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Anche in Italia, in preparazione della manifestazione nazionale a Roma di sabato prossimo, si sono svolti presidi e manifestazioni. A Napoli circa 300 manifestanti hanno raccolto l'invito della rete no global napoletana contro la guerra sfilando dietro lo striscione «Contro la guerra senza se e senza ma». Al corteo hanno partecipato anche una cinquantina di pakistani. Tra questi anche due che il 31 gennaio sfuggirono per caso agli arresti avvenuti nel corso del blitz dei carabinieri che ha portato in carcere 28 loro connazionali.
Suggestiva la performance organizzata dal Venezia Social Forum in piazza San Marco, dove centinaia di bandiere della pace annodate tra loro, in quattro lunghe strisce arcobaleno dalla Loggia dei Cavalli della Basilica sono scese fino a terra, davanti al portone più antico del maggior tempio cristiano di Venezia e alle quali si sno avvolti manifestanti e turisti presenti nella piazza. Scopo dell'iniziativa, anche qui, pubblicizzare la manifestazione nazionale per la pace che si svolgerà a Roma il 15 febbraio prossimo.
Un blitz pacifista in mattinata si è invece svolto davanti alla base militare americana di Camp Darby, tra Pisa e Livorno: una ventina di giovani, esponenti dei Collettivi Studenteschi, dei Giovani Comunisti e delle Officine Precarie, hanno esposto un grosso striscione con la scritta «Pace» sventolando alcune bandiere. Hanno prima bloccato il transito delle macchine sul ponte girevole del Canale dei Navicelli, poi
hanno consegnato agli automobilisti alcuni volantini per spiegare i motivi della protesta. Tenuti sotto controllo, a distanza, da alcune pattuglie dei carabinieri, i giovani hanno ribadito la pericolosità della base definita «una polveriera» accusando il silenzio delle istituzioni locali «su un tema scottante come quello dell'ampliamento del Canale dei Navicelli a fini esclusivamente militari». Nel mirino anche l' università di Pisa, alla quale la base ha chiesto un terreno di proprietà per allargare i confini di sicurezza. Un rappresentante dei manifestanti ha poi consegnato all'ingresso di Camp Darby un documento nel quale si chiede il libero accesso della cittadinanza, il blocco dei progetti di espansione e la riconversione dell'area a fini sociali.
A Milano i centri sociali hanno organizzato un volantinaggio a Porta Ticinese durante la trafficata "schiera di Sinigallia", un mercatino settimanale. Domenica nel quartiere periferico di Bonola, sempre a Milano si terrà una "bicifestazione" organizzata dal comitato contro la guerra della zona 8 (partenza ore 14).
