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L’altro ieri gli abitanti del villaggio di Biddu, con gli abitanti di altri parecchi villaggi situati nel nord ad ovest di Gerusalemme, hanno affrontato i bulldozer israeliani che distruggevano le terre agricole palestinesi. I contadini si sono adunati nelle prime ore della mattina, quando i costruttori del cominciavano a dirigersi verso le terre che ora sono distrutte. L’esercito israeliano di occupazione immediatamente ha risposto con bombe lacrimogene e pallottole rivestite di gomma. I manifestanti sono stati circondati e isolati immediatamente con i soldati che occupavano i tetti delle case dei contadini palestinesi.

Da quel momento i giovani contadini hanno lanciato pietre contro i soldati dai vicoli adiacenti le case occupate, gli israeliani hanno risposto con proiettili di piombo e di gomma, più lacrimogeni e bombe assordanti.
Più di quattro Palestinesi sono stati feriti con i proiettili di piombo, tra i quali Mohammad Omar Badwan, di 15 anni, colpito al piede è stato immediatamente portato dai suoi amici all’ospedale di Ramallah, le condizioni sono gravi. In totale circa 40 persone sono state ferite.

I bulldozer di occupazione hanno distrutto una piantagione di 200 ulivi, operazione ricominciata dopo l’interruzione voluta da una corte israeliana un mese fa. La ripresa dell’esproprio è ripartita dopo che le autorità israeliano hanno manifestato la volontà di non cambiare il percorso del muro in questa zona. La richiesta di revisione del percorso del muro era stata avanzata con la motivazione che il muro espropriava molta terra agricola lavorata nella provincia di Biddu; questa terra viene sequestrata per la possibile espansione di alcune colonie li situate.



Malgrado questo, la gente nel villaggio ancora è determinata a continuare le manifestazioni di opposizione contro il muro della segregazione. altre manifestazioni sono state programmate per oggi.

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