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Milano: il Corriere sui "fatti" della Statale ed altro
by info Thursday, Mar. 27, 2003 at 3:12 PM mail:

I giovani cercano di entrare nella palazzina davanti alla Statale. Notizie alternative prima delle lezioni al Severi.

Occupazione e controinformazione, il no alla guerra degli studenti.

Gridano il loro no alla guerra. Sempre più forte. Sono i ragazzi della città. Universitari, liceali, giovani dei centri sociali. Pronti a usare ogni mezzo. Dalla controinformazione, alla «disobbedienza», alle occupazioni. Circa duecento studenti dei collettivi e delle reti universitarie hanno tentato, ieri sera, di prendersi la palazzina disabitata di via Festa del Perdono 6, davanti alla Statale. Obiettivo: usare l?edificio (che per anni ha ospitato il Cipec, la «Casa dei diritti») per farne un «mediacenter», centro di informazione sulla guerra aperto a tutti 24 ore su 24. A bloccarli, per?, proprio mentre cercavano di entrare sfondando la vetrina del negozio Pow Wow, vuoto da oltre un anno, la polizia in tenuta antisommossa.
Minuti di «alta tensione» - cos? l?hanno definita i giovani - tentativi di dialogo, striscioni e le due forze a studiarsi fino a tardi. Finché gli studenti, in corteo, si sono spostati in via Mercanti, sede del «mediacenter» allestito dal Social Forum. Controinformazione anche allo scientifico Severi dove i liceali hanno ottenuto dal preside Michele D?Elia venti minuti al giorno (dalle 8 alle 8.20) per dare «notizie alternative sulla guerra». Ma la protesta non si ferma a licei e università, luoghi storici della contestazione giovanile. Ne sanno qualcosa gli abitanti di via Vigevano. Che l?altra notte sono stati svegliati da sirene, scoppi di bombe, grida, luci abbaglianti. Eppure, davanti ai loro occhi, solo un furgone. E una voce al megafono: «Sarà il peso di quelle bombe a farci alzare, il rumore delle nostre idee a tenerci svegli, il suono dei nostri passi, il battito del nostro cuore».
Al mattino, sui parabrezza delle auto, un volantino: il testo della «performance» e la foto di un missile. Firmata dai ragazzi del Deposito Bulk che promettono una primavera di sonni non-tranquilli per tutti.

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Meno rum più rem
by Bloy Thursday, Mar. 27, 2003 at 5:03 PM mail:

Voglio fare una precisazione che non passerà su nessun media. Tutti i compagni sappiano che quei quattro gatti della rum e del cantiere non sanno firmare le loro iniziative individuali. E che ieri non c'erano altri gruppi o studenti della statale se non quindici o dieci universitari ( su trenta persone in tutto) a sostenere i bimbi delle superiori - bimbi per l'intelligenza limitata. Vedo che l'amico della rete universitaria milanese è alquanto irritato: gli consiglio di dormire la sera invece di fare cazzate in statale. Gli può solo far bene. La mia verità è questa e potrete chiedere conferma a chi c'era.

Questa iniziativa del mediacenter ieri ha avuto solo un consenso sull'idea in sè, dall'assemblea che voi avete voluto a tutti i costi organizzare prima degli altri di sinistra, dai quali ho saputo che ci sarà invece una vera assemblea di ateneo, mercoledì prossimo, che sarà organizzata in modo pubblico.
Avete chiamato, tramite i collegamenti con indy, stampa e soci, usando bellamente la presenza di un centinaio di persone della assemblea per far pensare ai poliziotti che foste in tanti, mentre eravate trenta e di fuori, e dell'assemblea nessuno sapeva un cazzo di questa occupazione: già sicuramente programmata, - mica ci vuole l'ispettore Derrick.
Risultato: siete codardi verso i poliziotti, ipocriti e infami verso gli studenti e quei collettivi e gruppi che come loro non ne sapevano nulla, e falsi moralmente perchè usate indymedia e la facciata di - giusti - progetti di controinformazione per fare anche voi come tutti antinformazione. Anzi per associarvi simbioticamente a quei media che dite di criticare. E voi la chiamate azione e iniziativa politica? Con che spudoratezza!? Non sapete cosa siano "libertà" e "democrazia" e volete bagnarvi le labbra del vino della partecipazione senza costruirla anzi calpestandola: se avete onore dite che era vostra e di altri pochi esagitati l'iniziativa d'ieri e ditelo su indy e alla stampa che avete ingannato o usato! So già che non lo farete perchè avete montato apposta questo casino perchè vi volete dare molte arie, a danno degli studenti veri che siamo noi e siamo tanti, e anche più d'accordo fra loro di quanto non pensate:provate un'altra volta a fare una cosa di questo tipo e questi tanti si faranno sentire e vedere, in un modo che non potrete prendere più in giro...
Quindi non si parli di ieri come della statale ne come dei collettivi ne come dei centri sociali in genere...
Chi ha fatto la cazzata di ieri è uno sparuto gruppetto che non ha il coraggio di dire neanche chi è.

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Errata Corrige: il Corriere sui "fatti" della Statale ed altro
by un Milanese Thursday, Mar. 27, 2003 at 5:18 PM mail:

I figli di papà cercano di entrare nella palazzina davanti alla Statale. Minchiate alternative prima delle lezioni al Severi.

Occupazione e controinformazione, il no alla guerra dei figli di papà annoiati.

Gridano il loro no alla guerra. Sempre più forte. Sono i figli di papà delle cittdine intorno a Milano amministrate dal centro sinistra. Universitari, liceali, giovani dei centri sociali, tutti sfigati, tutti figli di papà che non hanno un cazzo da fare tutto il giorno. Pronti a usare ogni mezzo, soprattutto la mancia di mamma e papà per comprare bombolette spray e insozzare la città. Dalle contro-minchiate, alla «disobbedienza», alle occupazioni. Circa duecento studenti figli di papà dei collettivi e delle reti universitarie hanno tentato, ieri sera, di prendersi la palazzina disabitata di via Festa del Perdono 6, davanti alla Statale. Obiettivo: usare l'edificio (che per anni ha ospitato il Cipec, la «Casa dei diritti») per farne un «mediacenter», centro di informazione sulla guerra aperto a tutti 24 ore su 24. A bloccarli, per?, proprio mentre cercavano di entrare sfondando la vetrina del negozio Pow Wow, vuoto da oltre un anno, la polizia in tenuta antisommossa.
Minuti di «alta tensione» - cos? l?hanno definita i giovani - tentativi di dialogo, striscioni e le due forze a studiarsi fino a tardi. Finché i figli di papà annoiati e stupidi (TROPPO IDIOTI), in corteo, si sono spostati in via Mercanti, sede del «mediacenter» allestito dal Social Forum. Controinformazione anche allo scientifico Severi dove i liceali figli di papà, quelli che vanno alla scuola statale pur avendo i miliardi in banca (quindi mantenuti dallo Stato a differenza di quelli che spendono fior di soldi e tasse nelle scuole private e non vanno ad accattonare alle scuole pubbliche)hanno ottenuto dal preside Michele D?Elia venti minuti al giorno (dalle 8 alle 8.20) per sparare «minchiate alternative sulla guerra». Ma la protesta non si ferma a licei e università, luoghi storici della contestazione giovanile. Ne sanno qualcosa gli abitanti di via Vigevano. Che l?altra notte sono stati svegliati da sirene, scoppi di bombe, grida, luci abbaglianti. Eppure, davanti ai loro occhi, solo un furgone. E una voce al megafono: «Sarà il peso di quelle bombe a farci alzare, il rumore delle nostre idee a tenerci svegli, il suono dei nostri passi, il battito del nostro cuore».
Al mattino, sui parabrezza delle auto, un volantino: il testo della «performance» e la foto di un missile. Firmata dai figli di papà miliardari del Deposito Bulk (che vivono nelle villette delle cittadine amministrate dal centro sinistra intorno a Milano) che promettono di rompere i coglioni a tutti i milanesi affinchè lascino Milano e vadano a vivere nelle villette dei comuni del centro sinistra dove le immobiliari che le costruiscono e che finanziano il Deposito Bulk, stanno aspettando che i milanesi vi ci si trasferiscano.

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ma questo è ovunque
by effe Thursday, Mar. 27, 2003 at 8:02 PM mail:

caro "un milanese" vedo che passi le giornate a
commentare le notizie su questo sito.
ora però da bravo,sparisci che ha risalire a te
non ci vuol niente.okkio

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risposta al picciotto
by un Milanese Friday, Mar. 28, 2003 at 9:10 AM mail:

Minchia la MAFIA....

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