CANCUN: DELLA VEDOVA "L'UNIONE EUROPEA ELIMINI I SUSSIDI ALLE ESPORTAZIONI AGRICOLE" Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, eurodeputato radicale, membro della delegazione del Parlamento Europeo a Cancun:
"L'agricoltura, come ampiamente previsto, blocca e rischia di compromettere il negoziato del WTO per il rilancio del commercio mondiale a Cancun. L'Europa è in buona compagnia nella difesa dell'assurdo protezionismo agricolo dei paesi ricchi, ma è anche l'area che più avrebbe da perdere dal fallimento dei negoziati multilaterali. Mentre Giappone e, soprattutto, Stati Uniti possono contare su una forte influenza in molte delle aree economicamente promettenti, tale da garantire sbocchi commerciali anche su basi bilaterali, per l'Europa cio' vale molto meno, specie per i milioni di piccole e medie imprese. Questa dovrebbe essere una ragione in più, oltre all'interesse dei consumatori europei e a quello dei produttori dei paesi meno avanzati, per premere l'acceleratore sulla liberalizzazione del commercio internazionale dei prodotti agricoli. Il mandato ricevuto dai negoziatori europei Lamy e Fischler non prevede fino ad oggi di fare concessioni rispetto al più simbolico ed odioso degli strumenti protezionistici europei in campo agricolo: i sussidi alle esportazioni, giustamente nel mirino dei paesi in via di sviluppo. Bene, il Consiglio dei Ministri della UE qui a Cancun riunito in permanenza sotto la presidenza italiana (che farebbe bene a impegnarsi in questo senso anzichè lanciarsi in improbabili minacce di cancellazione della riforma della Pac se non otterrà cio che vuole sull'agricoltura) modifichi il mandato di Lamy e metta sul tavolo delle trattative la disponibilità a fissare una data ravvicinata per la totale eliminazione almeno dei sussidi alle esportazioni. Si farebbe cosi' l'interesse dei produttori dei paesi più arretrati, dei consumatori europei e si creerebbero le condizioni per sbloccare anche quei negoziati che maggiormente possono beneficiare l'Unione Europea, ad esempio sui servizi e sulle regole per gli investimenti all'estero. Il che, mi pare, non sarebbe poco, con buona pace delle lobbies agricole europee che dovrebbero, finalmente, misurarsi con il mercato e l'efficienza".
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