http://www.mideastweb.org/mewnews1.htm
Sappiamo che i nomi in questo articolo sono sconosciuti alla maggior parte degli americani. E capiamo, perché leggiamo i vostri giornali e guardiamo i vostri notiziari, cosa pensate di noi. Siamo "una gang" e "una banda di assassini." Sosteniamo e guidiamo organizzazioni politiche con strani nomi - Fatah e Tanzim. Di noi "non ci si può fidare". Ma forse, solo per questa volta, dovreste accantonare questi pregiudizi e ascoltare che cosa diciamo. Parliamo qui, direttamente, al popolo d'Israele:
Noi, guida dei movimenti politici più influenti fra la gente palestinese; noi, parte di coloro che rappresentano quelli che, come voi, sono rimasti orfani e vedovi; noi, che vogliamo la comodità e la sicurezza non solo di uno Stato ma di una casa - noi scegliamo il futuro. È in nome di quel futuro e in nome di tutti i coloro che hanno perso le loro vite che facciamo questa dichiarazione: faremo tutto quello che è in nostro potere per fermare gli attacchi contro civili israeliani, contro uomini, donne e bambini innocenti. Faremo questo senza cercare o richiedere prima alcun guadagno.
Perché ora? I bombardamenti degli ultimi mesi hanno trasformato la vostra società. Quei bombardamenti hanno sconvolto e indignato la vostra gente e hanno gettato la vostra nazione nella disperazione. Anche a noi abbiamo subito lo stesso effetto. Hanno acceso un ripensamento su che gente siamo. Hanno provocato una variazione nelle nostre percezioni - non di voi, ma di noi stessi. Per un certo tempo potevamo allontanare questo orrore dalle nostre menti. Eravamo - e siamo - gli oppressi, gli spogliati e i dimenticati, ma la verità fondamentale e inalterabile del nostro conflitto può essere letta dentro i nostri occhi ed essere vista nel nostro cuore. I nostri occhi osservano che cosa ci state facendo nelle nostre città e villaggi ogni giorno, ma questi stessi occhi osservano dentro i cuori induriti dei nostri bambini. Può essere necessaria per noi una generazione per insegnare ai nostri bambini una nuova strada, addolcire la loro amarezza, cancellare il loro odio, per insegnare loro che c'è speranza per il futuro. Ma dobbiamo cominciare. È per loro, per il loro futuro, che abbiamo preso questa decisione storica. Siamo contro chi colpisce i bersagli innocenti.
La realtà della nostra guerra può anche essere vista per le nostre vie. A Gaza una cassa dei pomodori costa l'equivalente di venti centesimi. Ma i pomodori non possono essere comprati, dato che nessuno può permetterseli. I nostri hotel sono vuoti, i nostri ristoranti deserti, le nostre fabbriche chiuse, i nostri affari in fallimento e i nostri bambini affamati. E voi? Potete sopravvivere, per un certo tempo, con il dieci per cento di inflazione e la disoccupazione crescente e un esercito di giovani che occupano una terra straniera.
E presto - forse non domani, o la settimana prossima, o l'anno prossimo - ma inevitabilmente e finalmente, i vostri hotel si svuoteranno, le vostre fabbriche chiuderanno, i vostri affari falliranno, i vostri bambini saranno affamati e i vostri soldati desidereranno di tornare a casa. Avete amici nel mondo che vi sosterranno. Ma non per sempre. E voi non preferireste sostenervi da soli?
Ci sono alcuni, in entrambe le nostre società, che diranno che questa dichiarazione è semplicemente una manovra tattica e politica: che speriamo di guadagnare punti politici per aqcuistare potere politico. E hanno ragione. Speriamo che vi scambiate la dichiarazione storica che qui facciamo e riconosciamo la verità del detto: "la pace non può essere sviluppata su una piattaforma di violenza contro gli innocenti." Semplicemente, non c'è nessuna pace con l'occupazione. Dovete cessare di strangolare le nostre città, uccidendo i nostri giovani, prendendo la nostra terra per i vostri insediamenti, razziando i nostri frutteti, umiliando le nostre donne e i nostri bambini, rinchiudendo i nostri giovani nei vostri squallidi campi di detenzione e demonizzando chi sceglie di guidarci. Avete fatto tutte queste cose e continuate a farle e lo sapete. Ma se smettete, o no, noi non ritireremo la nostra dichiarazione. I fiumi di sangue che hanno resa amara la nostra gente saranno asciugati. Le bombe dei kamikaze saranno fatte cessare. Da noi. Ora.
Voi, popolo d'Israele, dovreste capire chiaramente che cosa stiamo proponendo. Non possiamo arrestare la violenza, oggi, immediatamente. Ci sono alcuni nella nostra società che tenteranno di insidiare e vanificare i nostri sforzi. Alcuni di loro, purtroppo, possono riuscire. Ma ora avremo il peso dell'opinione pubblica dalla nostra parte. Così anche, ci sono alcuni nella vostra società e perfino nelle alte sfere del vostro governo che possono tentare di provocarci. Proveranno a sottovalutare questa dichiarazione. Lo hanno già fatto in passato. Questa gente è il nostro nemico, e deve anche essere il vostro. Essi sono i nemici della pace. Quando verremo provocati, faremo di tutto per mantenere la nostra decisione di autolimitarci.
Dovete capire anche un'altra cosa. Non smetteremo di combattere per la nostra terra, non rinunceremo al nostro sogno, né tradiremo un nostro diritto naturale. Continueremo a resistere alla vostra occupazione militare delle nostre terre e delle nostre città, alla costruzionme delle vostre fabbriche, alla demolizione delle nostre case, ai vostri piani di deportazione della nostra gente. L'occupazione è illegittima e gli resisteremo - i vostri soldati sono degli occupanti e saranno trattati come tali. Questa non è una resa, questa non è una ritirata. Continueremo a combattere ogni momento di ogni giorno per i nostri diritti e per la nostra condizione. Siamo sicuri che ce la faremo, che saremo vincitori. Ma non lo faremo colpendo gli innocenti come bersaglio.
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