse ancora Berlusconi, con pezzi di governo e partiti della sua maggioranza che si sbracciano ad aderire e a mettere il timbro su questa mobilitazione? Pensare che sia una svista dei promotori sarebbe gentile, ma non sembra corrispondere al vero.
Il 4 novembre, una volta annullata la sua capacità conflittuale e di autonomia da governi e partiti, servirà allora come "rappresentazione"
politica, utile alle battaglie interne di partito e di governo. Noi crediamo che un altro movimento sia possibile.
Dopo aver visto, in Francia, cosa significa una moltitudine che impone alla politica i cambiamenti, guardiamo quindi con grande interesse allo sciopero dello scorso 6 ottobre che ha portato a Roma trentamila precari della pubblica amministrazione e alle lotte autorganizzate, come quelle dei call center. Guardiamo al prossimo 17 novembre, giorno dello sciopero generale indetto da tutti i sindacati di base contro il governo. Alle azioni dirette contro i CPT in tutta Europa. E' certamente questo il terreno, soggettivo e sociale, attraverso il quale può svilupparsi l'altro movimento.
Un terreno indipendente dal governo, che costruisce nei territori vertenze e conflitti veri e che non delega a nessuno la propria rappresentanza. Che punti a degli obiettivi chiari e in tempi come questi, densi di mistificazioni e cortine fumogene, tempi in cui si sente dire tutto e il contrario di tutto da ministri dello stesso governo, è meglio guardare ai fatti. Vi è un dibattito aperto sul 4 novembre, ed è bene esplicitarlo.
Così com'è il 4 novembre è contro i precari! Il nostro problema è allora impedire le operazioni politiche che piovono dall'alto, esprimere una critica radicale che arrivi finalmente a una rottura concreta con tutti quelli che al mattino sono al governo e al pomeriggio all'opposizione di sé stessi.
Rottura innanzitutto con la logica concertativa, che è il contrario dell'
autonomia e del conflitto. Per quello che vediamo oggi quell'appuntamento rimane chiuso nella gestione delle segreterie dei partiti del governo.
Noi non vogliamo esserne complici. Se qualcosa cambiasse lo verificheremo collettivamente, ma a partire dall'idea di poter costruire quella data, dopo che è stato scippata a tutti, come una manifestazione contro il governo, libera e determinata. Ma al di là di cosa fare e come, che sarà risolto dalla decisione di tante e tanti, l'importante per noi è dare voce a un dibattito che ponga al centro l'urgenza di costruire nuovi percorsi, sociali e politici, tirandosi fuori dal pantano di una fase che è finita. L'altro movimento è non solo possibile, ma necessario.

Area condivisa della disobbedienza sociale Riferimenti regionali: Veneto - Centri sociali nord-est, ADL - federata RDB / Emilia Romagna - CSO TPO (BO) / Lombardia - Cantiere (MI) / Piemonte - CSO Crocevia (AL) / Trentino - CSA Bruno (TN)/ Friuli VG - CSO Clandestino

http://www.globalproject.info

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Schizofrenia
by Sigmund Saturday, Oct. 21, 2006 at 3:48 PM mail:

schizofrenìa:

s. f., grave malattia mentale consistente in un processo di dissociazione psichica, con profonde modificazioni della sfera affettiva e fenomeni di apatia o depressione.

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la ragione c'è,la coerenza di meno
by strike 17 novembre Wednesday, Oct. 25, 2006 at 9:56 PM mail:

Le parole del casarini, una volta tanto sono condivisibili. E' forte il rischio che il 4 novembre sia una passarella apologetica per quei partiti di lotta (a parole) e di governo come RC o sindacati concertativi, come CGIL che appoggiano missioni militari, firmano lo smantellamento(ulteriore/infinito) di pensioni/TFR (magari spartendosi la torta con i fondi pensione chiusi che partiranno dal prossimo 1 gennaio). Partiti che hanno capitalizzato il voto di quel movimento che da Seattle a genova a firenze ha visto scendere in piazza milioni di persone contro il neoliberismo e la guerra e che è stato annichilito dalla guerra civile permanente imposta dall'estabiliscment dopo (e con) l'11 settembre.
Gli spezzoni di movimento che parteciperanno alla manifestazionedel 4 rischiano di fare lo stesso errore fatto dai disobbedienti durante gliscioperi sulla difesa dell'art. 18 e delle pensioni: portare acqua al mulino dei riformisti e dei pezzi di merda. Lasciamo il 4 agli usignoli dell'imperatore e costruiamo un movimento antagonista che a partire dal 17 abbia la< capacità di ricomporre sindacalismo di base ed autorganizzazione,spezzonidi movimentoe realtà sociali autogestite per un conflitto sempre più duro e radicale col capitale e con i vari governi che lo rappresentano

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la cgil
by ciao Friday, Oct. 27, 2006 at 12:27 PM mail:

la cgil non partecipa più, forse adesso per voi è un problema in più spiegare perchè non bisogna partecipare alla manifestazione. ciao ciao

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inoltre
by senza paraocchi Tuesday, Oct. 31, 2006 at 1:44 PM mail:

al di la delle crisi di movimento, le sigle che hanno promosso la manifestazione su quella piattaforma che vi invito a leggere, sono le stesse del genova social forum. invece di chiacchierare informarsi, leggere, riflettere... epoi sta polemica co rifondazione....ma chi e` il vero nemico, i ds e il partito democratico o chi cerca di costruire un`alternativa di sinistra al mostro di fassino-d`alema`rutelli?

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l'ho letta la piattaforma
by lettore Tuesday, Oct. 31, 2006 at 2:08 PM mail:

e oltre a confermare la legge 30
Contratti di Collaborazione a Progetto
Contratti Apprendistato Professionalizzante(durata 6 anni)
Contratti di Inserimento Professionalizzante(durata 5 anni)
Contratto di Lavoro Condiviso etc
(Abrogazione solo per il lavoro intermittente)
pretende di riscrivere il fondamentale art.2094 c.c.!

ma quale Altro Movimento!
questo il Movimento filo padronale!

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di latta e di governo
by strike 17 Wednesday, Nov. 01, 2006 at 11:12 AM mail:

rifondazione, nella peggiore tradizione trasformista italica, tiene il piede in due stAFFE, ma il culo sulle poltrone. La logica staliniana del governo amico e dei nemici del popolo è stata sposata ultimamente anche dagli scollettatori permanenti (che neanche i tossici alla stazione...) del foglio liberalsocialista "il manifesto".
manifestatamente finanziati da mamma CGIL hanno innescato una indegna polemica con i Cobas togliendo il contraddittorio ed il diritto di replica a chi cercava di rilanciare in termini di classe i contenuti della manifestazione. La CGIL così come i governativi rifondaroli partecipa ma non contro il governo, anzi non partecipa perchè un sindacato autorganizzato si è dovuto pagare una manchette sul manifesto (che pubblica senza problemi ENI o Mediaset) per poter esprimere un punto di vista antagonista ed essere poi "linciati" mediaticamente da questi usignoli del governo amico e del sindacato concertativo.
Quasi quasi ora vale la pena partecipare per fare due conti (...) con le medre schizofreniche di latta e di governo....

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