http://italy.indymedia.org/news/2004/06/560215.php Nascondi i commenti.
Vademecum per il mediattivista in erba (e non) | ||
by imc italy Wednesday, Jun. 02, 2004 at 6:56 PM | mail: | |
Vademecum per il mediattivista in erba (e non)
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:) | ||
by [R]omulan Monday, Jun. 07, 2004 at 12:47 PM | mail: | |
Beh, che fine hanno fatto i commenti al "vademecum"? Troppo scomodi per lasciarli visibili a tutti?... o semplice bug del motore di gestione? |
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censura? | ||
by karelias Monday, Jun. 07, 2004 at 4:37 PM | mail: | |
ieri ho lasciato ben due commenti al vademecum.... |
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Vademecum liberticida | ||
by Karelias Monday, Jun. 07, 2004 at 4:47 PM | mail: | |
Dunque il vademecum è veramente scandaloso... |
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ROBA DA MATTI | ||
by ROBA DA MATTI Monday, Jun. 07, 2004 at 4:49 PM | mail: | |
"""Non riprendere mai chi non vuole essere ripreso. Nel dubbio, domanda. Elimina il prima possibile eventuali dettagli che possono mettere nei guai altre persone in caso di sequestro dei materiali.""" |
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Leggere e riflettere... | ||
by [R]omulan Monday, Jun. 07, 2004 at 6:52 PM | mail: | |
Dalla sezione "Chi Siamo", del sito di Indymedia: "Indymedia e' un network di media gestiti collettivamente per una narrazione radicale, obiettiva e appassionata della verita' Dal "Vademecum", qui pubblicato: "Elimina dal filmato o dalle foto qualunque elemento che potrebbe mettere in pericolo altre persone (rendi non identificabili facce e caratteristiche delle persone)..." Inoltre il "vademecum" cita tra le note legali: "Durante le manifestazioni è ritenuto necessario essere riconoscibili (quindi a volto scoperto) mentre non e' reato indossare protezioni sul corpo, oppure caschi (purche' non coprano il volto)."... Niente di più falso. La legge vieta ai partecipanti di una manifestazione (non sportiva) di indossare caschi protettivi e comunque di celare la propria identità. |
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caschi | ||
by moto Tuesday, Jun. 08, 2004 at 12:11 PM | mail: | |
La legge vieta di celare la propria identita' (come anche sottolineato nel vademecum), ma non di indossare caschi protettivi, altrimenti tutti i motociclisti (che non fanno sport) sarebbero fuorilegge... |
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X Moto: uso dei caschi protettivi... | ||
by [R]omulan Tuesday, Jun. 08, 2004 at 2:51 PM | mail: | |
L'art.5 L. 22 Maggio 1975, n 152 Disposizioni a tutela dell'Ordine Pubblico: |
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ma cose da matti | ||
by rex516 Tuesday, Jun. 08, 2004 at 4:01 PM | mail: | |
na che robba adesso non si puo andare a manifestare, ma e reato se faccio la pipi che nonc ci stano i bagni... e reato chiedere la casa, il lavoro, protestare x la pace... ma andate a fanculo :))) ***** |
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International Department Partito della Rifondazione Comunista | ||
by rex516 Tuesday, Jun. 08, 2004 at 4:07 PM | mail: | |
opposizione al governo Berlusconi MANIFESTAZIONE NAZIONALE Roma - 29 settembre 2001 - ore 14 - Piazza Esedra - ore 17 - Piazza del Popolo Il 29 settembre il PRC invita tutte e tutti a scendere in piazza a Roma in una grande manifestazone nazionale per una alternativa di società e contro il Governo Berlusconi. Al centro stanno i contenuti della piattaforma sociale elaborata dal partito: - rivalutazione automatica dei salari e 35 ore a parità di salario; - salario minimo per tutti e salario sociale per i disoccupati; - contro i licenziamenti e per più diritti; - aumento delle pensioni più basse e pensioni giuste per tutti; - una nuova scuola pubblica e una sanità riqualificata; - ambiente e cultura come base di un nuovo sviluppo. Sono contenuti rivendicativi emersi dalle lotte e dalle mobilitazioni del movimento e che con queste si legano fortemente e prendono ulteriore vigore. Perciò la manifestazione è un appuntamento che non si separa dagli altri ma che con gli altri è in diretta relazione. In questi mesi molti stanno lottando contro le politiche economiche dei padroni e del Governo. I metalmeccanici, guidati dalla Fiom, sono in lotta contro il contratto truffa e per riprendere in mano la loro condizione salariale e di lavoro dopo decenni di peggioramento della loro situazione. Nella scuola ci si batte contro le privatizzazioni e lo sfascio della scuola pubblica. Ci si sta preparando a battersi contro i tagli alle pensioni, alla sanità, allo stato sociale richiesti dalla Confindustria che passa all’incasso verso il Governo “amico”. Gli ambientalisti e i cittadini sono angosciati dal diluvio di cemento che il Governo vuole gettare sul Paese. Le donne hanno già fatto sentire con forza la loro voce contro chi vorrebbe addirittura colpire la legge 194. Noi siamo con loro. Il 27 settembre a Napoli ci si troverà contro la Nato e il suo scudo stellare. Il movimento dice che “non ci deve essere niente tra terra e cielo” e si batte contro l’idea della Nato gendarme del mondo; contro il proliferare delle spese militari (lo scudo stellare richiederebbe un vero e proprio balzo in avanti di spesa e una nuova rincorsa agli armamenti); per la loro riduzione e l’utilizzo dei fondi risparmiati in investimenti per un diverso sviluppo. Noi siamo con loro. Il 14 ottobre ci sarà la marcia Perugia-Assisi per la pace. Il movimento si batte contro l’idea delle guerre “costituenti”, utilizzate per sancire un ordine mondiale fondato sul predominio degli Usa; per nuove relazioni tra Nord e Sud e per un ruolo centrale dell’Onu riformata. Noi siamo con loro. A novembre ci sarà il vertice Fao e il movimento manifesterà con le proprie idee. Dice che per battere la fame bisogna sconfiggere le diseguaglianze che invece sono accresciute dalla globalizzazione capitalistica. Che occorre investire nello sviluppo qualificato dei paesi del Sud del mondo e consentire la loro autodeterminazione. Che bisogna salvaguardare l’ambiente contro l’effetto serra e le devastazioni di un modello di sviluppo che guarda solo al profitto. Che è necessario valorizzare il lavoro agricolo e tutelare l’agricoltura dagli Ogm e da chi trasforma il cibo in mero profitto, creando mucche pazze e quant’altro. Noi siamo con loro. Tantissimi sono allarmati per le restrizioni democratiche e le repressioni che prima e dopo di Genova il Governo sta perpetrando fino a mettere in discussione il diritto a manifestare. Noi siamo con loro. Per tutto ciò noi vi chiediamo di essere tutti in piazza, insieme, il 29 settembre. Uno due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei due tre quattro cinque sei |
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etnica. | ||
by rex516 Tuesday, Jun. 08, 2004 at 4:16 PM | mail: | |
Secondo le Nazioni Unite almeno 700mila persone non avranno i mezzi per sopravvivere nei prossimi mesi. "Si tratta della più grave crisi umanitaria del mondo", ha ribadito a più riprese Jan Egeland, coordinatore degli Affari umanitari delle Nazioni Unite. Asma Jehangir, inviato Onu nella zona, ha criticato la fermezza non cooperativa di Karthoum che nega di armare le milizie arabe e che smentisce ogni accusa di pulizia etnica. Tuttavia anche gli Stati Uniti stigmatizzano il comportamento del regime sudanese. Condoleeza Rice, consigliere per la Sicurezza nazionale dell'amministrazione Bush, ha detto alla France Press che "la catastrofe in atto in Darfur porta la responsabilità del governo sudanese". |
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Darfur: a rischio un milione di persone | ||
by rex516 Tuesday, Jun. 08, 2004 at 4:26 PM | mail: rex516@yahoo.com | |
Darfur: a rischio un milione di persone Sudan Scritto da Christian Benna martedì, 08 giugno 2004 16:10 “L’aiuto non è sufficiente. È necessaria una soluzione politica: la pulizia etnica condotta dal governo sudanese non deve essere tollerata”. A dirlo è Kenneth Roth direttore di Human Rights Watch in occasione della conferenza dei Paesi donatori di Ginevra, dove sono stati richiesti dall'ONU 286 milioni di dollari (gli Usa ne hanno promessi 188) per l'emergenza nella martoriata regione del Darfur. Mentre il cessate il fuoco viene costantemente violato dai bombardamenti di Karthoum e dalle razzie delle milizie arabe Janjaweed, il direttore di Usaid Andrew Natsios avverte la comunità internazionale che se gli aiuti non arriveranno in tempo "un milione di persone potrebbero morire di stenti". Il conflitto in Darfur, tra governo e ribelli (SLA e MJE) ha già ucciso più di 10mila persone dal febbraio del 2003. Sono circa un milione gli sfollati a rischio, 150 mila sono i rifugiati in Chad. |
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Darfur:... ma che c'entra con il vademecum? | ||
by [R]omulan Tuesday, Jun. 08, 2004 at 11:25 PM | mail: | |
Vorrei sapere cosa c'entrano gli ultimi tre interventi con il vademecum... mah.. certo che la gente quando non sa più come argomentare le proprie idee, anzichè continuare il confronto con chi dimostra di essere più preparato di loro, preferisce buttarsi sulla demagogia fuori luogo.. mah |
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te lo spiego io | ||
by :)))) Wednesday, Jun. 09, 2004 at 12:29 AM | mail: | |
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Mah... | ||
by [R]omulan Wednesday, Jun. 09, 2004 at 8:43 PM | mail: | |
Cmq, ho notato una cosa, ad oggi, che i commenti al vademecum sono molto meno duri dei giorni scorsi, i commenti visibili, sono più di 10... una coincidenza? bisognerebbe fare la prova, rimettendo un po' dei commenti apparsi i giorni scorsi... |
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Contro il vademecum | ||
by Vincenzo Vicaretti Thursday, Jun. 10, 2004 at 6:49 PM | mail: | |
cari compagni, |
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W la libertà, sempre... | ||
by [R]omulan Friday, Jun. 11, 2004 at 5:04 PM | mail: | |
Beh, io non sono proprio un "compagno", anzi, credo di essere di fede politica diametralmente opposta a quella di Indymedia. Ma mi piace comunque seguire i servizi del portale perchè, oltre che ritenerli interessanti, reputo interessante confrontare le mie idee con quelle di chi non la pensa esattamente come me. Trovo comunque scandaloso il vademecum, lo ritengo un documento oltrechè sciocco, anche pericoloso. Come giustamente ha riferito Vincenzo nel suo intervento, non bisogna permettere che dei vandali (perchè si tratta di tali) che si rendano responsabili di atti delittuosi, si vadano poi a nascondere nei movimenti pacifisti, in mezzo a donne e bambini quasi come volessero usarli come "scudi umani". Tocca quindi a questi ultimi impedire che ciò avvenga, con tutti i mezzi legali a disposizione. Si, allora alle telecamere, Si alle immagini integrali, NO ai tagli "strategici" e NO alla censura. |
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e' bravi | ||
by un compagno di quartoggiaro milano Saturday, Jun. 12, 2004 at 10:38 PM | mail: | |
i disobedienti romani... |
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rispetto | ||
by niggle Sunday, Jun. 13, 2004 at 11:31 AM | mail: | |
Esiste un labile confine di rispetto reciproco fra individui e soggettività politiche che stiamo superando sempre più spesso e con sempre meno giustificazioni. |
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Pacificatori? | ||
by Karelias Sunday, Jun. 13, 2004 at 12:20 PM | mail: | |
Caro Niggle, |
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scandaloso | ||
by crustek Monday, Jun. 14, 2004 at 12:43 PM | mail: | |
gli sbirri infiltrati negli spezzoni dei blekblok come cazzo piace chiamarli a voi ci sono solamente ci sono sbirri senza divisa e con la bandierina della pace come voi . fuoco alle telecamere funzionali al sistema! |
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Mi piacerebbe... | ||
by [R]omulan Tuesday, Jun. 15, 2004 at 3:01 PM | mail: | |
Cari crustek e "compagno di quartoggiaro milano", Mi Piacerebbe tanto che un bel giorno un vostro figlio, una vostra figlia venissero rapiti, violentati e perchè no, pure torturati o uccisi. Vorrei che le "telecamere funzionali al sistema" che puntano LADdove è avvenuto il fatto in quel momento, fossero inutilizzabili perchè bruciate e, quando (e se) prendono gli animali resposabili di quello che hanno fatto ai vostri cari, li rimettessero in libertà, perchè le carceri sono bruciate e inutilizzabili. sE Per voi questa è libertà, viva la libertà. Seè questo che propone il VOSTRO Comunismo, viva il comunismo. (IN SENSO SARCASTICO OVVIAMENTE) |
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CI SIAMO ANCHE ROTTI I COGLIONI | ||
by rex516 Thursday, Jun. 24, 2004 at 4:43 PM | mail: | |
" NON SIAMO SOLO INCOMPATIBILI, CI SIAMO ANCHE ROTTI I COGLIONI DELLE VOSTRE MENZOGNE Per quanto ci riguarda, non ci saranno altre risposte scritte alle vostre attuali e/o future provocazioni, ma questo non vuol certo dire che siamo disposti a subirle ancora per molto" |
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X-Ray Timing Explorer | ||
by paolorexOOO Thursday, Jun. 24, 2004 at 4:49 PM | mail: | |
X-Ray Timing Explorer NSSDC ID:1995-074A Other Name(s) Explorer 69 RXTE Rossi X-Ray Timing Explorer XTE 23757 -------------------------------------------------------------------------------- Launch Date/Time: 1995-12-30 at 13:48:00 UTC On-orbit dry mass: 3200 kg Nominal Power Output: 800 W -------------------------------------------------------------------------------- Description The X-Ray Timing Explorer (XTE) mission has the primary objective to study the temporal and broad-band spectral phenomena associated with stellar and galactic systems containing compact objects in the energy range 2--200 KeV, and in time scales from microseconds to years. The scientific instruments consists of two pointed instruments, the Proportional Counter Array (PCA) and the High-Energy X-ray Timing Experiment (HEXTE), and the All Sky Monitor (ASM), which scans over 70% of the sky each orbit. All of the XTE observing time will be available to the international scientific community through a peer review of submitted proposals. XTE uses a new spacecraft design that allows flexible operations through rapid pointing, high data rates, and nearly continuous receipt of data at the Science Operations Center at Goddard Space Flight Center via a Multiple Access link to the Tracking and Data Relay Satellite System (TDRSS). XTE is highly maneuverable with a slew rate of greater than 6 degrees per minute. The PCA/HEXTE can be pointed anywhere in the sky to an accuracy of less than 0.1 degree, with an aspect knowledge of around 1 arc-minute. Rotatable solar panels enable anti-sunward pointing to coordinate with ground-based night-time observations. Two pointable high gain antennas maintain nearly continuous communication with the TDRSS. This, together with 1 GB (approximately four orbits) of on-board solid-state data storage, give added flexibility in scheduling observations. -------------------------------------------------------------------------------- Discipline(s) Astronomy Sponsoring Agencies/Countries NASA-Office of Space Science Applications/United States Personnel Information Launch/Orbital Information PDMP Information Telecommunications Information -------------------------------------------------------------------------------- Experiment Information Data Set Information -------------------------------------------------------------------------------- US Active Archive for XTE Information/Data The RXTE Archive at HEASARC Other Sources of XTE Information/Data Instrument/Experiment Pages MIT All Sky Monitor team page UCSD High Energy X-ray Timing Experiment (HEXTE) team page GSFC Proportional Counter Array (PCA) Team -------------------------------------------------------------------------------- NSSDC home page |
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paolo | ||
by NSSDC Thursday, Jun. 24, 2004 at 4:51 PM | mail: | |
TDRS-A NSSDC ID:1983-026B Other Name(s) TDRS 1 13969 -------------------------------------------------------------------------------- Launch Date/Time: 1983-04-05 at 18:30:00 UTC On-orbit dry mass: 2268 kg Nominal Power Output: 1700 W -------------------------------------------------------------------------------- Description The Tracking and Data Relay Satellite System (TDRSS) was a concept utilizing communication satellite technology to improve and economize the satellite tracking and telemetry operation. Three geosynchronous satellites (one a standby) will track and receive data from satellites for relay to a ground station. The two active satellites will be separated in orbit by at least 130-deg longitude. Spacecraft serviced by TDRSS will require only one communications system since ground-based telemetry stations will be compatible with TDRSS equipment. TDRSS was intended to support satellite with apogee below 12,000 km. One system will be used for satellites with apogee below 2000 km (the great majority of satellites), and another for those with higher apogee. Use of operating frequencies near 2150 (plus or minus 150) MHz and near 14.3 (plus or minus 0.9) GHz were anticipated. -------------------------------------------------------------------------------- Discipline(s) Communications Sponsoring Agencies/Countries NASA-Office of Tracking and Data Acquisition/United States Personnel Information Launch/Orbital Information -------------------------------------------------------------------------------- Experiment Information Data Set Information -------------------------------------------------------------------------------- Related Information/Data at NSSDC NSSDC TDRS page Information about STS 6 -------------------------------------------------------------------------------- Other Sources of TDRS Information/Data |
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HST | ||
by rex516 Thursday, Jun. 24, 2004 at 4:55 PM | mail: | |
HST NSSDC ID:1990-037B Other Name(s) Hubble Space Telescope Space Telescope 20580 -------------------------------------------------------------------------------- Launch Date/Time: 1990-04-25 at 12:33:51 UTC On-orbit dry mass: 11600 kg Nominal Power Output: 2400 W -------------------------------------------------------------------------------- Description The Hubble Space Telescope (HST) was the first and flagship mission of NASA's Great Observatories program. Designed to complement the wavelength capabilities of the other spacecraft in the program (CGRO, AXAF, and SIRTF), HST was a 2.4 m, f/24 Ritchey-Chretien telescope capable of performing observations in the visible, near-ultraviolet, and near-infrared (1150 A to 1 mm). Placed into a low-earth orbit by the space shuttle, HST was designed to be modular so that on subsequent shuttle missions it could be recovered, have faulty or obsolete parts replaced with new and/or improved instruments, and be re-released. HST was roughly cylindrical in shape, 13.1 m end-to-end and 4.3 m in diameter at its widest point. HST used an elaborate scheme for attitude control to improve the stability of the spacecraft during observations. Maneuvering was performed by four of six gyros, or reaction wheels. Pointing could be maintained in this mode (coarse track) or the Fine Guidance Sensors (FGSs) could be used to lock onto guide stars (fine lock) to reduce the spacecraft drift and increase the pointing accuracy. Power to the two on-board computers and the scientific instruments was provided by two 2.4 x 12.1 m solar panels. The power generated by the arrays was also used to charge six nickel-hydrogen batteries which provided power to the spacecraft during the roughly 25 minutes per orbit in which HST was within the Earth's shadow. Communications with the satellite were maintained with the TDRS satellites. Observations taken during the time when neither TDRS was visible from the spacecraft were recorded on tape recorder and dumped during periods of visibility. The spacecraft also supported real-time interactions with the ground system during times of TDRS visibility, enabling observers to make small offsets in the spacecraft pointing to perform their observations. HST was the first scientific spacecraft designed to utilize the full capabilities of TDRSS, communicating over either multiple-access or single-access channels at any of the supported transmission rates. HST was operated in three distinct phases. During the first phase of the mission (Orbital Verification or OV), responsibility for the spacecraft was given to Marshall Space Center. OV consisted of an extended, eight-month checkout of the spacecraft, including test of the on-board computers, pointing control system, solar arrays, etc. This phase was followed by the Science Verification (SV) phase, lasting nearly another year, during which each of the six science instruments was tested to verify their capabilities and set limits on their safe operations during the remainder of the mission. Responsibility for the spacecraft during SV was given to Goddard Space Flight Center. The last phase of the mission, known as the General Observer (GO) phase, was planned to last from the end of SV through the end of the mission and was the responsibility of the Space Telescope Science Institute. General observations were phased in gradually, however, during the SV phase because the OV and SV portions of the mission were considerably longer than expected prior to deployment. The mission was troubled soon after launch by the discovery that the primary mirror was spherically aberrated. In addition, problems with the solar panels flexing as the spacecraft passed from the Earth's shadow into sunlight caused problems with the pointing stability. Steps were taken to correct these problems, including replacement of the solar panels, replacement of the Wide Field and Planetary Camera with a second-generation version with built-in corrective optics, and replacement of the High-Speed Photometer with COSTAR (Corrective Optics Space Telescope Axial Replacement) to correct the aberration for the remaining instruments. -------------------------------------------------------------------------------- Discipline(s) Astronomy Planetary Science Sponsoring Agencies/Countries European Space Agency/International NASA-Office of Space Science Applications/United States Personnel Information Launch/Orbital Information PDMP Information Telecommunications Information -------------------------------------------------------------------------------- Experiment Information Data Set Information -------------------------------------------------------------------------------- Related Information/Data at NSSDC HST imag es of Comet P/Shoemaker-Levy 9 View some of the images taken by (and of) HST in the NSSDC Photo Gallery Information about STS 31 (HST Deployment mission) Information about STS 61 (First HST Refurbishment mission) Information about STS 82 (Second HST Refurbishment mission) |
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Chandra X-Ray Observatory | ||
by rex516 Thursday, Jun. 24, 2004 at 4:59 PM | mail: | |
Chandra X-Ray Observatory NSSDC ID:1999-040B Other Name(s) AXAF Advanced X-Ray Astrophysics Facility 25867 -------------------------------------------------------------------------------- Launch Date -------------------------------------------------------------------------------- Description The Chandra X-ray Observatory (formerly the Advanced X-ray Astrophysics Facility, or AXAF) was built around a high-resolution grazing incidence X-ray telescope which will make astrophysical observations in the 0.09 to 10.0 keV energy range. The principal science objectives of the mission were to determine the nature of celestial objects from normal stars to quasars, to understand the nature of physical processes which take place in and between astronomical objects, and to generally study the history and evolution of the universe. Observations will be made of X-rays from high energy regions such as supernova remnants, X-ray pulsars, black holes, neutron stars, and hot galactic clusters. The spacecraft has a cone-shaped body with an octagonal structure surrounding the wide end. Two solar panel wings extend from opposite sides of the structure. The main opening is at the wide end covered by a sunshade door with a contamination cover. An aspect camera and stray light shade are mounted near the opening and 2 low gain antennas and two fine Sun sensors are affixed to the outside structure. Thermal control is maintained by a radiator, insulators, heaters, and thermostats. Power generated by the solar panels is stored in three banks of batteries. The X-ray telescope consists of four nested paraboloid-hyperboloid X-ray mirror pairs, arranged in concentric cylinders within the cone. The four instruments are located near the focus at the narrow end of the cone: the High Resolution Camera (HRC), the CCD Imaging Spectrometer (ACIS), High Energy Transmission Grating Spectrometer (HETGS), and the Low Energy Transmission Grating (LETG). -------------------------------------------------------------------------------- Discipline(s) Astronomy Sponsoring Agencies/Countries NASA-Office of Space Science/United States Personnel Information Launch/Orbital Information -------------------------------------------------------------------------------- Experiment Information Data Set Information -------------------------------------------------------------------------------- Related Information/Data at NSSDC Informatio n about STS 93 (Chandra Deployment mission) AXAF assembly co mpleted (03/12/98) US Active Archive for Chandra Information/Data The Chandra Data Archive at the Chandra X-Ray Center Other Sources of Chandra Information/Data The Chandra Science UK Mirror |
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guerre profitti petrolio | ||
by rex516 Thursday, Jun. 24, 2004 at 5:09 PM | mail: | |
Claude Mandil Executive Director International Energy Agency 2 “The Geopolitics of Oil after the Iraq War” Introduction Good afternoon. I am very pleased to be here today and to join my friend, Dr. Silva Calderon, for this timely and interesting discussion. The aftermath of the Iraqi war raises some fundamental issues for the oil market. In order to ensure time for discussion, I will keep my remarks brief and address three points: o First, the situation in the oil market; o Second, the outlook for Iraqi production; and o Finally, the implications for both consumers and producers. The Oil Market I would like to begin by reassuring my colleagues at OPEC (if needed) that – based on IEA projections – the world will continue to need oil. In fact, demand for oil will continue to grow and it will remain the dominant fuel in the global energy mix through 2030 assuming that current government policies remain unchanged. That said, the past nine months have been quite tumultuous in the oil market. There has been considerable uncertainty – much of it caused by geopolitical factors affecting three top oil exporters: o General strike by opponents of the Chavez government in Venezuela; o Civil unrest in Nigeria; and o Most importantly, war in Iraq. While Venezuelan and Nigerian production are increasing, political instability continues to affect both countries. At the same time, Russian production has surged, growing at over 10% annually. Driven by the high price maintained under the OPEC price band, Russia has gained market share from other, primarily OPEC, producers. In the near term, Russia is expected to increase its current level of production. While global demand is still weak due to the economy, commercial stocks remain low in key OECD markets, including the United States. While all of these conflicting factors contribute to the current uncertainty in the market, the most significant variable is the pace of the recovery of Iraqi production. Will Iraq be able to return to 2002 production levels by the end of the year? What impact will Iraqi production have on the oil market? What are the implications for consumers and producers? The Outlook for Iraq The recovery of Iraqi production remains one of the greatest uncertainties currently affecting the oil market. Iraq’s reserves are the third largest in the world after Saudi Arabia and Russia. Production potential is enormous. Iraq has proven reserves of 78 billion barrels and an estimated 108 billion barrels of probable reserves. Of 73 discovered fields, only 15 have been developed. Despite this vast endowment of resources, Iraq’s performance peaked in 1979 when production reached 3.5 million barrels per day. Production levels fell, affected by the political instability resulting from the Iran-Iraq War and the Gulf War. Lack of investment and poor maintenance in the intervening years further strained the country’s oil infrastructure; bad management and lack of spare parts may have damaged reservoirs. In 2002, output averaged 2.1 million barrels per day under the UN Oil-For-Food program. Iraq’s sustained prewar production capacity was estimated at 2.8 million barrels per day. Yet production was halted during the recent war and is returning slowly. When will Iraqi production return to its 2002 level? I do not have access to any privileged information – our estimates are based on what is publicly available. However, it will take time before Iraq will surpass 2mbd. Although a limited number of wells were set on fire, looting has resulted in damage to surface installations and loss of data; and it continues. The results of poor management and maintenance during the 1990s combined with insufficient security at oil facilities and questions regarding the state oil company’s (SOMO) legal status may prolong the recovery beyond the end of this year. Nonetheless, progress has been made. The coalition provisional authorities are actively reorganizing the oil sector. A 15-member oil advisory board is being created to provide guidance on long-term actions and to facilitate decision-making. In addition, UN Security Council resolution 1483 ends economic sanctions, recognizes U.S. and U.K. authority and provides for the conclusion of the Oil- For-Food Program over six months. The UN will take a role in humanitarian assistance and the establishment of an interim administration. The resolution also creates a Development Fund from all oil and gas export revenues. To meet the long-term production targets will require not only the rehabilitation of old oil fields, but the development of new ones. This in turn will depend on a stable investment environment. Transparency, a solid legal and regulatory framework, a recognized political authority and security will be critical in attracting the estimated 38 billion dollars needed in investment. This is no small task. Implications for Consumers and Producers In the long term, the world will need Iraqi oil – and Iraq will need oil export revenues to fund it development. IEA projections show that global oil demand will continue to grow through 2030. As older fields in the North Sea and elsewhere are retired, Iraq’s plentiful, relatively low-cost reserves will become increasingly important. For consumers, the development of Iraqi oil will expand supply options, thereby strengthening energy security. In the shorter term -- barring any unforeseen events -- consumers should be assured that oil supplies are ample, even if Iraqi production recovers more slowly than initially anticipated. Assuming that Russian production will increase over the near term, a resurgence of Iraqi exports will likely pose some challenging decisions for Dr. Silva Calderon and his colleagues at OPEC. Because oil prices have been held at an artificially high price by the OPEC price band, higher cost producers and nonconventional oil have gained a stronger position in the market. The re-entry of Iraqi oil could create downward pressure on prices, forcing OPEC to act in order to maintain their price band – but such action comes at a cost. OPEC will lose additional market share or revenues, or both, or must accept a price below the OPEC band at a level compatible with a stable market. Despite this difference in opinion, both consumers and producers would like to see greater stability in the market. The return of Iraqi oil exports – in the long term – should help to achieve this. But it may take some time before this goal is attained. Iraqi recovery will require, in particular, a sound framework for investment. That is, by the way, true worldwide and the IEA is currently completing an extensive analysis of the challenges facing investment in the energy sector. The results will be released this fall in the 2003 World Energy Outlook investment book. Thank you. |
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MERCENARI | ||
by rex516 Saturday, Jun. 26, 2004 at 10:21 AM | mail: rex516@yahoo.com | |
MARTEDI' 29 GIUGNO ALLE ORE 21 presso la Libreria Moby Dick Via XX Settembre 3B a Faenza incontro con FRANCESCO VIGNARCA autore del libro "LI CHIAMANO ANCORA MERCENARI" La privatizzazione degli eserciti nell'era della guerra globale (Editrice Berti) I nuovi mercenari, l'Iraq e la guerra globale Non chiamateli mercenari. Scordatevi la compagnie di ventura, le armate brancaleone di ex soldati pronti a giurare fedeltà al miglior offerente. Oggi la guerra privata è un altro affare, dove si guadagna, e molto, in mano a vere e proprie aziende. In grado di fornire mezzi corazzati, truppe, intelligence, guardie del corpo o consulenza militare, ma anche servizi di lavanderia e pasti per gli eserciti regolari. Dalla Bosnia ai teatri di guerriglia africani all'Iraq. Parte da qui l'indagine, puntigliosa e accurata, di Francesco Vignarca, autore del libro "Li chiamano ancora mercenari. La privatizzazione degli eserciti nell'era della guerra globale" (Editrice Berti). Aziende sudafricane, statunitensi, israeliane. "Classiche", per certi aspetti: quotate in borsa, attuano politiche di brand marketing, sono strutturate in holding. Ma anche realtà completamente nuove, con caratteristiche comuni: sono ordinate secondo "linee aziendali di responsabilità disposte in maniera gerarchica", che permette loro di "sopravvivere nel mercato globale dei giorni nostri"; sono guidate da un profitto affaristico complessivo e non da uno "semplicemente personale" com'era la logica dei mercenari; infine "lavorano apertamente su un mercato globale". Annota Vignarca: "E' arrivata l'era delle corporation anche negli affari militari perché il tipo di guerra che ai giorni nostri popola il mondo non è affrontabile né dal classico mercenario né dagli eserciti classici. Solo strutture belliche innovative saranno in grado di 'fare la guerra' nel futuro". Scenari inquietanti: "La massiccia esternalizzazione dei servizi provocata dal vento della privatizzazione prevede che lo Stato, ente ormai in inesorabile declino, trasferisca ad enti privati non solo le azioni ma la responsabilità delle stesse". Gli esempi non mancano, a partire dagli Stati Uniti, il cui bilancio della Difesa, secondo stime relative al 2003, destinava ai contratti con i privati l'8% delle risorse complessive, per un importo pari a 30 miliardi di dollari. Un mondo dove gli interessi commerciali si intrecciano strettamente a quelli politici e personali. Emblematico il caso della Halliburton, legata al vice presidente Usa Dick Cheney: "Per mezzo di numerose sue controllate -scrive Vignarca- interviene sul mercato mondiale delle costruzioni, delle infrastrutture aeree e delle installazioni petrolifere, e non a caso è tra i protagonisti della prima ora negli appalti per la ricostruzione dell'Iraq appena occupato". Il settore rende bene, a guardarne i bilanci miliardari, ma non è privo di ombre: come testimonia, per esempio, il coinvolgimento di alcune di queste società in operazioni di addestramento e supporto a cartelli della droga e unità paramilitari in Colombia. Tutto questo in uno scenario che vede la perdita, da parte dello Stato, "di un utilizzo esclusivo e legittimo della forza" all'interno di un quadro complessivo dove "non è più vero che il denaro alimenta la guerra ma ormai si può affermare che è il denaro a fare direttamente la guerra". Francesco Vignarca, laurea in Fisica e Master in Qualità sociale e sviluppo locale, si occupa di cooperazione decentrata allo sviluppo ed è coordinatore delle attività nazionali per la neonata Rete Italiana per il Disarmo (ControllARMI). Nel Dicembre del 2002, a pochi mesi dallo scoppio dell'ultima guerra, ha partecipato a Baghdad alla delegazione di Pace BIPOT organizzata dalla società civile in collaborazione con diversi esponenti parlamentari. Comitato Spontaneo per la Pace Pax Christi Associazione Papa Giovanni XXIII Legambiente ---------------------------------------------------------------- Pax Christi Faenza c/o Giorgio Gatta via Bendandi, 25 48018 Faenza RA Tel. e Fax 0546/634280 e-mail: ggatta@racine.ra.it ---------------------------------------------------------------- rex516 rex516 rex516 rex516 rex516 rex516 rex516 rex516 rex516 rex516 rex516 |
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tengo a comprendere poco | ||
by rex516 Monday, Jul. 19, 2004 at 1:11 PM | mail: | |
w le mainifestazioni in tutti i momenti, e non capisco quei sciocchi che si nascondono dietro quel finto perbenismo, e poi dicono "sono contro indi-media" ma oltre che leggere la usano, ma si w la liberta e spazio anche ai contrari, spero che vedano quanlche volta dove cadano. :)) |
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vademecum | ||
by icccio Saturday, Apr. 30, 2005 at 10:41 PM | mail: | |
il vademecum in alcuni punti è scandaloso, complimenti! |
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