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comunicato assemblea nazionale disobbedienti. Roma 5 ottobre
by Striker Monday, Oct. 06, 2003 at 11:24 AM mail:

COMUNICATO DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI/DELLE DISOBBEDIENTI 5 OTTOBRE ROMA



COMUNICATO DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI/DELLE DISOBBEDIENTI

5 OTTOBRE ROMA



Il giorno dopo le grandi mobilitazioni contro il vertice dei capi di stato e di governo europei svoltosi a Roma, è per noi importante fermarci e riflettere.
La nostra marcia nella moltitudine e come moltitudine di donne e uomini che non si rassegnano allo stato di cose presenti, è fatta, da sempre, di lunghi tragitti, corse, e anche momenti in cui ci fermiamo, per pensare, per guardare indietro e scrutare avanti. Oggi intanto, mancano alcuni compagni nella nostra comunità, e anche in quelle di altri. Sono coloro che hanno pagato con l'arresto e le botte il desiderio collettivo di sfidare i potenti.
La prima riflessione è questa: li vogliamo subito liberi, tutti, come anche vogliamo denunciare i pestaggi operati dalla polizia fin dal mattino del 4 ottobre, durante diverse azioni di lotta. Riflettiamo guardando ciò che
è accaduto nel modo che ci è proprio: i soldati, la polizia, le brutalità e le violenze sono l'unica risposta che l'Europa dei potenti, che fa parte del Mondo dei potenti, è capace di dare a chi protesta, sia che si tratti
delle leggi proibizioniste di Fini, sia che questo riguardi l'infame sistema del lavoro in affitto. Chi si ribella, in mille modi diversi, a queste imposizioni, alla fine trova una risposta uguale. La repressione, che serve a proteggere
le decisioni antidemocratiche di un potere sempre più sordo e dispotico.
Non dobbiamo mai scordare, che abitiamo un paese dove, oltre alle leggi neoliberiste che vediamo approvare ogni giorno, oltre all'appoggio incondizionato alla guerra globale di bush, oltre a tutto ciò che impoverisce milioni di persone, i servizi segreti vengono utilizzati continuamente per costruire provocazioni che servono a chi comanda, in un intreccio tra massoneria, neofascisti e tangentari, di cui il massimo esponente siede alla presidenza del consiglio. Continuiamo allora a riflettere: c'è forse da stupirsi a leggere le cronache oggi dei giornali? Da una parte crediamo di no. Crediamo che faccia molto più comodo pensare a movimenti spenti e compatibili, buoni ed ordinati, piuttosto che a un'insorgenza sociale che segnala la nascita di un'altra Europa. L'altra Europa non era sul palco di Piazza del Popolo, se a parlare potevano essere solo le burocrazie sindacali, con il loro equilibrismo continuo che poco serve ( o molto nuoce ) a milioni di lavoratrici e lavoratori.
L'altra Europa non può nemmeno nascere se a parlare, anche all'Eur, fossero state le compatibilità o la testimonianza. L'altra Europa esiste se esistono coloro che sono disposti a costruirla, a conquistarla, anche scontrandosi con l'arroganza dei sovrani.
Ci sono quindi, ci sembra, due tipologie di giornali: quelli che non hanno capito, e quelli che hanno capito anche troppo bene, e quindi mentono. Ai primi diciamo cose chiare: rivendichiamo fino in fondo la contestazione del vertice, in tutte le sue articolazioni, dall'azione alla casa del despota Berlusconi, all'iniziativa sotto i palazzi del governo, alla violazione della zona rossa. Eravamo sempre noi, diversi ma uguali, donne e uomini.
Anche altre iniziative di lotta sono state prese dentro questa giornata: ci sembra che segnalino con forza l'insofferenza contro le politiche di chi comanda, questo abbiamo da dire, non altro. La storiella che ci sono
azioni buone o cattive è finita. Per noi, oltre al diritto dei movimenti di autodeterminarsi e di non farsi utilizzare, anche in piazza, da nessuno, ci sono azioni efficaci o meno, utili o meno, stupide o intelligenti, creative o scontate, ma queste libere valutazioni vanno fatte fuori dalle logiche manichee che dividono tutto in bene e male, in violenza e non violenza.
Che c'è di più violento di una guerra? Che c'è di più violento di chi ordina a migliaia di celerini e carabinieri di usare la forza contro migliaia di persone che protestano? Che c'è di più violento della morte decretata per milioni per la fame, la sete, l'aids provocata dalle scelte di ben note corporations?
Ai giornali che hanno capito anche troppo bene diciamo che non smetteremo di batterci per l'autonomia sociale, insidiata dall'autonomia del politico.
I movimenti non sono comprimibili dentro le logiche ed i tempi della politica istituzionale. I movimenti hanno una vita propria, un proprio percorso, e non possono essere utilizzati solo quando fanno comodo ai partiti e poi,
quando aprono vere contraddizioni, allargando pratiche e comportamenti radicali, essere tacciati di violenza o teppismo. Questo è ovvio che lo faccia il ministro degli interni, ma è inaccettibile che lo facciano coloro che parlano di un altro mondo possibile. Oltre a queste due tipologie di giornali ne esiste una terza: quella dei falsari. L'Unità di oggi può iscriversi pienamente
a questo club, con il suo articolo completamente falso.

Questo lo diciamo consapevoli di due questioni: il ruolo determinate di moltissimi operatori dell'informazione da Genova in poi, nel leggere e far leggere la realtà anche contro chi comanda e anche contro le linee editoriali
dei proprietari dell'informazione; la necessità di attraversare la società della comunicazione non rinunciando a nulla, dall'uso dei media, alla costruzione autorganizzata della nostra indipendenza comunicativa.

Ma oggi ci sembra fondamentale parlare soprattutto da movimento a movimenti.
Abbiamo deciso come disobbedienti di praticare l'assedio e il tentativo di forzare i limiti della zona rossa anche in questo appuntamento, come a Riva del Garda, perché riteniamo fondamentale, in particolar modo oggi,riproporre
la pratica del conflitto come aspetto centrale della nostra azione politica e sociale. E' un conflitto che cerca in tutti i modi di guadagnare consenso e comprensione attorno a sé, ma non è subordinato per questo, a rimanere
sempre nel terreno simbolico o di indicazione. E' proprio da questa continua ricerca, come riuscire ad esprimere ed allargare le pratiche di conflitto dentro lo spazio politico culturale della disobbedienza e dentro il movimento
dei movimenti, che è nata anche la proposta delle modalità con cui compiere l'azione dell'Eur, che ha visto promotrici e protagoniste, come sempre d'altro canto, le compagne. La ricerca, teorica e pratica, di come stare in piazza in una maniera che non sia né schiacciata sulla testimonianza passiva, né isolata in forme autoreferenziali ed autistiche, è un lungo percorso, per niente semplice. Quella dell'Eur è stata una sperimentazione che speriamo
possa contribuire a far discutere e a continuare a sperimentare.

Oggi ci siamo fermati e come abbiamo detto guardiamo indietro. Guardiamo insieme anche a ciò che è accaduto in questi giorni a Marghera. Ci sono due aspetti che crediamo vadano comunicati, nell'intento di aprire un confronto
serio ed onesto, sulla base di una condivisione reale di alcuni punti fermi.
Primo aspetto è quello che riguarda certamente il superamento di ideologie assurde e totalitarie, ancorate ad una storia fatta di tragedie. Crediamo, e la vicenda delle foibe non ammette giustificazioni di sorta, che sia parte
del nostro patrimonio culturale e politico batterci contro un giustificazionismo assurdo che può lasciar spazio solo a coloro che non vogliono un altro mondo possibile, o forse ne vogliono uno peggio di questo.

Secondo punto, per noi fondamentale: non diamo nessuna cittadinanza a pratiche di criminalizzazione che usano categorie come violenti, squadristi o cose simili sulla stampa e che contribuiscono a favorire le pericolose attenzioni inquisitorie da parte di chi ci vorrebbe in galera. Possiamo parlare di tutto, ma su questo non ci possono essere dubbi. Anche di fronte a scontri interni al movimento o in questo caso tra movimenti e la federazione di
Venezia di Rifondazione, non possiamo tollerare che ciò venga affrontato da qualcuno con la logica, già vista nel passato, della criminalizzazione o peggio della delazione. Questo è il presupposto di partenza e che per noi vale sempre, anche al futuro, che è indispensabile per continuare a discutere, a fare pezzi di strada insieme, a confrontarsi. Se questo principio non fosse comune, non inizieremmo nemmeno a parlare. I tribunali e le loro
logiche devono stare fuori dal movimento.

Guardiamo indietro, ma anche in avanti. Dopo le giornate di Roma torniamo alle nostre comunità, in attesa di ritrovarci insieme per raggiungere il Forum Europeo di Parigi. Come sempre non vediamo bene il futuro, non sappiamo cosa incontreremo riprendendo a camminare. Di certo sappiamo solo che continueremo ad andare avanti, pieni di difficoltà, di contraddizioni, ma anche felici di essere ribelli.



5 OTTOBRE 2003 Roma Pianeta Terra

MOVIMENTO DELLE/DEI DISOBBEDIENTI

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bè.....
by uno Monday, Oct. 06, 2003 at 11:48 AM mail:

....non sono mai stato e non sono un disobbediente,anzi qualche scazzo l'ho pure avuto...però.....

Mi sembra che in questo comunicato ci siano i presupposti per un ulteriore passo avanti nella lotta al capitalismo-globalizzazione che dir si voglia.

A Roma ci sono stati ancora,anche se non di grave intensità, incomprensioni tra i diversi gruppi,evitiamo di discutere ragioni e torti!

Dobbiamo cercare di riuscire a comunicare tra noi pur mantenendo le proprie posizioni e pratiche, questo perchè?

Probabilmente tutti insieme saremmo anche in grado di "difenderci meglio" e, cosa più importante, garantire al corteo un adeguata protezione(evitare che vengano caricati brutalmente uomini e donne non preparati allo scontro e che tornino a casa!)

Non so....pensiamoci.

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x uno
by incomprensioni ? dillo ai disobbedienti Monday, Oct. 06, 2003 at 11:56 AM mail:

non vorrai dire che le incomprensioni dei gruppi sono casuali?
dillo ai disobb di dialogare con gli altri.... se riesci a parlarci.... in molti sono cattivi, eh eh eh eh

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c´é un bel pó da fare
by yougottagivemore Monday, Oct. 06, 2003 at 12:21 PM mail:

Prendo atto del fatto che a quanto pare le critiche e le proteste hanno fatto un minimo di impressione. Non é molto, ma giá qualcosa. Il resto é ancora tutto da realizzare, e non sará un lavoro facile, se mai verrá fatto.

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abbiamo fatto tutto da soli
by un disobbediente Monday, Oct. 06, 2003 at 12:49 PM mail:

il testo l'abbiamo scritto alla riunione ieri, tutta farina del nostro sacco.
Di certo non sono le cazzate che ingolfano indy il punto di partenza delle nostre riflessioni, ma i ragionamenti e le analisi (e certamente anche le critiche) che prendono corpo all'interno del movimento.
Questo è certamente un luogo "virtuale", privilegiato di discussione, ma credo che questo virtuale abbia un carattere distorto rispetto al reale, in quanto ingolfato di fasci, scoppiati e guardie varie.
Per cui meno seghe davanti al computer e più militanza e discussione negli ambiti di movimenti, di qualunque "parrocchia" essi siano.

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per il disobbediente
by blicero Monday, Oct. 06, 2003 at 1:06 PM mail:

e' pur vero che il newswire e' spesso abusato, pero' penso che esprima anche una gamma di pareri che debbano far parte della riflessione che un movimento piuttosto articolato come quello dei disobbedienti deve quantomeno prendere in considerazione, come dici tu, in quanto analisi che crescono all'interno dei movimenti.

non tutti i commenti che passano qui sono "seghe" o "infamate" ma c'e' anche chi tenta di articolare una riflessione seria su sabato e su cio' che ha significato.

a presto

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MEDIA TATTICO
by un altro disobbediente Monday, Oct. 06, 2003 at 1:31 PM mail:

utilizziamo indymedia come un media tattico, informando dal basso su azioni e pensieri e riflessioni politiche che facciamo e che proponiamo.
posso dire di essere indifferente alle provocazioni che molto spesso compaiono sul NW.
sono molto rispettoso del lavoro che i compagni indyani hanno fatto e stanno facendo offrendo questo importante strumento.

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revisionismo dal basso
by casa delle disobbedienze Monday, Oct. 06, 2003 at 1:39 PM mail:


che commozione quel passaggio sul totalitarismo. Dove l'avete copiaincollato dal libro nero del comunismo ?
Quanto alle prospettive non ne avete nessuna, salvo quella di farvi finanziare qualche cooperativa con i soldi della cooperazione internazionale, dei municipi "ribelli" etc.
Fino a quando il mercato della politica non vi imporrà delle ristrutturazioni.
Che il movimento vi sciolga e prima possibile

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Dubbi
by dubbioso Monday, Oct. 06, 2003 at 2:12 PM mail:

Qualche considerazione: con tutto il rispetto per il tentativo delle compagne (sorelle se preferite) di sperimentare pratiche disobbedienti nuove e "provocatorie" (sia internamente che esternamente al mov dei disob) a me è parso che l'organizzazione del tutto sia stata concordata con i maschietti che non credo proprio avrebbero accettato di scendere in piazza senza fare un po di zizza, come si dice su! Altrimenti non mi spiego come mai l'azione delle compagne (alcune delle quali erano disposte a continuare ancora a lungo la pressione)si sia interrotta così perentoreamente dando spazio a scudi e mazze per far sfogare il testosterone dei maschietti. La seconda fase della pressione (quella che ha provocato gli scontri) non sembrava per nulla necessaria...qual'era il suo scopo?Prego qualche dissobbediente (donna) di rispondere, visto che questa cosa vi ha fatto passare sui giornali come "le ragazzine" o peggio ancora le "donne dei disobbedienti"!!!
A me pareva che si potesse continuare ancora la pressione delle compagne e, nel caso, far continuare il corteo.
Ultima osservazione (rivolta a donne e uomini,stavolta)-spero che tra i disob si faccia questa riflessione: vi rendete conto che anche da un punto di vista "tattico" l'azione con scudi e mazze è stata una disfatta? Non si era studiato bene il luogo dello scontro? non ci si è resi conto delle forze messe in campo dalle "forze del dis-ordine"?O non glie ne è fregato un cazzo a nessuno? Il fronteggiamnento (inutile) con gli sbirri è durato poco più di 2 min...poi la fuga! Risultato? Compagni/e arrestati/e e denuncie che fioccano.La pratica degli scudi, da Genova in poi, è andata perdendo efficacia (spesso anche quella mediatica). A Riva le cose sono andate diversamente, ma le condizioni erano totalmente diverse. Stavolta mi pare che qualcuno abbia cercato a tutti i costi lo scontro per dimostrarsi "più radicale" di altri!
Non mi va di smerdare i disob (è troppo facile con l'anonimato della rete) perchè credo siano un pezzo importante del movimento, ma non credo nemmeno che si debbano giustificare tutte le cazzate fatte.
Sabato non è andata bene...credo che un po' di sana autocritica vada fatta soprattutto se ci si pone l'obbiettivo di "camminare domandando"!

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per il disobbediente
by tenlo Monday, Oct. 06, 2003 at 2:24 PM mail:

karo disobbediente,
un equivoko di fondo mi sembra perkorra il tuo post.. indymedia è una lente distorta della realtà? certo.. kome tutti i media del resto, e sikuramente meno, ma molto meno, di quelli ke i disobbedienti adoperano per ottenere visibilità (dove peraltro i fasci sono molti di più!). kome puoi kredere e permetterti di dire ke qui ci facciamo delle seghe? e voi invece kosa fareste? io non judiko, e alla domanda (tacciatemi pure di buonismo.. so ankora accettare le kritike e distinguerle dagli insulti)tipo "all'umanità è più utile una suora in india o un disobbediente a roma?", io ho una personalissima risposta ke magari sarà anke diversa dalla vostra.. ma non smetto di rispettare la vostra solo perkè è diversa dalla mia.
indymedia, permette a tutti noi di esprimersi liberamente: la quantità di post inutili è solo il segno di quanto l'uomo, e il cittadino italiano in partikolare, non sia abituato alla libertà, e a volte nemmeno sappia usarla. ma se sei spaventato dal resto dei post, quelli interessanti perkè kritici e kostruttivi (una minoranza forse?), beh allora la tua disobbedienza è davvero skarsa. e skrausa. mi spiace. la penso kosì: konosco benissimo l'importanza dei media e rikonosko ai disobbedienti il merito di aver portato a galla il problema del loro uso. ma non mi sarei mai aspettato proprio da loro (o meglio, da uno di loro) una indifferenza tale. perkè la tua è indifferenza. non è un kaso ke ci sia una tale quantità di post ke kiamano in kausa i disobbedienti, ed una parte anke la pratika stessa della disobbedienza, kritikandone alkuni o molti aspetti. ma se preferisci fare finta di niente fallo. ma alla prossimo korteo quanti sarete?

saludos.

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per i disobbedienti
by anti Monday, Oct. 06, 2003 at 2:34 PM mail:

Io sono un anti-disobbediente nel senso della loro analisi e delle loro pratiche, ma...devo ammettere che (pure tra cose che ritengo insulse) lo spirito che lo pervade è più costruttivo di 100 post su Indy del tipo "tu sei un pezzo di merda", "voi siete solo 4 infami", "attenti a voi, vi rompiamo il culo"....
Quello che dimostra sabato è che forse sarebbe il caso di passare da "accerrimi nemici" a "feroci avversari" che è tutta un'altra cosa perché implica lo spostamento delle considerazioni sul piano politico. E la UE, l'imperialismo yankee, le guerre e lo sfruttamento sono cose serie...

(A malincuore) complimenti...

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un'altra voce
by anubi, un disobbediente Monday, Oct. 06, 2003 at 5:06 PM mail:

Fatte salve tutte le distinzioni di "Anti", che ringrazio, sono d'accordo con Blicero: è un punto di merito che non si può dimenticare, visto che rivendichiamo un "uso tattito del media tattico". Qualcosa, evidentemente, ce ne frega: così anche quando vengono certe fregole per competere col media tattico in questione...
Ho trovato utile, anche, l'articolo che ha mandato oggi, per quanto riguarda qualche spunto di riflessione sulla reale "natura delle cose" di sabato; ossia, sulla valutazione obiettiva fatta un po' da fuori del buco di culo delle riflessioni "interiori", come giustamente annota. Spunti utili, forse, anche per la discussione a venire delle e dei disobbedienti, al di là di chi le firma e degli scazzi cumulati.
Solo questo, per ora. Per il resto, lasciamo almeno un po' di suspence a certi particolari "lettori" della newswire: e intendo anche giornali come "il giornale" di oggi...
Per quanto possa contare, questo mi sentivo di aggiungere.

anubi

p.s.: questa non è una fake. per quanto possa contare...

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fate schifo
by un lavoratore Tuesday, Oct. 07, 2003 at 1:11 AM mail:

per favore.
no ho dubbi sulla vostra buona volontà.
e la stimo.
ma l'infantilismo che strborda dalle vostre "imprese" è ossessionante.
la lotta nasce dai bisogni, ed i bisogni dalla sottrazione di plusvalore.
Voi aggiungete plusvalore alla merce del millennio, la notizia.
Giocate lo stesso gioco del maesro di carte,
nella speranza di un buono e fortunato blufff.
Rifondazione Comunista (Rafaneiello, rosso fuori e bianco dentro), vi ha fottuto.
Le dolci schermaglie di roma il 4 Ottobre sono il canto del cigno di una lotta fratricida interna alla compatibilità tra capitale e lavoro.
Il ruolo di Rif. Com. a Napoli sulle lotte dei disoccupati ne è un esempio-
Scioglietevi, Vi conviene.
Il ruolo oggi è del movimento, dei plurimi soggetti, non dei gruppi.
Il massacro che vi attende non appartiene solo all'odio connaturato che i lavoratori nutrono verso l'infantilismo che voi propagandate, ma pertiene più in profondoal ruolo guida degli sfruttati, dei senza voce che in malo modo mimate.

UNO SU TUTTI; IL PROLETARIATO POST_MACCHINICO.

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fate schifo
by un lavoratore Tuesday, Oct. 07, 2003 at 1:14 AM mail:

per favore.
no ho dubbi sulla vostra buona volontà.
e la stimo.
ma l'infantilismo che strborda dalle vostre "imprese" è ossessionante.
la lotta nasce dai bisogni, ed i bisogni dalla sottrazione di plusvalore.
Voi aggiungete plusvalore alla merce del millennio, la notizia.
Giocate lo stesso gioco del maesro di carte,
nella speranza di un buono e fortunato blufff.
Rifondazione Comunista (Rafaneiello, rosso fuori e bianco dentro), vi ha fottuto.
Le dolci schermaglie di roma il 4 Ottobre sono il canto del cigno di una lotta fratricida interna alla compatibilità tra capitale e lavoro.
Il ruolo di Rif. Com. a Napoli sulle lotte dei disoccupati ne è un esempio-
Scioglietevi, Vi conviene.
Il ruolo oggi è del movimento, dei plurimi soggetti, non dei gruppi.
Il massacro che vi attende non appartiene solo all'odio connaturato che i lavoratori nutrono verso l'infantilismo che voi propagandate, ma pertiene più in profondoal ruolo guida degli sfruttati, dei senza voce che in malo modo mimate.

UNO SU TUTTI; IL PROLETARIATO POST_MACCHINICO.

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ai lavoratori
by grancascia Tuesday, Oct. 07, 2003 at 3:08 PM mail:

l'intervento che fà il compagno che si definisce lavoratore è serio,anch'io lo sono,e non sono lavoratore dell'industria immateriale,ma butto il sangue e fatico!però se mi fossi trovato negli anni 70 e avessi fatto il militante di che fare avrei oggi ragionato così,è datato il discorso caro compagno...ma chi si spiega più le fasi solo ed esclusivamente nella contraddizione capitale/lavoro?
canto del cigno?è dialettica solo dialettica!!!

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siete alla frutta (e mi dispiace anche...)
by altro lavoratore Tuesday, Oct. 07, 2003 at 7:26 PM mail:

Eh sì, ha proprio ragione "il lavoratore" qui sopra.
Siete infantili e non poco.
Personalmente non mi sono mai trovato daccordo nè con le pratiche nè con molte idee dei disobbdienti, però li rispettavo, come posso rispettacre qualsiasi idea e non condividerla, un principio democratico che molti scordano facilmente.
Guardate, non voglio offendere, voglio essere costruttivo.
Faccio un' analisi di quanto avete scritto:
1)I sindacati sono burocratici e dannosi
2)I partiti sono da evitare (anche Rifondazione)
3)Non siete pacifisti, dato che vi indirizzate verso la logica dello scontro e del conflitto con le "forze" in gioco (di polizia, politivhe, istituzionali)
4)I giornali di sinistra sono falsi (quelli di destra, se non sbaglio, sono quelli che hanno capito fin troppo bene)

Riassunto: voi avete la verità in mano, nessuno ha il diritto di giudicare le vostre azioni, andrete sempre da soli fino in fondo.

Per carità, perfettamente legittimati a pensare quello che volete.

Però, fossi in voi mi interrogherei un po':
1)Un altro mondo è necessario? si, ma volete costruirlo da soli? ne avete le forze? dubito...
2)Secondo voi i lavoratori (i cosiddetti "proletari", cioè muratori, operai ecc...) cosa ne pensano delle vostre azioni? mi dispiace dirlo, ma i "proletari" di sinistra (ormai pochi, molto pochi) vi ritengono dei bambini viziati ghettizzati nella vostra autoreferenzialità e nel vostro egocentrismo che si può relizzare al massimo in qualche centro sociale, orm ai più ghetto che luogo di aggregazione.
3)Così stando le cose vi chiedo, a nome di molti lavoratori iscritti ai sindacati, di non partecipare a nessuna prossima manifestazione per la difesa dei dirittio dei lavoratori, a nessuno sciopero generale, date le vostre considerazioni sull' attuale sistema.
E' l' opinione diffusa di molti lavoratori reali (non virtuali) che nella pratica del "sindacare" ci credono, come miglioramento delle condizioni REALI dei lavoratori attraverso un processo dialettico, magari caratterizzato da scioperi, occupazioni ma pur sempre pacifico, in pratica il contrario di quello che voi professate.

Mi dispiace, poteva essere veramente una buona occasione, un movimento unitario.
Non sarà così.
Ognuno per la sua strada.
Mi dispiace soprattutto perchè molti giovani disobbedienti ci credono veramente (e li posso anche stimare per questo) in questa favoletta ingenua mentre ai grandi capi va tutto il mio disprezzo, persone disposte a sacrificare sull' altare del proprio protagonismo e del loro smisurato ego (o peggio? convenienza politica?) l' ingenuità di chi crede ancora di poter cambiare radiclamente il mondo mantenendosi duro e puro.

Con rammarico,

Alessandro, un lavoratore

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Strategie
by Zapatastro Tuesday, Oct. 07, 2003 at 7:42 PM mail:

Cari compadres, le compagne non le saluto perchè tanto non contano quasi un cazzo, non essendo uno stratega militare vi risparmio i miei commenti sull'azione al palazzo dei congressi di Roma, illustri generali stanno già dando il meglio di sè per capire come mai non abbiamo preso Hamburger Hill.

Non so se sia vero il commento uscito su un giornale di destra, attribuito a Casarini: "Le abbiamo
prese, ma ne valeva la pena"; fosse vero sembrerebbe il commento dell'allenatore di una provinciale,
tipo la Scafatese, che dopo una sonora sconfitta (un bel 4 a 0) contro la Juventus dice "Abbiamo perso
ma la squadra c'è! Con questo gruppo possiamo puntare alla salvezza...".

Personalmente, scendo in campo per vincere, non mi sono piaciuti mai i pareggioni all'italiana: quelli catenacciari, due tiri in porta, 0 a 0 finale e tutti a casa.
Ma pure un pareggio ai calci di rigore fa scendere le palle...


La mia rifelssione, a partire dal documento cerca di analizzare, separandole, le azioni della "Merda" e della "Cartaigienica", dai movimenti dell'armata Brancaleone sul campo di battaglia.
Ma mi manca qualcosa.
Forse, mi manca il fatto che sarebbe più utileprima di tutto far diventare il movimento dei disobbedienti un movimento serio e democratico, con gruppi locali che si confrontano e discutono in assemblee partecipate...

Un momento di riflessione potrebbe farci ritornare a riflettere sul movimento contro la guerra dell'anno
scorso, da Firenze al social forum al Trainstopping, passando per Camp Derby, fino i cortei romani...

Vediamo un pò le prossime scadenze...il 23 saremmo a Catanzaro per-la-solidarietà-ai-compagni-denunciati, ma il 24 c'è
(forse?) lo sciopero generale...sabato c'è la Perugia Assisi, non è stata ancora fatta una manifestazione nazionale contro la Bossi-Fini...poi c'è il forum europeo a Parigi...

Mentre i nostri von Clausewitz e Sun Tsu discutono di strategia militare c'è qualcosa che si muove...

Vuoi vedere che è proprio l'esercito che manca a voi Generalissimi pieni di lustrini???


Un compagno che alle manifestazioni c'è sempre...

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Imastiamoli
by luther Thursday, Oct. 09, 2003 at 4:48 PM mail:

Imastiamoli...
luca_pie.jpgillcdh.jpg, image/jpeg, 200x154

Contro lo sciacallaggio delle individualità!
Scegli la faccia da infilare sotto la torta!!!
Esempio:
http://bioticbakingbrigade.org/bbbgallery2.html

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