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Cancun: la prima grande manifestazione
by Alessio Ciacci Thursday, Sep. 11, 2003 at 1:03 AM mail: a.ciacci@libero.it

aggiornamento da cancun

Mercoledì mattina ore 10.30, nella sala della Cultura, nel centro di Cancun, e' stata convocata dal movimento indigeno e contadino una conferenza stampa che ha segnato l'apertra del Foro dei popoli contro l'OMC.

Il salone era pieno di giornalisti e televisioni da tutto il mondo, Rafael Alegria, segretario di Via Campesina, il movimento che raccoglie movimenti indigeni e contadini di tutta l'america latina, ha letto una dichiarazione composta da sette punti.
Nel primo si denunciano i tragici effetti delle politiche neoliberali sulla povertà e la fame così le misure di restrizione al diritto di transito e manifestazione su tutta l’area otelera della città. Nel secondo si chiede un’inversione di rotta delle politiche pubbliche che, invece di sovvenzionare le grandi transnazionali, aiutino i piccoli e medi produttori; nel terzo ci si oppone ai semi e prodotti transgenici.
Più avanti si rifiutano accordi sulla proprietà intellettuale e gli accordi su beni, risorse e servizi pubblici che, inevece, si afferma, sono diritti inalienabili dei popoli. Infine Via Campesina chiama tutti i settori sociali e politici a collaborare nella costruzione delle alternative “per abbattere la fame ed otenere una vita degna per tutte e tutti in una prospettiva di sovranità delle nazioni.

Infine Rafel Alegria ha denunciato come Bush, in questi giorni, stia facendo forti pressioni sui governi del Brasile, Cina, Venezuela, Africa ed altri affincheè appoggino le risoluzioni degli Stati Uniti e dell’Europa.
E così come si accolgono le notizie di una manifestazione contemporanea all’interno del Vertice, e di altre decine sparse per il Messico, si dà il via alla manifestazione.
Il percorso è semplice, uscendo dalle strutture di accolgienza di Via Campesina l’intenzione è quella di andare sempre dritto sui larghi viali di Cancun fino ad incontrare ed abbattere le barriere metalliche poste a bloccare i manifestanti.

Dunque, prima delle 12.00 il corteo prende forma, e già occupa, oltre il concentamento, centinaia di metri dei viali.
Contadini ed indigeni dei pavri paesei latinoamericani occupano le prime file del lungo corteo che si dirige alla zona “otelera” dove si svolge il Vertice dell’OMC.
Significativa anche la presenza internazionale, dall’Italia ed altri paesi europei fino a quella asiatica, in particolare Koreana.
Dopo quasi un ora di corteo il lungo semrpentone colorato della manifestazione giunge davanti alle grate di metallo che proteggono i negoziati WTO.
L’obiettivo è semplicemente charo a tutti, oltrepassare queste barriere per dirigersi a manifestare verso le sale dei negoziatori.

Il sole picchia forte ad una temperatura di oltre 30 gradi nella immensa rotonda stradale che raccoglie ormai gran parte del corteo. Ad un certo punto si fa strada, avicinandosi alle grate, un folto gruppo di coreani che, amò di baldacchino, trasportano una grande struttura in legno dai colori e decorazioni titpici di quei paesi.
Ben presto si capisce che oltre le funzioni decorative e culturali, il baldacchino si trasforma ben presto in un forte e grande ariete che ripetutamente si scontra con le grate delle barriere.
Nel frattempo un gruppo di oltre cento poliziotti si è posto dall’altra parte cercando di parare i colpi e per proteggere la strutura in metallo larga oltre 3 metri.

Molti i tentativi e le soste tra un attacco e l’altro finche, dopo circa un ora di tentativi si nota il cedere di un collegamento tra due barriere prima tra loro ben sigillate.
Ed allora è in quel punto che si concentrano i tentativi di aprire una breccia nella struttura. E così le centinaia di persone che si adempiono a ribaltare le alte barriere, sebbene contrastate dalla forza opposta della polizia, riescono a sfondare per uno spazio di quasi 3 metri. Inq uei cinque metri si concentra anche gran parte delle forze dell’ordine mal’intenzione dei manifestanti non è quella di entrare subito ma di apliare la breccia per rendere l’operazione più facile.

Poco possono fare il centinaio di polizioti di fronte alle migliaia di manifestanti che assieme premono per entare, dunque in circa mezora, ribaltando e spingendo le barricate, la breccia è supera già i dieci metri.
La strategia della Polizia è allora quella di fare muro nello spazio che è rimasto indifeso e si formano decine di file della polizia volte a contrastare l’operazione dei manifestanti.

In questo momento, colti dal panico di vedersi sconfitti aprono le trattaive con Via Campesina per far entrare gruppi di manifestanti. E’ in queste trattative che le forze dell’ordine attuano un piano destabilizzante per le forze del movimento.
Le trattaive infatti non sono semplici e la Polizia chiede a coloro che volgiono entrare di passare da un’altra entrata visto che già alcuni gruppi di violenti già domostrano, a lancio di pietre e bastoni, la scarsa volontà di trattare.

E’ i questo momeno che la manifestazione subisce una gro ssa sconfitta, mentre Via Campesian si allontana, lascia le prime linee a un gruppo di violenti che si scatenano contro i solidi scudi della polizia. Ma l’operazione di sfondare omrai risulta difficile viste le forze ormai dimezzate.
Ma anche Via Campesian non pare più fortunata in quanto le si nega la possibilità di entare ma ormai la separazione tra queste due anime della manifestazione è tropo grossa e i giovani in azione con pali e spraghe pare inarrestabile.

La confusone cresce finchè una svolta pare dare più forza ai manifestanti. Il gruppo di Koreani si interpone tra la forza violenata dei manifestanti ora in prima linea e la polizia.
In quel preciso momento la manifestazione pare rinvigorirsi e non si vedono più laci di pietre ma una massa uniforme di persone pacifiche che cerca di superare la polizia semplicemente con il proprio corpo e con l’idea di passare oltre.
L’azione è forte e decisa ma una nuova provocazione della Polizia, che lancia una gran pietra in mezzo al gran gruppo che stava riuscendo a passare le linee, genra di nuovo il caos e per uno strano effetto rieccoci nello stesso scenario di prima.

In queste circostanze si consuma un evento ancor più terribile quando Lee Kyung, della Corea del Sud, si pianta in pieno petto un coltello diretto al cuore.
Forte lo sconcerto dei manifestanti lì presenti che chiamano subito un ambulanza, ma il sangue esce ad una velocità impressionante ed alle 16.30, da poco arrivato in ospedale, Lee Kyung muore.

Da domani fino a sabato si prevedono altre manifestazioni, eventi e seminari, l’organizzazione del Controvertice vede i vari momenti sparsi per la città, sabato si prevede la più grande delle manifestazioni che avverrà in contemporanea con altre centinaia di manifestazioni in tutto il mondo contro il WTO.




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