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Parata pedonale antiproibizionista a Verona
by Csoa La chimica Friday, Jan. 16, 2004 at 6:58 AM mail:

Ore 18.30 Meeting point Piazzetta S.Tocana..Verona Parata Pedonale Antipro contro il ddl Fini sulle droghe..

CON FINI ZERO:La giornata internazionale sulla droga, il 26 giugno sorso, e' stata l'occasione per riconfermare la linea di intransigenza del governo.Fini in particolare ha ripreso la proposta di modifica dell'attuale legge, gia' lanciata alla grande in occasione della riunione di Vienna dell'agenzia Onu sulla droga (Undcp):si tratterebbe di colmare il "buco legislativo" (sic!) aperto dall'approvazione del referendum del 93, che ha cancellato la dose "media giornaliera" di droga quale "confine tra consumo e spaccio", lasciando "al pretore la discrezionalita' di decidere se una quantita' di droga detenuta sia da considerare per uso personale o per spaccio" .Ce' chi non ha mancato di rimarcare la gaffe di Fini, visto che il pretore non esiste piu' nel nostro ordinamento, mentre la cosidetta "discrezionalita'" e' del tutto opinabile, stante che per il magistrato la quantita'di sostanza detenuta e' solo uno degli elementi
di giudizio per distinguere le tue condotte.Ma e' difficile che considerazioni come queste, d'ordine pragmatico e razionale, possano toccare il governo.La modifica infatti e' sbandierata per evidenti ragioni simboliche:rilanciare la legge punizionista Jervolino-Vassalli, sconfessata dal referendum, riprendendo proprio uno dei suoi capisaldi,"la dose media giornaliera".Presto i guasti della Jervolino-Vassalli vennero alla luce tragicamente,proprio in relazione a quella tanto contestata norma. Infatti, la detenzione di sostanza al di sopra della norma giornaliera, sia per l'eroina che per la canapa, faceva scattare inesorabilmente l'ipotesi dello spaccio, con conseguente arresto obbligatorio. Cosi' nell'estate del 1991, 3 giovani consumatori, trovati in possesso di quantita' di droga di poco superiore alla dose fissata dalla legge, si suicidarono in carcere. A caldo l'allora ministro Martelli ammise che la legge, appena approvata nel 1990, avrebbe dovuto essere modificata perche' non permetteva di distinguere fra consumatori e spacciatori.Non se ne fece di nulla praticamente, visto che la retorica antidroga era diventata un collante irrinunciabile dell'alleanza fra socialisti e democristiani; ma il coverno fu comunque costretto ad emanare di corsa un decreto legge, che reintroduceva la tanto deprecata discrezionalita' del giudice,almeno in relazione all'arresto.Due anni dopo, nela primavera del 1993, fu il voto popolare a fare giustizia di quell'obbrobrio normativo, che adesso Fini ripropone, in oblio o dispregio della storia recente.Un'ULTIMA CONSIDERAZIONE CHE RENDE RAGIONE DELL'ACCANIMENTO DEL VICEPREMIER. LA LEGISLAZIONE ANTIDROGA HA DI PER SE'CARATTERISTICHE "ECCEZZIONALI" E ANTIGARANTISTE, POICHE' EQUIPARA LA DETENZIONE ALLO SPACCIO , VISTO CHE L'ARTICOLO PORTANTE (IL 73) TRATTA INSIEME LE CONDOTTE DI TRAFFICO, CESSIONE, DETENZIONE. IN ALTRI TERMINI CHI E' TROVATO IN POSSESSO DI DROGA E' UN PRESUNTO SPACCIATORE, CON INVERSIONE DELL'ONERE DELLA PROVA: STA AL CONSUMATORE TENTARE DI DIMOSTRARE DI NON ESSERRE UNO SPACIATORE, MENTRE L'ACUSA E' ESONERATA DALL'OBBLIGO DI PROVARE LO SPACCIO.Questo spiega l'impaccio del legislatore, quando voglia poi distinguere le due condotte, di spaccio e consumo. La dose media giornaliera esalta "l'eccezionalita'" della legge rendendo assoluta l'equiparazione fra detenzione e spaccio oltre una determinata quantita'. L'attacco alla "discrezionalita" della legge, cosi' come modificata dopo il referendum, svela un insofferenza di fondo per lo stato di diritto, da sacrificarsi sull'altare delle varie emergenze d'ordine pubblico. Checche' se ne dica, legge ed ordine non sempre vanno d'accordo.Al di la'dell'ovvia considerazione che di MARIJUANA non e' mai morto nessuno e che invece nel corso della storia CENTINAIA DI MILIONI DI PERSONE SONO STATE SCANNATE NEL NOME DI QUALCHE FEDE, va' detto che all'interno della destra e' piuttosto diffusa l'opinione che la cannabis sia peggiore delle droghe pesanti.Un altro esempio in questo senso e' la campagna per la riabilitazione della cocaina che da un paio d'anni sta conducendo il settimanale FASCISTA il borghese, dove la polvere bianca tanto amata dai rampanti e dai vincenti viene descritta come un vizio socialmente accettabile, mentre la marijuana spingerebbe i giovani ad indugiare in un mondo di sogni fantastici, che come minimo lo destinano ad una vita da fallito o (ORRORE!) a diventare un NO-GLOBAL, o peggio ancora un ANARCHICO.Nel documento in cui il governo fascista si appresta a varare la famigerata Legge Fini che equipara le droghe leggere a quelle pesanti con l'obiettivo da una parte di riempire le galere e le comunita' terapeutiche di centinaia di migliaia di persone e dall'altra di rimpinguare le casse della Mafia, e' partita una vera e propria campagna di disinformazione contro la canapa indiana.Se la "Marijuana e' la vera piaga della gioventu' occidentale" come ha tuonato il VICEDUCE FINI, e' perche' i giovani fumatori perdono voglia di far carriera, non si sposano, disobbediscono agli ordini, non fanno i compiti a casa etc.Sulla canapa indiana sono stati fatti centinaia, se non migliaia, di studi che hanno portato la comunita' scentifica a considerarla una sostanza relativamente poco dannosa, tante' che ora la discussione verte sul fatto se sia piu' o meno pericolosa di te' e caffe'(secondo the Lancet e lo stesso NIDA e' da considerare allo stesso livello di nocivita', mentre il New Scientist e la comissione Reggiani del parlamento francese propendono per una maggiore dannosita' della caffeina).LE RAGIONI DEL PROIBIZIONISMO SONO RAGIONI CIECHE CHE (AL DI LA' DELLE CONVENIENZE A LIVELLO DI REPRESSIONE E DI AUMENTO DEI FLUSSI FINANZIARI) vanno ricondotte a motivi di ostilita' culturale.Non e' un caso che i fascisti preferiscano la cocaina, o adirittura l'eroina.La marijuana bene o male, continua ad evocare un immaginario dolce e pacifico che e' quanto di piu' lontano vi possa essere dalla GUERRA CIVILE PERMANENTE che e' il vessillo dei fondamentalisti di tutto il pianeta.Come ha detto lo scrittore Tom Robbins in un'intervista ad High Times,"la prima parola che a tutti viene in mente, pensando all'erba, ricordando il profumo dell'erba, e' la parola sogni. I nostri governanti odiano la marijuana perche' odiano i sogni e le persone che continuano a sognare (............) sono cosi' fanatici che non pensano neanche che perseguitare una sostanza innocua e piacevole e' il miglior modo per convincere i giovani ad odiare il governo e la polizia".

Troviamoci tutti/e alle 18.30 per dire insieme NO alla DDL Fini sulle droghe!
CSOA LA CHIMICA ANTIPROIBIZIONISTI/E DI VERONA

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