Mille sardine possono divorare uno sgomb(e)ro!
Oggi verso le 21 e' stato deciso durante il Senato Accademico lo sgombero dello spazio occupato "Rebeldia" a Pisa che da venerdi' 30 maggio e' stato convertito ad un uso sociale da magazzino-discarica che era prima.
Il rettore da principio ha sempre sostenuto la linea dura con gli occupanti e evitato ogni forma di dialogo con questi. Durante la riunione di oggi del Senato Accademico e' stata portata come motivazione dello sgombero la pericolosita' del posto, ritenuto da un supervisore dell'universita' non idoneo ad ospitare delle persone, ma e' evidente che questa sia soltanto una scusa, visto che in questo posto lavoravano gia' delle persone anche prima che fosse occupato, percio' dovremmo desumere dal suo ragionamento che questi lavoratori per 5 anni hanno dovuto lavorare in condizioni pericolose, e inoltre se il capannone occupato e' pericolante come dimostrato dai sopraluoghi allora deve essere dichiarato inagibile e da demolire anche l'adiacente dipartimento di Scienze Ambientali. Per di piu' sono numerose le infrastrutture dell'universita' che non sono a norma da molti punti di vista. Il problema quindi e' evidentemente tutto politico.
Nelle votazioni gli unici che si sono dichiarati contrari allo sgombero sono stati un docente e i rappresentanti studenteschi di Sinistra Per e del Coordinamento dei Collettivi. Tutti gli altri, compresi i rappresentanti sindacali della CGIL, hanno preferito seguire la linea del Rettore.
Da domani cominciera' la campagna anti-sgombero con azioni dirette di sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza, seguiranno aggiornamenti.
