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aggiornamento da via Corelli
by Comm.Antirazzista della FAI Thursday, Apr. 14, 2005 at 5:43 PM mail: fai-antiracism@libero.it

riceviamo e inoltriamo. chiudiamo i CPT!

Ciao,
alcuni aggiornamenti, alcune cose le raccontiamo, altre no, per evidenti motivi:

oggi ci sono state le prime udienze dei due processi per direttissima: entrambi i detenuti sono riusciti a nominare avvocati di fiducia. Mohammed, che è a San Vittore, è accusato di danneggiamento aggravato e forse resistenza. L'avvocato ha chiesto il rito abbreviato, per il forse della resistenza, e di udire due testimoni, il primo dei quali, un ragazzo che è uscito da Corelli 3 giorni fa, ha già testimoniato questa mattina. Il processo è rinviato al 4 maggio e il giudice si riserva di decidere se sarà con rito abbreviato. Nel caso di Gisella, attualmente a Corelli, accusata di danneggiamento seguito da incendio, il processo è stato rinviato al 20 aprile, perché i testimoni nominati dal suo avvocato erano tutti a Corelli. I suoi giorni di detenzione stanno per scadere.

Alle 12 abbiamo fatto una conferenza stampa, parecchio partecipata.

In questi tre giorni alcuni detenuti (18 o 20) sono stati liberati, alcuni perché scadevano i giorni, altri no. Ovviamente tutti con l'espulsione. Altri, invece, sono stati espulsi con accompagnamento alla frontiera. Dopo la probabile espulsione di due giorni fa, alle sei del mattino, diventata effettiva davanti ai nostri occhi, ieri siamo riusciti a sapere di un accompagnamento a Malpensa. Siamo stati all'aeroporto, noi del comitato di appoggio milanese, e alcuni di Varese, ma siamo arrivati troppo tardi per poter fare qualcosa. Così, Hedi, che avevamo incontrato già sabato, quando è entrata la prima delegazione, e che era uno dei portavoce dello sciopero, si trova ora in Tunisia. Prima di espellerlo, mentre era ancora al Centro, la Croce rossa gli ha comunicato che sarebbe stato liberato, ha festeggiato con gli altri, poi la Croce rossa l'ha consegnato alla polizia che ha proceduto all'espulsione. Anche questa è una prassi che ci era stata raccontata altre volte, negli anni passati.

Nel frattempo siamo venuti a sapere che la ragazza che sabato sera avevamo intravisto in una delle sale colloqui, con un bambino in braccio, è un'italiana che era andata a far visita al suo fidanzato, poi era stata sequestrata all'interno del centro. E' stata trattenuta per 8 ore, soffre di diabete e non ha potuto prendere le medicine che le servono. Il bambino ha tre mesi. Hassan, il suo compagno, è stato espulso tre giorni fa.

In tutti questi giorni non ci hanno fatto entrare nel centro, né come delegazioni del comitato di appoggio, né come singoli chiamati in visita da singoli detenuti. Salvo oggi. Comunque, siamo in contatto con loro e ieri mattina la prefettura e la questura li ha incontrati. Sono arrivati al centro e hanno chiesto che ogni camerata scegliesse i propri portavoce per spiegare le ragioni dello sciopero. Hanno parlato con 8 persone, hanno chiesto le ragioni della protesta, ma poi anche la situazione di ogni portavoce, probabilmente per vedere chi di loro era espellibile (infatti, la sera Hedi è stato espulso). Li hanno sconsigliati di avere rapporti con noi.

Oggi è entrata una di noi, in visita al ragazzo che si è tagliato. Non sta molto bene.

Da dentro, sappiamo che la situazione è tesissima, i poliziotti sono nervosi e fanno continue ispezioni nelle camerate, con una frequenza del tutto inabituale. Ieri sera, dopo l'ispezione dai trans, alcuni sono stati portati nelle sale esterne, quelle in cui abitualmente vengono portati per essere picchiati. La prassi, infatti, è abituale: le persone che devono essere picchiate vengono picchiate in una stanza esterna alle camerate, di modo che non ci siano testimoni.

Tutti loro, ora, hanno paura di avere troppi contatti con noi ma contemporaneamente li cercano.

Nel frattempo, stiamo raccogliendo varie storie e stiamo seguendo i casi seguibili dal punto di vista legale.

Questa sera ci sarà una riunione al Pergola alle 20.

Per sabato alle 16 rimane il presidio davanti al Centro.



Comitato di appoggio alla lotta dei detenuti di Corelli

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