Tracce di veleno
La storia buia di Israele svelata
di Salman Abu Sitta
E' ISRAELE E NON L'IRAQ LA PRIMA POTENZA MEDIORIENTALE AD AVER USATO ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA
Israele, non l'Iraq, e' il primo paese dell'area ad aver usato armi di distruzione di massa con intenti genocidi. Salman Abu-Sitta* scava in questa buia storia In un periodo in cui gli schermi TV sono pieni di immagini di false armi di distruzione di massa in Iraq, tra gente al limite della sopravvivenza, l'occidente finge di non vedere il primo terrorista biologico del Medioriente, Israele, in cui e' collocata la piu' vasta quantita' di armi di distruzione di massa (ADM) tra Londra e Pechino. Messo a confronto con tale anomalia, l'ambasciatore statunitense alle NU, John Negroponti, risponde col cinismo tipico: "Israele non ha mai usato queste armi contro il suo popolo o i suoi vicini". Supponendo che l'ambasciatore sia ben informato, questa dichiarazione e' una bugia flagrante. Israele ha usato armi biologiche ancora prima che venisse creato su suolo arabo nel 1948. L'obiettivo, secondo Ben Gurion, era il genocidio o almeno fare in modo che i palestinesi dispossessati non tornassero a casa.
AVVELENAMENTO DELLE FORNITURE IDRICHE AD AKKA: Dopo l'occupazione sionista di Haifa il 23 aprile 1948, sotto il naso delle forze mandatarie britanniche guidate dal Generale Stockwell, un uomo storicamente screditato per i suoi fallimenti, migliaia di uomini si diressero ad Akka, la citta' vicina ed il prossimo obiettivo sionista. Akka era ancora sotto il controllo delle forze britanniche. I sionisti assediarono la citta' dalla parte terrestre e cominciarono a tempestare la popolazione con colpi di mortaio giorno e notte. Famosa per le sue storiche mura, Akka resistette per molto tempo. Le forniture d'acqua alla citta' giungevano da un villaggio vicino, Kabri, 10 km a nord, attraverso un acquedotto. I sionisti iniettarono agenti tifoidi nell'acquedotto ad un punto intermedio che passava attraverso gli insediamenti sionisti. (vedi mappa). La storia puo' essere finalmente raccontata grazie all'archivio della Commissione Internazionale della Croce Rossa, disponibile oggi, 50 anni dopo l'evento. Una serie di rapporti, denominati G59/1/GC, G3/82, inviati dal delegato della CICR de Meuron dal 6 al 19 maggio 1948, descrive le condizioni della popolazione cittadina, colpita da un'improvvisa epidemia di tifo, e gli sforzi per combatterla.
Di particolare importanza sono i verbali di una conferenza d'emergenza sull'epidemia tenuta all'Ospedale della Croce Rossa Libanese di Akka il 6 maggio. All'incontro parteciparono il brigadiere Beveridge, capo dei servizi medici britannici, il colonnello Bonnet dell'esercito britannico, il dottor MacLean del Servizio Medico, il signor de Meuron, delegato della CICR, ed alti dirigenti della citta'. I verbali stabilirono che almeno 70 civili erano tra le vittime, ma molti altri potevano non essere stati registrati. Si stabiliva, inoltre, che l'epidemia aveva avuto origine dall'acqua e non dalle precarie condizioni igieniche, come sostenevano gli israeliani. Si decideva che ulteriori rifornimenti d'acqua dovessero provenire da pozzi artesiani o stazioni agricole a nord di Akka e non dall'acquedotto. Fu utilizzata soluzione clorina, la popolazione comincio' ad essere vaccinata, i profughi furono sottoposti a rigorosi controlli (essi avrebbero potuto allargare l'epidemia ai campi profughi del Libano, come i sionisti avrebero voluto).
In altri rapporti, de Meuron menziono' 55 contagi tra i soldati britannici, che furono trasportati a Port Said ed ospedalizzati. Il Generale Stockwell chiese a de Meuron di arrivare a Gerusalemme con volo militare per recuperare i medicinali. I britannici, che avevano lasciato la Palestina nelle mani dei sionisti, non volevano che altri imbarazzanti incidenti ritardassero la loro partenza.
Il Brigadiere Beveridge disse a de Meuron che "era la prima volta che capitava in Palestina". Questo smentisce la pretesa israeliana, condivisa anche dallo storico israeliano Benny Morris, che l'epidemia fosse dovuta a "condizioni igieniche precarie dei profughi". Se fosse stato cosi', come mai lo stesso numero di soldati britannici fu contagiato? E come mai tali condizioni non causarono epidemie in simili concentrazioni di profughi in condizioni ancora piu' precarie, come a Jaffa, Lydda, Nazareth e Gaza?
Il delegato della CICR ammiro' grandemente gli sforzi eroici dei medici palestinesi, al-Dahhan e al-Araj, dell'ospedale della Croce Rossa Libanese ad Akka, del dottor Dabbas e della signora Bahai di Haifa. La citta', colpita dall'epidemia, divenne facile preda dei sionisti. I loro bombardamenti divennero piu' intensi. Camion con altoparlanti invitavano la popolazione ad "arrendersi o commettere suicidio. Vi annienteremo fino all'ultimo uomo". E non si trattava di semplici parole. Lo ricorda Palumbo nel suo "The Palestinian Catastrophe", il quale cita il caso di Mohammad Fayez Sufi. Questi, insieme ad alcuni amici, usci' per prendere del cibo, ma alcuni membri del gruppo furono catturati dai sionisti e costretti a bere del liquido, probabilmente cianide. Morirono in mezz'ora.
Il luogotenente Petite, un osservatore francese dell'ONU, riporto' che l'esercito si dedico' a saccheggi sistematici delle case palestinesi, rubando mobilio, abiti e tutto cio' potesse servire ai nuovi immigrati ebrei. In parte, i saccheggi furono parte di "un piano sionista per impedire il ritorno dei profughi". Il luogotenente Petite riporto' che i sionisti uccisero 100 civili arabi che si rifiutavano di lasciare le loro case. De Meuron riporto' orrori ancora peggiori. Parlo' di un "regno del terrore" e dello stupro di una ragazza da parte di soldati dopo che ne avevano assassinato il padre. Scrisse inoltre che tutti i civili maschi furono portati in campi di concentramento e considerati "prigionieri di guerra" anche se non erano soldati. A causa di cio', donne e bambini restarono senza casa e senza protezione, soggetti a molti atti di violenza. Egli chiese ai sionisti una lista dei civili detenuti come "prigionieri di guerra", chiese di sapere dove fossero e se potessero essere visitati. Piu' importante ancora, chiese che Akka fosse posta sotto protezione della CRI. Chiunque legga i rapporti de Meuron da Akka non puo' non notare il tono di forte ripugnanza verso le azioni che i sionisti stavano commettendo nella citta' palestinese. L'episodio, iniziato con l'avvelenamento del rifornimento idrico di Akka e terminato con il collasso della citta', la pulizia etnica dei suoi abitanti e l'occupazione da parte degli immigrati ebrei, eccito' l'appetito sionista verso nuove imprese del genere.
L'AVVELENAMENTO DI GAZA: Due settimane dopo il "successo" di Akka, i sionisti colpirono di nuovo. Questa volta a Gaza, dove avevano trovato rifugio centinaia di migliaia di profughi dopo che i loro villaggi della Palestina del sud erano stati occupati. La fine fu comunque differente.
Il seguente cablogramma fu inviato dal comandante delle forze egiziane in Palestina al Quartier Generale del Cairo:
"24 maggio [1948], ore 15:20. Le nostre forze dell'intelligence hanno catturato due ebrei, David Horeen e David Mizrahi, che gironzolavano intorno alle postazioni dell'esercito. Sono stati interrogati ed hanno confessato di essere stati inviati dall'ufficiale Moshe per contaminare le riserve d'acqua dell'esercito. Portavano con se' bottiglie d'acqua divise a meta'. La parte superiore era riempita d'acqua potabile, mentre la parte inferiore era piena di liquido contaminato con agenti di tifo e dissenteria, equipaggiata con un'apertura sul retro da cui il liquido poteva essere rilasciato. Hanno confessato di essere parte di un team di 20 elementi inviati dal Rehovot con lo stesso obiettivo. Entrambi hanno scritto la confessione in ebraico e l'hanno firmata. Abbiamo preso le necessarie precauzioni mediche".
Nel Diario di Guerra di Ben Gurion, il 27 maggio 1948, viene segnata questa nota:
[Il Capo di Stato Maggiore Yigel Yadin] ha raccolto un cablogramma da Gaza il quale sosteneva che erano stati catturati due ebrei con germi della malaria e dava istruzioni di non bere acqua". Cio' e' tipico della visione obliqua della storia da parte di Ben Gurion. Lui era pienamente consapevole del peso della storia allorche' tali crimini fossero stati scoperti. Il processo di Norimberga si era tenuto appena tre anni prima. Molto di piu' su tale cablogramma viene invece detto nel libro di Yeruham Cohen, Nel buio del giorno e della notte, Tel Aviv, 1969, pg 66-68.
I criminali furono giustiziati tre mesi dopo. Il 22 luglio 1948, l'Alta Commissione Araba [palestinese] sottopose alle Nazioni Unite un rapporto in 13 pagine in cui si accusavano i sionisti di utilizzare armi "disumane", mirando al genocidio mediante l'uso di batteri e germi, sviluppati in laboratori speciali. Il rapporto accusa inoltre i sionisti (il termine Israele non viene mai adoperato) di aver diffuso il colera in Egitto e Siria nel 1947-48. La storia fu ripresa dal superpremiato giornalista del New York Times Thomas J.Hamilton e pubblicata il 24 luglio 1948. Essa dimostra che l'Egitto e la Siria erano gia' entrate nel campo di "operazioni" da parte dei sionisti.
IL COLERA IN EGITTO E SIRIA: L'estate del 1947 fu fervida di attivita' diplomatiche. La Speciale Commissione delle Nazioni Unite sulla Palestina (UNSCOP) era occupata in tours diplomatici in Palestina e paesi arabi per proporre la partizione della Palestina cosi' che la nuova comunita' di immigrati ebrei, che controllava solo il sei per cento della Palestina mandataria, ottenesse oltre la meta' del territorio (circa il 54%) per fondarvi uno stato estero nel mezzo della terra araba. Gli arabi dibattevano su come resistere allo schema occidentale di portar loro via il loro territorio. Le forze su cui contare erano i paesi vicini confinanti con la Palestina. Il Libano era debole. La Trans-giordania era ancora controllata dai britannici ed il re-fantoccio, Abdallah, era conciliante verso i sionisti. Restavano l'Egitto, il paese arabo piu' forte, e la Siria, recentemente liberatasi dalle catene del mandato francese. La Siria era il centro della resistenza araba all'occupazione straniera della Palestina. A Qatana furono approntati speciali centri per l'addestramento di giovani volontari che entrassero in Palestina sotto la bandiera dell' "Esercito arabo per la Riscossa". Essi erano dunque gli obiettivi piu' importanti.
Nel suo rapporto di 220 pagine continuamente aggiornate, intitolato "Bioterrorismo e biocrimini: l'uso illecito degli agenti biologici a partire dal 1900", datato febbraio 2001, il dott. W. Seth Carus del Centro per la ricerca sulla controproliferazione, Universita' della Difesa Nazionale, Washington DC, lista il seguente sottotitolo a pg.87: "Caso 1947-01: Terrorismo sionista 1947-48".
In tale sezione, egli sostiene che l'epidemia di colera in Siria ed Egitto ebbe molta attenzione da parte della stampa internazionale. Il primo articolo sul colera in Egitto apparve sul Times di Londra il 26 settembre 1947. Fino all'ultimo caso apparso nel gennaio 1948, morirono 10.262 persone. L'articolo dichiara che l'epidemia in Siria fu molto piu' limitata, con pochi casi in due cittadine a sud di Damasco, presso il confine con la Palestina. In quel caso, l'esercito siriano formo' un cordone sanitario e le vittime furono davvero limitate. Poco dopo, il giornale di Beirut in lingua francese, Orient, riporto' che erano stati arrestati molti agenti sionisti, colpevoli di aver diffuso il colera per impedire la mobilitazione dell'esercito dei volontari. Il loro destino e' sconosciuto. Questi incidenti, come l'avvelenamento di Gaza, furono citati nel rapporto dell'ACA alle Nazioni Unite, afferma Carus, aggiungendo informazioni di fonte diversa per quanto riguarda l'avvelenamento di Gaza. Rachel Katzman, la sorella di Horeen, disse: "Incontrai uno dei comandanti di mio fratello in una conferenza a Gerusalemme. Gli chiesi se effettivamente mio fratello avesse tentato di contaminare le sorgenti d'acqua. "Queste erano le armi che avevamo", rispose, "e questo e' quanto".
COME BEN GURION COMINCIO' TUTTO QUESTO? Il 4 maggio 1948, Ben Gurion scrisse una lettera a Ehud Avriel, un operatore in Europa della Jewish Agency, chiedendogli di arruolare scienziati ebrei dell'Europa dell'est per "aumentare la nostra capacita' di uccidere le masse o di curare le masse; entrambe sono importanti". Questa citazione tronca e' data da Avner Cohen il quale cita un autore del Centro di Ricerca Ben Gurion a Sdeh Boker.
Per capire il significato di questa citazione, dobbiamo ricordare la dottrina di Ben Gurion: la distruzione della societa' palestinese in Palestina e' la condizione necessaria per la creazione dello stato d'Israele sulle sue rovine. Come corollario a questa dottrina, la pulizia etnica divenne parte integrante del sionismo. Se non fosse stato possibile "rimuovere" i palestinesi con i massacri e le espulsioni, sarebbero stati "rimossi" con lo "sterminio". Tali parole sono usate specificamente nella lettera dell'ACA menzionata precedentemente. Il termine "sterminio" e' stato usato raramente dagli arabi riguardo il loro destino. Gli orrori dell'Europa erano lontani o forse non ben conosciuti.
Il riferimento di Ben Gurion a "curare le masse" e' un altro trucco della sua visione distorta della storia. Nessun paese arabo, nel 1948, aveva la capacita' o la volonta' di causare "assassinio di massa" degli ebrei usando armi biologiche. Come avvenne, fu Ben Gurion il primo ad utilizzare tali armi. La sua eredita', amplificata e raffinata, persevera fino ad oggi.
Avendo creato Israele nel mezzo del mondo arabo, Ben Gurion era determinato a raggiungere questo straordinario obiettivo malgrado tutto. "Siamo inferiori agli altri popoli in quanto a numero", rimarco', "ma nessun altro popolo ci e' superiore in quanto ad abilita' intellettuale'. Negli anni '40, raduno' attorno a se' Ernst David Bergmann, Avraham Marcus (Marek) Klingberg (dell'Armata Rossa) ed i fratelli Aharon ed Ephraim Katachalsky (Katzir) - tutti esperti di microbiologia. Essi formarono il nucleo del Corpo Scientifico dell'Hagana durante il periodo del mandato Britannico. Ephraim Katachalsky fu nominato comandante di questa nuova unita', ribattezzata HEMED, nel maggio 1948. Sorse poi una disputa tra Chaim Weizmann, che desiderava creare un istituto scientifico per una scienza "pulita", e Ben Gurion, che insisteva sulla creazione di un centro "sporco" per lo sviluppo di armi biologiche. Entrambi realizzarono i loro desideri. L'Istituto Weizmann per la Ricerca Scientifica fu costruito a Rehovot. Una nuova unita' all'interno della HEMED, dedicata alle armi biologiche e chiamata HEMED BEIT, fu creata come ramo dell'esercito israeliano. Il suo capo fu Alexander Keynan, un microbiologo dell'Universita' ebraica di Gerusalemme.
Con lo spopolamento di 530 villaggi e citta' palestinesi durante la Catastrofe del 1948, molte case rimaste vuote furono "regalate" agli immigrati ebrei, che ne presero possesso negli anni '50. Il Capo di Staff Yigal Yadin seleziono' per la nuova unita' sullo sviluppo di armi biologiche una villa situata in un grande giardino di aranci ad ovest di Nes Ziona. Questa unita', conosciuta con il nome di Istituto Israeliano di Ricerca Biologica (IIBR), e' ancora oggi sita in quel luogo. La costruzione e' stata ampliata e circondata da un muro alto tre metri, sensori e torrette di controllo.
Mentre l'IIBR rappresenta il fronte di un'istituzione scientifica, che produce documenti "puliti" e viene invitata alle conferenze scientifiche, le vere armi biologiche vengono sviluppate all'interno dell'istituto, in un centro altamente classificato (Machon 2, uno di quattro) fondato e controllato direttamente dal ministro della difesa. Ephraim Katzir fu ricompensato per i suoi servigi allo stato con l'elezione a presidente di Israele nel 1973. Aharon Katzir rimase ucciso nell'attacco all'aeroporto di Lydda il 30 maggio 1972.
Subito dopo gli avvelenamenti a Akka e Gaza, Ben Gurion lancio' un progetto per sviluppare una "capacita' non convenzionale economica" nel 1955. Perche' questa fretta? Come riporta Cohen, Munia Mardor, fondatore del RAFAEL (Autorita' Israeliana per lo sviluppo degli armamenti), disse che Ben Gurion "era evidentemente preoccupato di non rispettare le scadenze che aveva stabilito, e del fatto che, se il nemico avesse ottenuto tale capacita', Israele non avrebbe posseduto deterrenti". Si scopri' poi che la fretta era per rispettare la scadenza dell'Aggressione Tripartita a Suez nel 1956. Ben Gurion era pronto a bombardare l'Egitto con armi biologiche se la sua campagna fosse fallita. Come se non fosse abbastanza, quello stesso anno Israele firmo' un accordo con la Francia per costruire un programma nucleare. L'emissario di Ben Gurion in Francia non era altri che il "pacifico diplomatico" Shimon Pensky (Peres).
DOVE SI TROVA L'IIBR? Negli anni '30, la strada da Ramleh a Nabi Rubin, un sito religioso popolare visitato annualmente, passava attraverso Wadi Hunein, un bel suolo sabbioso con piccoli acquitrini. La ricca famiglia al-Taji al-Farouki di Ramleh acquisto' vasti appezzamenti di questa terra e li trasformo' in giardini di cedri talmente importanti da essere esportati in centinaia di migliaia di cassette in Europa. Shukri al-Taji acquisto' una bellissima villa - una costruzione rettangolare a due piani in cima ad una collina, in una grande appezzamento di terra, 134.029 metri quadrati di area. Il numero dell'appezzamento e' 549/32 e l'atto di proprieta' e' contenuto nel catasto al numero E42/260 del 16 marzo 1932. Egli costrui', inoltre, una moschea sulla strada asfaltata da Jaffa a Qubeiba. Su un'altra collina, un kilometro ad ovest, suo cugino Abdel Rahman Hamed al-Taji costrui' una villa consistente di diverse costruzioni. Le due ville nel mezzo di vasti giardini d'aranci suggeriscono una scena idilliaca di tranquillo raccoglimento.
Questo fu il luogo scelto da Yigal Yadin per le sue ricerche sulle armi biologiche. La villa di Shukri al-Taji divenne la sede dell'IIBR. Il sito web dell'Istituto (http://www.iibr.gov.il) mostra con orgoglio nella pagina iniziale l'entrata della costruzione, la quale non e' altro che la villa di Shukri, con la sua facciata ad archi ed alti alberi rigogliosi. Shukri mori' di crepacuore al Cairo meno di dieci anni dopo, da profugo. Le altre proprieta' della famiglia furono espropriate ed usate. La moschea fu trasformata in sinagoga e chiamata "Gulat Israel". La casa di Abdel Rahman divenne un ospedale psichiatrico.
CACCIA AI COLPEVOLI: Sara Leibovitz-Dar e' una pignola giornalista investigativa. Il trauma sperimentato dai suoi genitori nella nativa Lituania lascio' un segno indelebile in lei. Caratterialmente, aborrisce le ingiustizie e, soprattutto, l'accettazione di esse. Sara investigo' sugli avvelenamenti di Gaza ed Akka e sull'abbattimento di un aereo civile libico. Lo storico militare israeliano Uri Milstein identifico' per lei i nomi degli ufficiali responsabili di crimini biologici. Nel 1993, Sara cerco' di intervistare il comandante responsabile dell'avvelenamento di Akka. Questi rifiuto' di parlarle. "Perche' cerca grane per un episodio avvenuto 45 anni fa?", chiese. "Cosa ci guadagnera' pubblicandolo?"
Anche l'ufficiale responsabile dei fatti di Gaza rifiuto' di risponderle. "Non otterra' alcuna risposta a queste domande, ne' da me ne' da altri". Sara insiste'. Chiese al colonnello Shlomo Gur, ex-capo dell'HEMED, se fosse stato al corrente delle operazioni segrete a Gaza nel 1948. "Abbiamo avuto notizia delle epidemie di tifo a Akka e delle operazioni di Gaza. Vi erano molte voci, ma non posso confermare se esse fossero vere o no", rispose.
Queste dichiarazioni furono pubblicate su Hadashot con il titolo "Microbi al servizio dello stato" il 13 agosto 1993. Sara, che oggi lavora per Ha'aretz, concluse l'articolo con il commento seguente: "Cio' che allora fu fatto con profonda convinzione e zelo viene oggi coperto con vergogna".
Non tutti hanno paura di parlare. Naim Giladi e' un ebreo iracheno adescato in Israele da agenti del Mossad nei primi anni '50. Con lo zelo e la dedizione di un novello sionista, scopri' immediatamente che, all'interno dell'establishment ashkenazita "non c'erano molte opportunita' per quelli di noi che erano cittadini di seconda classe", come disse all'editore di The Link di New York, dove emigro' dopo aver lasciato Israele. "Cominciai a scoprire i metodi barbarici di come liberarsi del maggior numero possibile di palestinesi. Il mondo oggi inorridisce al pensiero della guerra batteriologica, ma Israele e' stato probabilmente il primo ad usarla in Medioriente. Le forze ebraiche "svuotavano" i villaggi palestinesi uccidendo dozzine di giovani, minacciando gli altri ed avvelenando con batteri di tifo e dissenteria le sorgenti d'acqua, cosicche' i profughi non potessero tornare a casa" (The Link, Vol.31, numero 2, Aprile-Maggio 1998). Un altro testimone che parlo' fu l'ex agente del Mossad Victor Ostrovsky, il quale affermo' che test letali venivano fatti su prigionieri arabi all'interno del palazzo dell'IIBR.
L'INVESTIGAZIONE OLANDESE: Il 4 ottobre 1992, alle ore 6.21, il volo 1862 della El Al lascio' l'aeroporto Schiphol di Amsterdam per Tel Aviv, con a bordo tre membri dell'equipaggio, un passeggero e 114 tonnellate di merce. Sette minuti dopo, si schianto' su di un palazzo di Bijlmer. Il volo 1862 della El Al divenne il peggiore disastro aereo nella storia olandese: esso provoco' la morte di almeno 47 persone (il numero esatto e' sconosciuto, dal momento che nell'area vivevano molti immigrati) e distrusse la salute di oltre 3.000 cittadini olandesi. Gli abitanti di tutta l'area colpita cominciarono a manifestare malattie sconosciute, eritemi, difficolta' respiratorie, disordini nervosi, malformazioni neonatali e cancro. Il governo olandese, in collusione con quello israeliano, menti' ai suoi cittadini affermando che l'aereo trasportava profumi e fiori. Che fiori! All'energico e persistente editore scientifico del quotidiano olandese NRC Handelsblad,Karel Knip, ci vollero molti anni per scoprire i fatti. Knip pubblico', il 27 novembre 1999, l'investigazione piu' accurata e fattuale del lavoro di terrorismo biologico dell'IIBR.
All'inizio egli scopri' che l'aereo trasportava 50 galloni, tra l'altro, di DMMP, una sostanza usata per preparare un quarto di tonnellata del letale gas nervino Sarin, venti volte piu' letale del cianuro. Esso trasportava un carico per conto della Solkatronic Chemicals di Morrisville, Pennsylvania, all'IIBR in Israele, con il permesso del Dipartimento del Commercio USA. Questo e' in violazione della Convenzione sulle Armi Chimiche, di cui gli USA, ma non Israele, sono parte contraente.
Con ostinata determinazione, Knip controllo' la letteratura scientifica prodotta dall'IIBR e dai dipartimenti di microbiologia della Facolta' di Medicina dell'Universita' di Tel Aviv e dell'Universita' Ebraica a partire dal 1950. Egli riusci' ad identificare 140 scienziati coinvolti in ricerche su armi biologiche. Il numero potrebbe essere piu' elevato, dal momento che molti di essi avevano forti collegamenti con il Walter Reed Army Institute, l'Uniformed Services University, l' American Chemical and Biological Weapons (CBW) Center di Edgewood e l'Universita' dello Utah.
Ancora piu' importante, Knip riusci' ad identificare tre categorie di produzioni dell'IIBR: malattie, intossicanti e convulsivi, ed il loro sviluppo in ogni decennio degli ultimi 50 anni. La ricerca si sposto' dai virus e batteri alle tossine poiche' queste ultime sono molto piu' velenose. I gas nervini conosciuti col nome di Tabun, Soman, Sarin, VX, Ciclo-Sarin e Amiton sono tutti gas letali ed agiscono allo stesso modo. Knip ando' oltre. Chiese l'assistenza di esperti nel settore, come il professor Julian Perry Robinson, dell'Universita' del Sussex, Brighton, il dottor Jean Pascal Zanders del SIPRI di Stoccolna e il professor Malcolm Dando, dell'Universita' di Bradford. Essi spiegarono le sue scoperte. Inoltre, Knip scopri' delle strette cooperazioni tra l'IIBR ed il programma anglo-americano di armi di distruzione di massa. Questo programma si occupava di virus e batteri trasmessi attraverso roditori ed insetti e copriva vaiolo, avvelenamenti da funghi e legionella.
La tendenza nuova e pericolosa nella ricerca dell'IIBR sulle armi biologiche e' lo sviluppo di incapacitanti che paralizzano, disorientano, causano movimenti incontrollabili e forti dolori allo stomaco. La maggior parte di questi incapacitanti hanno antidoti in grado di riparare ai danni arrecati. Questi incapacitanti sono stati e sono ancora usati contro i palestinesi dell'Intifada.
Vi e' inoltre una forte collaborazione con Germania ed Olanda sulle armi biologiche. Questa e', probabilmente, la ragione del silenzio del governo olandese sulla tragedia di Amsterdam. La cooperazione con gli USA e' abbastanza scoperta. Il "Programma della Difesa di Ricerca Medica, Biologica e Nucleare" del Congresso, descrive apertamente la cooperazione con Israele sugli agenti nervini e sui convulsanti sotto la guisa di ricerca sugli antidoti. E' chiaro che, per poter sviluppare l'antidoto, bisogna conoscere il veleno stesso. Il dottor Avigdor Shafferman, direttore dell'IIBR, contribuisce al programma.
La Commissione Preparatoria per l'Organizzazione e la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) dell'Aja finge di ignorare completamente le attivita' criminali di Israele. Ironia della sorte, sono i ricercatori israeliani a guidare l'OPCW per quello che concerne i metodi per scoprire le armi chimiche. I ricercatori israeliani R. Barak, A. Lorber e Z. Boger dell' IIBR, della CHEMO Solutions e delle Rotem Industries rispettivamente, propongono i metodi per investigare sugli agenti di guerra chimica. Nessun corpo internazionale sembra che voglia applicare questi metodi ad Israele stesso. Il meccanismo per fare questo monitoraggio e' disponibile negli USA, ma e' impossibile pensare ad un team di ispettori guidati da un Blix americano che ispezioni le camere segrete dell'IIBR. Cio', comunque, potrebbe non applicarsi agli scienziati di coscienza. Il professor Keith Yamamoto, dell'Universita' della California e il Dottor Jonathan Kimg del MIT, hanno criticato il programma americano sulle armi biologiche dimostrando che il tentativo di modificare le tossine (come fa l'IIBR) puo' difficilmente catalogarsi come ricerca "difensiva". Ma un criticismo del genere verso Israele e' oggi praticamente impossibile da prendere in considerazione.
LE VITTIME PALESTINESI: I crimini biologici perpetrati contro i palestinesi ad Akka e Gaza nel 1948 hanno luogo ancora oggi. Nel 1997, agenti del Mossad cercarono di assassinare Khaled Mish'al, direttore dell'Ufficio Politico di Hamas ad Amman. Re Hussein reagi' furiosamente a quella flagrante violazione della sovranita' della Giordania e del Trattato di pace con Israele. Poiche' il tentativo falli' grazie alla prontezza della guardia del corpo di Mish'al, Israele invio' una dottoressa con l'antidoto. La tossina usata era la SEB, che, applicata alla canna di una pistola speciale con un raggio di 50 metri, veninva iniettata direttamente nel collo della vittima. Abbondano i casi di gas nervini utilizzati contro scolari e scuole. Neil Sammonds enumera questi casi:
Defoglianti chimici contro i raccolti palestinesi ad 'Ain al-Beida nel 1968, ad Aqraba nel 1972, a Medjel Ben Fadil nel 1978 e nel Negev nel 2002. Armi chimiche, incluso l'idrogeno di cianuro, gas nervino e proiettili al fosforo nella guerra del 1982 contro il Libano. Gas letale contro prigionieri palestinesi e libanesi. Ma il caso piu' ampiamente pubblicizzato e documentato in tutto il mondo da numerose ONG internazionali e' l'applicazione di incapacitanti, particolarmente a Khan Yunis, nel febbraio 2001. Le immagini delle vittime che si contorcevano dal dolore ed in preda a convulsioni incontrollabili fecero il giro del mondo. James Brooks di "Pace giusta in Palestina" fece un resoconto dettagliato di questi attacchi sui civili giorno dopo giorno. In un primo momento, le vittime credevano si trattasse di lacrimogeni. L'odore era penetrante, dolce come quello dello zucchero. Mutava colore come un arcobaleno. Quindici minuti dopo averlo inalato, la vittima "sentiva lo stomaco contorcersi ed un intenso bruciore al petto impediva di respirare". Poi iniziavano le convulsioni. La vittima cominciava a saltare ed a muovere le gambe come sotto l'effetto di una crisi isterica. Alcuni cadevano in stato d'incoscienza. Il dolore si alternava a vomito e il tutto poteva durare per giorni o settimane.
A causa delle denuncie da parte di gruppi per i diritti umani, le vittime dei gas velenosi di Khan Yunis vennero filmate dal regista americano James Longley, in un documentario che "porta lo spettatore direttamente al centro dei tumulti nella Gaza occupata da Israele". Longley compilo' un rapporto di 43 pagine in cui venivano intervistati le vittime, i medici e gli infermieri che si occuparono di loro. Questi diabolici incapacitanti suscitarono le proteste di qualche ONG, ma niente piu' di questo. Non vi furono investigazioni internazionali ne' censure di alcun genere, e le stesse armi furono utilizzate a marzo ad al-Bireh, Nablus ed ancora a Gaza il mese successivo. Avvenne invece il contrario. Ci fu una vasta condanna orchestrata dal sionismo mondiale allorche', nel novembre 1999, Suha Arafat, moglie del presidente, accuso' Israele di usare "gas velenosi" in presenza dell'aspirante politica Hilary Clinton. Il picco di ipocrisia e cinismo venne raggiunto allorche' le incensate autorita' israeliane dichiararono che le accuse fattuali di Suha erano "una violazione del processo di pace"!
Vi sono effetti sconosciuti ed a lungo termine delle tossine e degli incapacitanti chimici. Il 3 febbraio 2003, il dottor Khamis al-Najjar, direttore del Centro di Ricerca sul Cancro del ministero della Sanita' di Ramallah ha denunciato un allarmante incremento del cancro, specie tra le donne ed i bambini. Il rapporto del centro copre il periodo 1995-2000 e mostra 3.646 casi, piu' della meta' tra donne. I casi di Gaza sono piu' numerosi di quelli della Cisgiordania. Il rapporto, citando il tasso di incremento, prevede che i casi triplicheranno nel prossimo futuro. Prendendo in considerazione la paranoia israeliana circa la demografia palestinese e giudicando dai loro precedenti record, e' possibile che l'effetto cumulativo dell'esposizione a tossine ed incapacitanti abbia prodotto una accresciuta incidenza dei casi di cancro. Un simile studio sara' condotto tra breve sui feti ed i neonati.
DOVE ANDIAMO DA QUI? Israele ha firmato ma non ratificato la Convenzione sulle Armi Chimiche e non e' parte contraente di quella sulle armi biologiche. Israele non riconosce l'applicazione della Quarta Convenzione di Ginevra sui territori palestinesi occupati di Cisgiordania e Gaza, come fa invece il resto del mondo. Non c'e' da sorprendersi. Israele viola tutte le leggi del libro. L'articolo 147 della Convenzione di Ginevra stabilisce che "causare volutamente grandi sofferenze o seri danni alla salute dei civili e' una violazione grave" che, secondo l'articolo 146, le persone colpevoli di tale condotta dovranno essere portate di fronte alle corti indipendentemente dalla loro nazionalita'". Se cio' fosse applicato, Sharon ed i suoi accoliti dovrebbero passare dietro le sbarre di una corte belga lunghi anni. C'e' una quantita' incredibile di convenzioni che Israele viola costantemente, a cominciare dal Protocollo di Ginevra del 1925 sui gas velenosi alla Convenzione sulla Proibizione dello sviluppo, produzione ed uso di armi chimiche del 1993. Con questi precedenti, sembra un insulto alla giustizia aver inviato centinaia di ispettori in Iraq per distruggere industrie e case private, mentre una quantita' incredibile di armi di distruzione di massa viene ammassata in Israele. Forse i 10 milioni di persone che manifestarono in 600 citta' del mondo contro la guerra all'Iraq il 15-16 febbraio cercarono di sottolineare questa amara ironia rifiutando questa guerra. Molti striscioni lo dicevano chiaramente.
Probabilmente la voce interna in Israele potra' essere ascoltata piu' attentamente. Il sindaco di Nes Ziona, a circa 10 km dal centro di Tel Aviv, si e' lamentato del fatto che la vicinanza dell'IIBR alla citta' pone un grande pericolo sulla popolazione, in caso di incidente. Ha ragione. La Commissione Scientifica della Knesset ha riportato 22 casualita', inclusi tre casi fatali, negli ultimi 15 anni. Ma questi erano casi insignificanti.
Quale potrebbe essere la situazione se avvenisse un grosso incidente in una giornata ventosa, che causasse l'esplosione di tonnellate di materiale tossico e la sua evaporazione nel cielo, in una periferia congestionata, dove vivono tre milioni di persone in un'area di appena 1000 km quadrati? Ben Gurion, mentre accarezzava il suo malvagio piano di "sterminare" gli arabi, non penso' a questo scenario imprevisto nei suoi sogni piu' folli.
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