Spaccio, furti e teppismo. Gli abitanti di via Paravia: «Viviamo tra rifiuti e abbandono».
La piccola Beirut: lo chiamano così il triangolo compreso fra via Paravia, via Zamagna e viale Mar Jonio, all'estremità occidentale di San Siro, il più grande quartiere Aler di Milano. «Ultimamente sento più spesso chiamarla Bagdad» puntualizza Maria Rosa: a tal punto nel «triangolo» il degrado edilizio ricorda i segni di un bombardamento. «Siamo stanchi di questa situazione - ammettono coloro che si sono radunati nella locale sede dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), in viale Mar Jonio, uno dei pochi luoghi dove gli abitanti del quartiere possono incontrarsi e stare insieme. Via Preneste, via Micene, via Zamagna, via Paravia. Palazzi scrostati che in alcuni casi lasciano intravedere i mattoni nudi. Strade dissestate e piccole discariche a cielo aperto: sedie sfondate, letti, comodini sui marciapiedi. «Qui ci sono tanti stranieri e molti non sanno che basterebbe prendere un appuntamento con l'Amsa per liberarsi dei mobili vecchi» dice Alberto, un assiduo frequentatore dell’Anpi. Extracomunitari ed anziani: questi i due popoli che si contendono il territorio di San Siro, spesso non parlandosi neppure. La più grande area di edilizia popolare milanese nacque nel 1931, sul modello dei quartieri operai viennesi. Anche San Siro accolse gli operai delle fabbriche vicine. All’inizio degli anni ’90 arrivarono i marocchini, gli egiziani e gli albanesi, le comunità più popolose. «Fino a venti anni fa, San Siro era un quartiere nel quale i legami erano stretti, perché abitato da compagni di lavoro» dice Fernando, 76 anni, ex funzionario dell’Aler. «L’arrivo degli stranieri non è certo un male - sostiene Aldo Ugliano, consigliere Ds e esperto di periferie -. Il problema è creare strutture che favoriscano l’amalgama e che a San Siro mancano: centri sociali, biblioteche». E invece si vive barricati in casa, per paura. Spaccio, teppismo, piccoli episodi di furti in casa, occupazioni abusive: in via Micene, le finestre di quelle che un tempo erano le portinerie sono murate, dando alle case l’aspetto di fortilizi. In mezzo scenari di guerra. La carcassa di un furgone in via Preneste «dato alle fiamme qualche mese fa», raccontano gli abitanti. A metà settembre l'Anpi distribuirà un questionario sulla sicurezza per comprendere le paure degli abitanti. I pitbull, per esempio: ne girano tanti per le strade di San Siro, spesso affidati a ragazzini. Nel luglio scorso in via Zamagna, un’anziana donna fu sfigurata da un cane che le staccò il naso di fronte allo sguardo impietrito del giovanissimo padrone. In mezzo sprazzi di luce. Come il centro anziani «Il Giardino», in piazzale Segesta. Il piccolo bar, il pergolato, la pista da ballo dove nelle sere d'estate si è ballato il liscio: un punto di riferimento per circa 200 anziani. Il comitato di quartiere San Siro, i «custodi sociali» della Fondazione fratelli di San Francesco, in via Maratta. «Qui - conclude Fernando - siamo noi vecchi a tenere insieme un tessuto sociale sempre più sfilacciato. Quando non ci saremo più, nessuno prenderà il nostro posto. I giovani vivono per conto proprio».
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I PROBLEMI: DEGRADO, ANZIANI, ABUSIVISMO ED EXTRACOMUNITARI
1) Nel triangolo fra via Zamagna, via Paravia e viale Mar Jonio sono molti gli edifici in condizioni di degrado edilizio. Negli ultimi anni l’Aler ha avviato un piano di interventi di recupero: in 2779 appartamenti ci sono già stati interventi, in 570 sono in fase di esecuzione, mentre in 770 sono attualmente in programma 2) A San Siro, nei 4500 appartamenti di proprietà dell’Aler abitano 2325 persone con più di 65 anni. Dei 177 anziani assistiti nell’ultimo anno dai custodi sociali della Fondazione Fratelli San Francesco di via Maratta, 145 abitano completamente soli 3) Nei 124 edifici di proprietà Aler a San Siro abitano 395 abusivi. Gli abitanti del quartiere lamentano inoltre la mancanza di sicurezza nelle strade: spaccio, teppismo, piccoli episodi di furti in casa e diffusa presenza di cani «pericolosi» come i pitbull affidati a giovanissimi 4) Secondo i dati forniti dall’Aler, sono in tutto 704 gli extracomunitari che abitano a San Siro. Si tratta in particolare di marocchini, egiziani e albanesi . Sono però pochi, accusano gli abitanti, gli spazi comuni che favoriscano l’integrazione e l’incontro.
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