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COME PROCEDE A CAMP DERBY..!
by a. Saturday, Mar. 08, 2003 at 3:11 PM mail:

UINITA'

Alla testa del corteo, insieme allo striscione «La guerra fuori dalla storia», due auto con rappresentanti dell' Associazione Madri di Piazza de Mayo. Ci sono gli zingari del campo di Coltano, non distante dalla base militare. Adulti e bambini sono entrati nel corteo sorreggendo uno striscione in cui si legge: «Noi Rom profughi delle guerre
chiediamo pace».

Tra le migliaia di manifestanti, rifocillati da zuppa pisana e salsicce alla brace vendute da un banchetto di Rifondazione comunista, c'è anche don Andrea Gallo, sacerdote di frontiera a Genova. Porta al collo porta la bandiera della pace a mò di sciarpa e spiega che nei pacifisti di oggi c'è «un rifiuto etico e culturale della guerra». «Il Movimento - spiega - non è più solo un movimento di rifiuto, ma vuole costruire un nuovo mondo nel segno dellasperanza. Le nuove generazioni hanno nuovi ideali, questamanifestazione lo dimostra. Sono tanti, ciascuno diverso dall'altro, ma a questo appuntamento non si chiede qualcosa per sè ma qualcosa che riguarda l'intera umanità». Don Gallo spiega inoltre come sia vecchia e ormai anacronistica la posizione «imperialista americana che vuole a tutti i costi un nemico», mentre sottolinea la posizione del Papa che «delegittima la guerra».


Non ci sono soltanto pacifisti e new global italiani. Ma anche americani di tutte le età, una trentina circa, guidati da John Gilbert, rettore di madrelingua all'università del capoluogo toscano che si è preso la briga di organizzare il viaggio in treno verso il corteo per la pace a Camp Darby. «Cinque euro, solo andata», spiega John in un italiano perfetto se non fosse per l'accento americano. A lui si sono rivolti non solo gli americani, ma tutti quelli (una settantina circa, tra cui diversi iracheni) che da Firenze hanno preferito prendere il treno per Camp Darby, invece dei vari bus speciali organizzati da Rifondazione comunista e Cobas.

Con John ci sono studenti e docenti universitari, attivisti del Laboratorio per la Democrazia di Francesco Pancho Pardi (ma lui ancora non si è visto) e del Comitato Iraq-Usa per la pace, che, spiega John sul treno diretto a Pisa, «si è costituito nel '91,
in occasione della prima guerra nel Golfo, per denunciare sia la guerra, sia il regime di Saddam, e si è riformato nell'autunno scorso in risposta alle nuove minacce di un conflitto armato».

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lettore non rettore
by vale Monday, Mar. 10, 2003 at 10:57 AM mail:

John Gilbert è un lettore di madrelingua inglese dell'Università di Firenze non il rettore. C'è un po' di differenza...

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inconsueto
by Il Conte Sboroni Monday, Mar. 10, 2003 at 11:33 AM mail:

Ma le salsicce non sono un alimeno vietato dalla legge coranica? O tra i manifestanti non erano previsti mussulmani o chi organizza le manifestazioni non cura i dettagli, se non quelli di rompere i coglioni.

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