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[Milano] TCM: contributo del Ponte
by Ponte Wednesday, May. 05, 2004 at 11:03 AM mail:

Dopo il primo ciclo di incontri del TCM, un contributo del Ponte

internetPONTE [ free software / free access ] Ogni giovedi' dalle 21: aperitivo e internetPonte

INTRO
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Al Circolo Anarchico Ponte dell Ghisolfa (che nel 2005 festeggerà i 30 anni in viale Monza) è comparso internetPONTE...
Prima erano chiacchiere tra "quelli che ne sapevano (un po') di computer", poi è stato TCM (Tessuto Connettivo Metropolitano) e infine, per ora, internetPONTE, con computer in rete per una navigazione libera e gratuita.
internetPONTE si inserisce nell'ambito di una progettualità metropolitana che ha visto varie realtà iniziare un percorso che, unendo silicio e relazioni politiche e personali, tenta di costruire una rete non solo tecnologica, ma anche politica, in un'ottica di sperimentazione e condivisione. internetPONTE ha significato incontri, riflessioni, che non riguardano solo gli aspetti specificamente tecnici, ma che impattano anche sui metodi attraverso i quali la tecnologia viene utilizzata per la condivisione di saperi, metodi, progettualità e dinamiche di gestione dei luoghi fisici. In attesa di sviluppare nuove prospettive metropolitane, attraverso, ad esempio, lo sviluppo di condivisione dei materiali, una valida prospettiva per invertire l'egemonia culturale che ci sta schiacciando sempre più su posizioni resistenziali, internetPonte prende vita: quattro (!!!) postazioni, cavi di rete a volonta', materiale in consultazione...
Di seguito una mini-spiegazione di cosa potete trovare all'internetPONTE: come sono nate alcune delle postazioni con cui navigate e alcune spiegazioni sulla "scelta opensource" e tutto ciò che significa.

HARDWARE = HARDWORK :-)

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Come già detto, avete a disposizione quattro PC e (soprattutto) una linea internet a 10 Mbit. Però non aspettatevi il computer di bordo dell'Enterprise: tutto quello che trovate ci è stato regalato, quindi la parola giusta è "Grazie!" e non "Cazzo, ma com'è lento...". In realtà, la constatazione di aver recuperato delle macchine considerate "ferri vecchi" dagli utilizzatori di Windows XP + 15° Service Pack ci ha reso in qualche modo sospettosi. Ci siamo chiesti: "Non è che dietro questa corsa impazzita verso harddisk da 6 TeraByte e schede video superpotenti si nasconde una subdola strategia di mercato?". Quindi, internetPONTE è anche la scommessa di voler realizzare un servizio funzionante a livelli accettabili, dimostrando, nel contempo, che non bisogna avere i miliardi per farlo, basta un po' di cervello (ma quello non lo vendono).
Ora questi quattro PC (e quelli che verranno) sono nostri. Con "nostri" intendiamo dire "di tutti quelli che al progetto internetPONTE dedicano, hanno dedicato e vorranno dedicare il loro tempo". Insomma, siete i benvenuti, soprattutto se vi presentate alla porta con dell'hardware sotto braccio.
Non preoccupatevi che sia troppo vecchio, male che vada lo si attacca alle pareti, che arreda. Pensate che un "vecchio" processore Pentium III a 500 MHz (da anni non più in produzione), è in grado di compiere un miliardo di operazione al secondo (1000 Mips). Ed è solo un piccolo sasso di silicio.
Immaginate (anzi, venite a vederlo all'internetPONTE) cosa è possibile fare con tanta potenza di calcolo. Non per niente, da almeno un ventennio, non c'è banca, multinazionale o ministero della "difesa" che non faccia uso dei computer. Visti i soggetti in questione, non ci stupisce che molto spesso si percepisca un sentimento negativo nei confronti della tecnologia, quasi questa sia semplicemente l'ultima arrivata tra gli strumenti di dominio. Non c'è dubbio che inizialmente i computer siano nati come strumenti di dominio: servivano per lanciare i missili, per proteggere i conti bancari, per schedare le persone...
Una piccola nota a margine: il silicio è uno dei materiali più diffusi sul pianeta. Perciò, produrre un computer è, in rapporto a quello che può fare, tutto sommato "semplice". Questo ha permesso la diffusione dei computer su vasta scala, mettendoli finalmente a disposizione di chi, con tanta potenza di calcolo, vuole farci cose più intelligenti di quelle sopraelencate.
Cioè, innanzitutto, imparare a usarli come strumenti di liberazione, non di asservimento.

OPENSOURCE
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Crotone, Magna Grecia, VI Secolo A.C.
STUDENTE: "Maestro, mi ha fatto chiamare? Vuole forse mostrarmi ciò a cui lavora incessantemente da mesi?"
PITAGORA: "Si! Guarda questa formula..."
STUDENTE: "A cosa serve?"
PITAGORA: "Riguarda i triangoli. Ho scoperto che il quadrato costruito sull'ipotenusa è la somma dei quadrati costruiti sui cateti."
STUDENTE: "Maestro! E' sicuramente la più grande delle vostre scoperte nel campo dei numeri! Rivoluzionerà il modo di intendere la geometria e gli Dei sanno cosa potremo scoprire grazie a quello che verrà sicuramente riconosciuto per essere un teorema! Vado subito ad avvisare gli altri studenti. Vorranno conoscere i particolari, il procedimento..."
PITAGORA: "Fermo lì! Non dirò a nessuno come ho fatto ad arrivarci... Anzi, vi vieto di tentare di capirlo da soli!" STUDENTE: "Ma, Maestro! Come faremo a lavorare con il teorema, se non ne conosciamo i passaggi specifici?"
PITAGORA: "No! Il teorema è mio, perché l'ho scoperto io." Questo dialogo è immaginario (anche perché il Teorema di Pitagora forse non l'ha scritto Pitagora, ma fu anche quello frutto di lavoro collettivo di illustri sconosciuti) oltre che evidentemente paradossale. È possibile che una cosa del genere possa avvenire nella realtà e qualcuno possa rivendicare il possesso di un "lavoro intellettuale" ? Beh, provate a scrivere a Microsoft, chiedendo di vedere il "codice" di Word; di dirvi quali sono, insomma, i meccanismi alla base del suo funzionamento; e soprattutto perché "gira" così lentamente sul vostro PC nuovo fiammante .
Vi risponderanno come Pitagora nel dialogo immaginario.
Il parallelo può sembrare insensato, ma prima di dirlo, beccatevi la "spiega".

Un programma per computer è, nella maggior parte dei casi, definibile come codice eseguibile (il programma in sé, ad esempio, Word) e come codice sorgente. Il codice eseguibile è il prodotto della "compilazione" del codice sorgente per una specifica architettura, ed è la parte del software che lo rende funzionante.
Solitamente, il codice sorgente è inutilizzabile fino al momento in cui non viene compilato. Un programma "compilatore" lo renderà poi eseguibile. Comunemente, viene distribuito solo il codice eseguibile, con allegata una licenza che specifica cosa può fare e non fare il possessore del programma.
La Legge (come Pitagora) punisce anche la pratica della decompilazione, che è un insieme di tecniche per arrivare dal codice eseguibile al codice sorgente.
Quindi, Word è come una formula matematica del quale nessuno può conoscere i passaggi. Questo, nella pratica, significa che le capacità dei programmatori sono limitate da tanti Pitagora incazzosi, che non dicono come arrivano ai loro risultati; e che Word fa schifo.
Ovviamente, tutto questo non succederebbe se si collaborasse tra programmatori, con l'unico fine di rendere Word un programma migliore, del quale ognuno possa vedere il codice sorgente e modificarlo a piacimento. Anzi, si potrebbe pensare di costruire un intero sistema operativo (basta Windows!) con tanti programmi, per comunicare, scrivere, divertirsi...
Qualcuno ha detto"utopia"?
Spiacenti, è già realtà. Linux e il software opensource ("a sorgente aperto", appunto) sono esattamente questa cosa: sono liberamente modificabili da chiunque ne abbia l'esigenza, possono essere copiati e distribuiti liberamente, e insieme al codice eseguibile viene sempre distribuito anche il codice sorgente.
Una particolare licenza opensource è la licenza GPL (General Public License). E' stata elaborata dalla Free Software Foundation, fondata da Richard Stallmann, un hacker che lavorava come programmatore al Laboratorio di Intelligenza Artificiale del MIT. La GPL si differenzia dalle altre licenze opensource perché è basata su una bellissima riflessione sulla libertà della proprietà intellettuale: è la licenza del progetto GNU (acronimo ricorsivo che sta per "GNU is Not Unix", una riscrittura opensource del sitema operativo Unix), di Linux (il kernel, o "cuore" del sistema operativo, realizzato nel 1991 dall'allora studente Linus Torvalds) e di migliaia di altri programmi (comprese diverse alternative a Word).

InternetPONTE è un progetto totalmente opensource :-)

BIBLIOTECH & MEDIA(A)TECA
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internetPONTE non vuole essere solo un luogo di navigazione libera e gratuita. La volontà è quella di creare un luogo di reale condivisione di saperi e intelligenze. Per questo motivo due progetti paralleli si muovono all'interno di internetPONTE:
- BIBLIOTECH: libri, riviste, fanzine, volantini di argomento tech e affine la cui consultazione è gratuita e per ora locale qui al Ponte. In seguito penseremo anche ad un sistema di prestito in modo da favorire un'interazione ulteriore. Noi siamo a favore della condivisione dei saperi e invitiamo chiunque abbia materiali che vuole mettere a disposizione di tutti, a portarli e a scambiare informazioni e conoscenze.

- MEDI(A)TECA: un altro progetto che riteniamo importante è relativo alla diffusione e condivisione di materiale relativo alla storia e al pensiero anarchico attraverso la digitalizzazione di testi non disponibili online. La creazione della MEDI(A)TECA riteniamo possa essere un invito alla rilettura dei testi e alla creazione di archivi online che permettano a tutti di accedere a testi ormai non più pubblicati, difficili da trovare o semplicemente e liberamente scaricabili dalla rete.

La tecnologia può essere utile alla formazione e crescita del percorso personale di ognuno...:-)) per questo fin da ora lanciamo questi due progetti con la prospettiva di integrarli con progetti simili che in giro per la metropoli stanno cominciando a nascere. In questo modo si possono creare, riteniamo, modalità di interazione e di crescita di percorsi che non ci pongano più come nicchia di resistenza, ma come luoghi reticolari di rilancio politico.

Policy

internetPONTE è in uno spazio autogestito ed è frutto di lavoro pratico oltre che teorico. Per questo motivo invitiamo tutti a rispettare questo luogo seguendo alcuni semplici accorgimenti:

- i "compiuter" non vanno più veloci tirandoci dei pugni sopra;
- esistono dei portaceneri, posto che potreste anche evitare di fumare li'....;
- i libri, le riviste, il materiale in consultazione sono proprieta' collettiva, quindi sono di tutti: prima o poi vorremmo anche poterli "prestare"... Aiutateci a credere che sia una buona idea e non un modo alternativo a buttarli via;
- le tastiere con macchie di vino, birra ecc. saranno anche artistiche, ma se volete essere situazionisti cambiate le insegne stradali non la composizione delle tastiere. [ seguiranno aggiornamenti, che la fantasia non mancherà :-P ]
Evoluzione caotica

internetPONTE risponde alle esigenze di un collettivo che, anche attraverso la tecnologia, cerca il modo di creare o confrontarsi con nuove soggettività, creando al tempo stesso un percorso senza inizio ne' fine verso una ridefinizione dell'esistente e del possibile.
Al di la' degli aspetti tecnici e' la voglia di sperimentarsi e mettersi in gioco che porta alla nascita di internetPONTE: per ora il giovedì, in seguito più spesso, internetPONTE si apre a chiunque abbia voglia di confrontarsi e condividere esperienze e progettualità. Le evoluzioni potranno essere molte, equilibrismi, radicalità, curve pericolose, formattazioni e rilanci.

Per ora... Chi c'è, c'è; chi non c'è, non c'è :-)

Circolo anarchico PONTE DELLA GHISOLFA
Viale Monza 255 - Milano [ MM Rossa / "Precotto" ]
http://www.pontedellaghisolfa.org mailto:ponte@ecn.org

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