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'Brigata 20 luglio' per bomba viminale
by rgnz Thursday, Mar. 07, 2002 at 11:16 PM mail:

chi ha le bombe e le armi, sono agli ordini di scajola buttamerda.....

ATTENTATO VIMINALE: Rivendicazione 'Brigata 20 luglio' ROMA - L'attentato al Viminale del 26 febbraio scorso e' stato rivendicato con un volantino inviato al quotidiano 'la Repubblica' e siglato 'Brigata 20 luglio'. Gli esperti dell' antiterrorismo stanno esaminando la rivendicazione per valutarne l'attendibilita'. La sigla 'Brigata 20 luglio' appare nuova; gli esperti fanno notare che la data corrisponde a quella della morte di Carlo Giuliani, durante il G8 di Genova. (ANSA). 2002-03-05 - 20:58:00

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puzza
by Stealth Wednesday, Mar. 06, 2002 at 2:39 AM mail:

Puzza di servizi segreti (e simili) lontano un miglio.

E' proprio vero che c'e' gente che non impara mai.

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..Al di là dell'eventuale uso più o meno strumentale...(!!)
by rgnz Wednesday, Mar. 06, 2002 at 2:59 AM mail:

....servizi?...peggio! media e potere.tutto e il suo contrario, basta saperlo indossare.
leggi qua:
http://www.ilnuovo.it
L'attentato a Roma rivendicato da "Brigata 20 luglio"
L'attentato di via Palermo, avvenuto il 26 febbraio scorso, rivendicato con un volantino inviato a "La Repubblica". Firmato "Brigata 20 luglio". Gli investigatori ne stanno valutando l'attendibilità.

di Gianni Cipriani

ROMA - Dopo giorni di silenzio, la telefonata di qualche mitomane, una prima rivendicazione che - almeno - non è sembrata totalmente inattenbibile, anche se sulla sua veridicità si nutrono grossi dubbi: l'attentato di via Palermo a Roma, avvenuto il 26 febbraio scorso, è stato infatti rivendicato con un volantino inviato al quotidiano ''La Repubblica'' e siglato da una fantomatica "Brigata 20 luglio".

Non si tratta di una vera e propria risoluzione strategica, ma più semplicemente di un volantino, di una sola pagina e scritto in stampatello, in cui si parla, tra l'altro, di attacchi ai centri di "potere repressivi". Tutto qui. Un voltantino piuttosto "artigianale" nel quale non compare alcun simbolo, come ad esempio la stella a cinque punte che ha accompagnato le rivendicazioni dei Nipr in precedenti attentati compiuti sia a Roma che in altre città, o come nel caso delle azioni dei Nuclei territoriali antimperialisti.
Di chi si tratta? Difficile dirlo. L'unica cosa che si può rilevare è che la sigla 20 luglio, che è comparsa per la prima volta, potrebbe riferisi alla data della morte di Carlo Giuliani, ucciso durante il G8 di Genova. Se così fosse l'attentato contro il Viminale verrebbe rivendicato, più che da una cosiddetta area "anarcoide", da un'area estremista del mondo rivoluzionario di ispirazione comunista.
Ma stanno così le cose? Il volantino, come detto, non è manifestamente falso, come altre rivendicazioni. Tuttavia i dubbi (e molti) esistono. Al di là dell'eventuale uso più o meno strumentale che in sede politica potrebbe essere fatto, gli investigatori sono piuttosto scettici. Infatti, se si fosse trattato di un'azione di un gruppo "vero", la rivendicazione sarebbe arrivata poche ore dopo l'attentato, con tanto di risoluzione politica e, nel caso dei gruppi filo-Brigate Rosse, nei giorni successivi il testo sarebbe stato inviato in molti posti di lavoro.
In questo caso, dopo giorni di silenzio senza una benché minima rivendicazione anche telefonica con qualche elemento che ne attestasse la relazione con l'attentato, chiunque potrebbe aver preso carta e penna ed aver scritto a Repubblica. Siamo alle solite: o qualche gruppuscolo estremista che ha colto l'occasione per "alzare la voce", o qualche mitomane (che non manca mai) oppure – cosa non esclusa – qualche provocatore.
Insomma, la prudenza è d'obbligo. Al momento le possibilità che si tratti di una falsa rivendicazione sono moltissime. Ma gli inquirenti cercano qualche elemento concreto. Un cenno a qualcosa che non sia comparso sui giornali e che solo gli attentatori possono sapere. Ma, fino ad ora, c'è il vuoto.

SI, VUOTI SIETE NELLA TESTA...

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Qualcosa che deve andare ripensato o riletto
by Luca Carabetta Thursday, Mar. 07, 2002 at 11:12 PM mail:

"Gli esperti dell'antiterrorismo"mi ha fatto pensare...la prima cosa che mi viene in mente è la risposta che diede Renato Curcio, nel libro-intervista(pubblicato Mondadori), riguardo alla questione se chiamare le Brigate Rosse un semplice gruppo di 'terroristi'o, un fenomeno di 'sovversivismo di sinistra', come poi lo chiamò Cossiga negli anni '70. R.Curcio accolse felicemente l'intuizione di Cossiga.Cosa c'entra? Voglio dire che bisognerebbe porsi in tutt'altra maniera(anzi, porre almeno)di fronte a quella che è stata la vicenda B.R.(uno dei 47 gruppi armati di estrema sinistra).
Mentre in Francia(nel maggio'68), le bande armate proletarie avevano il consenso di intellettuali come Jean Paul Sartre (che ritirò comunque il consenso al regime comunista dall'invasione alla Cecoslovacchia), qui, escluso Ignazio Silone, tutti gli intellettuali prendevano le distanze dai gruppi di guerriglia urbana.
Certi vecchi dubbi sono proprio così vecchi? La "rivoluzione nel microsociale", unica soluzione che ripagava una disfatta per coloro che "avevano creduto", porta, sta portando, può portare "all'altro mondo possibile"? L'istanza del riservare sempre la vita umana, di non esporre la vita di altri alla pericolosità di una finalità posta gratuitamente sembra sempre di più una vecchia scusa edificante;in realtà non serve più a contraddistinguere, "di fatto", uno stato liberale da uno socialista( "di diritto" ci sarà sempre qualche prestampato a "garantire"). Quanta morte 'interna' ed 'esterna' provocarono e stanno provocando gli 'stati liberali'? lo sfruttamento di bambini segregati in 'luoghi angusti' per 12 ore al giorno per produrre a ritmi inumani c'era nel Medioevo? E quanto è cambiato il rapporto ricchi-poveri sul pianeta?
Non essersi posto personalmente il problema di costituire una colonna armata è comprensibile, ma non comprendere la possibilità di una scelta simile oggi(più di allora) è semplice cecità politic

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