traduzione del testo di appello alla rivolta proclamato ieri dalla Confederazione Sindacale Unica dei Lavoratori Contadini della Bolivia (bollettino CSUTCB/13 ottobre)
Avanza la marcia da Sorata, Warisata, Achacachi...
Con il dolore e la morte dei nostri fratelli, arriva una marcia dalle comunità
Lunedì, 13 Ottobre
Fratelli e sorelle del gran Kollasuyu e del mondo:
Il sangue aymara continua a bagnare questa terra. Oggi sono morti 7 fratelli nel settore di Apaña (La Paz), 3 nel settore Ballivián (El Alto) e ci sono state decine di feriti a La Paz.
Dopo la grande mobilitazione di oggi con migliaia e migliaia di vicini che hanno preso le strade, calando da Viacha, El Alto e le vicine alture - dove vivono i nostri fratelli e le nostre sorelle, soffrendo la fame e la povertà da anni ed anni - , il carnefice Sànchez de Lozada ha annunciato che non vuole lasciare il potere spontaneamente.
Continua a schernire la voce del popolo con faccia scura. Continua a disprezzare la sua capacità di organizzarsi ed avere decisione. Pretende - quest'assassino - di "tranquillizzarci" a forza di pallottole.
Ma il popolo non ha paura né due facce. E' una sola parola che esige le dimissioni del sanguinario... El Alto non è solo. La Paz non è sola. Dall'Altiplano per varie vie vengono fratelli e sorelle attraverso la Cordillera, lungo i sentieri. Vengono a dare il loro appoggio morale e materiale ai combattenti alteñi che hanno resistito alla morte di più di 30 fratelli e decine e decine di feriti dal giorno 9 di ottobre. Vengono con un mandato in tre punti: - Assediare la città di La Paz da tutte le entrate; - Non permettere l'ingresso di altri militari che arrivano a reprimere e ad uccidere; - Realizzare funerali pubblici nelle piazze dei settori che hanno avuto caduti.
Non è un appoggio incosciente. E' l'unità della campagna con la città che già aveva iniziato la Lotta per il Gas dal " di settembre quando le comunità hanno marciato fino alla cosiddetta sede del governo. Dall'8 di settembre i dirigenti comunitari delle 20 province di LA Paz sono in sciopero della fame; il 20 settembre quando sono dilagati i blocci dei passaggi sull'Altiplano, questo governo ha iniziato la sua azione assassina mitragliando 5 abitanti delle comunità (una bambina di 8 anni) a Warasita e a Sorata.
Oggi, il sangue si è fatto un fiume sul nostro cammino. Ma non lasceremo che continuino a massacrarci, schernirci e mantenerci emarginati come da più di 500 anni. Come fu più di 500 anni fa, gli stranieri tornano a massacrarci, tornano ad assassinarci, e vogliono sterminare l'indio. Fratelli, già buttammo fuori gli spagnoli allora... adesso è lo stesso. Questi assassini non dureranno...
Jallalla Tupaj Katari!!!!!! Jallalla Bartolina Sisa!!!! Gloria a los caidos!!!!!
Confederación Sindical Única de Trabajadores Campesinos de Bolivia
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