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Nuova lettera per Ciampi
by zurbo Thursday, Jul. 18, 2002 at 1:13 PM mail:

Il Comitato lotta per la casa di Palermo, dopo i gravi fatti avvenuti in Cattedrale lo scorso venerdì, ha deciso di scrivere due lettere al Presidente della Repubblica e a Ciampi


Palermo 17/07/02
Al Presidente Ciampi

Caro Presidente,
questa è la seconda lettera che Le scriviamo. Siamo le famiglie sfrattate che hanno occupato la Cattedrale di Palermo dal 5 giugno per 15 giorni circa. Proprio mentre si preparava la Sua visita alla nostra Città (21 giugno). In quella occasione le avevamo rivolto l’invito a venirci a trovare. Volevamo dirLe che, in zone ad alta densità mafiosa, le istituzioni non possono seriamente pensare di combattere la mafia se non affrontano i problemi legati alle emergenze sociali. Gli spettacoli antimafia con i ragazzi delle scuole al teatro massimo sono sicuramente importanti, ma cosa pensare di tutta una città blindata, quel pomeriggio del 21 giugno, per evitare che la voce delle proteste sociali giungesse al Presidente?
Nella nostra prima lettera le comunicavamo che il gesto estremo di occupare la Cattedrale era da parte nostra una chiara richiesta di mediazione rivolta al Cardinale De Giorgi, dopo diversi sfortunati tentativi di dialogo con le istituzioni locali.
In quei giorni , ancora lontani dai miliardari festeggiamenti del 13/15 luglio in onore della patrona di Palermo Santa Rosalia, La Chiesa si è resa disponibile. Ha mediato. Ma, alla fine, la soluzione proposta-imposta dalle istituzioni ha solo avuto il sapore di un raggiro: requisire per 6 mesi 17 alloggi presso il Comune di Cerda (distante ben 70 km da Palermo) non è stato sicuramente un tentativo di dare una soluzione al nostro problema, noi abbiamo piuttosto avuto l’impressione di essere stati allontanati dalla città perché era precisa la volontà politica di impedirci di incontrarLa. Infatti secondo le istituzioni locali, l’immagine della città da presentare agli “ospiti” illustri deve essere “da cartolina”: il disagio sociale è disdicevole, e, quindi, viene spazzato via, non importa come.
Dei 22 nuclei familiari che occupavano la Cattedrale, 11 si trovano tuttora a Cerda, 11 non hanno invece potuto accettare questa soluzione sia per motivi reali ed evidenti (patologie che necessitano di particolari cure mediche per esempio), ma anche per motivi etici: esigere rispetto per la propria dignità di persone che in questa città, vivono, lavorano come possono, hanno relazioni affettive, non è un delitto.
Il “confino” a Cerda è stato inoltre –secondo il nostro parere- consequenziale all’ordinanza emessa dal Prefetto dott. Renato Profili qualche giorno prima della data fissata per la Sua visita nella nostra città. Questa ordinanza fa divieto fino al 30 settembre di costituire “assembramenti” presso tutti i “palazzi istituzionali”, ma anche presso i Teatri e i monumenti più importanti della città (quindi anche la Cattedrale).
Ci chiediamo poi come mai lo stesso meccanismo attuato a Cerda (utilizzo temporaneo di case popolari non ancora assegnate) non possa essere messo in atto nel territorio della nostra città: anche il Direttore dello IACP, Ing. Peritore, aveva prospettato questa possibilità in uno degli incontri con la nostra delegazione.
È evidente però che era necessario che noi fossimo confinati a Cerda.
Le 11 famiglie rimaste senza “soluzione”, trovandosi ancora una volta sole e disperate, hanno così deciso di ritornare in Cattedrale. Ma stavolta c’era un problema in più per il Cardinale (il festino di S. Rosala stava per cominciare…!), e così il 12 luglio ha “permesso” alle forze dell’ordine di attuare la sgombero coatto della Cattedrale. Noi abbiamo solo opposto resistenza passiva. Abbiamo ripetutamente detto che tra noi c’erano anche persone malate. Ma nessuno ha tenuto conto di questo. Risultato: 5 persone in ospedale (di cui 3 invalidi civili), 3 persone fermate (ma chi sono i criminali…?), paura e stato di shock per donne e bambini.
Ci rivolgiamo ancora una volta a Lei, perché abbiamo saputo che, prendendo in considerazione il nostro primo appello lei, appena arrivato in città il 21 giugno, ha chiesto a chi di competenza nostre notizie.
Ci aiuti, abbiamo l’unica colpa di essere più sfortunati di altri, di non poter dare neanche un tetto ai nostri figli, di vivere in una terra in cui, spesso prepotenza e arroganza imperano.

Le rivolgiamo il nostro saluto, certi che vorrà prendere a cuore la nostra situazione.




Comitato lotta per la casa Palermo

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Onnivora PA casa
by onnivora Thursday, Jul. 18, 2002 at 3:59 PM mail:

La lettera su Onnivora, nella categoria PA casa (che, ovviamente, allude a "Palermo casa" come a "per la casa", in dialetto).
Secondo voi servirà un carteggio intero?

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