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http://italy.indymedia.org/news/2004/05/555410.php Nascondi i commenti.

"sullo sgombero..."
by dep.Bulk Tuesday, May. 25, 2004 at 5:26 PM mail:

Invitiamo tutte le persone che leggono questo comunicato a diffonderlo ognuno secondo le proprie reti di comunicazione. Sperando che questo serva a far nascere riflessioni e spunti per discussioni di un certo spessore, tralasciando le amenita' che spesso vengono pubblicate. Buona lettura!

Il bulk e' sotto sgombero da mesi, negli ultimi giorni le voci si sono intensificate.
E' abbastanza grottesco vedere come il problema della pericolosita' dell'area e della sua fatiscenza emerga solo in seguito alla presentazione di un progetto da 200 milioni di euro, progetto di cui veniamo a conoscenza solo oggi aprendo i giornali e leggendo articoli che parlano di noi.
Questi articoli contengono alcune inesattezze e falsita'.

Innanzitutto noi non abbiamo avuto alcun incontro col Prefetto in merito a questa vicenda, l'abbiamo incontrato in precedenza per altre questioni, e probabilmente in caso ci fosse richiesto saremmo disposti ad incontrarlo di nuovo.
Siamo sempre stati disponibili a parlare con chi ce lo chiede e non siamo noi che chiudiamo le porte in faccia.

Altra inesattezza e' quella che parla dei 5 leader indagati.
La precisazione che ci teniamo a fare e' che al Bulk non ci sono leader, ne' uno ne' cinque, e il fatto che i giornali continuino a parlare di leader dei centri sociali e' solo un ulteriore dimostrazione della disattenzione con cui vengono trattate una serie di questioni da parte dei media.
I nostri progetti e le nostre attivita' coinvolgono centinaia di persone da anni, tutte ugualmente consapevoli e responsabili di ciò che è questa esperienza. Le gerarchie, i capi, i leaders e quant'altro li potete trovare nelle redazioni dei giornali, nelle caserme, nei partiti. Altro da noi.

Un'altra inesattezza riguarda l'inaccessibilita' del posto, addirittura per motivi di ordine pubblico: proprio grazie alle centinaia di iniziative aperte a tutti che si svolgono all'interno del bulk ogni giorno vi accedono tantissime persone. Se qualcuno è sino ad oggi rimasto fuori forse non era il benvenuto o non l'ha chiesto con le dovute maniere.

Gli articoli parlano anche di laboratori da cui sarebbero partiti scioperi informatici, net-strike, mail-bombing: E' verissimo. O quasi. Da un anno e mezzo siamo senza fornitura di corrente elettrica e di conseguenza abbiamo dovuto ridurre le attività informatiche per cause non dipendenti da noi. In passato e' vero che tra le tante attività del deposito bulk vi fosse un laboratorio che ha prodotto tantissime iniziative sui temi delle libertà informatiche e dei diritti digitali, e di questo siamo molto soddisfatti.

Inoltre, negli articoli, si citano parti di un testo della procura in cui il bulk viene definito pericolante. E' solo in parte vero: era molto pericolante quando siamo entrati, lasciato all'abbandono e all'incuria dalla proprietà, pieno di macerie spazzatura come nemmeno una discarica; lo è molto meno adesso, dopo anni di lavoro autofinanziato senza l'aiuto di nessuno che ha permesso di risistemare buona parte dell'area, esattamente quella parte che con senso di responsabilità utilizziamo, lasciando zone meno sicure chiuse in attesa di poterle attrezzare adeguatamente.

Quando siamo stati sgomberati dalla nostra prima occupazione, in Via Sturzo, abbiamo visto poi arrivare qualcosa forse non così utile: un giardinetto inutilizzato perchè a ridosso di una strada trafficatissima. Oggi, invece, di fronte a noi, c'è il simbolo delle politiche pubbliche per i giovani: un'altrettanto inutilizzata area, chiamata fabbrica del vapore, che sino ad oggi tanti soldi ha succhiato alle casse comunali ma che nulla ha prodotto in questa metropoli.

Che dire... se si vuole a Milano mettere nuovamente in programmazioni film già visti, la cui trama è nota, polizia e carabinieri sgomberanti e occupanti sui tetti, noi sappiamo da tempo come interpretare al meglio la nostra parte: siamo sempre usciti più forti da ogni attacco ci sia stato portato. Se invece si vuole voltare pagina e provare a scrivere una storia diversa... da tempo lo proponiamo e lo auspichiamo: è ora che qualcuno si muova.



Un ultima cosa: siamo soliti cercare di non prestare il fianco a strumentalizzazioni e provocazioni. Per questo motivo nei prossimi giorni cercheremo, se possibile, di tenere un "profilo basso" sulla sorte del nostro spazio: non vogliamo essere utilizzati, a ridosso delle elezioni e durante campagne elettorali, da soggetti diversi da noi e per scopi diversi dai nostri. Da qualunque parte provengano.

".... non siamo mica americani, che loro vogliono giocare agli indiani...."

il deposito bulk, forse un pò pericolante , certamente incontrollabile

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perchè l'articolo
by bullet Tuesday, May. 25, 2004 at 5:50 PM mail:

Quello che lascia sgomenti è proprio il fatto che un giornalista decida di scrivere articoli su fatti insussistenti, sulla base di che.
Insomma quello che voglio dire è che il Corriere sta incalzando una certa opinione pubblica su fatti che non esistono. Vedi l'articolo su presunti scontri vigili immigrati e altro. Mi sembra molto pretestuoso questo articolo sul Bulk.

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giassai
by stara Saturday, May. 29, 2004 at 1:23 PM mail:

vabbé ,dai, ragazzi siamo in campagna elettorale, ne parlano un po (tutti, indistintamente, a destra e sinistra) si fanno belli su relatà che alla gente un po anziana stan sui maroni, e dopo il periodo elettorale finisce tutto.. io manco risponderei, se non con un bello striscione al bulk e al mala dicendo: "noi non siamo in campagna elettorale" oppure, "vota bulk"..

vivi e lascia vivere.

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Non tutto è vero
by Pablo Wednesday, Jul. 21, 2004 at 4:39 PM mail:

Io mi chiedo dove sono andati a finire i centri sociali stile anni 70. Luoghi dove si faceva veramente contro informazione, si organizzavano dibattiti e si programmavano strategie di lotta. Ora i cnetri sociali (bulk in primis) pensano solo a farsi soldi, organizzando concerti e feste, quando ci sarebbero molte cose più importanti e concrete di cui occuparsi.
E poi, scusate, ma è una vergogna far pagare l'ingresso dai 3 ai 5 euro (e se non si paga non si entra, non ci sono storie, e poi siete anarco-comunisti? pensate un pò meno alle pasticche e un pò più alla politica). Ma dove siamo finiti, se parlo con i miei genitori mi dicono che è inconcepibile che un centro sociale faccia pagare l'ingresso, proprio per la sua stessa natura. Forse l'affarismo che contraddistingue Milano ha contagiato anche la purezza che possedevano i centri sociali.
Mi dispiace che siamo caduti così in basso!

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Quante cazzate!
by ma ci sei mai stato? Wednesday, Jul. 21, 2004 at 6:36 PM mail:

Ma quante cazzate dici!
Nei centri degli anni '70 si pagava eccome.
Pochissimo, ma si pagava.
Dal Leoncavallo al Fabbricone passando per l'Argelati.
Altrimenti come si sarebbe finanziata l'attività politica?
Con le rapine? Con lo spaccio?
Fai un po' te!
Ti assicuro che a gestire un centro sociale ci si smena e basta: sia da punto di vista del "far soldi" che da quello giudiziario.
Un altra solenne cazzata è che chi non paga non entra.
Al limite gli si rompe un po' il cazzo visto che con i soldi d'entrata si pagano i debiti per fornitori, gruppi, impianto, manifesti ecc. ecc. ecc.
O pensi che sia tutto gratis?
Ma da come parli tu non sai neppure da dove si inizi per mettere in piedi un CS.

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