Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2003/07/337182.php Nascondi i commenti.

SALDI DI FINE STAGIONE (agli amici degli amici)
by MeScAl^ina Monday, Jul. 21, 2003 at 2:43 PM mail:

La storia si ripete...altro che mafia...

• Mercoledì 16 Luglio 2003



SALDI DI FINE STAGIONE (agli amici degli amici)







La produzione industriale è in caduta libera. L'Italia è in recessione. Ma qualcuno sa benissimo che pesci pigliare.... L’edificante storia che vi racconto (che prende spunto da un articolo del rivoluzionario Vittorio Sgarbi comparso sull’ultimo numero di Bellitalia, fanzine stalinista edita da Giorgio Mondandori) lo dimostra molto bene

C'é un Ministro dell'Economia e della Ricettazione, il signor Giulio T., che, d'accordo con il suo datore di lavoro, che chiameremo signor Banana, ha pensato bene di sistemare (?) i conti dello Stato italiano svendendo a privati parte del patrimonio immobiliare pubblico (cioè, appartenente ad ognuno di noi), compresi beni di rilevante interesse ambientale, storico e architettonico.
In Italia è purtroppo radicata (a partire proprio dal signor Banana) l'idea distorta per cui ciò che è pubblico non è di nessuno: è grazie a questa idea che certe operazioni sono possibili. Invece, è vero l'opposto: i beni pubblici sono patrimonio di ciascuno di noi, in senso culturale ma anche in senso economico.
È abile, Giulio T., gli piace compiere i suoi massacri in modo pulito e discreto, senza farsi notare: rilascia scarne e rare dichiarazioni, va poco in TV... È lui che sta facendo il lavoro davvero sporco, compresa questa vergognosa operazione, che infatti si sta svolgendo nel silenzio e nell'indifferenza quasi generalizzati.

L'ente che si occupa della svendita si chiama "Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici" (SCIP, per chi non se ne fosse accorto: altro che i miei acrostici...).
Diciamo le cose come stanno: è come se una famiglia, trovandosi in difficoltà economiche che ritiene di non poter più rimediare, decidesse di vendere parte dei suoi gioielli per tirare avanti un altro po’.
Ma questo non basta, al signor Giulio T. e alla cricca di ricettatori del signor Banana. Non solo bisogna disfare il settore pubblico italiano dalle fondamenta (termine in questo caso appropriato), bisogna anche farlo in modo torbido e possibilmente favorendo qualche amico miliardario, l'occasione è troppo ghiotta per farsela sfuggire: insomma, la strada percorsa negli anni scorsi dall'Argentina.


Non solo si vendono pezzi importanti di patrimonio immobiliare pubblico, ma lo si fa a prezzi stracciati e, guarda caso, a favore di una grande, e piuttosto misteriosa, finanziaria multinazionale americana, la Carlyle, strettamente legata alla politica della destra americana più reazionaria (già: proprio quella ammanicata a doppio filo con la junta Bush, presieduta in Europa dall'ex primo ministro inglese John Major, con un consiglio di amministrazione farcito di guerrafondai del calibro di Frank Carlucci e James Baker, membri dell'amministrazione Reagan, e in passato partecipata da membri della famiglia Bin Laden).

Un esempio:





Questa è Villa Manzoni a Roma, un edificio sulla via Cassia costruito sopra una struttura romana (la villa di Lucio Vero) all'interno di un vasto parco, vicino alla tomba di Nerone.
Per quanto è stata "venduta"? 230.000 euro, cioè la base d'asta.
Chi se l'è aggiudicata? La Carlyle.
Quello è forse il prezzo di un appartamento di 100 metri quadrati in un quartiere popolare di Roma. Qualunque agenzia immobiliare avrebbe sicuramente offerto una cifra di tre o quattro volte superiore. Eppure, i più ricchi di tutti, quelli della Carlyle, l'hanno comprata ad una cifra irrisoria. Come mai? Possibile non fosse interessato nessun altro?

Un altro esempio, sempre restando a Roma: la Carlyle ha acquistato nello stesso modo un palazzo in stile umbertino in via XX Settembre per poco più di 400 milioni di lire (ancora, la base d'asta, non una lira in più). Un prezzo totalmente insensato, anche solo come base d'asta.

Prescindendo dalla discutibilissima scelta di disfarsi di parti così significative del patrimonio pubblico (che personalmente trovo tragica), queste cosiddette vendite dovevano servire a ricavare grandi risorse economiche per nuove infrastrutture pubbliche: per ora sono stati grandi affari per la Carlyle, non certo per lo Stato, che sta rovinosamente svendendo i propri beni ad un banco dei pegni: stanno silenziosamente regalando ciò che è di tutti noi, e che non riavremo mai più, ai loro amici, altro che grandi opere pubbliche.

Credo che sarebbe opportuna una inchiesta sul modus operandi della generosissima SCIP che, svendendo il patrimonio pubblico a prezzi assurdamente bassi e con procedure evidentemente tutt'altro che trasparenti, mi pare stia agendo per interessi che di pubblico hanno ben poco.

Individualità attiva
MeScAl^ina
aggiungo che sti signori per portare a termine indisturbati i loro ladrocini creano emergenze, problemi inesistenti, crisi di governo che si rilevano bluff etcc...nel frattempo si predispongono per rastrellare denaro.
links di riferimento:
http://panbagnato.clarence.com/archive/017959.html

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

/* nessun commento */

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.