DA UNA CRISI GLOBALE UNA GUERRA GLOBALE, UNA GUERRA, CIOE' UN CONFLITTO, UNA CONTRADDIZIONE TRA DUE CONTENDENTI
Intanto, rivoluzionario, vorrei sottolineare che anche l'arabmonitor è arrivato alle stesse mie conclusioni per quanto riguarda l'azione della discoteca di tel aviv http://www.arabmonitor.info/news/dettaglio.php?idnews=8863&lang=it
In secondo luogo ribadisco che ci troviamo già dentro un conflitto, una GUERRA (maiuscola) di carattere generale. La guerra io la intendo come guerra interimperialistica.
Come ho già espresso non condivido per niente le ideee degli attuali pope Gapon, Vitaliano, Bertinotti don Verde Arcobaleno etc etc. Non condivido per niente neanche gli ordini del giorno di Fassino o del TPO, della socialdemocrazia moderna e dispiegata diciamo che recitamo reddito, pace e democrazia. Illusioni di pace o peggio. Ci porteranno tutti dove ci ha già portati il pope Gapon : al massacro!
La guerra non solo è inevitabile, ma la stanno già combattendo. Certamente i neocons attuali sono peggio di Goebbels e di Hitler, certamente sono disposti ad andare ed andranno più avanti. Perfino un democratico come Chomsky le ribadisce 'ste cose. Quindi bando alle pagliacciate virtuali concordate col ministro...Del resto il movimento vero ha già cominciato ad andare ben oltre le pagliacciate virtuali...siamo dentro una guerra e dobbiamo predisporci ad una resistenza...
RIVOLUZIONARIO I TUOI FRONTI SONO TROPPI!
GLI USA AD ESEMPIO, IL PRIMO FRONTE CHE CITI, NON E' UN FRONTE (MAGARI LO FOSSE!!)GLI USA SONO UNA FORTEZZA DA CUI PARTE IL PRIMO CAVALLEGGERI
Una guerra vera, un conflitto vero non differisce molto da una partita di scacchi: si gioca in due.
Almeno per chi fa propria una visione DIALETTICA della storia. LA CONTRADDIZIONE E' UNA CONTRADDIZIONE TRA UNA TESI E UN'ANTITESI. E vero che ci sono molte contraddizioni e che molte contraddizioni parziali possono concorrere. MA SE IL CONFLITTO E' UN VERO CONFLITTO GENERALE E CIOE' DERIVA DA UNA CRISI DA UNA CONTRADDIZIONE GENERALE, IL CONFLITTO SI GIOCA TRA DUE BLOCCHI!
IN QUESTA EPOCA NOSTRA SI STANNO DANDO DUE BLOCCHI IMPERIALISTI ANTAGONISTI: TRA QUESTI C'E' E SI DISPIEGHERA' FINO ALLL'ACME IL CONFLITTO, CIOE' LA GUERRA.
LA GUERRA QUINDI NON E' UNA CATEGORIA DELLO SPIRITO, UNA MALATTIA DELL'UMANITA' DA ALLONTANARE CON LE PROCESSIONI, LA GUERRA E' UN CONTRASTO STRATEGICO DI INTERESSI TRA DUE BLOCCHI IMPERIALISTI INCENTRATI ORA SULLA CINA E SUGLI USA. TERTIUM NON DATUR.
( A SCANSO DI EQUIVOCI DICO SUBITO CHE ESSERE CONTRO LA GUERRA E' ESSERE CONTRO ENTRAMBI I CONTENDENTI IN SENSO IL PIU' POSSIBILE ATTIVO, FINO AD OPERARE IL ROVESCIAMENTO DELLA GUERRA NELLA RIVOLUZIONE, LA QUALE NON CADRA' DAL CIELO, TANTOMENO DALLE URNE, NON CADRA' DA UNO SCIOPERO GENERALE, NON CADRA' DA MANIFESTAZIONI,DA DEI PROCLAMI O DELLE PUBBLICAZIONI MA DA UNA RESISTENZA E DA UNA INSURREZIONE GLOBALE)
D'ACCORDO CHE LO SCONTRO NON E' ANCORA DISPIEGATO AL MASSIMO, MA TU STESSO COGLI I LEGAMI TRA LE BORGHESIE LOCALI O REGIONALI (SUDAMERICANE O ASIATICHE O EUROPEE) ED I CONTENDENTI STRATEGICI USA E CINA.
IL FRONTE, LA LINEA DEL FRONTE E' UNA LINEA DI GUERRA TRA QUESTI BLOCCHI IMPERIALISTI, L'OCCIDENTALE E L'ORIENTALE. Un paesaggio reale, fatto di monti, deserti basi aeronavali, flotte mari concreti!!!
CERTO LE ALLEANZE SONO ANCORA INCERTE, CI SONO DELLE BORGHESIE OSCILLANTI (guarda la piccola borghesia palestinese ad esempio, o le borghesie sudamericane o quella indiana)Ma il grosso è definito oramai e sono definiti i luoghi dello scontro. E già sono cominciate le battaglie!
Ho nominato il fronte partendo dalla potenza attaccante, che anche tu concordi essere quella USA (and friends).
Quello in cui concordiamo e mi pare molto importante è guardare senza illusioni ad una realtà di guerra mossa dai contrasti interimperialistici. Però a mio avviso bisogna andare più giù, cercare di essere più aderenti alla realtà dello scontro. Bisognerebbe sapere meglio come è organizzata, ad esempio la forza militare imperialista, come sono organizzate le armate americane. Quali giurisdizioni hanno i loro comandi. Allora si capirebbe meglio come sono connessi i territori, le zone, le regioni, i continenti.
E contro questa forza dispiegata e che si dispiegherà certamente (perchè gli usa, se potevano perdere il Vietnam oggi non possono assolutamente perdere l'Iraq) le bandierette alle finestre non servono e ancor meno serve votare per chi come D'Alema vola poi a portare aiuto a Bush.
abbiamo tempo, ma non troppo; cerchiamo di non sprecarlo in inutilissime cagate soggettiviste cercando di mettere alle poche iniziative presenti dei capellini ideologici desueti...lasciamo perdere tutti i gruppettini, per quanto possiamo distruggiamoli...è ben altro quello che occorre adesso, nei pressi oramai di un grande sviluppo della contraddizione di classe. la storia non è affatto finita. il meglio deve ancora tutto venire.
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