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Paolo libero - presidio
by NessunOrganizzazione Saturday, Jun. 26, 2004 at 8:04 PM mail: nessunorganizzazione@astio.net

Tutti/e davanti al carcere di Spoleto (Loc. Maiano 10) il 3 Luglio dalle 17.00 Non vogliamo che di carcere si muoia e nemmeno che di carcere si viva

"Sono un militante comunista e sono stato e sempre sarò antifascista" (Paolo Dorigo)

Paolo Dorigo ha iniziato uno sciopero della fame per ottenere, come lui scrive, "esami medici e perizia con sintonizzatore universale, allo scopo di porre fine al trattamento di controllo mentale a cui sono sottoposto".

Dopo 26 giorni di questo sciopero è molto provato, comincia a perdere lucidità ed equilibrio, date le sue gia' precarie condizioni di salute, l'evoluzione della situazione non ha una rosea prospettiva.

La storia di Paolo Dorigo sequestrato e condannato a morte dallo Stato, narra una lotta di secoli nelle carceri e nel "carcere fuori dal carcere", ci parla della lotta per sopravvivere nel lato infernale della societa' capitalistica.

La vicenda politica ed umana di Paolo Dorigo e' una lotta per poter immaginare e costruire una prospettiva di vita diversa in un paese che ormai si sta attrezzando per passare dallo stato sociale allo “stato penale”: costruire nuove carceri e fare del carcere uno strumento di controllo del mercato del lavoro, degli effetti della precarizzazione sociale.

"Per svelare il caos che vive nel quadro delle nostre certezze, mettendo a nudo la sostanza dei rapporti di classe..." (Mumia)

Non vogliamo che di carcere si muoia e nemmeno che di carcere si viva


Tutti/e davanti al carcere di Spoleto (Loc. Maiano 10) il 3 Luglio dalle 17.00

Paolo Libero e Liberi tutti/e

I compagni e le compagne di Perugia di NessunOrganizzazione
nessunorganizzazione@astio.net

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adesione
by Comitato di Viterbo Sunday, Jun. 27, 2004 at 7:30 AM mail: comitatoviterbo@virgilio.it

Nessun compagno nelle mani della repressione!
Paolo libero!
Il Comitato cittadino contro il carcere e la repressione sociale di Viterbo e L'Avamposto degli Incompatibili aderiscono alla manifestazione-presidio promossa dai compagni di Nessunorganizzazione davanti al carcere di Spoleto.
Abbiamo sempre lottato, e continueremo a lottare, per la libertà di tutti i compagni prigionieri, al di là di quali siano i differenti percorsi, che li hanno portati in carcere.
Paolo Dorigo non solo subisce da ormai dieci anni la vendetta di questo stato democratico, ma vede anche respinte tutte le sue richieste di esami specialistici sanitari non condizionati dal controllo delle guardie.
Lottare per la sua libertà significa quindi anche demistificare questa giustizia democratica che è solo vendetta capitalistica.
Paolo libero!
Liberi/e tutti/e!

Comitato cittadino contro il carcere e la repressione sociale di Viterbo
L'Avamposto degli Incompatibili

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davanti al carcere di Spoleto
by un compagno di perugia Sunday, Jun. 27, 2004 at 8:31 PM mail:

Davanti al Carcere di Spoleto

“Terra terra, là dove siamo e non abbiamo mai smesso di essere, è importante praticare una cultura abolizionista, esprimere ovunque l’importanza della libertà, battersi contro ogni forma di sopraffazione, di negazione, di morte annunciata e differita, nell’universale quanto nel particolare, e viceversa. Io diffido di chi vuole abolire le galere ma, intanto, non fa niente affinché chi ci sta dentro non ne sia strangolato o asfissiato: lì vedo avvoltoi alla ricerca di cadaveri da esibire come ridicoli simboli e poveri stendardi."
(Riccardo d’Este – da “Abolire il carcere ovvero come sprigionarsi” – Ed. Nautilus – Torino 1990)


Il carcere di Spoleto e' fuori dalla citta' ed ha una desolante architettura da fabbrica dismessa.Sotto il sole a picco di luglio la sua figura ordina lo spazio intorno e ti getta subito in faccia le ombre di una vita sempre piu' governata dal caso e dalla paura.
Il primo impulso e' quello di scappare, voltare le spalle a questo enorme edificio-fantasma che ti e' comparso davanti nella febbre estiva di una qualsiasi giornata di sole.


E' sabato mattina e davanti all' ingresso si vede gente che esce o che viene inghiottita da questo edificio che ha il potere di evocare sciami di fantasmi, di rendere terribilmente nitida la pressione e la violenza della societa' in cui vivi.Senza un motivo preciso cominci a sentirti sotto tiro e materialmente vulnerabile.

Costeggiando il muro di cinta, si susseguono uno dietro l' altro dei cartelli: "zona soggetta a sorveglianza armata", " non e' consentito fotografare...", "alt-limite invalicabile"...
Sostiamo su una stradina laterale e guardiamo attraverso le inferriate del muro di cinta, ma sembra tutto sfocato, non riusciamo a vedere i contorni delle cose. Non riusciamo ad immaginare le persone che stanno all' interno del carcere, nelle celle.

In una di quelle celle si trova Paolo Dorigo che e' in sciopero della fame fino alla morte per ottenere, come lui scrive: "esami medici e perizia con sintonizzatore universale, allo scopo di porre fine al trattamento di controllo mentale a cui sono sottoposto".Le sue condizioni di salute sono sempre piu' precarie.

A stare fuori davanti a questa prigione capisci subito che puoi fare solo dei reclami semplici, costruire dei piccoli fatti veri e lasciar perdere grandi-idee-vage- armamentario- ideologico perche' alla fine solo la pratica e' veramente irrecuperabile per il sistema. Recuperare l' ideologia astratta e' sempre facile, non produce mai dei cambiamenti reali, non serve a nessuno.

"Il carcere e' un luogo di controllo ed annientamento" : ma e' solo guardandolo qui, ora, che questa verita' diventa qualcosa di piu' che un semplice concetto: diventa una sensazione fisica.

"Difende chi ha contro chi non ha": e questo lo vedi senza pensarlo, attraverso le persone che sostano appoggiati alle macchine, lungo lo stradone che costeggia il carcere, mentre aspettano quelli che hanno accompagnato per un colloquio.

"Il problema di questa istituzione totale non riguarda solo i detenuti ma tutta la nostra stessa vita quotidiana.La societa' capitalistica come sistema di sfruttamento totale ci rende tutti/e oggettivamente dei detenuti che reclamano liberta'": la cosa si comprende appieno, oltre le teorie, a mezzo della paura irrazionale che ti piglia quando arrivi di fronte a questo edificio che chiamano "Casa di Reclusione".

A dispetto dei tanti falsi profeti di turno che annunciano di voler annichilire il sistema e che poi invece non fanno mai saltare nulla esistono, per fortuna, atti e azioni tanto naturali e umane che sono accessibili a tutti/e. Qualcosa che non ha nulla a che vedere con i palcoscenici luccicanti e vuoti di sostanza di certo politicismo e molto a che fare invece con le proprie contraddizioni, con quello che ci spinge a scegliere da che parte stare, ad amare, a odiare a resistere.



Difendiamo la vita di Paolo Dorigo.
Liberi Tutti/e

Facciamo tutto quello che e' nelle nostre possibilita' anche quelle piu' semplici:
Il 3 luglio davanti al Carcere di Spoleto dalle ore 17,00 presidio in solidarieta di Paolo Dorigo promosso dai compagni e dalle compagne di perugia di "Nessunorganizzazione".

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"una sensazione fisica"
by una compagna Monday, Jun. 28, 2004 at 4:06 PM mail:


Si, quando ti avvicini a quella struttura, percepisci tutto questo, non riesci a focalizzare ma lo sai, proprio come una sensazione fisica.
Complimenti per essere riuscito a raccontarlo così bene!!!!!

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liberi tutti/e
by kono Saturday, Jul. 03, 2004 at 9:45 PM mail:

vicini a paolo liberta'
per tutti e tutte !

fuoco alle galere!
fuoco a chi sostiene questo sistema!

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