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COLOMBIA : mobilitazione nazionale
by tro Saturday, Aug. 31, 2002 at 12:34 AM mail:

Per una vita degna, sovranità alimentare; contro l'Accordo del Libero Commercio (ALCA) e contro lo sradicamento

16 de Septiembre de 2002

CONVOCAZIONE AMPIA DEMOCRATICA E AUTONOMA

Ratifichiamo la convocazione dello scorso 30 maggio per una Mobilitazione Nazionale, a partire dal 16 di Settembre 2002.
Siamo le Organizaciones Campesinas, Indígenas, Afrocolombianas e Sectores Populares.
Stiamo organizzando una mobilitazione nelle regioni del Paese con il proposito di esprimere le nostre rivendicazioni e protestare per l'imposizione del modello economico neoliberista, la discriminazione sociale e politica e la negazione della nostra diretta partecipazione nelle decisioni chiave del Paese.

DICHIARAZIONE DI OPPOSIZIONE PUBBLICA

Alla libera importazione di prodotti agricoli e zootecnici; all'Accordo del Libero Commercio dell'America (ALCA); alla Via Rapida che pretende di legare il nostro Paese a trattati con gli USA e con il Canada, il che significa l'assorbimento dell'America Latina da parte degli Stati Uniti attraverso iniqui trattati commerciali di inversione in grandi progetti.

ESIGENZE DELLA MOBILITAZIONE

Riconoscimento dell'economia campesina per il suo apporto alla Sovranità Alimentare della Colombia; il condono del debito, acceso a crediti con bassi interessi per i piccoli e medi produttori agricoli e artigianali.
Concertazione delle politiche riguardanti l'agricoltura con le organizzazioni convocanti; stabilizzazione, rafforzamento legale e preventivo delle istituzioni del settore pubblico agricolo e zootecnico; compimento di accordi del Governo con le mobilitazioni campesinas; garanzie ai diritti umani delle comunità, all'organizzazione e all'espressione sociale.

DENUNCIAMO

- La consegna di risorse nazionali alle multinazionali: il petrolio, il gas, l'oro, il patrimonio genetico e la biodiversità.
-La concentrazione speculativa della proprietà della terra, il dispiegamento forzato e la povertà degli impresari agricoli decretata con l'apertura economica.
-Lo smantellamento delle istituzioni pubbliche necessarie al campesino: gli ospedali, l'Incora, l'Ica il Dri, l'Inpa, le Umatas, che sono oramai ridotti alla rovina, causa decreti che da una parte promettono la decentralizzazione e dall'altra lasciano senza risorse municipi e dipartimenti.
-Gli accordi sottoscritti dal governo con le mobilitazioni campesinas e indigene e mai portati a termine
-L'omicidio dei leaders delle organizzazioni popolari, i massacri e il dislocamento di 2 milioni di campesinos e di afrocolombiani

IL GOVERNO

Il nuovo governo non promette certamente un'altra via nella politica che non sia quella della povertà e dell'esclusione; al contrario, annuncia misure che rinforzeranno e aggraveranno la situazione che ha originato la nostra protesta.
Lontano dal denunciare gli accordi commerciali che hanno rovinato il nostro paese, annuncia nuovi trattati, che impediscono un'efficace protezione della produzione nazionale.

Insiste nel debilitare il sistema statale nell'area della riforma agraria, dell'assistenza tecnica, e del sistema sanitario. Invece di dare avvio ad una riforma agraria integrale e democratica con tutto il peso della nazione, dà il colpo di grazia all'Incora.

Ambisce una concentrazione centralizzata smisurata del potere nella presidenza della repubblica, pretendendo, tramite la riforma politica, di impossessarsi del fondo de regalias (royality), come se la corruzione dell'esecutivo non fosse mai esistita.

Pretende di dare un colpo decisivo alle attuali minoranze politiche, ai gruppi indipendenti e alternativi al sistema, creando limiti di votazione e riducendo il numero di congressisti al posto di ridurre i propri grandi profitti. Demagogicamente parla di mettere freno alla tradizionale corruzione del parlamento, senza che sia frenata la corruzione dell'esecutivo con i fondi cofinanziamento, le privatizzazioni, le contrattazioni, la consegna delle risorse del paese alle multinazionali.

Attacca la difesa delle risorse naturali degli ecologisti,
definendola fondamentalismo ambientalista.

Nomina in posti chiave gli avvocati delle multinazionali, gli alti funzionari dei gruppi finanziari, le alte cariche del FMI e i cardinali del neoliberismo.

Ha dichiarato lo stato di emergenza interna per decretare tasse di guerra e allo stesso tempo riceve aiuti militari incrementati in cambio di sorprendenti concessioni da parte del governo degli Stati Uniti.

Concentra i suoi attacchi contro la Corte Costituzionale, organismo di controllo che potrebbe frenare la corsa verso la dittatura e la corruzione dell'Esecutivo.

APPELLO

A tutte le organizzazioni popolari a rispondere con la protesta civile e pacifica contro l'imperialismo antidemocratico.

A rispettare il carattere autonomo della protesta campesina e popolare, la volontà, l'organizzazione e la mobilitazione campesinas.

A tutti i campesinos, gli indigeni, gli afrocolombiani, ai sindacati dei lavoratori ad appoggiare con l'azione pacifica e decisiva la grande mobilitazione nazionale del 16 settembre, che sarà coordinata in maniera autonoma e democratica.

Le Organizzazioni nazionali, regionali e dipartimentali, partecipanti all'incontro nazionale di preparazione della mobilitazione agraria e popolare del 16 settembre, tenutosi in Bogotá il 17 e 18 agosto 2002

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