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Interrogativi sgradevoli e non richiesti sull'Iraq
by _ Saturday, Aug. 31, 2002 at 2:07 PM mail:

un articolo di Doug Morris da http://www.zmag.org http://www.zmag.org/Italy/morris-interrogativi.htm

Le analogie sono difficili data la realta' dello stato naturale delle cose, tuttavia vi prego di considerare quanto segue: "Un'agenzia della stampa cinese ha dichiarato oggi che il governo della Cina ha deciso di rimuovere il presidente americano George W. Bush. Non ci saranno dialoghi. La Cina ha deciso che i programmi di difesa nucleare, chimica e biologica degli Stati Uniti rappresentano un rischio troppo grande per la sicurezza mondiale. I servizi di intelligenza cinese hanno comunicato al capo del governo la strategia di guerra contro gli Stati Uniti: manovre segrete di invasione, sabotaggio, conflitto d'informazione e bombardamenti a tappeto. Il capo del governo e' entusiasta." Oppure potremmo considerare: " Un'agenzia della stampa irachena ha dichiarato oggi che Saddam Hussein ha deciso di rimuovere il primo ministro Ariel Sharon. Hussein ha deciso che i programmi di difesa nucleare, chimica e biologica sono una minaccia troppo grossa per la stabilita' della regione. I servizi di intelligenza irachena hanno presentato ad Hussein la strategia di guerra contro Israele: manovre segrete di invasione, sabotaggio, conflitto d'informazione e bombardamenti a tappeto. Il presidente e' entusiasta."

Mettendo da parte l'implausibilita', e malgrado gli elementi di verita' che saremmo costretti a riconoscere in entrambi i casi, a questi due scenari reagiremmo con la revulsione morale. Questi due articoli sono stati fabbricati. L'articolo vero lo ha pubblicato Reuters il 13 febbraio e dice, "Il presidente Bush ha deciso di rimuovere il leader iracheno saddam Hussein, la Cia ha presentato a Bush il progetto di guerra, bombardamenti a tappeto, il presidente e' entusiasta, ecc. ecc.". Disgraziatamente, gli articoli finti contengono ragioni piu' valide dell'articolo statunitense - ragioni che noi, giustamente, rifiuteremmo.

Chi rifiutera' le dichiarazioni di Bush? Nel mondo reale gli Stati Uniti presentano veramente una minaccia nucleare, chimica e biologica per il resto del mondo, molto piu' dell'Irak - la stessa minaccia, fra l'altro che presenta Israele per il Medio Oriente - tuttavia i congressisti americani marciano al comando di un leader debole e sanguinario.

Nel caso degli articoli finti le persone con principi sani e morali si chiederebbero, "quale diritto ha la Cina (o l'Irak) d'iniziare una campagna di guerra, con tanto di manovre segrete e bombardamenti a tappeto, programmati per rimuovere il presidente americano (o il primo ministro d'Israele)?" La risposta e', "nessuno. La Cina (o l'Irak) non hanno nessun diritto."

Nella nostra nazione di buoni cristiani si ricorre raramente agli insegnamenti del "buon libro" per imparare, ad esempio, cos'e' l'ipocrisia. Per evitare l'epiteto "ipocrita", il "buon libro" dice che dobbiamo applicare a noi stessi gli stessi ragionamenti e gli stessi principi morali che applichiamo agli altri. Ipocrita e' colui che nota la pagliuzza nell'occhio del suo nemico ma ignora la trave che ha davanti ai suoi occhi. Quindi cerchiamo di non essere ipocriti e facciamoci una domanda ovvia, "che diritto hanno gli Stati Uniti d'imporre un'operazione clandestina di sabotaggio, diffamazione e bombardamenti contro i civili iracheni?" La risposta: "Gli Stati Uniti e George Bush non hanno nessun diritto di bombardare l'Irak o qualsiasi altra nazione!"

Siccome "l'ipocrisia costa cara, la verita' mendica". Riserviamoci dunque almeno i commenti sull' "entusiamo del presidente" per quello che riguarda la violenza sulle masse, i massacri e la morte, e aggiungiamo che, "l'ipocrita e' un sepolcro, bianco fuori e pieno di corruzione, sporcizia e morte dentro."

"Bush ha deciso che i programmi di difesa nucleare, chimica e biologica dell'Irak rappresentano un rischio troppo grande per la sicurezza degli Stati Uniti. Non ci sara' dialogo." (Reuters) Certo che non ci sara' dialogo, perche' gli ispettori non sono d'accordo con Bush. Scott Ritter, USA marine e ispettore dei programmi di difesa per conto delle Nazioni Unite ha detto e ripetuto - per lo piu' incontestatamente (fuori dalla casa Bianca) - che, "alla domanda, 'L'Irak e' in possesso di armi nucleari, biologiche o chimiche che potrebbe effettivamente usare?' La risposta e' un 'no' secco e deciso. E' 'no' per tutte le varianti. Quindi, da un punto di vista qualitativo l'Irak e' stato disarmato." Qui abbiamo il conflitto standard tra "la verita'" di Bush e "i fatti", e i fatti, naturalmente, sono sempre irrilevanti.

Naturalmente le domande ovvie non si fanno - per le ovvie ragioni: perche' danno le risposte "sbagliate". Per esempio, "che diritto hanno gli Stati Uniti d'imporre tanta violenza in tante parti del mondo; guerra chimica e violenza militare in Colombia, un embargo brutale contro Cuba; migliaia di Irakeni morti prima con i bombardamenti e poi con le sanzioni?" La risposta e': il diritto che gli Stati Uniti si arrogano, violando convenzioni, leggi internazionali e le risoluzioni dell'ONU. Il mandato di forza prevale.

Sembra che la leadership americana ha ancora voglia di sangue iracheno. Che diritto hanno gli Stati Uniti di versare sangue iracheno? Nessuno. Che diritto hanno d'imporre sanzioni economiche che provocano la morte di 4,500 bambini sotto i cinque anni, ogni mese (come riportato dall'UNICEF)? Nessuno. Che diritto hanno d'interferire con la crescita e lo sviluppo dei bambini iracheni che sopravvivono? Nessuno. Che diritto hanno di esporre al cancro contaminando l'ambiente con armi che contengono uranio impoverito? Nessuno. Che diritto hanno di continuare a bombardare l'Irak dopo aver ucciso e mutilato qualche migliaio di iracheni a seguito dell'attacco del 1991? Nessuno.

"Ha'aretz" riporta che Ariel Sharon e il ministro della difesa Benjamin Ben-Eliezer, a Washington, hanno detto che gli Stati uniti sono decisi ad agire contro l'Irak "malgrado l'opposizione mondiale ... il sentimento internazionale ... la pubblica opinione araba ... e le risoluzioni dell'ONU." (Los Angeles Times) Che diritto hanno gli Stati Uniti di agire contro l'Irak andando contro l'opinione mondiale e dell'ONU? Nessuno. Il segretario di stato Colin Powell ha detto che il presidente Bush (il quale con tutta probabilita' non saprebbe riconoscere il Medio Oriente nemmeno sulla cartina geografica) sta esplorando "l'insieme piu' serio di opzioni immaginabili" che non manchera' di "mettere sottosopra persino i sassi." Le bombe e le sanzioni economiche hanno gia' ucciso, secondo le statistiche, un milione e mezzo di iracheni e oltre mezzo milione di bambini. Uno puo' solo immaginare a che cosa porteranno "le serie opzioni" ad un popolo, gia' traumatizzato, come quello iracheno. Che diritto hanno gli Stati Uniti di ridurre l'Irak in rovina? Nessuno.

Per ricapitolare: una applicazione non selettiva delle ragioni che giustificano l'attacco all'Irak da parte degli Stati Uniti (armi ad alto grado di distruzione, repressione, minaccia per la regione, severe procedure di controllo, mancanza di adempimento alle risoluzioni dell'ONU, ecc. ecc.), in altre parole una posizione non ipocrita, porterebbe a una spiacevole conclusione - gli Stati Uniti dovrebbero bombardare Israele e l'America. I mandati di legge non possono essere selettivi. E il mandato di forza? Le vittime - i cadaveri - non dicono niente.

Lo scopo della violenza di massa e' la brutalizzazione, la traumatizzazione e la distruzione di vite umane, e gli effetti sono moltiplicati all'infinito. Il nostro scopo e' quello di abolire le condizioni e trasformare le istituzioni che favoriscono la violenza militare, economica, emotiva, ambientale, psicologica, ideologica ecc. ecc.

Parafrasando Noam Chomsky viene da farsi altre domande: chi si rifiuta di ascoltare le grida agonizzanti dei bambini morti di fame o di malattia a risultato delle direttive degli Stati Uniti? Chi si rifiuta di vedere i volti rigati dalle lacrime, le mani tremanti e le vite spezzate delle madri che vedono i loro bambini morire a causa di quelle direttive violente e crudeli? Chi rimane in silenzio - garantendo quindi la persistenza e il peggioramento della barbarica miseria e delle orribili sofferenze - e non fa niente per prevenire l'intensificazione di questi crimini? Chi si unira' alla moralistica (a senso unico) giustificazione dei crimini contro l'umanita' e all'arrogante lode per il "nostro" nobile compito di assicurare la liberta' e il rispetto dei diritti umani, voltando la faccia per non vedere citta' in rovina, corpi schiacciati, la mostruosa sofferenza e l'enorme violenza che abbiamo imposto, che imponiamo e che continueremo ad imporre se non ci adoperiamo a prevenirla? Chi sono i veri terroristi?


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