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[Rimini] Dopo il corteo/I bisticci dei partiti
by Black_Cat Monday, Mar. 14, 2005 at 11:50 PM mail:

Dal Corriereromagna.

Il corteo non è finito

RIMINI - La manifestazione è finita, non andate in pace. Il giorno dopo la presenza del migliaio di no global al corteo contro lo sbarco dei marines all’aeroporto di Miramare è tempo di commenti. E così i no global gioiscono, i “rifondaroli” litigano tra loro, i diessini ironizzano e la querelle finisce anche in una interrogazione parlamentare a San Marino.Laboratorio occupato Paz. I ragazzi cantano vittoria per “la partecipazione di circa duemila persone”. Al di là dei numeri fin troppo ottimistici, sono convinti che quanto è successo “dimostra che è possibile costruire realmente un processo di resistenza dal basso”. Il successo è stato quello di aver “fatto emergere le contraddizioni delle istituzioni locali, delle aristocrazie locali, che da un lato condannano, stigmatizzano la guerra, e poi dall’altro, di fatto, l’appoggiano nella pratica, come è accaduto per l’accordo relativo all’aeroporto Fellini”. I no global hanno qualcosa da dire sullo spiegamento delle forze dell’ordine. E’ stato dimostrato che “è anche possibile liberarsi dalle provocazioni e dalle strumentalizzazioni che potevano conseguire alla militarizzazione della città”. Ci sono lamentele per la “pesante perquisizione, che ha provocato il danneggiamento di alcuni oggetti che servivano per “riempire”, caratterizzare le varie azioni e il sequestro di vernice e filo spinato”. Infine la “minaccia”: “se arrivano i marines torneremo all’aeroporto”.Rifondazione comunista. Le divisioni interne sono state portate sabato in piazza, con una evidente divisioni: i bertinottiani da una parte, i grassiani in fondo al corteo. Ma non è finita. Ieri 16 membri del Comitato politico federale e del Direttivo comunale (tra gli altri Cristian Tamagnini, Paolo Pantaleoni, Vittorio Buldrini, Diego De Podestà, Wilma Del Bianco) hanno contestato lo slogan “Con la resistenza irakena fino alla vittoria”. Per questa parte del prc non è possibile chiamare “resistenza” chi “in Iraq mette bombe nelle moschee o rapisce e decapita civili inermi”. Si dice no alla “logica del frontismo”, perchè non sempre “il nemico del mio nemico è mio amico”. Poi la stoccata politica a uso interno: “Ci chiediamo a che titolo alcuni compagni di Rimini hanno dato alla presenza del Prc alla manifestazione una connotazione in netto contrasto con la linea nazionale. N on è un arbitrio firmare un volantino connotato in questo senso a nome della federazione e del Circolo comunale del prc quando nè Comitato politico federale nè Direttivo comunale si sono mai riuniti e addirittura il segretario federale non è ancora stato eletto?”.Ds. Nel loro sito internet i diessini la buttano in ironia e sono piuttosto critici fin dal titolo: “Manifestazione Più isolati e meno credibili”. Anche loro, sul fronte dei numeri sono fin troppo ottimistici, dal proprio punto di vista, come i ragazzi del Paz: indicano in 250 i partecipanti alla manifestazione pomeridiana e in 8 a quella in mattinata di An, con Zilli e Berselli che sarebbero anche stati presi a male parole dagli ambulanti. I diessini ironizzano anche su “Mangianti e Buldrini in prima fila, per una volta uniti a distribuire volantini sulla resistenza irachena”. Nel mirino c’è soprattutto il partito a sinistra dei Ds: “Qualche bandiera anarchica, una o due della pace e tante di Rifondazione Comunista che ha di fatto monopolizzato la giornata cercando di racimolare qualche voto fra i ragazzi dei centri sociali”.Il giudizio di fondo è “una manifestazione di protesta senza oggetto del contendere. Senza cioè quegli aerei della World Airways che probabilmente a Rimini, per la destra purtroppo e per la sinistra per fortuna, non atterreranno mai. Una giornata senza costrutto, che ha messo in imbarazzo tutti, e che ha messo in evidenza tutte le contraddizioni di una iniziativa voluta da due partiti come An e Rc che si sono ritrovati più isolati e meno credibili del giorno prima”.San Marino Il consigliere di Rifondazione comunista Vanessa Muratori ha presentato una interpellanza in Consiglio Grande e Generale sulla questione dei marines. La esponente politica “poichè San Marino ha una quota azionaria nella società che gestisce l’aeroporto e considerando che San Marino ha una vigente tradizione di neutralità e di ripudio dei conflitti armati quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, interpella il Governo per conoscere se vi sia un ruolo sammarinese in questa operazione volta a facilitare il trasporto di truppe verso una zona di guerra e quali siano i suoi intendimenti in proposito”.
ia.ba

Fonte: http://www.corriereromagna.it/

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