OVVERO
Come e perché abbiamo contestato Cohen, consigliere dell’ambasciata
israeliana a Roma.
Giovedì 14 2004 ottobre il Collettivo autonomo di Scienze Politiche, insieme ad altri collettivi e numerosi studenti, è intervenuto per contestare la conferenza dal titolo “La Repubblica di Israele oggi”, organizzata dal prof. Vernassa, che aveva come relatore il consigliere dell'ambasciata israeliana a Roma Shai Cohen. L'iniziativa, oltre a non avere contraddittorio, dava voce a un funzionario ufficiale del governo israeliano, esecutore nelle ultime due settimane di 140 uccisioni solo nella striscia di Gaza, di cui il 30% sono donne e bambini. Riteniamo che lo stesso titolo dell'iniziativa del professor Vernassa sia assolutamente illegittimo in quanto, secondo il diritto internazionale, Israele non può essere considerata una repubblica: non ha una costituzione; il servizio militare dura tre anni e non c'è possibilità di obiezione di coscienza; il potere legislativo è in mano a due tribunali, uno religioso, l'altro militare. Inoltre l’ONU ha condannato con centinaia di risoluzioni sia l’occupazione militare che la negazione del diritto al ritorno alle proprie case dei profughi palestinesi. Dunque, il titolo avrebbe potuto essere “entità sionista-militare in Palestina oggi”. La nostra contestazione a Scienze Politiche, contrariamente a quanto espresso da stampa e istituzioni, non ha comportato né violenza fisica né minacce verbali ed è avvenuta a volto scoperto perché riteniamo totalmente legittimo impedire ad un rappresentante di un governo criminale di esportare la propria propaganda politica, trasformando in un comizio a voce unica una lezione universitaria. È menzogna politica (o ignoranza storica) parlare della “Repubblica di Israele” così come vorrebbe Israele: ponendosi sotto una campana di vetro per non sentire i carri armati a cinque chilometri dalle città, per rifiutarsi di vedere il proprio esercito sterminare un popolo nel genocidio più efferato della recente storia dell’umanità. Respingiamo le accuse di antisemitismo, di intolleranza e di violenza, lanciate come sempre dai soliti ciarlieri assenti: politici e media. Vogliamo anzi dimostrare il nostro profondo rispetto verso la religione ebraica, vittima storicamente di una discriminazione violenta, ma questo non annichilisce la nostra ferma opposizione al sionismo, responsabile oggi dell’olocausto palestinese. Il dramma della morte ormai quasi certa di Arafat aggrava una situazione che sembra non avere sbocchi, con l’unico leader vero del popolo palestinese, Barghouti, condannato all’ergastolo nelle carceri israeliane e sul quale il nostro Shai Cohen ha detto che non c’è possibilità alcuna che venga rilasciato. Se Cohen tornerà a Pisa, troverà l’accoglienza che si merita. Allarghiamo la mobilitazione a tutte le realtà interessate per contestarlo nel modo più efficace.
ISRAELE STATO D’APARTHEID! CON L’INTIFADA PALESTINESE E LA RESISTENZA IRACHENA CONTRO IL MURO DELLA VERGOGNA
Collettivo autonomo di Scienze Politiche collasp@inventati.org
|