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Pedofilia e sacerdozio
by Alex G. Wednesday, Mar. 03, 2004 at 2:01 PM mail:

NON GUARITI MA CURATI
LA CURA DEI PRETI PEDOFILI U.S.A. IN CENTRI SPECIALIZZATI PRESENTA MOLTE DIFFICOLTÀ, SIA DURANTE LA TERAPIA CHE DOPO.

CURTIES BRYANT È L’AUTORE DI QUESTO ARTICOLO, PUBBLICATO SULLA RIVISTA DEI GESUITI STATUNITENSI "AMERICA" (1/04/02). TITOLO ORIGINALE: "PSYCHOLOGICAL TREATMENT OF PRIEST SEX OFFENDERS

È tornata la dolorosa notizia di preti responsabili di abusi sessuali, e riemerge con il contorno familiare di sofferenza, vergogna e dolore. Anche se la maggior parte di queste vicende riguardano fatti avvenuti più di dieci anni fa, hanno l’effetto di riaprire la ferita.
Queste le domande più pressanti: quanto sono frequenti i casi di abusi sessuali da parte di preti? Qual è la percentuale all’interno di tutto il clero? La risposta, semplice, è che non lo sappiamo. I ricercatori sostengono che i pedofili sono tra il 3 e il 6% della popolazione. Mentre nessuno sa per certo l’esatta percentuale dei preti pedofili, nessun ricercatore serio ha asserito che vi siano più pedofili all’interno del clero piuttosto che altrove. L’arcidiocesi di Philadelphia colloca la sua percentuale di preti pedofili all’1,8%. Anche se un solo prete pedofilo è già troppo e arreca danni gravissimi, non c’è una maniera semplice per sradicare i pedofili dal clero, così come non vi è una maniera semplice per eliminarli dalla popolazione in generale.
Il gruppo, statisticamente inconsueto, di preti responsabili di abusi sessuali, è quello degli efebofili (attratti da minori di età post-puberale), il cui bersaglio sono maschi tra i 15 e i 17 anni.
Generalmente, è difficile far fare ad un maschio adolescente qualcosa che non vuole fare, anche se i preti pedofili tendono a cercare quelli più fragili o ingenui. I ricercatori dividono i responsabili in due ampie categorie: quelli che commettono abusi sessuali con la forza, che usano la costrizione o la violenza fisica, e quelli che aggrediscono sessualmente attraverso pressioni, i "groomer", che non utilizzano la forza fisica, ma usano le lusinghe, la persuasione e le trappole psicologiche. La grande maggioranza dei preti pedofili sono "groomer".

Cause

Che cosa fa sì che un prete diventi un aggressore sessuale? La caratteristica che colpisce maggiormente di coloro che abusano sessualmente è la loro apparente normalità, benché molti preti pedofili abbiano forti tratti di narcisismo o disordini da personalità dipendente. Questo significa che ad essi manca la capacità di una normale empatia, che non sono adeguatamente autonomi, o che mancano delle normali attitudini sociali del loro gruppo anagrafico.
Ciò che complica ulteriormente il quadro è che ogni approccio psicologico ha le sue teorie per spiegare l’attrazione sessuale verso i minori. Gli psicologi psicodinamici vedono l’abuso sessuale come manifestazione di un blocco dello sviluppo, un modo di dominare il trauma con la ripetizione o l’identificazione con l’aggressore che abusò di loro. Gli psicologi comportamentisti interpretano l’abuso sessuale come esito di un apprendimento disadattato, modellato o condizionato sull’esperienza della prima infanzia. Gli analisti con approccio sociologico e femminista puntano il dito sulla socializzazione avvenuta tramite pornografia o pubblicità, tolleranza culturale, socializzazione maschile tendente al dominio, norme patriarcali ed altri atteggiamenti repressivi nei confronti del comportamento sessuale.
Spesso chi abusa sessualmente è stato a sua volta vittima di abuso nell’infanzia o nell’adolescenza. Il Saint Luke Institute, un ospedale psichiatrico appena fuori Washington, D.C., ha gestito storie psicosociali di preti responsabili di abusi per più di dodici anni. Queste storie dimostrano che più del 50% dei preti trattati era stato vittima di abuso quando era bambino. Questa cifra è molto più alta delle stime fatte al livello della popolazione pedofila maschile in generale, che parlano di un 30%.
I ricercatori suggeriscono che l’abuso sessuale di ragazzi è stato ampiamente sottovalutato e che le cifre delle violenze su ragazze sono soltanto lievemente più alte di quelle relative ai maschi. I ragazzi sono meno propensi delle femmine a raccontare aggressioni sessuali o a farle raccontare da qualcun altro per loro. I ragazzi sono meno monitorati, cosa che li rende più vulnerabili; è opinione comune che abbiano meno bisogno di protezione perché si pensa a loro in termini di "forza", in contrasto con la protezione che le ragazze ricevono.
Perciò non vi è ragione di credere che i preti abusino sessualmente di maschi adolescenti perché si sforzano di essere celibi o per il loro orientamento sessuale. Alcuni preti che fanno sesso con ragazzi adolescenti hanno un orientamento adulto eterosessuale. Fanno sesso con maschi adolescenti per molte ragioni: immaturità sociale, identificazione con l’adolescente, mancanza di intimità con le donne. Gli adolescenti sono visti come più "femminili" degli uomini adulti.

La risposta della Chiesa

Dal 1985, quando sono venute alla luce le prime notizie riguardanti preti pedofili, si pensava che alcuni preti provocassero indisturbati la rovina dei minori perché i vertici della Chiesa sembravano più preoccupati di proteggere la reputazione dell’istituzione e la professione clericale che di salvaguardare i propri figli.
Dico "sembravano" perché la Chiesa, prima della metà degli anni ‘80, era più ingenua che cinica. All’inizio, la Chiesa vedeva i reati sessuali come peccati da confessare più che come una malattia da curare. Le autorità cattoliche generosamente hanno perdonato e dato fiducia al prete responsabile (come avrebbero fatto con ogni penitente), invece di allontanarlo dal ministero. Questo era rafforzato da un residuo di quel senso medievale di lealtà che esisteva tra il vescovo e il suo prete, analogo a quello esistente tra il signore del feudo e il suo cavaliere. Era quello il periodo in cui molte parrocchie chiudevano per mancanza di preti, e cacciare qualcuno non poteva essere fatto "sulla base di dicerie di persone che gettano fango".
I vertici della Chiesa hanno avuto più di 15 anni per capire la gravità del fenomeno dei preti pedofili, l’orrore dell’abuso sessuale, la necessità di dare aiuto alle vittime e la necessità di elaborare politiche che garantissero protezione da tali pratiche. Parte di questa protezione è la cura dei preti responsabili: fare, cioè, tutto ciò che si può per assicurarsi che essi non possano più compiere abusi.

Cura

C’è stato un cambiamento nei programmi di trattamento per i colpevoli di abuso sessuale. I primi programmi spesso enfatizzavano l’aspetto medico e utilizzavano tecniche fisiche come la castrazione, la chirurgia neurologica (lobotomia) e una cura che abbassava la libido. Gli anni ‘70 hanno visto un aumento dei metodi comportamentali, ma molti di questi programmi non li sottolineavano abbastanza, concentrandosi soprattutto sulla deviazione sessuale e usando spesso tecniche contrastive. Negli anni ‘80 e ’90 molti programmi arrivarono a prevedere tecniche psicodinamiche, cognitive-comportamentali e di prevenzione della recidività.
Il trattamento al Saint Luke Institute, per esempio, dura più o meno sei mesi ed è diviso in tre fasi. La fase di induzione risolve le crisi che possono interferire con il trattamento: prevenzione del suicidio, trattamento medico se necessario, partecipazione a 12 incontri e individuazione della tendenza nel paziente a negare, a evitare o a manipolare la realtà che precede il trattamento.
Una resistenza molto maggiore si incontra quando il prete deve lasciarsi andare (mutando il suo ruolo da "colui che aiuta" a "colui che è aiutato") e imparare a essere un paziente. I preti, come i medici o i terapeuti, oppongono resistenza, perché sono abituati ad avere il controllo e non si trovano bene in una qualsiasi posizione di dipendenza. Possono perdere la loro posizione professionale e perciò sono vigili di fronte ad ogni minaccia percepita. Un sentimento di "unicità", alimentato dalla loro professione, incoraggia il loro senso di grandezza, facendo del processo di guarigione una "discesa". La loro precedente formazione in seminario, promuovendo l’intellettualizzazione piuttosto che il sentire, diventa un inconveniente. La base autentica della loro identità professionale può essere un compulsivo "aiutare gli altri" e ignorare se stessi. La competitività che i professionisti sperimentano incoraggia la diffidenza e una limitata apertura di sé.
Durante questa fase, che dura un mese, vengono utilizzate l’arteterapia e la bioenergetica per neutralizzare sia l’intellettualizzazione come difesa, sia il problema comune dell’alexitimia (l’incapacità di dare un nome ai sentimenti). In questa fase i preti scrivono una storia sessuale o "diario" dettagliato che diventa il punto focale della loro terapia individuale e di gruppo.
La fase successiva è chiamata ‘fase di lavoro’: i pazienti sacerdoti consegnano i loro diari sessuali ai loro colleghi preti. In un secondo momento il prete che ha consegnato la sua storia ascolta gli altri pazienti preti esprimere le loro reazioni. È in questo momento che il paziente può ottenere il più completo elenco delle distorsioni, evasioni, convinzioni irrazionali e così via che fondano il suo comportamento aggressivo. I responsabili di abuso sessuale spesso sono più astuti dei terapisti nello scoprire i tentativi di altri preti pedofili di minimizzare, negare, razionalizzare, giustificare o scusare il loro comportamento.
Essi inoltre portano in una piccola dinamica di gruppo il materiale dei loro diari sessuali. Questa esperienza di psicodinamica dura 90 minuti, tre volte alla settimana, per i successivi cinque mesi. I temi che si sviluppano possono essere rivissuti in psicodrammi (in cui il paziente ha il ruolo del protagonista che si ritrova "bloccato", traumatizzato o incapace di sentire), che ripetono la scena con il previsto effetto catartico.
A volte vengono utilizzati psicofarmaci nel tentativo di modificare la preoccupazione del responsabile dell’abuso, il suo comportamento e la sua motivazione. Gli ormoni come gli estrogeni sono stati utilizzati per diminuire il risveglio sessuale. L’oggetto particolare del desiderio dell’aggressore è sempre lo stesso, ma l’intensità del desiderio è indebolita.
La terza fase è chiamata fase di consolidamento. Viene elaborato un contratto di cura permanente che serve da base per la continuazione della terapia e serve a dare una credibilità all’esterno per i successivi cinque anni. Il paziente verrà invitato a tornare ad intervalli di sei mesi per controllare il suo comportamento e ad aggiornare il contratto per i successivi sei mesi. Vengono compiute ricerche per appurare se, nel periodo intercorso, siano pervenute denunce alla diocesi di competenza, o al provinciale, o all’autorità giudiziaria.
Gli obiettivi del trattamento comprendono: 1) che il prete riconosca di avere un problema sessuale; 2) che accetti la responsabilità del suo comportamento sessuale; 3) che capisca la sequenza di pensieri, sentimenti, eventi, circostanze, o le "molle" che compongono il quadro che precede il suo comportamento sessuale aggressivo; 4) che impari tecniche per prevenire le ricadute, per disinnescare il suo modello di offesa e fare ricorso alle procedure o "strumenti" per bloccarlo; 5) che sviluppi modalità alternative e più appropriate per esprimere se stesso, il bisogno di gratificazione e per gestire l’impulso con competenze educative e formative; 6) che maturi nella valutazione delle gravi conseguenze per gli altri e per se stesso della sua attività sessuale; e infine 7) che riconosca che il suo disordine sessuale non può essere risolto definitivamente, ma curato, non può essere eliminato, ma controllato; che il suo disordine è cronico e dev’essere affrontato e elaborato continuamente.

Il trattamento è efficace?

C’è qualche prova che i programmi di trattamento per chi abusa sessualmente siano efficaci nel ridurre le probabilità di ricadere nell’aggressione? Alcuni di coloro che hanno compiuto abusi possono essere trattati in maniera efficace, in modo da ridurre la recidività. Molti studi di controllo utilizzano registri ufficiali per determinare l’incidenza della ricaduta, che spesso sottovaluta le cifre reali. Il Saint Luke Institute determina le ricadute tramite le informazioni fornite dalla diocesi di competenza o dall’ordine religioso, dalla polizia o da altre fonti pubbliche trasmesse alla diocesi. Dal 1985 al 1995, di oltre 450 preti trattati all’Istituto si è avuta notizia solo di tre casi di ricaduta (in cui non c’è stato peraltro contatto fisico).
Il trattamento dei preti che hanno compiuto abusi sessuali è lungo e costoso. Nell’attuale clima economico, c’è una crescente difficoltà a giustificare spese di questo livello, per le limitate risorse economiche della Chiesa, visto che il trattamento di rado consentirà ai preti di tornare al loro ministero. Anche se in molti casi i preti potrebbero non tornare al loro posto, la società in generale deve sentirsi più al sicuro per il fatto che sono stati curati.

Ritorno al ministero

Una volta completato il trattamento, può il prete tornare al suo compito? A quali condizioni? Con quali controlli? Con che tipo di monitoraggio? La parrocchia dev’essere informata? Sono domande molto difficili. Circa 15 anni fa, una parrocchia del Midwest perse il suo pastore, e il vescovo disse che la parrocchia era destinata a chiudere i battenti. Gli anziani della parrocchia andarono dal vescovo e chiesero un prete, perché vivevano lontano dalla città più vicina e volevano continuare ad avere una loro parrocchia. Il vescovo disse che l’unico prete che aveva era pedofilo. Gli anziani si misero da parte a confabulare. Tornarono dal vescovo e dissero che si sarebbero assunti la responsabilità del prete. Avrebbero pensato loro alla formazione dei chierichetti e controllato il prete come necessario. Terminarono dicendo al vescovo che preferivano un prete fragile ad uno arrogante.
Trattare i preti colpevoli di abuso sessuale significa fare i conti con il fatto che il problema è complesso e ostinato, e che le promesse di rapide soluzioni hanno scarse probabilità di essere mantenute. Il trattamento e la riabilitazione sono imprese ambiziose, che richiedono costanza di obiettivi e una corposa mobilitazione di risorse sociali. Il livello di cooperazione necessario tra i sistemi della giustizia criminale e quelli della salute mentale raramente è stato raggiunto. Affidare persone che chiedono un trattamento per i loro disordini sessuali alla giustizia criminale è inefficace e inumano. Le cosiddette politiche di tolleranza zero possono portare ad un atteggiamento indecoroso una amorevole comunità cristiana. Dobbiamo trovare modi per unire alle legittime preoccupazioni della giustizia le capacità dei trattamenti di salute mentale di rendere i colpevoli degli abusi responsabili del loro comportamento. Inoltre, dobbiamo rendere accessibile ai preti che hanno abusato il perdono e la riconciliazone del Vangelo. Per parafrasare una riga che il "Los Angeles Time" ha riportato recentemente, "Il mio timore è che la Chiesa venga percepita come oscillante tra il trascurare la cura dei bambini abusati e il trascurare la cura dei preti che hanno compiuto gli abusi".

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DA GIUGNO AD OGGI NE HO CONTATI 13 DI PRETI PEDOFILI ITALIANI
by SOLO IN ITALIA TREDICI IN NOVE MESI Wednesday, Mar. 03, 2004 at 2:14 PM mail:

25/7/2003 - (fonte: Corriere AGR) È accusato di pedofilia. Per questo, un sacerdote è stato arrestato dai carabinieri di Giulianova, in Abruzzo. L’uomo aveva svolto il suo mandato nel comune del teramano fino a qualche mese fa, poi si era trasferito in un’altra parrocchia. Maggiori dettagli saranno forniti in una conferenza stampa convocata nel pomeriggio.
19/7/2003 - (fonte: il Messaggero) Il parroco di Villa di Serio, don Vittorio Damiani, 62 anni, arrestato il 6 maggio scorso per ordine della magistratura di Chiavari (Genova) con l’accusa di correità in abusi sessuali su minori, si è ucciso ieri in carcere a Bergamo. Sul suicidio la direzione del carcere mantiene il riserbo ma pare che il sacerdote si sia impiccato nella notte nella sua cella di isolamento. Don Damiani era stato arrestato a Ranica (Bergamo) assieme a un tecnico informatico di 27 anni. Il sacerdote aveva subito protestato la sua innocenza.
Venerdi 27/06/2003
Pedofilia, don Aldo Bonaiuto:' Credo nella giustizia'
Il religioso, responsabile della comunità Papa Giovanni XXII e braccio destro di don Oreste Benzi, è accusato da un bimbo di 5 anni per presunta violenza sessuale
Don Aldo Bonaiuti è indagato per presunta violenza sessuale nei confronti di un bimbo di 5 anni (609/bis del codice penale forma più lieve). Sul braccio destro di Don Oreste Benzi, e prete responsabile della comunità di Papa Giovanni XIII di Fabriano c'è un accusa infamante.
Il religioso, parroco di tre frazioni di Fabriano e testimonial della Cei nello spot della Cei sull’otto per mille, ha salvato centinaia di prostitute dalla strada. Ora sul suo nome c'è l'ombra di un'accusa pesante .
A chiamarlo in causa sono state le parole di un bimbo di 5 anni, figlio di una “lucciola” dell’ex Jugoslavia che don Bonaiuto aveva sottratto dal marciapiede ed ospitato nella sua casa-famiglia "Papa Giovanni XXIII".
Secondo quanto ipotizza il pubblico ministero di Ancona, Marco Pupilli, nella sua richiesta di incidente probatorio, il bimbo sarebbe stato attirato dal religioso e da un collaboratore croato del parroco( di cui non sono state rese note le generalità), in una stanza e poi molestato.
I fatti si sarebbero verificati fino all'ottobre del 2002, quando il bambino venne trasferito dalla comunità fabrianese in un'altra struttura sociale. Lì avrebbe raccontato ai dirigenti del servizio sociale, le presunte attenzioni da parte di don Bonaiuto e da un suo collaboratore.
La posizione del bimbo è garantita da un curatore speciale nominato dall’autorità giudiziaria.
Nel fascicolo aperto dal pm Pupilli, sarebbero state raccolte decine di disegni del minore, la cui interpretazione verrà sottoposta ad una perizia psico-sociologica.
Don Bonaiuto, il parroco inquisito si cela su questa vicenda infamante in un no comment. Le poche parole che riusciamo a strappare al religioso sono:"Non avrei nulla di concreto da dire visto che su alcuni punti dell’accusa che mi viene imputata sono completamente all’oscuro. Tutti mi conoscono, sanno cosa faccio e come vivo e credo fortemente nella giustizia".
Per il legale romano del sacerdote, Daniela De Zordo, "la notifica dell’atto da parte della procura di Ancona è stata una bruttissima sorpresa. Tuttavia è ancora presto per esprimere una qualsiasi replica".
Ma c’è un episodio nel passato di don Aldo Bonaiuti che merita di esser ricordato. Il parroco cercò di aiutare la prostituta nigeriana Evelyn Okodua, uccisa a Senigallia il 26 febbraio del 2000, mettendosi contro i suoi presunti sfruttatori. Denunciati dalla polizia, non sono mai stati arrestati. La causa del delitto della nigeriana fu la volontà di uscire dal giro della prostituzione , a cui i suoi sfruttatori si sono opposti ferocemente. Evelyn dieci giorni prima della sua uccisione chiese aiuto a don Bonaiuto e a don Benzi. Il suo corpo straziato fu ritrovato in mezzo ad una sterpata di Passo di Ripe dove si prostituiva.
Forse quell’accusa infamante di pedofilia potrebbe essere un segno di ritorsione dei sfruttatori danneggiati dall’impegno sociale del parroco. E la procura sta seguendo indagini anche verso questa ipotesi, quella della malavita organizzata sul racket delle prostitute.

(tratto da http://www.vivacity.it - scritto da Anna Germoni)


14/7/2003 - (fonte: ANSA) Il cappellano della parrocchia di un popoloso quartiere di Bolzano è stato arrestato con l’accusa di atti sessuali contro minori. Il religioso è accusato di avere abusato di una bambina. I fatti denunciati dalla giovane, ora maggiorenne, sarebbero riemersi dopo i trattamenti dello psicanalista, che avrebbe rimosso blocchi psicologici che le impedivano di ricordare i fatti accaduti nella sua infanzia. Il sacerdote cura una rubrica sull’emittente della Curia "Radio Sacra Famiglia".
8/7/2003 - (fonte: ANSA) L’ operazione nei confronti di alcuni centri estetici a luci rosse ha messo in luce un giro di prostituzione nel cuore di Milano. Nei centri operavano decine di giovani ragazze che per somme fino a 5-600 euro fornivano prestazioni sessuali a clienti spesso abituali, tra i quali figurano un conduttore televisivo, alcuni imprenditori del mondo finanziario e anche un prete. Gli erotic center, tutti nel cosiddetto quadrilatero della moda, sono stati posti sotto sequestro.
8/8/2003 - (fonte: France Press) Un carteggio vaticano del 1962, scritto dal Cardinale Alfredo Ottaviani, è stato recentemente rintracciato. Il testo invitava al silenzio sui fatti di abuso sessuale ad opera di religiosi, pena l'espulsione dalla Chiesa. Sono invitate al silenzio anche le vittime, pena la scomunica.
17/9/2003 - (fonte: ANSA) Uno dei più noti preti antimafia di Palermo, Paolo Turturro, parroco della chiesa antistante il carcere dell’Ucciardone, avrebbe abusato di due bambini. Il gip gli ha imposto il divieto di soggiorno nel capoluogo e nella provincia. L’accusa nei suoi confronti si basa sulle testimonianze di due bambini di dieci anni, raccolte dopo le denunce presentate dai loro genitori. Padre Turturro è molto conosciuto per le sue coraggiose denunce antimafia e per avere fondato l’ associazione "Dipingi la pace"
4/12/2003 - (fonte: il Gazzettino) Lo scandalo di padre Dufour, vicario del vescovo in Savoia, si allarga a macchia d’olio in Francia ora dopo ora: a 68 anni, il prete è finito in carcere dopo aver ammesso di aver abusato di decine di chierichetti, sbandati, emarginati, alcolizzati che finivano nelle sue mani. I primi atti del sacerdote pedofilo risalgono addirittura agli anni Sessanta, e nel paese di Saint-Jean-de-Maurienne non ci si riesce a rendere conto di come tutto sia rimasto nell’ ombra per decenni.
Giovedì 29 Gennaio 2004, 17:52


Torino – Mentre questa mattina in Vaticano Karol Wojtyla ricordava i pericoli che corrono i bambini in tutto il mondo (le violenze da parte degli adulti, gli abusi sessuali, lo spettro Aids) in Piemonte la forze dell'ordine nel giro di ventiquattro ore hanno portato in carcere due sacerdoti, entrambi accusati di aver compiuto atti sessuali nei confronti di minori. Roberto Voltaterra, parroco 30enne di Castagnole nel torinese, è stato arrestato questa mattina all'alba. È accusato di violenza sessuale ai danni di una giovane studentessa delle scuole medie. L'ordine di arresto è partito dalla procura della repubblica di Pinerolo. Nella giornata di ieri invece una scena simile si era svolta ad Alessandria. Domenico Marcanti, 48enne della congregazione di Don Orione, è finito in manette sempre per lo stesso motivo: avances sessuali nei confronti di minorenni, pare 5 o 6, di entrambi i sessi. Le indagini erano partite in seguito alla denuncia di una delle vittime e si sono svolte anche con l'ausilio di telecamere e microfoni nascosti nel doposcuola per allievi delle scuole medie inferiori, gestito dal prete.
edofilia:Slitta Processo a Prete, Il Vescovo Lo Difende
(AGI) - Nuoro, 12 feb. - E' slittato per un difetto di notifica all'imputato, il processo contro il rettore del seminario vescovile di Lanusei, don Pietro Sabatini, 45 anni, accusato di detenzione di materiale pedopornografico. Il giudice monocratico di Lanusei Giorgio Altieri ha rinviato l'udienza al 20 aprile prossimo. Ai suoi avvocati, Paolo e Giomaria Demuro, il sacerdote, al quale i carabinieri nel dicembre 2002 sequestrarono in seminario materiale informatico con immagini di abusi sessuali su minori, aveva dato mandato di chiedere il patteggiamento. Don Sabatini, che con la carta di credito scarico' il materiale quattro anni fa quando era parroco di Ulassai, ha sostenuto di averlo fatto per ragioni pedagogiche, per conoscere meglio il fenomeno. A questa versione ha creduto anche il suo vescovo, monsignor Antioco Piseddu. "Quando il sacerdote era parroco", scrive il vescovo di Lanusei in un comunicato, "per ragioni del suo ministero, preoccupato del fenomeno, volle studiarlo meglio nell'intento di aiutare potenziali vittime. Tanto e' vero che uso' la sua carta di credito, cosa che non avrebbe fatto se ci fossero state altre intenzioni non giustificate da ragioni pedagogiche. Pur rispettando le leggi dello Stato, che perseguono anche la semplice detenzione di simile materiale come e' il caso, ritengo che dal punto di vista morale la vicenda vada giudicata diversamente". Per questo, conclude monsignor Piseddu, "ritengo di riaffermare la mia stima e fiducia al sacerdote. In via cautelativa ho comunque avviato i procedimenti previsti dal diritto canonico". L'inchiesta che ha coinvolto don Sabatini e' partita dalla procura della Repubblica di Milano, su disposizione della quale nel dicembre 2002 i carabinieri di Lanusei avevano eseguito una perquisizione in seminario, dove fu sequestrato il materiale pedopornografico. -


Lascia il sacerdozio per amore. SILVIA TRE ANNI FA AVEVA DICIASSETTE ANNI(ANSA) - PISTOIA, 12 FEB - Per amore di Silvia, ventenne conosciuta tre anni fa, ha rinunciato agli abiti sacerdotali dopo 15 anni di servizio della Chiesa. Cristiano Vannucchi, 41 anni, fino a sabato scorso sacerdote di Vicofaro - parrocchia della periferia pistoiese - ha chiesto ufficialmente al vescovo di Pistoia di abbandonare il sacerdozio perche' - dice - 'non riesco a rinunciare all' amore per lei e all' idea di potermi fare in futuro una famiglia'.
Imperia, 17:06
Pedofilia via internet, anche un prete fra gli indagati

Forse un prete di Voghera tra i 131 indagati per detenzione a fini personali di immagini pedo-pornografiche, nell'ambito dell'operazione 'Fire for Angels' della polizia postale (leggi qui). "Stiamo valutando anche un'altra ipotesi di reato" - ha dichiarato il sostituto procuratore di Imperia Chiara Venturi che coordina l'inchiesta - "quella del commercio e dell'illecito scambio del materiale sequestrato. Prima di accertarla dobbiamo eseguire altre indagini".
Lunedi 23/02/2004
Libero il sacerdote accusato di pedofilia
Don Roberto Volaterra era stato arrestato il 29 gennaio scorso per violenze sessuali nei confronti di una giovane parrocchiana

E' tornato in libertà don Roberto Volaterra, il parroco di Castagnole Piemonte (Torino) che su richiesta della Procura di Pinerolo era stato arrestato il 29 gennaio scorso per avere insidiato una giovanissima parrocchiana. Lo si è appreso in ambienti giudiziari torinesi.
L'ordine di custodia cautelare per don Roberto parlava di violenza sessuale.
Bari, Frate domenicano
collezionava foto pedofile
di MARA CHIARELLI


La basilica di San Nicola
 BARI - Piccoli e smarriti. Bambini dai sei mesi ai sei anni, in tutte le pose, da soli, con altri coetanei o durante giochi involontari con adulti mascherati. Lo squallido book fotografico era conservato nell'abitazione di un padre domenicano, Giancarlo Locatelli, di 44 anni, segretario dell'Istituto di teologia ecumenica "San Nicola" di Bari, uno dei referenti della Parrocchia di San Nicola, presso l'omonima Basilica.

L'uomo è ora accusato di detenzione di materiale pedopornografico. Circa cento fotografie, acquistate via Internet, utilizzando una carta di credito, da una società americana, e poi scaricate sul proprio computer. Il materiale era stato scoperto dai carabinieri durante una perquisizione nell'appartamento, nel 7 maggio 2002, ma se ne è avuta notizia solo ieri, quando è stato chiesto il rinvio a giudizio.

I militari sequestrarono l'hard disk del computer e visionarono l'intero contenuto, isolando le agghiaccianti foto dei bimbi che il prete avrebbe collezionato per un anno, dal 31 maggio 2001 al giorno in cui è avvenuta la perquisizione. Le indagini, coordinate dal pm barese Desirée Digeronimo, sono uno stralcio di una operazione più vasta, denominata "Peter Pan", e che l'8 maggio 2002 impegnò 300 carabinieri del Comando di Biella.

Furono in tutto 150 le perquisizioni in abitazioni e uffici, migliaia i cd rom sequestrati, assieme a videocassette, foto e pc portatili. Oltre al sacerdote barese, tra gli indagati ci sono avvocati, medici, ingegneri, tecnici informatici, 141 persone sparse in 43 province italiane. L'inchiesta, nata un anno prima e coordinata dal sostituto procuratore Rossella Soffio, ha portato alla luce un vero e proprio mercato della pornografia minorile, al quale si affacciavano persone di età compresa fra i 20 e i 60 anni, utilizzando in tutti i casi carte di credito.
- Pubblicità -

Padre Giancarlo Locatelli, interrogato durante le prime fasi dell'inchiesta, si difese dicendo che le carte di credito, utilizzate per navigare nei siti a luci rosse e comprare fotografie di piccoli indifesi, gli erano state rubate giorni prima che fosse registrato l'accesso in Internet. In seguito, il fascicolo passò per competenza (disposta per legge in base al luogo dal quale l'indagato si connetteva al sito pornografico) alla Procura di Bari, che ha avviato altre indagini.

E ha confermato l'ipotesi iniziale, che riteneva l'uomo il solo responsabile del tremendo acquisto: la circostanza delle fotografie, archiviate meticolosamente nel computer della sua abitazione, del resto, non forniva altre possibilità di alibi. E così nei giorni scorsi, il pubblico ministero Digeronimo ha chiesto al gip del tribunale il rinvio a giudizio del prelato.

Sotto choc la Curia barese, che preferisce non commentare la vicenda. Nel frattempo, il sacerdote continua a prestare la propria opera presso la Basilica di San Nicola, come referente tra i padri domenicani, e come segretario dell'Istituto di teologia ecumenica, che due mesi fa ha inaugurato il nuovo anno accademico, consegnando un premio a personalità del mondo religioso distintesi per l'impegno nel dialogo ecumenico.

(3 marzo 2004)

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a che servono i preti di santissima madre curia?
by x Alex G. Wednesday, Mar. 03, 2004 at 2:33 PM mail:

dai su me lo spieghi un po'?
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Review :: Crime & Police
THE CRIMES OF CATTOLIC CHURC Current rating: 3
by PRAYERMAN
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25 Feb 2004
Modified: 09:07:07 AM
oRRORS IN VATICANS CHURCH
Cattolic Satanist Churc theatre of the sacrifice of another LAMB.gif
Satanismo,P2,magia nera,occultismo in vaticano?

Emanuela Orlandi è scomparsa il 22 giugno 1983 dopo le 19.00. Figlia di Ercole Orlandi, un dipendente del Vaticano, al momento della scomparsa Emanuela aveva 15 anni, frequentava il liceo scientifico e, nel pomeriggio, la scuola di musica Ludovico Da Victoria in Piazza santa Apollinare.
Il pomeriggio del 22 giugno Emanuela arrivò a lezione di flauto in ritardo; un ritardo spiegato in seguito, alle ore 19, con una telefonata alla sorella, nella quale Emanuela riferisce di aver ricevuto un'offerta di lavoro da un rappresentante della ditta di cosmetici Avon per promuovere i prodotti in occasione di una sfilata. La sorella le suggerisce di parlarne con i genitori prima di prendere qualsiasi decisione in merito.
Emanuela avrebbe incontrato il sedicente rappresentante poco prima di recarsi alla lezione di musica. Al termine della lezione Emanuela si confida della questione anche con l'amica Raffaella Monzi, che si congeda da Emanuela alla fermata dell'autobus, lasciandola con una ragazza sconosciuta e mai in seguito identificata. Qualcuno l'avrebbe poi vista salire su una grossa auto scura. Da questo momento in Emanuela si perdono le tracce. I familiari lanciano subito appelli sui giornali. La città viene tappezzata dai manifesti con le foto di Emanuela. Comincia così un mistero che coinvolgerà anche il Vaticano e che è rimasto tuttora senza soluzione.

Il 14 maggio 2001, padre Giovanni Ranieri Lucci, il parroco della chiesa di San Gregorio VII a Roma, ha ritrovato nel confessionale un teschio chiuso in due buste; tra la prima e la seconda busta c'era un santino di Padre Pio. Il parroco, convinto che si trattasse di un macabro scherzo, si è rivolto comunque ai carabinieri.
Si trattava di un teschio piccolo, privo della mandibola, con i denti dell'arcata superiore mancanti. Il teschio, con ogni probabilità, era stato lasciato nella chiesa il giorno prima, il 13 maggio. Proprio quel giorno, a poche decine di metri, in piazza San Pietro, il Papa stava parlando alla folla di fedeli dell'attentato avvenuto esattamente vent'anni prima. Una semplice coincidenza o un segnale? Probabilmente un messaggio inviato a chi sa interpretare il linguaggio dei simboli nella vicenda che da vent'anni vede protagonista il Papa. Il primo simbolo è nella data: il 13 maggio 1917 è il giorno dell'apparizione di Fatima. In uno dei segreti di Fatima c'è la visione del vescovo vestito di bianco colpito a morte in una grande piazza. Chi ha ordinato l'attentato contro Carol Wojtyla - un Papa particolarmente devoto alla Madonna - proprio il 13 maggio 1981 doveva conoscere molto bene questi simboli.
Il rapimento di Emanuela Orlandi, unica cittadina minorenne del Vaticano, è stata probabilmente la più potente arma di ricatto che ignoti interlocutori potessero mettere in campo contro il Papa. Quello di Emanuela diventò presto un caso internazionale: messaggi, rivendicazioni e segnali lasciati soprattutto all'interno di diverse chiese romane, collegavano la vicenda al Papa e al suo attentatore. E ora c'è chi pensa che quel teschio ritrovato a San Gregorio potrebbe essere proprio quello della ragazza scomparsa diciotto anni fa, la cui abitazione, tra l'altro, si trova a poche decine di metri dalla chiesa.

Gli studi effettuati dal professor Francesco Bruno, criminologo, sulla vicenda Orlandi, portano a conclusioni allarmanti: "Penso che la ragazza sia morta allora - spiega il professore -. Quelli che sono arrivati al punto di rapirla, non hanno avuto certo alcuno scrupolo ad ucciderla. Non potevano rischiare di avere un testimone così importante e pericoloso. Non l'hanno rapita per avere in cambio dei soldi, ma per realizzare un ricatto morale potentissimo. Quasi tutti quelli che hanno agito in questa spedizione, sono poi morti, uccisi a loro volta: non potevano restare testimoni".

Dalla prima perizia effettuata sul cranio, viste le piccole dimensioni, si è supposto che potrebbe essere quello di una ragazza, forse morta quindici o venti anni fa. "Una data compatibile con l'eventuale morte di Emanuela - spiega Bruno -; il teschio sarebbe rimasto sepolto nella terra durante questi anni. I denti potrebbero essere stati estratti quando la ragazza era ancora in vita, o successivamente, nell'intento di non rendere possibile il suo riconoscimento. Il teschio potrebbe aver subìto dei colpi che forse hanno tramortito la vittima. Si tratta sicuramente di un corpo di reato: quella persona non è morta naturalmente".
Da un primo tentativo di comparazione tra la foto del teschio e quella del viso di Emanuela Orlandi risulterebbe una straordinaria coincidenza di caratteristiche. E' stato disposto l'esame del Dna e i genitori della giovane scomparsa, anche se sono convinti che non si tratti di loro figlia, si sono resi disponibili alla comparazione.

"Il teschio è stato scelto con attenzione - aggiunge il professore -: perché o si tratta di quello di Emanuela, oppure deve ricordarlo. Dietro a un'operazione apparentemente semplice c'è un'organizzazione complessa, di servizi segreti capaci di svolgere azioni come questa, con modalità che lasciano dei dubbi per sempre".

Una vicenda dunque volutamente ambigua: si è trattato di un macabro scherzo - come pensa padre Giovanni - o di un segnale molto serio?

http://www.chilhavisto.rai.it/CLV/Misteri/2001-2002/OrlandiE.htm

ecco una serie di articoli sconcertanti:buon pro vi faccia !!! (LEGGETE CON ATTENZIONE:IN OGNI CASO SEMPRE CI SONO DEI preti DI MEZZO .... ALLA FACCIA DEL BUON terence hill ....)

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L’OMICIDIO DI SAMUELE E L’IPOTESI ESOTERICA

http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/samuele.htm
Il Tribunale della libertà ha accolto l’istanza di scarcerazione di Anna Maria Franzoni presentata dall’avv. Grosso. A mio parere era inevitabile tale decisione. Contro la madre del piccolo Samuele c’era solo un’enorme quantità di indizi ma nessuna prova certa, solo una mole di atti, verbali, perizie, relazioni e controrelazioni, ma anche il loro esatto contrario, insomma nessuna certezza investigativa. Non può essere stata la madre ad uccidere e in quel modo orribile il piccolo Samuele. Non vi sono prove, si è arrivati ad indagarla per "esclusione", cioé senza una sola prova certa ma solo sulla base di indizi. Gli inquirenti hanno agito così dopo aver escluso la pista della vendetta, del serial killer e quella del "Mostro" e, perciò, a questo punto, restava solo la madre. Ma come è possibile che questa donna, con un vissuto normale, all'improvviso si sdoppia, uccide, poi, si dimentica di quella manciata di minuti e tutto ritorna come prima e regge, senza crollare, più interrogatori e oltre quaranta giorni sotto i riflettori? E, in ultimo, come avrebbe potuto fare tutto da sola in circa dieci minuti: uccidere, depistare, cancellare ogni impronta, poi lavarsi, pulirsi gli schizzi di sangue (che l'avranno certamente attinta al viso e ai capelli), rassettarsi, vestirsi e riprendere normalmente la vita di tutti i giorni come se nulla fosse avvenuto? Inverosimile. L’accusa colloca l’omicidio, del piccolo Samuele, tra le 8,05 e le 8,15, ma, da quanto raccontato dal fratellino Davide, ciò è impossibile perché il bambino afferma di aver salutato, come ogni giorno, Samuele qualche minuto prima di uscire con la mamma. Questo prova che Samuele, quando Anna e l’altro figlio Davide escono, è ancora vivo. La difesa asserisce che il delitto sarebbe stato commesso tra le 8,15 e le 8,24, mentre la signora Franzoni era ancora fuori. Anna Maria al rientro, alle 8,24, trova il piccolo Samuele sotto la coperta, tutto imbrattato di sangue. Secondo quanto dirà il prof. Viglino, consulente del p.m., la morte è avvenuta, minuto più minuto meno, tra le 8,32 e le 8,35. I colpi, che hanno ucciso Samuele, sono stati inferti, all’incirca, alle 8,20 e la morte sarebbe sopraggiunta 10-12 minuti dopo. Si è appurato che il bambino è stato colpito ferocemente (tanto da sfondargli il cranio), da una mano adulta, che ha colpito 17 volte, mai al viso, ma alla fronte e alle tempie. E’ impossibile che sia stata la madre e un alibi d’acciaio ad Anna Maria lo dà l’autista dello scuolabus, poiché, proprio alle 8,20, osserva la donna salutare Davide, appena salito sul mezzo. Anche accogliendo la tesi dei magistrati che fissano l’ora del delitto alle 8,10, le cose non cambiano granché, perché, essendo uscita di casa alle 8,16, avrebbe avuto a disposizione solo 6 minuti, troppo pochi. Resta il fatto che un bambino di soli tre anni è stato orribilmente massacrato e qualcuno dev’essere stato. Quello del piccolo Samuele è un delitto assurdo, misterioso e atroce, senza spiegazioni. Tutta questa maledetta storia non sembra inquadrabile in alcuna modalità omicidiaria, non c’è movente e l’arma che ha colpito a morte sembra essersi volatilizzata nel nulla. Sulla tragedia di Cogne sembrano spirare, da abissi insondabili, vapori sulfurei, misteriosi e terrificanti. In quel delitto crudele vi è un’assenza totale di umanità e una volontà, sinistra e gelida, che ha dilaniato le carni di quel bambino. La tenebra di quell’atto feroce, è calata sulle valli silenziose e innevate del piccolo centro, come una sorta di oppressione maligna, che sembra adombrare un sentiero infero, di cui non si conosce, ancora, l’esatta ubicazione. I più terribili fatti di sangue, da alcuni anni a questa parte, ricondurrebbero a veri e propri sacrifici umani. Gli esempi più inquietanti sono, tanto per citarne alcuni, l’omicidio di suor Maria Laura Mainetti, perpetrato da tre ragazze come una sorta di celebrazione a Satana; il delitto di Nadia Roccia, che sarebbe stata sacrificata da due sue amiche; l’omicidio, ancora insoluto, di Serena Mollicone, che sarebbe stato perpetrato all’apice di un oscuro rituale esoterico e, poi, i tristemente noti delitti attribuiti al "Mostro di Firenze" che, recentemente, hanno svelato una matrice diabolica. Forse, anche il feroce omicidio del piccolo Samuele potrebbe celare qualcosa di simile. La fase lunare di quel maledetto 30 gennaio è quella di luna piena, periodo molto importante per alcuni riti magici. Il 2 febbraio cade la festa della Candelora (Candlemass), detta anche festa di santa Brigida, giorno in cui si svolge un importante sabba stregonesco, dedicato, tra l’altro, alla consacrazione delle candele e dei lumi che verranno utilizzati nei riti dei mesi successivi. Ma è anche la notte nella quale gli apprendisti stregoni hanno la loro cerimonia di iniziazione. Questa festa è considerata una delle quattro più importanti festività del calendario satanico; le altre cadono il 30 aprile (Valpurga), il 1° agosto (Lammas) e il 31 ottobre (Halloween). In queste quattro date vengono compiuti particolari rituali, evocazione dei demoni, invio di anatemi e altro ancora che, pur con alcune rielaborazioni da parte di ogni congrega, hanno caratteristiche simili che evidenziano i concetti magici e gnostici ai quali si rifanno. Il 2 febbraio del 1986 si verificò un fatto che sconvolse l’opinione pubblica americana: un giovane, Lloyd Gamble, fu ferocemente assassinato dal fratello minore, che racconterà di aver compiuto quel crimine in onore di Satana, spiegando che Candlemass (la Candelora) è il sabba in cui si celebra l’ "inverno del diavolo". L’uccisione rituale è praticata da tempi immemorabili. In antichi testi magici, diversi riti la prevedono. Questo sacrificio, nei Grimori antichi, era effettuato molto prima del giorno sabbatico, ciò potrebbe spiegare il perché l’assassinio del bambino non è associato con la cerimonia stessa, cioè non è stato compiuto il giorno stesso del sabba, il 2 di febbraio, ma il piccolo Samuele è stato ucciso qualche giorno prima. Solo nei Grimori successivi, il sacrificio tenderà ad essere più strettamente attuato con la cerimonia stessa. Tra le tante segnalazioni giunte ai carabinieri, nei giorni del delitto di Cogne, ve ne è una riguardante misteriosi rituali esoterici celebrati in un bosco nei pressi di Ozein, una frazione di Aymavilles ubicata lungo la valle che porta a Cogne. Un uomo raccontò di avere visto alcuni individui che celebravano una sorta di rito magico. C’è anche chi ha osservato che i nomi dei componenti la famigliola: Anna, Samuele, Davide, hanno reminiscenze bibliche, infatti, nell’Antico Testamento si legge che la madre di Samuele si chiama Anna. La storia di Samuele è così raccontata: Anna era una donna sterile, si reca al tempio chiedendo a Jahvè la Grazia e facendo voto di offrire al sacerdozio il frutto del suo grembo. La donna era moglie di Elqana, un levita, che quindi legittimava la via al sacerdozio di quel figlio eventuale. Jahvè fu di parola, come lo fu Anna e Samuele, il bambino, sarebbe diventato colui con cui Dio avrebbe ripreso il dialogo con il suo popolo: un nuovo profeta. E c’è anche la storia del candelabro scomparso, di cui avrebbe parlato la Franzoni. E’ esistito davvero quest’oggetto? E chi lo avrebbe fatto sparire e perché? Potrebbe essere stato l’arma del delitto? Nell’armamentario della magia è sempre presente, oltre al pugnale, i pantacli, ed altro ancora, un candelabro. Quello di Samuele fu un omicidio maturato in questi ambienti? Nell’ottica esoterica, l'arma che ha ucciso il bambino è introvabile perché, impregnata del sangue del bambino, è divenuta un feticcio rituale e, perciò, portata via dall'assassino. Se qualcosa del genere è accaduta a Cogne sarà molto difficile trovare l’arma del delitto se non si trova prima l’assassino. Cosa che potrebbe essere tutt’altro che facile perché i crimini satanisti sono commessi segretamente, in modi imprevedibili, senza un apparente motivo e, molto spesso, vengono imputati ad esplosioni di follia. E’ assai difficile, per colui che non è esperto in questo campo, identificare gli indizi rituali sulla scena di un delitto, che, non di rado, possono sembrare, a prima vista, insignificanti. Che non sia per questo che è così difficile decifrare lo spaventoso omicidio di Cogne?

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Jack lo Squartatore e il Mostro di Firenze: inquietanti analogie

http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/jack_lo_squartatore.htm

Di tutti i crimini seriali, quelli attribuiti a “Jack lo Squartatore”, sono tra i più efferati. Le povere vittime, tutte prostitute, furono: Mary Ann Nichols uccisa il 31 agosto 1888 a Bucks Row, le fu tagliata la gola e fu mutilata all’addome; l’8 settembre fu la volta di Annie Chapman, trucidata ad Hanbury Street, l’assassino le tagliò la gola e le mutilò orribilmente il ventre e gli organi sessuali; il 30 settembre toccò ad Elizabeth Stride, a Berner Street, fu trovata con la gola squarciata; lo stesso giorno fu trucidata Catherine Eddowes, a Mitre Square: gola recisa e mutilazioni orribili al viso e al basso ventre; Mary Jane Kelly, fu seviziata il 9 novembre, a Miller’s Court, gola recisa e tutto il corpo mutilato nella maniera più atroce tanto che fu definito il delitto più spaventoso di Jack lo Squartatore e ricordato come “l’Orrore di Miller’s Court”. Cinque povere vittime in sole dieci settimane da incubo in quel lontano 1888.

Nessuna di queste donne fu violentata, tutti i corpi presentavano orrende mutilazioni e si parlò anche allora di mutilazioni “rituali”, come nel caso dei terribili delitti di Firenze (commessi, questi ultimi, in fase di luna nuova, con l’escissione del pube di alcune delle giovani donne. Ben cinque coppie su sette sono, poi, state barbaramente assassinate il sesto giorno della settimana, cioè di sabato, giorno, particolarmente, importante nella magia nera e in quella satanica, ma gli elementi rituali sono tanti altri ancora). Jack lo Squartatore, dopo l’ultima vittima, sembrò volatilizzarsi nel nulla, di lui Scotland Yard conserva ancora un fascicolo aperto: non si è mai riusciti ad identificarlo e anche sul “mostro” (o i “mostri”) di Firenze regna ancora il più assoluto mistero.

Le vittime fiorentine furono 14. Furono delitti esoterici, questo ormai è incontestabile. Lo ha detto il capo della squadra mobile, Michele Giuttari, sottolineando che <>. Si tratta di alcune foto che ritraggono tre cerchi simbolici, a pochi metri dal luogo dove le ultime vittime, i due turisti francesi, si erano accampati. Secondo gli esperti di essoterismo, i cerchi rappresentano un rituale. Gli omicidi sono avvenuti, quasi sempre, di sabato. Curiosità. Lo stesso Pacciani sarà trovato morto, pure, di sabato, intorno alla mezzanotte (21/22 febbraio 1998). Le vittime, uccise sempre con una Beretta calibro 22, furono: Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore (14 settembre 1974), il corpo della ragazza fu orribilmente deturpato, le furono inflitte ben novantasei ferite da taglio nel torace e nella zona pubica e le fu infilato un tralcio di vite nella vagina; Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi (6 giugno 1981), alla disgraziata giovane fu reciso e prelevato il pube.

Susanna Cambi e Stefano Baldi (22 ottobre 1981), sono stati assassinati di giovedì, alla donna fu asportato totalmente il pube con tre tagli netti; Antonella Migliorini e Paolo Mainardi (19 giugno 1982), a differenza della altre volte sul corpo della donna non furono compiuti scempi; Jens Uwe Rush e Friedrich Meyer (9 settembre 1983), due ragazzi tedeschi in vacanza, forse fu un errore del “Mostro”; Pia Rontini e Claudio Stefanacci (29 luglio 1984), alla poveretta viene asportato il pube e la mammella sinistra. L’ultimo omicidio è quello di Nadine Mauriot e J. Michel Kraveichvili (8 settembre 1985), anche stavolta si ripete il macabro rituale, alla donna viene asportato pube e seno sinistro.

Oltre a questi omicidi vennero compiuti, in quel periodo, tanti altri omicidi misteriosi; su “Il Giornale” del 19 Marzo 2001, in un articolo a firma B. Gualazzini, si legge, tra l’altro: <<…va detto che la scia di morti ammazzati lasciati dietro di sé dal mostro, secondo molti di coloro che si sono interessati, a vario titolo, di questo incubo, tuttora senza colpevoli convincenti, conterebbe tra i fidanzati uccisi, le loro amiche e altri che ne sapevano troppo, omosessuali, lenoni e prostitute almeno 35 vittime…>>.

Sull’identità di Jack si fecero, analogamente ai fatti di Firenze, una ridda di ipotesi ma non si giunse a nulla di concreto. Tutto fu reso più difficile e complicato per la misteriosa sparizione di documenti e reperti. Tra le tante congetture, la più inquietante è quella che ipotizza che “Jack lo Squartatore” facesse parte di una sètta satanica ed i suoi, in realtà, erano paurosi rituali di morte decisi dalla congrega, che esigevano sacrifici umani. Analogamente la pista che percorrono ora gli investigatori delle sfortunate coppie fiorentine punta su una pericolosissima sètta che avrebbe commissionato gli omicidi. Se il nome della feroce sètta è, come sostiene taluno: "La rosa rossa", si può pensare che la misteriosa confraternita potrebbe avere parentele strettissime con “L’Ordine della Roseae Rubeae et Aureae Crucis”. Vediamo meglio di che si tratta e quali sarebbero le analogie tra i delitti di Jack e quelli di Firenze.

Nel panorama dei movimenti magici, alcune organizzazioni, di origine inglese, con importanti filiazioni italiane, che hanno rilevante spicco e profonda conoscenza di certe ritualità, in relazione all’utilizzo tenebroso della magia sessuale, si collegano agli insegnamenti segreti del mago inglese Aleister Crowley (1875-1947). Egli fu iniziato all’Ordine della società esoterica “Hermetic Order of the Golden Down”, presieduta dal mago Samuel Liddel Mathers sposato con la sorella del filosofo Henri Bergson, Moira. Nel tempo furono fondate altre società, collegate, in qualche modo, alla “Golden Dawn” che, a sua volta, si divideva in tre Ordini. Il primo ordine, o della Golden Dawn in Outer, comprendeva i primi cinque gradi inferiori. Il secondo Ordine fu fondato nel 1891, quando un adepto, “frater Lux e Tenebris”, passò a Mathers i rituali necessari per stabilire un Ordine Interno, un Secondo Ordine: l’Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro (Roseae Rubeae et Aureae Crucis).

Sulla base delle rivelazioni fornite, fu stabilita anche una “Cripta degli Adepti”, che divenne l’organismo guida dei Templi della Golden Dawn. Il terzo ed ultimo Ordine era riservato ai Capi Segreti. Il nome “Rosa Rossa+Croce d’Oro” richiama immediatamente al simbolismo esoterico massone. La sètta dei Rosa+Croce, fondata nel XII secolo da Raimondo IV, conte di Tolosa, uno dei capi della prima crociata fu, in un certo senso, d’ispirazione, nel XVIII secolo, alla Massoneria. A proposito della “Golden Dawn” è interessante sapere che si verificarono eventi strani e inquietanti, dopo un anno dalla sua fondazione; si registrarono a Londra, infatti, parecchi crimini sessuali, da taluni addebitati a segreti rituali dell’Ordine, relativi ad un particolare tipo di alchimia sessuale.

Vittorio Fincati nel suo saggio (2° ediz. Aggiornata) “I mostri di Firenze e l’alchimia” (Carpe Librum, Nove (VI) 2001), scrive che: <<…interpretazioni devianti dell’alchimia – quella stessa che secondo Renè Guénon sarebbe degenerata a partire da Basilio Valentino e Paracelso – sono ben evidenti nelle opere manoscritte e a stampa di un gran numero di scritti di derivazione paracelsiana, in cui primeggiano quelli che parlano della confezione di elixir di lunga vita o nel famoso Testamentum Fraternitatis Rosae et Aureae Crucis, nel quale si afferma, senza possibilità di interpretazione allegorica, di impossessarsi di parti di cadaveri, umani e/o animali e di aggiungervi sangue umano e/o animale al fine di ottenere delle realizzazioni di ordine magico-stregonico…>>. Ottenere potere, forza, salute, e chissà cos’altro ancora.

Ritualità estreme. Il medico e mago, Franz Hartmann, scriveva che i corpi di quelli, morti violentemente, uccisi, <<...hanno grandi poteri occulti. Essi non contengono vita, bensì il balsamo della vita, ed è anche una fortuna che questo fatto non sia pubblicamente conosciuto, perché se persone mal disposte conoscessero queste cose e l’uso che se ne può fare, potrebbero servirsene per stregonerie e scopi malvagi, e infliggere agli altri molte sofferenze...>> (Franz Hartmann, Il mondo magico di Paracelso, Mediterranee, Roma 1982). Theophrastus Paracelsus (1493-1541), il mago del Cinquecento, era anch’esso convinto che ad una persona morta d’improvviso e violentemente, può essere captato, da un esperto occultista, il suo corpo astrale e questi se ne può servire per gli scopi più diversi ed orribili. La dottrina esoterica orientale insegna la medesima cosa.

Dopo i delitti, i poveri corpi delle donne, sia nel caso di Jack lo Squartatore, sia in quello del Mostro di Firenze, sono stati mutilati. A. Corbin in “La violenza sessuale nella storia” (Laterza, Bari 1992) racconta che le vittime dello “Squartatore”dopo essere state uccise subirono: <>. Dovette presentarsi agli investigatori uno spettacolo atroce. Corbin, nell’opera citata, è molto esplicito: <<…Winne Baxter rivelò che l’assassino aveva prelevato l’utero dal corpo della vittima… e che con queste mutilazioni aveva dato prove di sicure conoscenze anatomiche>>. <> (Krafft-Ebing, Psychopathia sexualis, Payot, Paris 1931).

Analogamente, nei delitti di Firenze, a quattro delle sei donne uccise fu escisso il pube con tagli netti e precisi, quasi da professionista e le ultime due furono anche mutilate del seno sinistro. Sinistri feticci sessuali da usare in orripilanti rituali satanici o di magia nera. Da questi abissi di tenebra emergono, infatti, indizi inquietanti che farebbero, appunto, supporre che il <>, ipotizzato da Giuttari e Lucarelli nel libro “Compagni di sangue” (Le Lettere, Firenze 1998), potrebbe essere costituito da una “schola” dei misteri, con una sua origine che si perde nei secoli e arriva fino ai RosaCroce, celata dietro ai delitti di Firenze e a quelli attribuiti a Jack lo Squartatore, che si tramanda nei secoli, da adepto ad adepto, terrificanti rituali.

C’è dell’altro che accomuna il Mostro di Firenze allo squartatore. A Nadine Mauriot, la donna della coppia assassinata l’8 settembre 1985, anche in questo caso, viene escisso il pube e il seno sinistro. Il giorno verrà spedito un lembo del seno della poveretta al sostituto procuratore Silvia Della Monica. Anche Jack sfidò gli inquirenti, oltre che lasciando indizi sulla sua identità, egli indirizzò a giornali e commissariati i macabri souvenir delle sue imprese. Più volte gli ispettori, che indagavano su The Ripper, ricevettero plichi postali contenenti raccapriccianti resti umani.

A favore della tesi esoterica, dei delitti commessi dallo “Squartatore”, Giorgio Galli nel suo “Hitler e il nazismo magico” (Rizzoli, Milano 1997), scrive che Jack compare, contemporaneamente, alla nascita, nel 1887, dell’Ordine esoterico della “Golden Dawn”. In effetti, dopo circa un anno dalla fondazione dell’Ordine esoterico, si verificarono, a Londra, diversi spaventosi omicidi. Un collegamento tra alcuni particolari delitti e il satanismo era stato già suggerito dal giornalista Maury Terry che aveva scritto, in relazione a certi serial killer, che i loro crimini solo apparentemente sembrano incomprensibili, ma acquistavano significato se studiati in relazione a certi rituali satanici.

Jack lo Squartatore sarebbe stato in realtà l’avvocato Montague John Druitt, che morì, si disse, suicida. Nel 1964 lo scrittore Daniel Parson pubblicò una serie di prove, che attesterebbe che Druitt era adepto di una sètta satanica “Gli Apostoli” e che il suo non fu suicidio, ma un assassinio deciso dai membri della confraternita, per eliminare il pericoloso adepto, che avrebbe potuto portare a loro. Se si appurasse, dall’esito della perizia ancora non depositata, che, anche, Pacciani è stato assassinato per chiudergli per sempre la bocca, questa sarebbe un’altra inquietante analogia tra i due casi. Giorgio Galli, nel suo libro citato, in relazione a Montague John Druitt, scrive ancora: <>.

Galli osserva inoltre che <>. Analogamente, nei delitti di Firenze, si parla di personaggi molto potenti e insospettabili, che commissionarono i delitti e che avrebbero goduto di incredibili protezioni.

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IL MOSTRO DI FIRENZE:la pista esoterica

http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/il_mostro_di_firenze.htm

Analizzando l’insoluto mistero del "mostro di Firenze" ci si accorge che non è stato sufficientemente approfondito un elemento importante, quello esoterico. L’assassino (o gli assassini?), preferisce agire in notti calde, non ha ucciso in inverno e in notti di luna piena. Ha scelto, infatti, sempre notti senza luna, precedenti o successive la domenica (è un elemento rituale?). Ha agito tra giugno e settembre e una sola volta in ottobre. Dal corpo delle vittime donne prende il feticcio cimelio, escissione del pube e/o della mammella (donna offerta come vittima sacrificale?). Tra gli investigatori che si sono occupati del caso, c’è chi pensa che le sue vittime sarebbero, in realtà, molte di più di quelle conosciute.

Gli omicidi seguono un rituale ben preciso e prestabilito. Ecco riassunti i trenta anni di delitti, scanditi da date-chiave.Tutto ha inizio il 21 agosto del 1968. Quella notte vengono uccisi, nelle vicinanze del cimitero di Lastra, a Signa, una coppia di amanti, il 29enne Antonio Lo Bianco e la 32enne Barbara Locci (non tutti attribuiscono, tuttavia, questo primo omicidio al "Mostro"). Sabato, 14 settembre 1974, è il turno dei fidanzati Pasquale Gentilcore, 19 anni, e di Stefania Pettini 18 anni. La donna viene colpita con 96 coltellate al torace e al pube. Alla fine l’assassino le infila, nella vagina, un tralcio di vite (ritualità?). Sabato 6 Giugno 1981, tocca ad altri due fidanzati, il 30enne Giovanni Foggi e la 21enne Carmela De Nuccio; alla poveretta viene asportato il pube.

Giovedì 22 ottobre dello stesso anno, è la volta di Stefano Baldi, 26 anni, e di Susanna Cambi 24. Anche a lei viene asportato il pube. Sabato 19 giugno 1982, vengono assassinati Paolo Mainardi di 22 anni e Antonella Migliorini di 19. Sabato 9 settembre 1983, è la volta di due maschi (un errore del mostro?) J. Uwe Rush e Friedrich Meyer, due amici tedeschi 24enni. Sabato 29 luglio 1984, sono massacrati il 22enne Claudio Stefanacci e la 18enne Pia Rontini, alla ragazza vengono asportati il pube e il seno sinistro. Domenica 8 settembre 1985, Nadine Mauriot di 36 anni e Jean Michel Kravechvili di 25, una coppia di conviventi. Anche in questo caso la donna viene mutilata del pube e del seno sinistro. E’ la prima volta che il mostro uccide di domenica. L’assassino, il giorno dopo, spedirà un lembo del seno al sostituto procuratore Silvia Della Monica.

In relazione a quest’ultimo fatto vi è un accadimento quantomeno inquietante. Andiamo con ordine. Sulla webzine "L’Aspide" (http://www.aspide.org/sommario.htm) è pubblicata l’inchiesta: "I Mostri di Firenze" firmata da un "Anonimo cistercense". All’inizio del documento la redazione spiega: "…siamo rimasti stupefatti quando una e-mail diretta al nostro Direttore e proveniente da fonte non identificabile, ci invitava a recarci presso l’antica Abbazia Benedettina di Trisulti, dove avremmo trovato un plico a noi indirizzato, contenente inedite verità sul/i mostro/i di Firenze. …il plico esisteva davvero e, inoltre, prometteva, per il futuro, altre rivelazioni. Il contenuto delle pagine che seguono è tratto dal plico anonimo che conteneva una perizia (anch’essa anonima) ‘in merito alla vicenda giudiziaria relativa ai delitti attribuiti al c.d. Mostro di Firenze, in base ad un’accurata analisi storica’. Noi la riportiamo, così come l’anonimo ce l’ha fatta pervenire, ed attendiamo altri sviluppi del caso…".

E’ in base a questo documento che riassumo i tre fatti che seguono. L’anonimo redattore ci informa di un accadimento quantomeno inquietante, pubblicato, spiega, da "La Nazione", che riportò solo le iniziali della giovane donna, che narrava quanto accadutole mentre era in treno nella zona di Scandicci. Il mostro aveva da poco assassinato i due francesi. La donna racconta che un signore, molto distinto, di mezza età, le rivolse la parola e le chiese se aveva timore a viaggiare da sola dopo quanto era accaduto e aggiunse: "Ma lei non legge i giornali?". Proseguì dicendole che in quel giorno era stato fatto pervenire al Sostituto Procuratore Della Monica un brandello di seno di una donna assassinata dal "mostro". La ragazza giunse a destinazione e dimenticò quello strano individuo e il truce racconto con l’orrido particolare. Quando venti giorni dopo, lesse sui quotidiani della lettera anonima alla dottoressa Della Monica accompagnata dal lembo di seno ebbe uno choc. Chi era quel misterioso uomo e come faceva a sapere di quell’altro terribile omicidio con venti giorni d’anticipo?

Sempre dall’anonimo cistercense un altro mistero. Riassumo anche questo caso. Tra i tanti misteri relativi al mostro di Firenze vale la pena ricordare quanto racconterà Natalino Mele, il figlio di Barbara Locci, la prima vittima. Egli era rannicchiato sul sedile posteriore dell’auto e semi addormentato mentre la madre e il suo amante Lo Bianco venivano assassinati. All’epoca della tragedia aveva otto anni. Egli avrebbe lamentato, anni dopo, da grande, di avere nella memoria tanti vuoti, black-out strani nella loro manifestazione che lo avrebbero convinto e portato a sostenere che le sue non erano parziali amnesie provocate da choc, ma qualcosa di diverso, di più complesso. Egli, in sostanza, sosterrebbe di essere stato vittima di un "lavaggio del cervello". Se è andata così, chi avrebbe sottoposto alla tecnica del "brainwasch" il giovane? Non è neppure dato sapere a cosa è dovuta questa convinzione e neanche se l’essere stato sottoposto a tale intervento gli fu prospettato, come diagnosi finale, da qualche medico che, dopo aver studiato il suo caso, si espresse in tal modo. Sta di fatto che la cosa non fu mai presa nella dovuta considerazione.

Infine l’ultima vicenda narrata dal misterioso anonimo redattore si svolge quando Pietro Pacciani, nel ’96, tornò a casa assolto dalla Corte d’Assise d’Appello. Nella sua abitazione di Mercatale non trovò sua moglie Angiolina. Nessuno sapeva dove era finita l’anziana donna. Era fuggita o era stata portata via? Per quale motivo gli avvocati di Pacciani presentarono una denuncia per sequestro di persona e contro chi? Si seppe che qualcheduno dei vicini di casa vide la donna, che si dibatteva e urlava, trascinata via di forza, quasi di peso e da diverse persone. Sembra che la poveretta sia stata internata in una casa di cura, ma per quale motivo? Da parte del Servizio Sociale o il tutto fu deciso da personaggi influenti? Sembra anche che il suo internamento sarebbe stato deciso dal Servizio Assistenza Sociale della USL. Le carte della richiesta di ricovero e il motivo erano sparite. Sembra che qualcuno abbia voluto far tacere Angiolina, ma perché? Questo qualcuno è colui che poi ha ucciso Pacciani? Perché Pietro Pacciani, verosimilmente, è stato assassinato. A marzo 2001 la procura di Firenze apre un fascicolo contro ignoti sul decesso dell'agricoltore morto nel '98, mentre era in attesa del secondo processo d'appello.


Tra le tante cose inspiegabili del personaggio Pacciani vi è la sua incredibile disponibilità economica che "…iniziava a crescere vertiginosamente proprio a partire dagli anni del ciclo seriale degli omicidi… lascia effettivamente pensare alla presenza di un secondo livello, che ordinava i delitti e riceveva le parti asportate alle ragazze uccise… Questa disponibilità finanziaria e patrimoniale equivale, secondo i calcoli presentati nel processo da un legale di parte civile, ad una cifra attuale di circa 900 milioni di lire. Dall’analisi dei movimenti di quel denaro si poteva constatare che l’acquisto della quasi totalità di buoni era avvenuto tra il 1981 e il 1987 e, cioè, nell’arco di tempo, in cui erano stati realizzati i delitti con le macabre asportazioni" (Michele Giuttari e Carlo Lucarelli, Compagni di sangue, Le Lettere, Firenze 1998). Come poteva Pacciani possedere tanto denaro? Chi gli ha dato tutti quei soldi e per cosa?

Come spiegare, poi, tutte quelle strane morti come quella di Renato Malatesta, coniuge di Antonietta Sperduto, che era stata oggetto di violenze da parte di Pacciani e Vanni, e padre di Milvia Malatesta, bruciata nella sua Panda con il figlio Mirko di 3 anni nel 1993? Malatesta fu trovato impiccato il 24 dicembre 1980 nella stalla della sua casa. Francesco Vinci fu invece trovato morto con un pastore, Angelo Vargiu, in un'auto nel '93, pochi giorni dopo la morte di Milvia Malatesta e del suo bambino. Vinci avrebbe avuto una relazione con la Malatesta. Il figlio di Vinci conviveva con una prostituta, Anna Milvia Mattei, trovata anche lei uccisa, con il fuoco, il 25 maggio del '94. Cinque morti: Vinci, Vargiu, la Malatesta ed il bimbo, la Mattei e, forse, il sesto sarebbe Pacciani. Uccisi da chi? E perché?

E c’è anche il mistero del pittore C. F.. Di quali segreti è a conoscenza l’artista svizzero, di spessore internazionale, che risiede in Francia, ma per tre anni aveva occupato due suites di una villa situata su una collina, tra San Casciano e Mercatale? Nel citato libro di M. Giuttari, capo della Squadra Mobile di Firenze dove ha dato una svolta decisiva al caso del "mostro", portando alla luce elementi del tutto nuovi che erano stati trascurati e C. Lucarelli, scrittore di gialli, leggiamo che, tra l’altro, dove visse il pittore furono trovati: "Armi e un’abbondante documentazione pornografica. C’era un revolver calibro 38, alcuni coltelli particolari, foto raffiguranti scene pornografiche impressionanti, molto simili ad alcune scene dei delitti. C’erano numerosissime riviste pornografiche di edizione francese, disegni e quadri raffiguranti, prevalentemente, una femminilità violentata e deturpata… I proprietari della villa e l’artista francese risultano dediti alla magia, così come Pacciani… Tra il materiale sequestrato, c’era una rivista francese… che riproduceva nudi femminili con varie menomazioni, come il taglio del seno sinistro e del pube…" (ibid).

Il pittore, recentemente, sarebbe uscito di scena. Lui con il mostro di Firenze non c'entrerebbe nulla. E' soltanto una persona informata sui fatti. Il pittore sarebbe passato dalla posizione di indagato per detenzione di armi, in un procedimento collegato alle vicende del mostro, a teste dell'accusa nell'inchiesta ter sui duplici efferati delitti. L’interesse degli investigatori ora si potrebbe spostare sulle due donne, proprietarie della villa di San Casciano. E’ possibile che siano state loro a cercare di scaricare su Falbriand tutti i sospetti, forse, per sviare l'attenzione degli inquirenti dalle pratiche poco limpide (magia nera? satanismo?) che si sarebbero svolte nella villa?

In tutto, i delitti sicuramente accertati del "mostro di Firenze", se escludiamo la coppia di amanti Lo Bianco e Barbara Locci, furono 14. Quattordici è un numero importante in esoterismo, al punto che qualcuno si è chiesto se può esserci un riferimento alle morti delle 14 coppie di giovani nel mitologico Labirinto del Minotauro. Il numero 14 ha l’equivalente nella lettera ebraica nun. Il simbolo arcano di questo numero, scrive Isidore Koznimsky, è: "…Osiride mutilato. La mitologia racconta che Set, dopo aver assassinato Osiride, ne tagliò il corpo in 14 parti" (I. Kozminsky, I numeri magici, Garzanti – Vallardi, Milano 1978). Potremmo, in relazione ai tragici fatti di Firenze, trovarci dinanzi all’esito di feroci rituali di morte, commissionati da una potente sètta satanica bisognosa di un certo genere di feticci. E, poi, c’è la ricorrenza del numero tre, simbolizzante la tripla natura del mondo e il dinamismo elettromagnetico dell’universo. Ancora Kozminsky ci informa che: "nelle religioni antiche e moderne predomina la trinità. Il triangolo ha 3 punte; con la punta rivolta verso l’alto significa il fuoco e le potenze celesti; con la punta rivolta verso il basso significa l’acqua e le schiere infernali" (ibid). Il ripetersi del 3 potrebbe stare a significare una relazione rituale tra questi delitti e l’antico "culto di Iside".

Iside, la più importante delle divinità egizie, è spesso raffigurata, secondo il mito riferito da Plutarco (De Iside et Osiride, 12, 19) alla ricerca del corpo di suo fratello, e allo stesso tempo sposo, Osiride, ucciso e poi fatto a pezzi da Seth e gettato nel Nilo, che la dea restituisce alla vita col suo soffio divino. E’ anche frequentemente rappresentata mentre tiene in braccio e allatta il figlioletto Horus. Iside è, pure, la protettrice dei defunti. Essa fu adorata in Medio Oriente, in Grecia, a Roma e in tutto il bacino del Mediterraneo come la dea suprema. In tutti i circoli esoterici verrà considerata come l’Iniziatrice, incarnante il principio femminile, che detiene il potere della vita, della morte e della risurrezione.

Sua rappresentazione è la croce cosiddetta ansata o Ankh, oppure nodo. Una sua valenza infera si è fatta luce nella vicenda di Castelluccio dei Sauri (Foggia), che ha visto sul banco degli imputati due giovani studentesse, Annamaria Botticelli e Mariena Sica, per lo strangolamento della loro amica Nadia Roccia. Si è parlato del ritorno in auge di sètte sataniche, che celebrano i misteri di Iside associata, in epoca medievale, anche al culto del diavolo. Assai significativo è, a tal proposito, il ritrovamento, da parte di studiosi, di un incantesimo dove, accanto al nome di Iside, vi sono quelli di tre divinità infernali: Ortho, Baubo ed Ereskigal; ciò può voler dire che, se considerata in relazione alla sua congiunzione con la luna, Iside diventa una potenza ctonica. Taluni editori hanno inserito un inno magico nella Nékya omerica, a sua volta interpolata (Odissea XI, 34-50), il potere ctonico di Iside, tra altre divinità e demoni del mondo dei morti, era invocato da Ulisse nel visitare il regno degli Inferi. Accanto all’Iside celeste, come si può ben capire, vi è anche un’Iside infernale, simbolizzata da quella, discesa nel Nun con la sorella Nefti, per cercarvi Osiride. Kenneth Grant ne: "Il risveglio della magia" (Astrolabio, Roma 1973), scrive: "la Nuit terrena è Iside, la Donna Scarlatta…". Nel diario magico Aleyster Crowley, il mago nero inglese, annota: "la Donna Scarlatta, cavalcando la Bestia va, bevendo il sangue dei Santi, adultera, Signora del Mutamento, dell’Energia, della Vita…". Ecco la Iside infernale.

L’ anonimo cistercense, nel documento "I Mostri di Firenze" spiega che "alcuni studiosi, rimasti inascoltati, portarono l’attenzione sulla vicinanza rituale fra i delitti del ‘mostro’ e l’antico ‘culto di Iside’. Nella simbologia numerica, tre sono gli elementi dell’uccidere relativamente al corpo della donna: un’arma da punta, una da taglio, una da fuoco". In tale schema simbolico, l’arma da punta fu utilizzata, post-mortem, intorno al pube di quelle povere donne, per imprigionare, ritualmente, l’anima nel corpo. Il tre simbolizza anche la trinità infera. Il sacrificio umano per i satanisti è connesso materialmente con la forza vitale, col sangue, ed è spargendo il sangue, loro credono, che si può ottenere quella magica forza, che obbliga anche i demòni a presentarsi all’officiante. Essi sono convinti anche che bevendo il sangue si acquista la sua qualità divina. La teoria che sta all’origine dei riti di sangue si basa sull’identità fra sangue e vita, come attesta la Bibbia (Genesi 9, IV). Il patto satanico è firmato col sangue perché così si trasmette, loro pensano, al segno grafico, una parte della propria vita.

Giorgio Medail durante la sua inchiesta "Italia Misteriosa" venne in contatto con uno strano personaggio, che disse di aver fatto lunghe ricerche sui delitti di Firenze e, tra l’altro, affermò: "Esiste una tradizione... secondo cui il sacrificio migliore per evocare i demoni è quello degli esseri umani. E, infatti, ad esempio, nella dottrina di Aleister Crowley si afferma che la morte più favorevole è quella che avviene durante l’orgasmo ed è chiamata ‘mors giusti’. Perché è scritto: – ...fatemi morire la morte del giusto e fate che la mia fine estrema sia come la sua –".

Il giornalista commenta: "Una simile affermazione non poteva che condurre agli innumerevoli e ancora misteriosi delitti del ‘mostro di Firenze’ che, guarda caso, colpisce le sue vittime proprio mentre fanno l’amore. Secondo quest’interpretazione, infatti, il ‘mostro’ altro non sarebbe che una frangia impazzita di un certo satanismo che prevede il sacrificio proprio in quel fatale momento. ‘Ci sono - continua F.B. - nel caso del mostro, tutti gli ingredienti necessari: l’orgasmo unito al momento del trapasso, il colpo vibrato con la pistola, col fuoco. In quel momento, si liberano potenti energie, indispensabili per il mago che rafforza se stesso e il rituale che deve celebrare’".

Nel caso degli assassini del mostro di Firenze "chiedo - (scrive Medail, ndr) - vi sono state orribili deturpazioni delle vittime. Possono anch’esse essere ricondotte a rituali diabolici?". "Sì (risponde il suo interlocutore, ndr). Nel caso dell’omicidio del ‘74 non ci fu l’asportazione del pube. Si pensa che si tratti di un prologo e il simbolo del tralcio di vite tra le gambe della ragazza uccisa ce lo conferma. E’ l’inizio di un cammino per raggiungere una Grande Opera. Nei casi successivi c’è questa asportazione che può voler dire esperimenti anche chimici sulle secrezioni delle donne che qui in Occidente sono poco conosciuti". Il giornalista domanda a F.B.: "E’ pericoloso dire queste cose? Lei vuol mantenere l’anonimato...". "Sì, (è la risposta pronta di F.B., ndr) si toccano mondi molto pericolosi" (G. Medail, Italia Misteriosa, Editoriale Albero, Milano 1987).

Taluni esperti sono sempre più convinti che dietro i "mostri di Firenze" ci sarebbe una "cupola" segretissima di intoccabili. La torinese Maria Consolata Corti, regista alla RAI per dieci anni, al giornalista Maurizio Caravella ha raccontato: "Il mostro di Firenze è un personaggio molto noto e potente, con una doppia identità, e fa parte di una terribile sètta satanica. Mi ha confessato che i membri della sètta uccidono l’uomo e la donna nell’atto di accoppiarsi, per uccidere l’amore e colpire Dio. Mi ha detto anche: - io strappo il pube o il seno con un coltello milleusi, e lo faccio non solo per odio, ma perché, secondo la sètta, durante l’atto sessuale il corpo libera energie di cui ci si può servire anche per curarsi o per aumentare la forza fisica – " ("Visto", n.46, novembre 1990).

Per quanto concerne la pratica del sesso orgiastico rituale, l’esoterismo spiega la delicata questione con la necessità, in alcune cerimonie, di liberare e utilizzare particolari energie sessuali. Kenneth Grant nell’opera citata, al proposito scrive, in parte riassumendo anche quanto affermato dallo psicologo Havelock Ellis nel libro: "Studies in the Psychology of Sex), che: "solo quattordici delle diciassette secrezioni organiche note ai tantrici sono riconosciute dalla scienza occidentale. (…). Le secrezioni sono, a loro volta, in relazione con i giorni e le notti delle quindicine oscure e luminose che costituiscono un ciclo lunare, culminante nella luna piena, chiamata talvolta il sedicesimo dito della luna. La scienza riguardante queste zone è estremamente complessa ed è comunicata durante l’iniziazione sotto il velo del segreto". A proposito dell’importanza del ciclo lunare, richiamo l’attenzione sul fatto che i delitti del "mostro" sono avvenuti tutti in periodo di novilunio.

Altro elemento importante è la constatazione che i delitti sono avvenuti, quasi sempre di sabato. C’è da spiegare che il termine "sabba", dato alle riunioni notturne delle streghe è etimologicamente identico a sabato. Il sabato, nella tradizione stregonesca, sarebbe la festa della luna piena (shabat, cessare; la luna cessa di crescere); più tardi questa festa avrebbe comprese ognuna delle quattro fasi lunari, ricongiungendosi a quella del settimo giorno. E’ a questa antichissima tradizione che si riferisce il sabato o sabba della stregoneria. Durante questa notte, secondo le leggende, avvenivano scene spaventose, orge e profanazioni. E’ il simbolismo del settimo giorno della creazione del mondo, quando Dio si riposa e i demoni si agitano. Il sabato, poi, secondo la tradizione astrologica, è attribuito al pianeta Saturno, il pianeta più oscuro a cui è stato assegnato il nome di "Grande Malefico". I segni zodiacali in cui ha domicilio sono il Capricorno e l’Acquario, opposti a quelli delle illuminazioni, quindi alla luce e alla gioia della vita. Nelle tradizioni ermetiche Saturno è un altro nome di Satana.

Dietro i delitti di Firenze effettivamente potrebbe nascondersi una segretissima lobby satanica composta da persone eccellenti, innominabili. Segnalazioni, informazioni, denunce anonime, avrebbero asserito proprio questo, ma, non hanno mai avuto seguito, data l’enorme rilevanza dei personaggi che sarebbero implicati. Alchimie infere, che prescrivono l’omicidio e la pedofilia, quella rituale, che considera un crimine pedofilo come "atto iniziatico". Vi sono libri su oscure perversioni, testi come quello di Bernard Sergent (ediz. Payot, Parigi): "Homosexualité Iniziatique". Maurizio Blondet, a questo punto, si chiede: "che non vi sia, al centro d’Europa, un ‘cuore di tenebra’? …purtroppo l’autorità, anche politica, quanto più s’allontana da Dio, diventa mero potere: e può ben rovesciarsi in una ‘sacralità’ che ha come centro il culto del Principe di Questo Mondo, Colui che dà il potere, se placato con sacrifici atroci" (M. Blondet, Pedofilia e mondialismo, in "La Tradizione Cattolica" n.4 (45) – 2000).

Ritualità estreme di cui, ogni tanto, si fa velatamente cenno. Il medico e mago, Franz Hartmann, scriveva che i corpi di quelli, morti violentemente, uccisi, "...hanno grandi poteri occulti. Essi non contengono vita, bensì il balsamo della vita, ed è anche una fortuna che questo fatto non sia pubblicamente conosciuto, perché se persone mal disposte conoscessero queste cose e l’uso che se ne può fare, potrebbero servirsene per stregonerie e scopi malvagi, e infliggere agli altri molte sofferenze..." (Franz Hartmann, Il mondo magico di Paracelso, Mediterranee, Roma 1982, pag. 112). Theophrastus Paracelsus (1493-1541), il mago del Cinquecento, era anch’esso convinto che ad una persona morta d’improvviso e violentemente, può essere captato, da un esperto occultista, il suo corpo astrale e questi se ne può servire per gli scopi più diversi ed orribili. La dottrina esoterica orientale insegna la medesima cosa. Ritornando ai delitti di Firenze, forse, il vertice della piramide che ha ordinato quegli orribili massacri sacrificali è composto da illustri e insospettabili personaggi, con una vita segreta immersa in mondi di tenebra. Forse, per risolvere questo terribile mistero, è necessario aprire la porta di questi inferni.

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INDAGINE SUL SATANISMO IN CALABRIA

http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/doc19.htm

Al diavolo crede, secondo un’indagine Ispes, il 34% degli italiani. Il satanismo nasce, principalmente, dallecorrenti dualistiche che, in periodo ellenistico, presero ad attecchire in ambienti ebraici e gnostici, perinfluenze manichee. Addirittura alcune dottrine gnostiche insegnarono che il creatore e il padrone delmondo fosse Satana. Esistono diversi tipi di satanismo, ma qui elencherò soltanto i più importanti. Il verosatanista è l’adoratore del demonio, ci si riferisce ovviamente al diavolo della Bibbia, che contamina i rituali della Chiesa per l’odio che nutre verso Dio. Questa forma di culto è detta satanismo occultista.

Vi è, poi, un satanismo cosiddetto razionalista, in quanto considera Satana semplicemente il simbolo della rivolta contro ogni tipo di morale e, naturalmente, contro la religione cristiana. Esiste anche un satanismo, altamente più pericoloso perché dedito ad atti criminosi. Si origina dalle esaltazioni drogastiche di individui con scarse conoscenze di occultismo, ma convinti di vedere il demonio durante le allucinazioni, che l’esperienza psichedelica comporta. Sono organizzati in microgruppi. In ultimo, troviamo un satanismo o, più esattamente, luciferismo, di espressione gnostica.

Gli "amici di Satana" non violano alcun codice per il culto celebrato al demonio. La nostra Costituzione concede il diritto a chiunque di professare il proprio credo religioso, nella forma ritenuta più opportuna, da soli o assieme ad altre persone, pubblicamente o in privato, finché non siano compiuti atti contrari alla morale. Il reato si profila soltanto quando una setta o un gruppo, satanico o no viola le norme penali, quali abusi rituali, elementi centrali dei culti satanici, che possono consistere in abusi psicologici, fisici o sessuali e arrivare fino all’omicidio.

Sono queste le ipotesi che interessano gli investigatori di Catanzaro, in Calabria. Elementi di una certa importanza accaduti, recentemente e non, in città e provincia, giustificherebbero le indagini del Vicequestore dott. Roberto Coppola, dirigente della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Catanzaro e dei suoi uomini. Cerchiamo di fare il punto sulla questione.

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Resta ancora da chiedersi il perché la nuova ‘religiosità’ del postmoderno ha un tale potere d’attrazione, perché le sette riescono a catturare tanta gente. Forse ha ragione Oswald Spleugh che nel "Tramonto dell’Occidente" scrive che la nostra società è in decadenza, vive una crisi di grande confusione spirituale, ormai, incapace di difendere i valori dell’autentica spiritualità. Una società impantanata in una solitudine cosmica, che cerca di risuscitarsi e invece precipita sempre più giù.

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C’E’ UN LEGAME TRA EFFERATI OMICIDI SERIALI E LE IDEOLOGIE SATANICHE? CERTAMENTE:CREDEVATE FORSE DI NO?
POVERI INGENUI ..................

http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/serial_killer.htm


L’America sforna il 75% dei serial killer viventi sulla Terra. I serial killer secondo statistiche dell’FBI sono aumentati, nell’ultimo decennio, di quasi il 500%. Uno dei dati più sconvolgenti è, sempre secondo l’FBI, che ben 3.500 efferati omicidi insoluti, su 20.000, sono stati compiuti da questi mostri. La misura di questi orrori ce la dà Piero Scaruffi (Piero Scaruffi, Il terzo secolo. Almanacco della società americana alla fine del millennio, Feltrinelli, Milano 1996, pagg. 188-189) che ci fornisce un elenco di questi mostri con i loro efferati crimini. Riassumo. Nell’epoca moderna il primo serial killer fu Ed Gein. Famosi film furono tratti dalla sua storia. Ricordo Psycho, Texas Chainsaw Massacre (Non aprite quella porta) e Silence of the Lambs (Il silenzio degli innocenti). Ed Gein compì i suoi spietati delitti nel Wisconsin a metà degli anni ’50. Charles Manson, colpevole della strage di Bel Air del 1969 in cui morì la moglie del regista Polansky, fu il più famoso di tutti, ma uccise solo sette persone.

L’attrice 26enne Sharon Tate, moglie del regista Roman Polansky, incinta di otto mesi, seviziata e uccisa nella sua villa al numero 10050 di Cielo Drive, Bel Air, Los Angeles, California (USA), il 9 Agosto 1969 tra mezzanotte e le 2, dalla sètta del satanista Manson, che ebbe contatti con la chiesa di Satana di Anton Szandor LaVey (LaVey fondò, a San Francisco, la prima Chiesa di Satana, alla mezzanotte del 30 aprile del 1966, data importante per i satanisti, è la notte di Valpurga), sarebbe stata lei stessa una seguace del diavolo. Il settimanale "Rosa&Nero", nel numero del 14 Aprile 1995, sostiene che a dirlo è la stessa sorella di Sharon, Patty, che nel suo libro "Synonymous With Evil?", tra l’altro, racconta: <>.

Una curiosità. "Helter skelter" è il titolo di una canzone dei Beatles che, pare, abbia ispirato la strage compiuta, nel 1969, dal satanista Charles Manson e dai suoi seguaci. Il movente, come confessarono, era accendere l’Helter Skelter, ossia scatenare il caos, dal titolo del brano dei Beatles. Manson affermerà che il testo in questione lo avrebbe ispirato. In ogni caso, agli atti del processo per la strage di Bel Air è allegata la convocazione, da parte della Corte, di McCartney e di Jonn Lennon.

Negli anni tra 1976 e il 1977 ecco scatenarsi David Berkowitz, a New York si lasciò dietro sei morti. Sempre nel 1976, a Detroit, massacrò orrendamente sette bambini il "Babysitter", che non fu mai catturato. Poi, i numeri ebbero una vertiginosa impennata e iniziò la strage Henry Lee Lucas, che nel Texas, fra il 1971 e il 1983 soppresse qualche centinaio di persone, tra queste la propria madre. Henry Lee Lucas detiene il tragico primato mondiale per il numero di morti che lasciò dietro di sé. Il suo macabro record è insidiato solo da Donald Evans, un altro texano, che ha raccontato di aver compiuto una sessantina di omicidi, ma gli inquirenti hanno la netta convinzione che siano molti di più.

Ted Bundy, un altro psicopatico, trucidò, dallo Utah alla Florida, almeno una trentina di donne e, in California, Edmund Kemper seviziò e uccise con infinita crudeltà moltissime donne. Si ignora il numero esatto delle sue povere vittime. Kemper letteralmente le faceva a pezzi e, poi, violentava i miseri resti. John Wayne Gacy a Chicago, nel 1980, eliminò 33 uomini. La prima serial killer donna fu la prostituta Aileen Wuornos, ammazzò 7 uomini. Dopo di lei salì alla ribalta della cronaca nera Virginia McGinnis, soprannominata per la sua crudeltà "Ice Lady" (La signora di ghiaccio) del Kentucky. In vent’anni di attività uccise con grande ferocia il secondo marito, la figlioletta di 3 anni e la propria madre. Tra il 1978 e 1l 1991 il cannibale Jeffrey Dahmer, a Milwaukee (Wisconsin), assassinò con inaudita brutalità, fece a pezzettini e divorò 17 persone. Questa macabra lista di mostri e di orrori è ancora molto lunga.

Statistiche dell’FBI stimano il numero dei serial killer, in libera circolazione nel 1993, non inferiore a 500. L’agenzia federale è convinta che, in USA, 3.500 feroci omicidi, dei 20.000 non risolti, sono opera di serial killer a tutt’oggi liberi, che, sicuramente, spargeranno altro sangue innocente. La cosa più incredibile è il constatare come questi mostri siano diventati dei veri e propri miti. Basti come esempio, di questo truculento businnes, quanto la Editrice americana "Eclipse Enerprise", nel 1993, ha avuto il cattivo gusto di fare. Ha stampato le foto di questi mostri creando figurine, come quelle dei calciatori, e lanciandole cinicamente sul mercato con tanto di pubblicità. Il successo è stato enorme.

Mostruosità e mostri di questa nostra società, che, invece di innalzarsi, si annienta sempre di più nel pantano delle tenebre inferiori, nei cunicoli sotterranei, che conducono in terre infere, senza speranza e senza ritorno. Inferni. E non è fievole, come potrebbe sembrare, il legame che unisce questi crimini alle ideologie sataniche. Il satanismo, come scelta per il terribile, il ripugnante, il mostruoso, è presente più di quanto si creda, anche se con aspetti differenti, in tutto il nostro pianeta. Esistono innumerevoli prove che molti tra i satanici, come Manson, sono cellule oscure di una qualche congrega. Esseri demoniaci, che professano culti tremendi, che, non di rado, prescrivono omicidi rituali si muovono, nella nostra società, spesso accanto a persone comuni, che inorridirebbero se solo immaginassero i pensieri dei loro occasionali vicini.

Nella sola America nel 1946, a quanto scrive R. Noblet professore all’Università del Sud-California, erano attive 10.000 congreghe sataniche che nel 1976 diventarono 48.000 e nel 1985 addirittura 135.000. I satanisti operanti negli USA, sempre secondo Noblet, sono attualmente più di un 1.135.000 (J.P. Bourre, Le sectes lucifériennes aujourd’hui, Paris 1978). Nella trattazione del satanismo criminoso non si può fare a meno di riportare quanto Aleister Crowley, nel liber legis, annotava, assicurando, sotto dettatura del demonio Set: <>. Michele Del Re, avvocato e professore universitario di diritto penale che ha girato il mondo per studiare i culti emergenti, in qualità di direttore di ricerca del C.N.R., osserva: <> e riporta dal "liber legis" di Aleister Crowley, pericoloso mago nero che in Sicilia fondò l’abbazia di Thelema:

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Emanuela Orlandi.jpg
See also:
http://italy.indymedia.org/news/2004/02/487726_comment.php#488285

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by Alex G. Wednesday, Mar. 03, 2004 at 3:54 PM mail:

Spero che tu abbia letto quello che hai copiato incollato.
E' interessante anche se leggi le altre cose che ha scritto il tizio, un pò da quello che vede mostri dappertutto, ma alcune cose interessanti.
Ma ripeto, hai letto tutto?

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io sono nuovo a questo dibattito
by a Alex G. Wednesday, Mar. 03, 2004 at 5:07 PM mail:

che ci sarebbe di interessante in quanto esposto?
Alex G. spiegamelo dai io non ho tempo di leggere sta robba ed il telefono costa una cifra sai?


grazie

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in finale
by Alex G. Thursday, Mar. 04, 2004 at 11:04 AM mail:

Allora ti spiego in breve quello che si dice, in diversi ambiti trall'altro.
Secondo alcune fonti esiste un sorta di massoneria, un governo ombra che muove i fili di moltissime associazioni conosciute e sconosciute. Lo scopo di questo governo ombra è creare un nuovo ordine mondiale, riprendendo il nome, significa che vorrebbero instaurare un'unica nazione dove esisterà una classe sociale dominante e tutti sotto. Visto che il nemico numero uno di quanto in progetto è la chiesa e Dio in quanto diffondono la legge dell'uguaglianza, questo governo ombra si avvale anche di satanismo e sette religiose per screditare e creare contro movimenti alla chiesa. Il satanismo ha avuto adepti in diversi luoghi ma muovendosi contro la Chiesa non credo che sia la chiesa stessa. Non trovi? Ci sono prove più o meno serie che validan questa ipotesi dell'esistenza di questo governo ombra che muove i fili.
Sonod decenni che se ne parla.

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invece
by Alex G. Thursday, Mar. 04, 2004 at 11:07 AM mail:

Se invece ti riferivi a quello messo da me, te lo spiego con quattro parole:
I preti sono uomini.

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PEDOFILI I PRETI SONO PEDOFILI
by x alex Thursday, Mar. 04, 2004 at 11:25 AM mail:

Giovedi 29/01/2004
Pedofilia: un altro prete arrestato per molestie
Su don Roberto Volaterra, trentenne, di Castagnole, pende l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una bambina della scuola media. Ieri ad Alessandria, un sacerdote era finito in manette con la stessa accusa: è stato trasferito al carcere di Biella

Don Roberto Volaterra, parroco trentenne di Castagnole Piemonte, nel pinerolese, è stato arrestato questa mattina alle 6,40 con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una bambina della scuola media. L'arresto è stato effettuato dai carabinieri della compagnia di Pinerolo su ordine della Procura cittadina.
Sull'arresto di don Roberto Volaterra la diocesi di Torino ha diffuso una nota dell'arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto. In essa si afferma che il cardinale "esprime la propria vicinanza a quanti sono turbati dalla dolorosa vicenda e auspica che le autorità competenti possano in tempi brevi fare piena luce sul caso". Monsignor Poletto ha anche voluto "confermare stima e fiducia nei confronti del clero" della sua diocesi che "da sempre si distingue per il generoso impegno pastorale".

Padre Domenico Marcanti, 48 anni, il religioso della congregazione degli Orionini finito in carcere per atti sessuali nei confronti di cinque-sei ragazzini che frequentano il doposcuola delle medie dell' Istituto don Orione di Alessandria, sarà invece trasferito dalla casa di reclusione di piazza don Soria al carcere di Biella. La notizia dell' arresto continua ad essere al centro dei commenti anche se non sembra avere colto di sorpresa i familiari di qualche studente. Padre Domenico, nell'interrogatorio di garanzia, davanti al gip e al pm avrebbe dapprima respinto le accuse parlando di 'gesti affettuosi', poi fatto qualche ammissione unicamente per quanto riguarda gli tenuti con i maschi.
Contro di lui vi sono, secondo l'accusa, le intercettazioni ambientali disposte dopo la denuncia dei genitori di un dodicenne. Le 'cimici' e la telecamera installata nel locale isolato, dove padre Domenico, che curava l' animazione del doposcuola, invitava a turno i ragazzi per aiutarli nello studio, hanno registrato frasi e comportamenti compromettenti. Tono di voce sempre pacato, il religioso chiedeva che il ragazzino gli si sedesse sulle ginocchia oppure lo abbracciava. Qualche minore si è sottratto, altri non ne hanno avuto la forza o il coraggio.
Un 'comportamento' che, secondo quanto si è appreso, andava avanti da settembre. E' stata la denuncia dei genitori di un dodicenne, una decina di giorni fa, a fare partire le indagini della squadra mobile, coordinate dal procuratore Michele Di Lecce e dal sostituto Patrizia Nobile. Nel 2002 vi erano stati altri due arresti per pedofilia nell' alessandrino. In luglio, a Pecetto di Valenza, finì in manette Paolo Roda, 64 anni, un pensionato orafo che faceva l'animatore ai centri estivi per gli alunni delle elementari, e a novembre Mauro Bianchi, 26 anni, titolare di un negozio di giornali a fumetti e figurine a Novi Ligure. Entrambi, che hanno sempre negato, sono stati giudicati in abbreviato e condannati: Roda a 3 anni e 10 mesi di reclusione e al risarcimento di 135 mila euro ai genitori di tre bimbetti molestati, Bianchi a 4 anni per tre episodi su due ragazzini
IL PRETE DI CASTAGNOLE, OGGI E' LIBERO, LIBERO DI VIOENTARE LE BAMBINE DEL CATECHISMO !!!!!!!


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@@@
by @ Thursday, Mar. 04, 2004 at 12:41 PM mail:

L PEDOFILO E LA CONFESSIONE
Un tizio va a confessarsi: "Padre, ho molto peccato!" Ed il prete: "Dimmi, figliuolo, perché?" "Ieri sera ho violentato un bambino..." Il prete: "E allora?" "Eh! Ho anche bestemmiato!" Il prete: "Ah! Come ti capisco, non stanno mai fermi!"

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