Verso la costruzione d’un nuovo ordine internazionale basato sulla creazione artificiale del terrorismo e la lotta conseguente ad esso, al fine di giustificare le vere mire nascoste dell’.
Notizia sconcertante
Proprio oggi si commemora la Strage di Madrid dell’11 marzo 2004: 192 i morti, più di 1.500 i feriti. Dopo che Zapatero ha vinto le elezioni politiche in Spagna, mettendo a tacere il mentitore Aznar, nessun altro attentato ha visto colpire querlla nazione e se avvenisse sarebbe assai sospetto. Zapatero, è cosa visibile a tutti, sta conducendo la Spagna fra i grandi d’Europa, Francia e Germania. La bontà della scelta irreversibile di Zapatero ha ricevuto indiretta conferma un anno dopo da una notizia glaciale appena diffusasi. Ad Abu Ghraib, nella palude irachena, erano detenuti oltre agli altri, quantunque non ufficialmente registrati, dei bambini o comunque degli adolescenti, i quali sono stati fatti oggetto come gli adulti d’ogni sorta d’abusi. Che significa esattamente “d’ogni sorta” non lo sappiamo ancora bene ed è probabile che mai potremo saperlo da fonti ufficiali.
Bambini e terrorismo
Le violenze sui minori alimentano la catena del terrorismo in due maniere. Una, perché si reagisce violentemente a queste notizie da parte di chi subisce codeste nefandezze. Una seconda, per il fatto che quasi sempre gli abusati in prima persona ne risentono a tal punto degli abusi da divenire spesso essi stessi degli abusatori o dei terroristi, senza più mente né cuore.
Il massacro continua
Che l’Iraq sia soggetto continuamente a stragi criminali lo vede chiunque. Basta pensare a quella di Illah di qualche settimana fa. Ogni giorno si susseguono sanguinose esplosioni di bombe, kamikaze che si fanno saltare in aria alla maniera dei palestinesi, tanto che è ormai difficile distinguere fra terroristi e guerriglieri. Gli stessi sequestri rispondono ad un quadro strategico piuttosto confuso. Gli shiiti hanno vinto le elezioni, ma a controllare la popolazione sono sempre gli americani. Le moscheee shiite sono teatro di attentati e una guerra civile strisciante avanza ogni giorno di più. L’Iraq è in mano al terrore puro, mentre l’informazione giornalistica langue. Abbiamo sentito a <Ballarò> martedì scorso di quali orribili cose sia stati capaci gli americani a Falluja: bambini e donne, civili e combattenti calpestati per le strade dai carrarmati. Come per l’iracheno ucciso in moschea mentre si trovava ferito a terra anche questa volta è stato il giornalismo americano a fornircene testimonianza, segno che nonostante tutto vi è ancora negli ‘States’ chi sappia ragionare umanamente, senza attenersi alla propaganda e alla controinformazione militare.
Come si combatte il terrorismo
Da noi si è fatto un gran cancan per la vicenda Sgrena, cercando d’addebitare alla povera giornalista rapita la responsabilità morale della morte del funzionario del S.I.S.M.I. Una vigliaccheria lanciata in tv sottosotto, benché non apertamente, nientemeno che dal Ministro Castelli; il solito guerrafondaio, che invece minimizza per una grave violenza subita da una quattordicenne in quel di Aviano da parte d’un soldato statunitense in libera uscita, insieme a tre albanesi. L’atteggiamento scorbutico del Ministro appare in realtà il seguito governativo d’una campagna d’odio molto rozza lanciata da tempo dai leghisti nei confronti dell’Islam, con la pretesa di difendere la Cristianità, all’insegna d’un voluto accostamento equivoco fra terrorismo fanatico e religione musulmana <tout court>. Slogan beceri come <Stop all’Islam>, documentati da <Antenna-3>, la dicono lunga in proposito. Oggi il Presidente del Consiglio scoprendo una lapide, in tono poco soridente e piuttosto problematico ( evidentemente non gli è andato giù il recente comportamento americano ), ha dichiarato forse senza troppa convinzione che l’unione dei governi e dei popoli è l’unica chiave per combattere il terrorismo. Strana dichiarazione dopo la recente decapitazione operativa in campo internazionale del S.I.S.M.I. Apparentemente tutto parrebbe convogliare verso un’<escalation> della <guerra al terrorismo>, contro cui risulta naturale pensare di primo acchito ad un sollevamento di massa. Nonché ad un’ulteriore stretta di cinghia da parte delle autorità governative varie. Sennonché ciò avrebbe il solo effetto pratico di favorire la creazione del tanto decantato da alcuni, o bistrattato da altri, <New Order>.
Strategia sotterrranea
È chiaro dove si vuole arrivare. Dato che l’Italia è stata bacchettata dagli <U.S.>, anzi molto di più. L’uccisione di Calipari, che la si voglia presentare quale incidente od agguato ( ma ciò che è accaduto è probabilmente a metà fra le due cose, nel senso che vi è stata un’esecuzione per filo e per segno d’un individuo scomodo, mascherata da incidente diplomatico e mancato coordinamento fra alleati ), ci ha colpito in modo impressionante. Non a caso il defunto funzionario voleva fare del S.I.S.M.I. una cosa pulita, cercando di cancellare gli errori del passato e ponendolo al servizio sia pur segretamente della nazione intera. Non gli è stato permesso da <mano amica>. Il S.I.S.M.I. non è stato tanto creato dalla Nato per servire gl’italiani, quanto invece allo scopo di esercitare un controllo nascosto sull’Italia. Le relazioni d’un tempo con Gladio, la P2 e l’ultratlantismo lo provano. In altre parole l’Omicidio Calidari potrebbe formalmente configurarsi quale atto di guerra nei nostri confronti. Non sarebbe il primo d’altronde, vi è un’intera casistica al riguardo circa gli anni trascorsi. Dato che noi non abbiamo né la dignità morale né la forza politico-militare per rivendicarlo, a causa del sostanziale isolazionismo cui ci ha costretti in campo europeo l’attuale Governo, dobbiamo far la parte degli alleati scontenti per l’ingiusto maltrattamento e un po’ sornioni. Nulla purtroppo è stato ribattuto infatti all’accusa proveniente dalla stampa statunitense che il pagamento dei riscatti costituirebbe un fatto assai più grave dell’annientamento <incidentale> d’un nostro agente segreto. Poiché alimenterebbe la spirale della violenza, fornendo a guerriglieri e terroristi linfa vitale sotto forma di pagamenti in contanti. Niente di maggiormente falso. Dal momento che esistono organizzazioni in America, non distanti da Langley ( la sede della Cia ), ove con il tacito consenso della Casa Bianca e dei servizi di sicurezza americani si finanzia realmente la <Base> di Bin Laden e Al-Zarqawi. Inoltre, ci assicurano Fini e la Sgrena, l’Italia non ha pagato alcun riscatto. Cionostante gli ultramericani ( non è il caso di fare nomi, li conosciamo bene dal livore con cui scorgono antiamericanismo dappertutto, anche fra i propri compagni di partito e di coalizione ) approfittano della situazione contingente per accelerare quel processo di disgregazione nazionale cominciato con gli anni della <strategia della tensione> al fine di asservire ancor più la nostra nazione all’<amico (padrone ) americano>.
Nuove armi per il terrorismo
Ho appreso da <Rainews-24> dell’esistenza ai confini fra Romania ed Ucraina d’uno staterello formatosi al momento della secessione della Moldavia ( Moldova ), la Transnistria, la cui indipendenza sarebbe stata raggiunta con il sostegno stranamente della Russia. Fatto che si è ritorto poi evidentemente contro la Russia stessa, se è vero che i terroristi ceceni, capeggiati forse dall’appena defunto Mashkadov a quanto sembra, si sono rivolti alla Transnistria quale deposito internazionale d’armi <sporche>. Si teme che anche altri terroristi islamici possano attingere al libero mercato del piccolo territorio balcanico ex-moldavo.
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