...Chiudere Morini!
Caso emblematico di tale situazione è appunto quello che fa capo all'
allevamento Morini s.a.s..
Si è cominciato a parlare della ditta Morini quando, a fine maggio 2002,
un tir di beagles destinati alla vivisezione venne bloccato per
palesi irregolarità
alla frontiera con l'Austria e più di recente per il
controverso
furto di più di 100 beagles.
Dopo il blocco del cargo di beagles, il consiglio regionale dell'Emilia
Romagna ha emanato una delibera
con la quale, oltre a promuovere la diffusione di pratiche alternative,
si vietano "l'allevamento, l'utilizzo e cessione a qualsiasi titolo di
cani e gatti a fini di sperimentazione". In caso di inadempienza è
previsto il sequestro degli animali.
Solo a distanza di 4 mesi, per evitare l'imminente commissariamento della
giunta, il sindaco di San Polo d'Enza ha revocato alla
ditta Morini
l'autorizzazzione ad allevare e vendere cavie , mentre permane il
ricorso contro l'operato della regione Emilia Romagna presentato dal
Ministro degli Affari Regionali, La Loggia, presso la corte costituzionale.
Apparentemente con lo scopo di tutelare la sicurezza pubblica, ma in realtà
per ripararsi da possibili conseguenze legali provocate dalla messa sul
mercato di prodotti nocivi, le multinazionali testano una miriade di
prodotti industriali inutili, dal detersivo per le stoviglie al collirio, su
animali inermi, destinati a morire tra atroci torture.
Nei laboratori della fondazione HLS (Huntingdon Life Sciences), che
produce 500 vittime al giorno, si sperimenta di tutto
per tutti: non importa se sul mercato ci sono già 20 detersivi con la
medesima composizione chimica del prodotto da testare, nè tanto meno se ne
esiste uno naturale (maggiori informazioni sulla HLS).
La pseudo certificazione marchiata col sangue si presenta come un tassello
di interessi inalienabili nella perversa macchina burocratica capitalista.
Come boicottare la vivisezione
Una lista di prodotti derivati da sperimentazione e le
alternative
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