Santa cruz
Santa Crux. - La "normalità" che viveva la città ed il dipartimento di Santa cruz i giorni scorsi, mentre soldati sparavano contro i dimostranti nell'occidente del paese, arriva gradualmente alla sua fine. Molte organizzazioni e regioni si aggiungono alla protesta generalizzata di altri dipartimenti.
La strada al Beni è completamente bloccata nelle località di San Julian e Cuatro Cañadas,, mentre le forze poliziesche si sono ripiegate a Pailón dopo gli scontri che hanno causato il decesso di un contadino e molti feriti.
La via che collega Santa Cruz con Cochabamba attraverso il Chapare è oggetto di blocchi temporanei che sono poi tolti da esercito e polizia, ma nella pratica non circola alcun veicolo e sembra una strada abbandonata.
Questa mattina si è svolta una marcia della popolazione di Torno dove si è provato a prendere e di incendiare l’Alcaldia.
Nel Nord della città, la marcia di un mezzo migliaio di colonizzatori che è partita da Yapacaní alla testa di Cimar Victoire ha garantito che arriverà alla città di Santa Cruz a dispetto delle minacce di alcuni settori cruceños come "la nazione Camba" ed il Comitato civico.
Intorno alle 11 della mattina una marcia convocata dal Mas e da altri gruppi sociali è arrivata a plaza 24 settembre per condannare l'atteggiamento del governo, contro il massacro degli abitanti di El Alto e La Paz e chiedendo la rinuncia di Gonzalo Sanchez de Lozada.
Durante la prima parte della giornata molte organizzazioni sindacali, indigene e politiche si sono pronunciate contro l'attuale governo ed esigendo di fermare il massacro di boliviani.
La confederazione di indigeni dell'Est boliviano (CIDOB) ha presentato una lettera aperta al presidente Sánchez de Lozada dove si chiede di fermare il massacro di boliviani e costruire un nuovo patto sociale. La federazione di lavoratori del commercio al dettaglio, che raggruppa migliaia di soci, ha emesso una mozione decisiva dando 48 ore al presidente affinché risolva i problemi con il dialogo e cessi di uccidere boliviani, in caso contrario si procederà alla chiusura dei mercati, allo sciopero della fame e altre mobilitazioni.
Il movimento Sin Miedo di Santa Cruz , ha elaborato un documento articolato in tre punti : Goni non è più sinonimo di democrazia, il popolo ha il diritto legittimo di manifestare e la richiesta di successione costituzionale dopo le dimissioni di Gonzalo Sanchez de Lozada.
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