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http://italy.indymedia.org/news/2005/02/739978.php Nascondi i commenti.

Intervista a un mercante di armi al servizio di Bush..
by mazzetta Monday, Feb. 28, 2005 at 2:37 PM mail:

Un’intervista della rete televisiva americana Pbs, al trafficante d'origine armena Sarkis Soghanalian. L’intervista è del 2001, ma rende bene l'idea di come si muovano e si siano mosse nel passato certe amministrazioni americane nella loro ansia di "aiutare" un sacco di paesi a conquistare democrazia e benessere. Nell'intervista si sorvola su un particolare; su questi affari guadagnano sempre americani coinvolti dell'amministrazione, per gran parte repubblicani, ma anche democratici. Il 30% dei contratti stipulati per l'Irak e riferibile ad interessi economici di membri dell'amministrazione Bush.

Intervista a un merc...
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La traduzione di questa intervista prosegue un lavoro cominciato qui:
http://italy.indymedia.org/news/2005/02/732649.php


sulla strana categoria dei mercanti d'armi, miracolosamente intoccabili ed intoccati dalla giustizia internazionale.
Sarkis Soghanalian, l'intervistato, è da sempre un trafficante legato all'amministrazione Usa, molto meno pericoloso di Monser al Kassar, gode di una invidiabile protezione americana.

Inspiegabilmente?
La Pbs è la rete pubblica americana.



Cosa l'ha portata a questo business?

Vengo dal Libano, e la mia famiglia arrivò in Libano nel 1939 o nel 1940, da quella terra che ora è chiamata Turchia, ma ai tempi era Siria. La mia istruzione non è stata di livello molto alto, dovevamo lavorare. Trovai lavoro per l'esercito francese. Lasciai la scuola nel 1944 per lavorare con una divisione di carristi.

Ce l'aveva nel sangue fin da giovane...

Essendo armeno sono cresciuto combattendo per sopravvivere. Dopo essere sopravvissuti al massacro turco, un genocidio come quello degli ebrei e di altri, siamo stati la prima generazione con una tale esperienza. Così si può dire che fosse nel mio sangue e nei miei sogni. Se sei un giovane le armi ti piacciono come nient'altro. Le donne erano secondarie, dato che a quell'età non conoscevamo ancora niente del genere.

Mi dica come sono cambiate le cose dalla Guerra Fredda. Prima di tutto, spieghi come è rimasto coinvolto con le armi in Libano al tempo delle crisi in quel paese, e mi porti a capire come sono cambiate le cose da allora.

Nel 1973, quando presi il primo carico di armi, eravamo tutti a favore dell'Occidente e degli americani. Fui incaricato de ottenere tutte le armi americane che potevamo. L'esercito libanese era armato solamente con armi americane, ma a volte finivano alle milizie. Prima di questo avevo raccolto la maggior parte delle armi dai paesi del blocco dell'Est, Bulgaria, Polonia, Ungheria e altri paesi del blocco.

Era difficile ottenere armi dal blocco orientale?

Nessun problema. Possiedono canali politici attraverso i quali prendere contatto. Al tempo, i russi non avevano molta voce in capitolo, perché erano i padri del blocco e non volevano essere coinvolti. Non volevano farsi cogliere con le mani nella marmellata. Così mi raccomandavano di passare per la Bulgaria. Io comincia là e poi passai agli altri paesi.

Descriva il tipo di armi che trovava al tempo.

Oh, non c'era alcun limite al tipo di armi che potessi procurarmi, ma era più importante cosa noi fossimo in grado di usare. Principalmente armi da fanteria, fucili e mitragliatori, cose così e grandi quantitativi di munizioni. Potevamo avere quel che volevamo. Perché c'era una relazione costituita e c'era fiducia. Loro mi conoscevano e conoscevano le mie origini, che lavoravo accanto al governo Usa, e non mostravano alcun timore. Volevano mantenere aperta la relazione perché ci guadagnavano. I dollari arrivavano in contanti dalle banche libanesi e loro volevano valuta straniera. Era una grossa opportunità anche per loro. Loro non erano sul mercato per aiutare me o qualcun altro. C'erano per aiutare loro stessi a mettere le mani sul contante. Per loro esistevano solo due mercati aperti, uno era il commercio illegale di armi. Il secondo era il canale libico, che la Libia usava per aiutare altre nazioni, terroristi, individui etc.

Lei passò dal vendere armi trasferite dal blocco orientale (comunista) al Libano, e poi all'Iraq e altri paesi del medioriente?

Prima di arrivare in Iraq ci furono altri paesi nei quali mi fu richiesta assistenza, come in Mauritania, dalle forze del Polisario che combattevano là. Nicaragua, Ecuador, Argentina. E alla fine l'Iraq. Di solito aiutavamo i paesi con tendenze filo-occidentali. Al tempo l'Iraq era certamente pro-americano. Gli europei non avevano interesse per quei paesi, così abbiamo dovuto tener vivi quei paesi per la loro lotta.

Quanto era vicino al Governo americano in questo?

Non mi piace parlare delle ipotesi relative a quale dipartimento di questo o di quello, ma molto, molto vicino, molto vicino.

Quindi, quando lei organizzò la vendita di armi all'Argentina durante la guerra delle Falkland (Gli Stati Uniti sostenevano la Gran Bretagna e osteggiavano l'Argentina durante la guerra), come hanno reagito gli americani?

Gli americani sapevano cosa stavo facendo, ogni minuto, ogni ora. Se bevevo un bicchiere d'acqua si preoccupavano di sapere di marca fosse. Io non cerco di impedire agli americani di sapere cosa sto facendo. Vai in un paese. Hai i tuoi canali di contatto, hai i tuoi incontri, spieghi perché sei lì. Ti consideri uno di loro, e loro sono dei tuoi. Questo è come operavamo. E quando la risposta è negativa, ovviamente, chiaramente, tu vai altrove a lavorare per una causa diversa.

Come si riesce a sapere, se quello a cui vendi un giorno, una settimana dopo non sarà completamente diverso?

Se sei un professionista, ricevi delle sensazioni dalla parte che stai aiutando; tu sviluppi le tue sensazioni e loro ti dicono quanto lontano puoi andare. Un traffico d'armi è un affare a lungo termine, non si realizza dalla sera alla mattina. Ci sono mesi e mesi nei quali devi essere paziente. Devi entrare in questa emozione e capire come gestirla.

Come funziona? Mi può condurre attraverso i meccanismi? Come costruisce accordi nei quali può mantenere fiducia, essendo coinvolti attori ed interessi tanto diversi?

E' difficile. Devi impiegare un po' di tempo ad educare le persone alle tue esigenze. Io non sono un governo e non mi presento dicendo che rappresento questo o quel governo. Io rappresento me stesso, come un mercenario. Se muori, muori; sai che non c'è niente da fare in proposito. Ma devi stare attento non abusare della fiducia del cliente. Se lo fai il tuo accordo è andato e non sei più il benvenuto, tutta la cosa è andata. Perché tu non sei uno di loro. Stai solo entrando. Devono fidarsi della tua reputazione. Perché nel business delle armi ci sono solo due maniere di fare accordi: o attraverso un mediatore o direttamente tra governi.

La ragione per la quale veniamo scelti è perché loro pensano sia più sicuro e perché così non dovranno fare tutto il lavoro di burocrazia cartacea. Tutto quello che facciamo, rispettiamo le regole, rispettiamo il sistema di vendita attraverso gli appositi canali. Se rispetti il sistema vai avanti. Non sono mai stato in un paese senza essere accettato dal suo governo. Non voglio essere cacciato ovunque, costretto a passare da un hotel all'altro. Se vengo invitato vado a vedere che problema hanno. Quando torno mi consulto con i governi interessati

E' mai stato minacciato personalmente, o ha mai sentito che la sua famiglia fosse a rischio?

Beh, non è un business di famiglia. Ho un figlio, e non è mai stato coinvolto. Lui non vuole neanche saperne. E io non ne parlo nemmeno, dei miei affari, con lui, perché si deve salvaguardare la propria famiglia e tenerla lontana dal pericolo….

Quando dice che potrebbe essere pericoloso, cosa intende?

Far trapelare informazioni e cose così, perché il business funziona sugli individui, e sugli individui soli. Non attraverso impiegati numerosi. I dilettanti amano parlare molto. Amano parlare all'interlocutore per impressionarlo, e dicono un poco di più di quel che dovrebbero.

Quindi il business è fondato sulla fiducia?

Principalmente sulla fiducia, e sulla segretezza….Ascolti con la bocca e parli con le orecchie. Ma senza accusare nessuno se ha detto qualcosa di sbagliato.

Ha mai venduto armi dove il governo americano non l'abbia saputo?

No, no, no, non l'ho fatto.

Perché?

Quando offri la tua lealtà a qualcuno diventi come parte di una squadra. Devi permettere ai tuoi compagni di squadra di sapere cosa stai facendo. Ultimamente ho fatto un carico verso il Perù senza capire dove fosse finito. Mi dissero che era finito in Colombia, così e così…Quando consegnamo armi abbiamo bisogno di molti documenti, specialmente la prima volta che facciamo un affare in un paese. E ovviamente il governo americano è informato ancora prima che firmiamo il contratto con il cliente.

Perché li considera "compagni di squadra"? ….

Gran parte del mio commercio è stato con gli Usa, rendendo benedizione. Senza di ciò, non ce la puoi fare. Saresti solo sul campo. Ma ora c'è una nuova amministrazione, con nuove persone. I vecchi colleghi non ci sono più. Diventano vecchi, vanno in pensione e cose del genere, ma abbiamo ancora qualche amico. Non tanti quanto prima, ma i documenti sono li e parlano da soli.

Ha menzionato l'affare del Perù, quando 10.000 Ak-47s che vendette al governo peruviano finirono ai guerriglieri di sinistra delle FARC in Colombia. Sono curioso, cosa pensa sia andato male. Lei ha controllato. Cosa successe?

Abbiamo controllato. Sono andato là. Negli affari queste cose passano sempre per il canale dell'intelligence. Ho incontrato il capo dell'intelligence e mi sono convinto che fosse un accordo genuino ed onesto. Ma dopo che consegni i beni, ne perdi il controllo. Tecnicamente, loro non dovrebbero spedirlo ulteriormente senza informarti. Questo è etico. Ma ho scoperto che il governo Fujimori non era come avrebbe dovuto essere, diventò corrotto e si mise a fare affari per il proprio interesse.

Mi dissero che erano finiti nelle mani sbagliate. Non sapevo che mani fossero, colombiani o ecuadoriani o trafficanti di droga, non lo sapevamo. Non mi hanno dato la possibilità di andare ed investigare e scoprire cosa fosse andato storto. Tutto quel che sappiamo è che ci fu qualcosa e Montesinos (Il capo dei servizi peruviani) finì agli arresti. Fuggì dal paese. Un altro scappò in Giappone e ci furono tutte le ipotesi che avrete letto sui giornali… Loro ( i peruviani) comprarono 50.000 AK-47s, e avevano un'altra enorme lista che trattai con Montesinos. Era considerato l'uomo più potente del paese, e sfortunatamente non poterono durare. Non potevano operare. Glielo dicemmo, niente più spedizione aeree, portatevi una nave per trasportarle. Non erano difficili da trasportare per nave perché non erano più di 40 o 50 tonnellate.

Da dove venivano i fucili?

Venivano dalla Germania Est e andavano in Giordania, diventano eccedenza e venivano vendute come eccedenza a prezzo di eccedenza. Vede, ci guardano tutti come se vendessimo armi di contrabbando. Se tu vendi armi di contrabbando, il target è il mercato nero. Il prezzo al mercato nero è esageratamente inflazionato. Ma quando c' dell'equipaggiamento venduto al di sotto del suo valore, da governo a governo, non c'è coinvolgimento del contrabbando. Così la vediamo noi. Così facemmo con il Perù…

Quanto costano questi fucili?

Il prezzo era di 55 dollari a fucile, poi altri 10 dollari in più per l'amministrazione e per l'imballaggio. Più 10 dollari di trasporto. Era una sciocchezza: 75 dollari un fucile. Non vai dalla Giordania al Perù per contrabbandare fucili a 75 dollari.

Cosa successe?

Chiesi alcuni documenti che mi portarono, che dicevano che i beni erano stati scaricati all'aeroporto e ricevuti dall'esercito peruviano, e i documenti dicevano che erano di loro soddisfazione. Poi faccelo una seconda consegna. Non vedo dove possiamo aver commesso errori. Il certificato di destinazione finale è a parte, e c'era. Controllammo con i militari . I militari dissero che era la loro spedizione, e dopo gli Stati Uniti sono intervenuti, e ci hanno fatto un doppio controllo sopra. Questo perché gli Usa e la Giordania hanno una relazione molto stretta. Non ha senso rovinare una relazione per 10.000 miserabili fucili…

Quindi pensa che gli Usa furono ingannati?

Non lo so. Non voglio sedere qui per difendere un impiegato che non ha fatto bene il suo lavoro. Noi avemmo l'Ok. Andammo avanti.

Lei ha spiegato un pò come conclude le vendite d'armi legali, Quanto è difficile realizzare una vendita illegale di armi?

Ogni transazione ha la sua ricompensa. A volte vuoi qualcosa anche se non è legale, e devi considerare: dove sono i costi e quali sono i benefici? Questa transazione è conveniente? ….Quando c'era l'embargo in Iraq continuammo a fornire armi all'Iraq. Per salvare la faccia degli Usa, non compimmo nessuna operazione dagli Stati Uniti. Pensammo di farlo attraverso l'Europa, e c'era uno speciale scopo per il quale questo coinvolgimento era fuori discussione. Soddisfacemmo l'interesse di Saddam perché era il nostro interesse. Ma quando successe il fatto con il Kuwait ci tirammo tutti indietro. Se io continuo ad aiutarti, e tu hai vantaggio dal mio aiuto, e il tuo scopo è qualcosa che non è nel mio interesse, io cambio subito i miei colori, questo è quel che successe nel 1991, quando gli Usa furono coinvolti contro Saddam. Due mesi prima era una relazione dolce e carina…Gli amici di ieri diventarono i nemici di oggi.

Il mio lavoro era di aiutare le forze irachene in modo che potessero combattere conto i nostri comuni nemici (degli Usa e di Sarkis), che ai tempi era soprattutto Khomeini. Lui aveva gli ostaggi. Lui finanziava movimenti terroristici ovunque nel mondo, Hezbollah e tutta quella gente lì. Così abbiamo dovuto combatterli. Ma non significava che avremmo continuato ad aiutare Saddam se avesse fatto qualcosa contro i nostri interessi o quelli occidentali. Questo è quel che successe. Troppo male per lui.

Fu una sorpresa?

Mi sorprese che il fatto che noi avessimo (gli Usa) un molto, molto leale e forte amico come il re Hussein di Giordania. Questo problema (l'invasione del Kuwait) potrebbe essere stato risolto da lui amichevolmente. Ma noi ignorammo questo amico. Entrammo dalla porta di servizio, e guardate la situazione laggiù oggi. Non siamo benvenuti, abbiamo perso un paese al quale abbiamo provocato un sacco di sofferenze e lui vinse. Dove siamo ora? Lo stesso tizio è ancora là. E non sappiamo come trattarlo. Non sappiamo cosa hanno e cosa non hanno. Quest'uomo resterà fino all'ultimo giorno della sua vita, non riusciremo a vincerlo politicamente. E' un guaio. Io mi preoccupo solo quando c'è una minaccia contro le vite americane.

Quando qualcuno come Saddam le si rivolta contro dopo che lo ha rifornito di armi, come la fa sentire questa cosa?

Mi fa sentire male. Non gli abbiamo dato quelle armi per combattere le forze americane. Le armi gli sono state date per combattere il nemico comune al tempo. Cosa che fece. Non c'era alcun bisogno di avere un confronto diretto con lui e mettere in pericolo le truppe americane. Potevamo, e avremmo dovuto sbarazzarci di lui e portare un nuovo governo al potere. Così molte persone morirono invano. Saddam non è diverso da prima. Vede, siamo persone istruite, L'America non è la Cina. L'America non è l'Africa, dove vanno, entrano nelle case della gente e la uccidono. Conosciamo il valore della vita e della civilizzazione. Non è il nostro compito andare là. Non sto parlando solo di Saddam, dovevamo sbarazzarci di lui, ma non l'abbiamo fatto. Cosa abbiamo ottenuto?

Lei è stato accusato nel 1991 per cospirazione in una affare di armi all'Iraq. E ora questa recente accusa di frode. Si sente tradito dal governo americano?

Mi lasci fare un esempio della prima accusa che mi portarono. Ero accusato di cospirazione insieme ai dirigenti della Hughes, l'azienda di elicotteri……Bene, quindi sto cospirando con loro. Ma quando i due finirono davanti ad un altro giudice furono assolti. A questo punto come posso aver cospirato con loro se, se ne sono andati liberi? Fui condannato. Ovviamente, una condanna che resta sui vostri registri dicendo che sono un criminale. Sono stato condannato a sei anni e mezzo. Ma non ho fatto sei anni e mezzo. Quando hanno avuto bisogno di me, il governo americano, vennero immediatamente a tirarmi fuori.

Quando sono tornato qui l'ultima volta visitare la mia famiglia per Natale, hanno detto che avevo questa truffa da tre milioni di dollari, così e così. E l'accusa per i tre milioni di dollari è caduta. Perché è caduta? Perché stavo aiutando i servizi segreti…..Sto dando la caccia alla gente che si comporta male dentro al governo americano. E li sto cacciando con il consenso del governo americano. Ma, cosa sto facendo di sbagliato?

Il governo americano conta sulla sua conoscenza.

È corretto.

Per cosa?

Basandosi sull'esperienza che hanno con me, che io posso produrre le informazioni di intelligence della quali hanno bisogno, che è il loro interesse, e non il mio interesse.

Perché allora la accuserebbero?

Cercano di colpirti quando hai la schiena girata. Qualcuno non ama il colore dei tuoi occhi……Sono stato in tribunale, mi sono dichiarato colpevole per la frode. Mi sono dichiarato colpevole insieme ad una persona che realmente non conosco. Non lo riconoscerei incontrandolo per strada. Così ti dicono che devi testimoniare contro di lui. Non lo conoscevo.

Considera ancora amico il governo americano?

Si, il governo è mio amico, ma ci sono alcuni individui nel governo che non sono miei amici.

Ci spieghi l'affare Iran-Contra...

Mi fu chiesto ufficialmente di andare ad aiutarli ( l'Iran) e di fare la stessa cosa che stavamo facendo per l'Iraq. Rifiutai. Dissi che non potevo. L'Iran è come cavalcare due cavalli durante una corsa ippica. Non puoi farlo. Che tu sia con questa persona o paese, o che tu sia con l'altro. Volevano che io fornissi armi all'Iran per avere il denaro per usarlo per comprare armi per combattere i sandinisti (in Nicaragua). Si poteva fare, ma non lo feci. Non faccio queste cose.

Chi glielo chiese?

Non c'è bisogno di fare nomi. Ma mi fu chiesto

Da un governo?

Da ufficiali del governo, non dal presidente…

Perché, secondo lei, i venditori si impegnano nel traffico d'armi.

E' (a volte) un affare lucroso. Ma vendere armi di contrabbando in Africa non è un affare di grandi volumi o a lungo termine. E' un affare singolo. Se ti sei costruito una buona reputazione, non vuoi essere coinvolto in questo genere di affari. Preferisco fare il mio lavoro e mantenere la mia reputazione piuttosto che immischiarmi sperando di fare più soldi. E' bello avere soldi, ma non è tutto, mi creda. Una volta che li ha, non sai cosa farci e ti creano problemi.

E allora perché lo fanno?

E' la loro prima volta e sono persone deboli. Tutte le armi che arrivarono in Libano durante la guerra civile, tutto fu svenduto dal Libano alla Yugoslavia di contrabbando.. Sa quanti costruttori o mercanti d'armi sono stati uccisi negli ultimi 20 anni? Molta gente di valore. Perché? A volte sono avidi e vogliono guadagnare troppo denaro extra. A volte perché è una professione nella quale non puoi fare tutti contenti. Fai contenta solo una parte, come camminare u sul filo del rasoio. Qualcuno può facilmente arrivare e farti male.

Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni in diverse aree dell'Africa, Africa occidentale, Sierra Leone. Sembra che le abbiano regolarmente violate, e ci sono ancora molte armi che vanno e che vengono.

Sicuro.

Si può impedire l'ingresso della armi?

Se si vuole, esiste la possibilità, sì.

Come?

Rafforzando i controlli sulle spedizioni. Se trovi una nazione che spedisce illegalmente, tutto quello che si può fare è andare alle Nazioni Unite e imporre loro sanzioni per tanti soldi finchè non smettono. Non lo vogliono fare perché ogni arma è marcata. Si può tracciare…..Per esempio, gli iraniani stanno comprando dalla Cina. Se gli imponi delle sanzioni, i cinesi obbediranno. Vedrete che la Cina diventerà il fornitore di armi più pericoloso del mondo.

Altro sulla Russia ed il blocco orientale?

La Russia non ha armi molto moderne, a parte un'eccedenza di armi fuori moda. Ma i cinesi hanno una buona tecnologia ora, perché la rubano ovunque. E saranno il pericolo più grande per paesi come gli Stati uniti ed i suoi alleati. Hanno armi molto, molto moderne.

Chi sta rifornendo di armi l'Africa ora?

Gli operatori sono ex ufficiali dell'esercito ed agenti. Non le portano per nave, e non li portano per camion perché non ci sono strade. Le paracadutano. E ora ci sono molti, molti trasportatori disponibili nel blocco orientale, principalmente in Ucraina. Se si vuole fermare questo, basta applicare le stesse leggi e regolamenti che devono rispettare tutti gli altri aerei europei, sistemi anti-inquinamento, equipaggi. Automaticamente metteresti a terra tutti questi aerei ovunque. Non sarebbero in grado di volare. Perché non rispettano le regole IATA (Associazione Internazionale del Trasporto Aereo).

Se dovessero rispettare ii regolamenti IATA, gli aerei russi costerebbero cinque volte quello che costano oggi. Nessuno se ne preoccupa….. Possono farlo in due ore. Tutto quello che devi fare è chiamare le assicurazioni….e loro toglieranno immediatamente le polizze. Nessuno gli darebbe la licenza di volare sotto il controllo del traffico aereo europeo. Quando vuoi volare, chiami Eurocontrol e loro ti danno una rotta, tempi, altitudine, una frequenza radio. Quando non ce l'hai sei cieco. Sei finito. Lo possono fare molto facilmente.

Cosa ci dice dell'AK47? Ce ne sono circa 70 milioni...

Ve ne sono ovunque nel mondo, e sono l'arma più diffusa e popolare. E' come quando si impara a volare, all'inizio compri un Cessa. E' lo stesso con l'equipaggiamento russo. Una volta che impareranno a volare lo cambieranno……E' un fucile giocattolo, sapete, ma sfortunatamente è il più utilizzato in combattimento…..E' economico e le munizioni sono economiche.

E allora come si compete con il mercato dell'AK-47?

Non lo fai. Come si dice, non combatterli, unisciti a loro….preferisco dare quell'arma in regalo e fare vendite legali, il che li mette in una posizione nella quale vogliono comprare qualcosa di più grosso, posso avere il mio guadagno, e compensare la consegna precedente. Non è un'arma con la quale tu possa sognare di diventare milionario….E' un'arma economica. …..Vai in Libano e la puoi comprare ovunque. Vai in Yemen, il più grande stock mondiale è in Yemen……circa tra i 10 ed i 12 milioni di fucili.

Cosa ne sarà di questi fucili?

Qualcuno ci metterà le man sopra e comincerà una guerra. Le popolazioni stanno crescendo, e la domanda cresce…. Immaginate, l'Ak-47 lo trovi in Arabi Saudita, dove non dovrebbe essere perché non è un paese pro-russo. E ogni casa ha almeno due Ak-47s. In Kuwait lo stesso, anche in Qatar. Finiscono dappertutto. Oggi, un fucile è un oggetto comune tra molti arabi; amano possederne uno. Quando nasce un figlio, il padre va e compra un fucile per quando sarà uomo. E' una cosa simbolica.

Come può essere sicuro che le armi staranno dove dovrebbero?

Alcune persone non se ne curano. Altre se ne curano, persone come me, non fanno la vendita, e io ho bloccato molte vendite.. Come in Perù, per esempio, l'ho fermata, e in Libano le abbiamo interrotte. In molti paesi. Per distinguere quelli che sono ancora amici, abbiamo la maniera di saperlo. Abbiamo molta fiducia nei consiglieri d'ambasciata americani, perché loro hanno informazioni molto buone e sanno quasi sempre se le armi rimarranno nel paese o no…...Questo è importante nel nostro affare, essere almeno sicuri che le armi rimarranno nel paese. Ma si trova che un'arma qui e una là viene rubata. Anche in America, uccidono la gente nei college, nelle scuole superiori. Come li puoi controllare?

Vede qualche tendenza verso un maggior controllo delle armi personali?

Non vedrò niente di nuovo fino a che i governi non faranno alcuni cambiamenti nel sistema dei controlli. C'è un milione di moti per fermarlo. Se attivi le armi elettronicamente, puoi sparare solo con l'arma che hai registrato; non spara senza la tua impronta, il tuo pollice su quell'arma.

Ma gli Stati Uniti possono fermare il traffico internazionale delle armi? Se non lo possono fermare in casa, che influenza avrebbe bloccare le armi in Europa?….

Le armi che escono dagli Stati Uniti, traffico d'armi, non fanno tanti danni quanto internamente agli stessi Stati Uniti. C'è più danno qui che in Europa. Non ho mai sentito che dei bambini abbiano rubato pistole e fatto un massacro nel cortile della scuola in Francia…….

Lei è stato chiamato "il mercante di morte". Come risponde a questo?

Possono dire quello che vogliono. Accusano il presidente di qualsiasi cosa. Cosa succede? Si dimette. Resta al potere, resta su. Io non sono una persona complicata. So nel profondo del mio cuore che non sto facendo niente di sbagliato. Alfred Nobel è stato chiamato "il mercante di morte", quando fece la prima dinamite, e poi gli hanno intitolato il premio Nobel. Non puoi istruire tutti. Quindi quel sopranome non mi disturba.

Qual è il suo più grande risultato?

Ho aiutato un mucchio di paesi a mantenere la loro indipendenza….Non ho mai perso una guerra. Ho aiutato il Libano. E alla fine hanno mantenuto la loro repubblica. Ho schiacciato Khomeini ed aiutato la causa del mio paese. Ci sono altri paesi i cui nome non voglio nominare. Ho aiutato il mio paese, l'Armenia quando avevano bisogno di me. E' tutto quello che posso dire...

mazzetta
redazione@reporterassociati.org

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by mazzetta Monday, Mar. 21, 2005 at 3:48 PM mail:

:::::::But over the past nine months, a $5 billion American-financed effort has bought Iraqi units more than 100,000 Kalashnikov rifles, 100,000 flak jackets, 110,000 pistols, 6,000 cars and pickup trucks, and 230 million rounds of ammunition.:::::::
http://www.nytimes.com/2005/03/21/international/middleeast/21haifa.html?pagewanted=3&ei=5094&en=e43e06c33904e6fe&hp&ex=1111467600&partner=homepage

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