Milano, Pezzotta (Cisl) subissato dai fischi, il segretario interrompe il suo intervento. Partigiani e giovani in corteo per ricordare la Liberazione. La Cgil: "L'attacco a Savino è un attacco a tutto il sindacato".
MILANO - Sfila per le strade di Milano il tradizionale corteo per ricordare la guerra di Liberazione. E, fra le bandiere partigiane e i gonfaloni dei Comuni, la discussione politica è tutta incentrata sull'assenza di Silvio Berlusconi da ogni celebrazione della Resistenza a partire da quella del Quirinale con Ciampi.
A migliaia partecipano al corteo dove sono presenti le associazioni partigiane, i Comuni medaglia d'oro della Resistenza, i partiti della sinistra ed i sindacati con il segretario della Cisl Savino Pezzotta contestato al momento del suo ingresso nel corteo e Sergio Cofferati. Pezzotta e Cofferati, però, tra loro si sono stretti la mano ed abbracciati, entrambi hanno criticato l'assenza di Berlusconi alle celebrazioni al Quirinale. In coda gruppi di giovani dell'area antagonista, con il volto mascherato e bastoni hanno creato qualche tafferuglio ed hanno dato fuoco a due auto della polizia municipale. Altri problemi per il segretario della Cisl ci sono stati quando ha preso la parola in piazza Duomo. Dalla piazza sono partite bordate di fischi e slogan e Pezzotta ha dovuto interrompere il suo intervento. Poi il leader della Cisl è riuscito a concludere il suo interventoi fra i malumori della piazza. "Il 25 aprile - ha detto Pezzotta visibilmente adirato - abbiamo conquistato la libertà, anche la libertà di dissenso, ma tutti hanno diritto di parola. Viva il 25 aprile - ha concluso - viva la Resistenza, il 25 aprile è e rimanga una festa di libertà rispettatela".
Durissima la reazione della Cgil. "Savino ha tutta la solidarietà della Cgil e nostra personale per l'intolleranza ignobile a cui è stato sottoposto da frange minoritarie della piazza", hanno detto i segretari confederali della Cgil, Achille Passoni e Carlo Ghezzi, sottolineando che "l'attacco a Pezzotta è un attacco a tutto il sindacato". "La responsabilità di aver tentato di rovinare questo 25 aprile con questa manifestazione di intolleranza politica è gravissima - spiegano i due sindacalisti presenti alla manifestazione di Milano - proprio nel momento in cui la festa della Liberazione viene da più parti messa in discussione insieme ai valori della Resistenza e della lotta partigiana".
