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Neuquén: quando la colpa è essere giovani e non rassegnarsi
by trad. by indy argentina Sunday, Nov. 30, 2003 at 7:30 PM mail:

Neuquén:quando la colpa è essere giovani e non rassegnarsi

Nella notte del 25 novembre, Pedro Alveal, Pepe per gli amici, è stato arrestato assieme a un gruppo di suoi compagni durante la repressione del quartiere San Lorenzo a Neuquén. Nel commissariato è stato picchiato fino a perdere uno dei suoi occhi.
I grandi mezzi di comunicazione non hanno riportato quanto accaduto, e quando lo hanno fatto, lo hanno trasformato in un esempio in più di quella che in questi giorni vogliono chiamare "violenza piquetera", anche se i feriti sono sempre dallo stesso lato.
Per questo vogliamo raccontarlo. Dobbiamo farlo.
Pepe non avrà più di venti anni, lavora tutto il giorno e studia la notte. Dalle giornate del dicembre 2001, si è unito alla gioventù del Movimiento de Trabajadores de Desocupados (MTD) di Neuquén.
Uno dei principali impegni del movimento giovanile è stato di appoggiare gli operai della Zanon in sciopero; li hanno aiutati a raccogliere aiuti alimentari, a volantinare nel quartiere per diffondere la lotta e hanno partecipato alle mobilitazioni.
Nè Pepe nè nessuno dei suoi compagni sapevano come era una fabbrica da dentro: del 40% della popolazione di san lorenzo che non ha lavoro, la metà sono giovani che mai troveranno un lavoro "serio"
Per questo, vedendo nei lavoratori della zanon un esempio di difesa del lavoro genuino, non hanno avuto esitazione a unirsi a loro.
Nell'agosto dello scorso anno, con la Zanon che stava funzionando sotto controllo operaio, una assemblea di fabbrica ha deciso di incorporare nuovi lavoratori provenienti dai movimenti operai.
Al MTD sono stati offertti cinque posti, che sono stati divisi in dieci persone, per dare la possibilità di lavoro a più compagni.
La discussione su questi posti è stata molto difficile: in un movimento di disoccupati ognuno ha tante necessità, ma alla fine l'assemblea ha preso la decisione di dare l'opportunità di lavoro ai più giovani.
"Abbiamo deciso- ha spiegato Sergio Aguirre alla stampa - che tutti i posti di lavoro offerti al MTD siano presi dai giovani (...) Perchè i giovani sono i più emarginati, i più perseguitati e quelli che rischiano (...) quelli che hanno avuto il maggior numero di martiri nei giorno del 19 e 20 dicembre, o al Puente Puerrydon"
Con questo criterio votato in assemblea, il suo nome non poteva mancare nella lista; nella seconda settimana dell' agosto 2002, lui e sue nove compagni sono entrati per la prima volta a lavorare in una fabbrica.
Pepe viene assunto al settore selezione, dove verifica che tutte le ceramiche che si producono rientrino nei parametri di qualità standard. Nel pomeriggio continua la sua attività con il MTD di Neuquén, e la notte studia.
In un diario di quei giorni, Pepe dice che "ci pareva un cambiamento sociale molto grande. Primo perchè non eravamo più disoccupati a tempo pieno. Eravamo occupati, lavoravamo in una fabbrica e vedevamo la possibilità di continuare a vivere lavorando...ci cambiava la vita, il nostro futuro, perchè siamo giovani e se pensiamo che la soluzione sia ricevere/incassare i 150 pesos del sussidio o non far nulla, non otterremo niente in questo paese".
Ma non ea soo un'allegria personale. Neuquén è una provincia che, per esempio, ha il triplo delle ricchezze petrolifere di Rio Negro, ma lo stesso indice di povertà: il 50% della popolazione.I giovani sono i più colpiti da questo; l'emarginazione fa stragi. Ci sono tre diversi tipi di abuso minorile ogni giorno, e l'abbandono scolastico al secondo livello equivale al numero totale degli studenti di otto scuole in un anno.
La polizia è l'unico fattore di contenimento sociale: scommettendo su una politica che popolarmente viene detta di "selezione naturale"; che i giovani si scannino tra di loro.
Pepe conosceva bene questo, e per questo in una intervista che abbiamo fatto quasi un anno dopo il suo ingressso in fabbrica, ci diceva che la cosa che lo preoccupava era che "altri trovassero la stessa opportunità che è capitata a me". Pensava che quello che loro stavano facendo fosse un esempio per gli altri giovani che non avevano futuro, e potevano trovarne uno, come lui, nella lotta.
In un certo senso, sembrava sentire una responsabilità per la sua generazione.

Oggi, tutti i mezzi di comunicazione, dai più progressisti ai più conservatori, hanno utilizzato la repressione per proseguire nella loro campagna di criminalizzazione dei movimenti piqueteros.


La "Nation", in un tono filo-fascista, mette in bocca al suo editorialista di punta la richiesta di una nuova repressione.
Pagina 12, diventato il bollettino ufficiale del governo e della SIDE, ha minimizzato e edulcorato la notizia, profittando del fatto che i giornalisti del quotidiano erano in sciopero contro il lavoro nero e quindi la maggior parte degli articoli sono stati scritti da una mezza dozzina di capetti.

Ma tutti hanno dimenticato una cosa: che Pepe è il simbolo di una generazione che non ha futuro, e che prima o poi tornerà nella strada con tutti noi per conquistarlo.

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